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lunedì 22 giugno 2020

I MASSONI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO.


La Tornata - Liberté Chérie

Benito Mussolini decretò nel 1924 che ogni membro del suo partito fascista, che era un massone doveva abbandonare l'uno o l'altra organizzazione e, nel 1925, sciolse la Massoneria in Italia, sostenendo che si trattava di un’organizzazione politica.

Considerata dai nazisti un nemico ideologico, coerentemente con la loro percezione   del mondo Weltauffassung, l’otto gennaio 1934, il Ministro degli Interni tedesco ordinò lo scioglimento della Massoneria, la confisca dei beni di tutte le Logge, dichiarando ancora che a chi fosse stato membro di Logge quando Hitler salì al potere nel gennaio 1933, era proibito assumere cariche nel partito nazista o nei suoi bracci paramilitari, e i massoni erano incompatibili con incarichi pubblici.
Durante la guerra, la Massoneria fu vietata per decreto in tutti i paesi che erano o alleati con i nazisti o sotto il controllo nazista, tra cui la Norvegia e la Francia. 
Il numero di Massoni dei paesi occupati che sono stati uccisi da nazisti non è noto con precisione, ma si stima che sia tra 80.000 e 200.000.

I massoni detenuti dei campi di concentramento furono classificati come prigionieri politici, e indossavano un triangolo rosso rovesciato verso il basso. 

Nei campi di prigionia in aggiunta alle privazioni e abusi che fiaccavano il fisico, tutto era fatto per distruggere i detenuti. 
La povertà era anche morale e intellettuale, ma molti di loro lottavano per mantenere ancora la loro dignità, l’unica cosa che rimaneva. All'interno dell’Emslandlager VII (un campo di raccolta di prigionieri politici NN (Nacht und Nebel, Notte e nebbia) situato a Esterwegen al nord-ovest della Germania, vicino al confine olandese) si realizza un episodio eccezionale, esempio di autentica tolleranza fraterna poco conosciuta.

