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sabato 14 settembre 2013

11 settembre 2013 - Le sanzioni amministrative in materia bancaria e finanziaria - incontro presso l'Associazione Nazionale fra le Banche Popolari.

L'attenta analisi dell'avv. prof. Francesco Carbonetti sulla vigente disciplina delle sanzioni amministrative in materia bancaria e finanziaria e il successivo nutrito dibattito hanno evidenziato la necessità di una riforma organica della materia, oggi caratterizzata da difformità e incoerenze. 
In particolare, occorre procedere a una delimitazione dei comportamenti sanzionati, da circoscrivere ai casi in cui gli interessi generali tutelati risultano effettivamente lesi. E' opportuno inoltre che destinatari delle sanzioni siano le persone giuridiche, anziché le persone fisiche, come già avviene nella disciplina antitrust e in quella assicurativa. Occorre infine rivedere radicalmente il sistema delle impugnazioni dei provvedimenti sanzionatori, per i quali la competenza andrebbe attribuita al neo costituito Tribunale dell'Impresa. 
Si rende pertanto urgente un intervento del Parlamento che dovrebbe attribuire al Governo una delega per un'ampia riforma della disciplina in questione". 

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venerdì 5 aprile 2013

Unicredit: "Accettabile confisca risparmi per salvare banche"

ECCO A CHI SIAMO IN MANO !!!
di: WSI Pubblicato il 05 aprile 2013| Ora 09:35
AD - UniCredit - Federico Ghizzoni
"Giusto che in futuro i correntisti non assicurati paghino per evitare il fallimento delle banche. L'AD Ghizzoni lo ha dichiarato ieri, entrando nel merito del caso cipriota. Alert di Fitch: rischi sulla qualità del credito del sistema finanziario italiano. 
Fonte: WALL STREET ITALIA (Articolo Completo)

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domenica 27 gennaio 2013

«Quanti Btp abbiamo in portafoglio?» Quei consigli del Monte ad alta tensione

L'inchiesta della Procura punta sui fondi chiesti alle banche per Antonveneta. 
(Fonte Corriere della Sera.it).
SIENA - A inizio settembre 2011, travolta dalla crisi del debito sovrano, Mps appare una banca in affanno: sempre meno liquidità, sempre più perdite causate dall'impazzimento dello spread e difficoltà crescenti a gestire la massa enorme di Btp in pancia. È in quei giorni che i consiglieri di amministrazione prendono coscienza che devono intervenire. Ma per farlo, prima devono capire che cosa succede davvero nei portafogli della banca, più di quanto non sapessero (o avrebbero dovuto sapere) fino a quel momento. E a poco a poco capiscono che «non è più consentito compensare eventuali inefficienze... con i rischi finanziari», come disse il 24 novembre 2011 il presidente Giuseppe Mussari riassumendo un ragionamento del consigliere Frederic De Courtois, numero uno della francese Axa, socio al 3,7 per cento. 
(Articolo Completo).

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martedì 9 ottobre 2012

Imbrogli a Londra - Aggiotaggio !

Roberto Vacca
Allego mia analisi del grosso imbroglio perpetrato a Londra da banchieri inglesi (soprattutto Barclay's) per lucrare guadagni su derivati relativi a tassi interesse. Pare abbiano fatto fuori 70 miliardi di dollari - i ns ladri regionali ne hanno fregati molto meno: di loro parliamo molto. Invece degli imbroglioni londinesi da luglio non se ne parla quasi più - ma a settembre il Commons Treasury Committee britannico dichiara che già dal 2010 loro avevano avvisato che non era bene nominare R Diamond amministratore delegato di Barclays perché già allora  (con altri) manipolava i tassi. L'ammontare dei derivati IRD manipolato dai banchieri UK era di 300.000 miliardi di $ - cifra ardua da immaginare. Il totale circolante dei derivati IRD a fine settembre era di 518.000   miliardi di $ ancora più ardui da immaginare.
Credo che la crisi non finirà presto. Teniamoci forte.
Best
Roberto 
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City di Londra - appropriazione indebita, aggiotaggio? di Roberto Vacca
Nel delizioso film The Ladykillers (1955) (mal tradotto come “La Signora Omicidi”), Alec Guinness e Peter Sellers organizzano una rapina in banca. Sono pensionanti a casa di una vecchietta e si fanno passare per musicisti. Incontrano inciampi di ogni tipo e non si possono godere il grosso malloppo in banconote. Lo danno alla vecchietta che si stupisce. La tranquillizzano: “Sa che in banca girano milioni di pagamenti. Spesso su ciascuno avanzano alcuni penny che non servono a nessuno. Si sommano e costituiscono una bella somma di cui non si sa che cosa fare. La diamo a lei: sono solo tanti centesimini messi insieme.”
Devono aver meditato questa storia parecchi banchieri inglesi che, a forza di penny, hanno fatto fuori molti miliardi. Se ne è parlato poco, specie in Italia, ove sentiamo frequenti, orride notizie di concussioni e appropriazioni indebite (da parte di pubblici ufficiali) e aggiotaggi commessi da finanzieri, [L’aggiotaggio è il reato di chi specula su variazioni del prezzo di titoli o merci, valendosi di informazioni riservate o divulgando notizie false.]
Faccendieri o cassieri di partiti si sarebbero appropriati di decine o centinaia di milioni di euro. Non ho trovato una stima dell’ammontare totale di queste ruberie. Azzardo a valutarle in alcuni miliardi di Euro. La Corte dei Conti ha valutato che, se non ci fosse stata evasione fiscale, il debito pubblico sarebbe ora il 76% del PIL invece del 120%. Ammonterebbe a 1200 miliardi di euro (G€) invece che a 1880 G€. Questi 680 miliardi e quelli rubati gridano vendetta. Però reati gravi sono stati commessi dai grossi banchieri inglesi cui accennavo sopra. Avevo previsto “manovre pilotate da speculatori” nel mio libro su come salvare il prossimo decennio nel Gennaio 2011: riporto in calce il mio articolo del Maggio scorso in cui ne cito passi rilevanti e racconto cosa siano gli IRD, Interest Rate Derivatives. Ecco la storia.
Il LIBOR (London Inter Bank Offered Rate) viene fissato dalla BBA (British Bankers Association) in base a dati forniti da 18 banche inglesi. Si escludono i 4 valori più alti e i 4 valori più bassi e si calcola il tasso medio sui 10 restanti. Il valore di questo tasso medio determina fra i vari derivati (IRD) che hanno per sottostante tassi di interesse quali salgono di valore e quali scendono. Il circolante di questi IRD a fine Settembre 2012 era salito a 518.000 miliardi di dollari (T$). Di questi pare che 300.000 miliardi di dollari siano influenzati proprio dalle decisioni della BBA sul LIBOR. Se i banchieri che fissano il LIBOR intanto speculano su quel tasso, sanno in anticipo quello che fisseranno in avvenire. Quindi scommettono sul sicuro e incassano profitti indebiti percentualmente piccoli, ma proporzionali alle gigantesche somme totali citate.
Nel Luglio 2012 il Financial Times scriveva che i banchieri avevano manipolato il LIBOR e la Federal Reserve Bank USA li accusava di collusione e menzogna. La banca accusata di essere responsabile delle più forti manipolazioni era la Barclay’s. Ai primi di Luglio 2012, Marcus Agius, il presidente della banca, dava le dimissioni. Doveva tornare al suo posto due giorni dopo per occuparsi di trovare un successore all’amministratore delegato Bob Diamond, dimissionario in seguito alle accuse di essere il maggiore responsabile elle manipolazioni, sebbene fosse molto stimato per aver innalzato turnover e profitti della banca. Anche J. del Missier, direttore generale di Barclay’s, dava le dimissioni in conseguenza dello scandalo. Diamond dichiarava di rinunciare al suo bonus annuale, ma si veniva a sapere che dal 2007 al 2011 aveva incassato 186 milioni di dollari fra stupendi e premi. Dopo le dimissioni, Diamond si ritirava dal comitato organizzatore di una cena per finanziare (25.000 dollari a piatto) la campagna di Mitt Romney
Barclay’s veniva multata dalla Financial Service Authority britannica e dal Department of Justice americano per 453 milioni di dollari per le manipolazioni effettuate. Non è chiaro l’ammontare del ricavato dalle manipolazioni perpetrate da Barclays ed altri. Se ne trovano in rete valutazioni molto diverse fra loro Jamie Doward (The Observer del 30/6/2012) riporta la cifra di 45 miliardi di sterline equivalenti a 70 miliardi di dollari. In questo caso la multa citata ne rappresenterebbe solo i 2/3 dell’uno per cento. La punizione e le dimissioni del top management di Barclays sembrano nettamente inadeguate.
Curiosamente da oltre due mesi dello scandalo non si parla e non si scrive più. Il 19 settembre il Commons Treasury Committee britannico sottolineava che già il 15 settembre 2010 aveva espresso ufficialmente la propria opinione che Bob Diamond fosse inaccettabile alla guida della Barclays proprio perché implicato nelle manipolazioni sul LIBOR.
Temo che le cifre che ho citato siano incerte: non sono il risultato di una inchiesta, ma soltanto stime. Sembrano nettamente più grosse di quelle dei scandali italiani. Quei banchieri britannici (li immaginiamo con bombetta e ombrello?) non avevano pensato male di prelevare centesimini: 70 miliardi su 300.000 fanno solo un terzo dell’uno per mille. Gli è andata anche bene per qualche anno. Poi, almeno alcuni, sono stati smascherati - e trattati con indulgenza eccessiva. Quis custodiet custodes?