Sono più di cento i prigionieri nella Baracca n° 6, rinchiusi quasi tutto il giorno. Hanno il permesso di uscire solo per una passeggiata di mezz'ora al giorno, sotto la supervisione dei kapò. Durante la giornata di lavoro metà del Campo deve ordinare cartucce e parti di radio; l’altra metà del Campo è costretto a lavorare in condizioni terribili nelle torbiere circostanti. L'alimentazione era così misera che i prigionieri perdevano 4 kg di peso corporeo ogni mese.
In una baracca in cui i credenti sono molto più numerosi, un microcosmo della società belga diventa un laboratorio filosofico-religioso. C'erano giudici, funzionari, giornalisti, ingegneri, militanti di sinistra, sacerdoti. Questi ultimi prendono l’abitudine di incontrarsi la domenica mattina al centro della baracca a dire messa. Una celebrazione senza la comunione, ma che permetteva di non perdere il coraggio. Certo, c'era sempre il pericolo di essere notati dalle guardie e per questo chiesero ai laici di sorvegliare gli ambienti. Non cattolici e non credenti si preoccupavano della sicurezza e fungevano da veri e propri paraventi umani per i credenti.
Tre fratelli Massoni beneficiando di questa guardia e dell'assenza di chi faceva la messa, s’incontrarono attorno ad uno dei tavoli, svuotati dai loro occupanti e relativamente isolati dal resto dell’ambiente anche con armadi.
A poco a poco gli arrivi di fratelli si succedono e i fratelli massoni tramuteranno il loro primo cerchio fraterno in una loggia. Di fronte all'intolleranza nazista, si creò una vera e propria comunità spirituale e d’intenti tra muratori e credenti.
Padre Froidure che conobbe l’inferno di quel campo l’ha rilevato, dice, infatti:
"Lo spirito di comprensione e la tolleranza dei non praticanti permise di recitare la messa a voce alta e in parte cantata ... "
La maggior parte delle "autorità di vigilanza delle Messe clandestine” erano massoni, alcuni dei quali appartenevano alla stessa loggia o alla stessa rete della resistenza. Hanno approfittato di questi momenti per approfondire le loro riflessioni. In questo luogo dove regnava l'oscurità, bisognava che la luce prevalesse, come nelle parole del prologo del Vangelo di Giovanni ".
Un prete cattolico sarebbe stato di guardia, in modo che i Fratelli potessero tenere le loro riunioni, e per proteggere la loro segretezza, chiesero l'assistenza alla comunità di preti cattolici prigionieri "con le loro preghiere ", che ricambiavano così il loro aiuto domenicale durante la messa.
Il 15 novembre del 1943, sette massoni belgi e combattenti della resistenza fondano la Loggia “Liberté Cherie”, il cui nome deriva da una delle ultime strofe de “La Marsigliese”, l’inno francese:
“Conduci, sostieni le nostre braccia vendicatrici. O Libertà, Libertà caraCombatti con i tuoi difensori!”
Nella prima tornata rituale viene iniziato il fratello Erauw, che sarà anche l’unico.
Luc Somerhausen descrive l’Iniziazione, come una semplice cerimonia.
"ha avuto luogo presso uno dei tavoli... con un rituale molto semplificato i cui singoli aspetti sono stati tuttavia spiegati all'iniziato; che d’ora in poi ha potuto partecipare  ai lavori della Loggia".
Dopo il primo incontro rituale, con l'ammissione del nuovo fratello, i successivi incontri furono preparati tematicamente.
Uno dedicato al simbolo del grande architetto dell'universo, un altro "il futuro del Belgio" ed ancora "La posizione delle donne nella massoneria".
Ecco chi erano i fratelli di questa straordinaria loggia:
Maestro Venerabile, Paul Hanson giudice di pace e membro della resistenza, fu poi spostato e morì sotto le macerie della sua prigione, durante un bombardamento aereo alleato su Essen, il 26 marzo 1944 .
Jean Sugg e Franz Rochat appartenevano alla "Loggia amici filantropici" (Les Amis Philanthropes, Lodge n°5 del Grande Oriente del Belgio).
Franz Rochat, un professore, farmacista e direttore di un importante laboratorio farmaceutico, nato il 10 marzo 1908 a Saint- Gilles. Era un lavoratore della stampa clandestina con la pubblicazione della resistenza "Voce dei Belgi ". È stato arrestato il 28 febbraio 1942, è arrivato a Untermassfeld ad aprile 1944 e vi morì il 6 aprile 1945.
Jean Sugg nasce l'8 settembre 1897 a Gand ed era di origine tedesca svizzera.
Ha collaborato con Franz Rochat, tradotto testi tedeschi e svizzeri e contribuito alle pubblicazioni clandestine, tra cui, La Libre Belgique, La Légion Noire, Le Petit Belge. Morì in campo di concentramento in data 8 febbraio 1945.
Amédée Miclotte era un insegnante di scuola superiore. Era nato il 20 dicembre 1902 a Lahamaide (Fr), e apparteneva alla Loggia "Unione et Progrès ".
E 'stato visto l'ultima volta in carcere, l'8 febbraio 1945.
Jean De Schrijver era un colonnello dell'esercito belga, nato il 23 agosto 1893 ad Aalst, Fratello della Loggia "La Liberté" di Ghent. Il 2 settembre 1943 è stato arrestato con l'accusa di spionaggio e possesso di armi, e morì nel febbraio del 1945.
Henri Story nato il 27 novembre 1897 a Ghent. Era un membro della Loggia "Le Septentrion" di Ghent. Morì il 5 dicembre 1944.
Luc Somerhausen, un giornalista, nato il 26 agosto 1903, in Hoeilaart. Fu arrestato il 28 maggio 1943 a Bruxelles. Egli apparteneva alla loggia "ACSO III" ed è stato Vice Segretario del Grande Oriente del Belgio (Grand Orient de Belgique).
Fernand Erauw, magistrato alla Corte dei Conti e Ufficiale di riserva della Fanteria, nacque il 29 gennaio 1914, in Wemmel. 
Fu arrestato il 4 agosto del 1942, come membro del "Secret Army".
Riuscì a fuggire ed è stato infine arrestato nel 1943.
Guy Hannecart (1903-1945) un avvocato e leader di "La Voix des Belges ". E 'stato anche membro della loggia "les Amis Philanthropes N°3"; la "Loggia Liberté Chérie" fermò i lavori dopo pochi mesi all'inizio del 1944.
I sopravvissuti Erauw e Somerhausen s’incontrarono di nuovo nel 1944 nel campo di concentramento di Oranienburg Sachsenhausen, e rimasero inseparabili da allora in poi. Nella primavera 1945 furono coinvolti nella "Marcia della Morte ", e anche se Erauw era alto 1.84 m, il 21 maggio 1945 nell’ospedale di Saint Pierre a Bruxelles pesava solo 32 kg.
Nell’agosto 1945 Luc Somerhausen inviò una relazione dettagliata al Gran Maestro del Grande Oriente del Belgio, in cui tracciò la storia della "Loggia Liberté Chérie ".
Luc Somerhausen morì nel 1982 all'età di 79. L' ultimo testimone, Fernand Erauw, è morto all'età di 83 anni, nel 1997.
Un monumento creato dall'architetto Jean de Salle, è stato dedicato alla Loggia da massoni belgi e tedeschi il 13 novembre 2004.
Ora è parte del sito memoriale del Campo di Esterwegen. 

                     Ricerca di Giancarlo Bertollini

Bibliografia:
Lavoro R.L. Archimede
Ruelland, Désaguliers - Liberté Chérie.
Une Loge dans l’univers concentrationnaire nazi- 10/04/2008.
C. Laporte -La lumière dans les ténèbres des camps - Libre.be 04/02/ 2005
Wikipedia alla voce Liberté Chérie (loge maçonnique). 


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