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Derivati di Damocle - 13 Maggio 2012
I giornali di oggi titolano tragicamente “Boom dei derivati valgono 14 volte le Borse”. È vero: il problema esiste, ma il rischio era ben noto. Lo avevo spiegato oltre un anno fa nel mio libri SALVARE IL PROSSIMO DECENNIO (Garzanti, 2011). Ne riporto qui una pagina in cui scrivevo che alla fine del 2010 il livello degli IRD era 450 trilioni di $ = 32 volte il PIL degli USA. Non ci dovrebbe stupire che dopo un anno e ½ sia cresciuto a 504 T$ (36 volte il PIL degli USA. Dovremmo stupirci che le regole severe sul funzionamento delle banche non siano state ancora imposte.
Estratto dal Capitolo 8 di “Salvare il Prossimo Decennio”, di R. Vacca
“Sorge il dubbio se gli esperti esistano davvero in economia. Tranne rare voci (come quella di N. Roubini), nessuno previde la crisi economica del 2008 e nemmeno suggerì come evitarla. A posteriori, le cause sono state: rilassamento di regole e controlli USA su banche e istituti finanziari. Sono stati emessi titoli estremamente speculativi supportati da garanzie immaginarie e bilanci falsi per giustificare bonus ridicolmente alti dei vertici manageriali. La struttura dei derivati spesso è instabile, o perversa. Nel mio “Patatrac – la crisi: Perché? Fino a quando?” (Garzanti 2009) definisco i derivati e ne spiego i meccanismi. Nello stesso testo indico il livello altissimo del circolante dei Credit Default Swaps: (55 T$ = quattro volte il PIL USA) che, insieme a perdite, frodi, crediti irrecuperabili etc., mostrava che la crisi sarà lunga. Ricordavo quanto sia implausibile che l’andamento di titoli basati su mutui contratti da squattrinati, produca lauti utili incassati da ricconi. Ora il livello dei CDS è diminuito.
Cresce smisuratamente il volume dei derivati basati sui tassi di interesse (Interest Rates Derivatives - IRD) - vedi tabella seguente.
Anno
IRD in T$
CDS in T$
2001
69,2
0,9
2002
101,3
2,2
2003
142,3
3,8
2004
183,6
8,4
2005
213,2
17,1
2006
285,7
34,4
2007
382,3
62,2
2008
403,1
38,6
2009
427
30,4
2010
449
30
1 T$ = 1 Teradollaro (detto anche trilione di dollari) = 1012 $
Fonte: ISDA, International Swaps and Derivatives Association, Inc.

Il sottostante di un derivato basato su tassi di interesse è il diritto a pagare o a ricevere una certa somma di denaro a un dato tasso di interesse. Pare che la maggioranza (80%) tra le 500 maggiori aziende del mondo si serva di questi derivati per controllare il proprio flusso di cassa. Il volume totale degli IRD alla fine del 2009 era di 449 T$ – circa 32 volte il prodotto interno lordo USA!
In effetti questo impiego é un’assicurazione contro tassi di interesse eccessivi e consegue – talora - una riduzione dei tassi pagati. Questi strumenti vengono talora presentati come scevri da ogni rischio – ma non è così. Esistono IRD più sofisticati il cui valore è funzione non soltanto del livello corrente di un indice (come, ad esempio, il LIBOR – London InterBank Offered Rate), ma anche dei valori passati dell’indice e dei valori e andamenti passati propri, cioè dello stesso IRD. In quest’ultimo caso il titolo, o strumento, si chiama Snowball (= palla di neve) e tenderà a ripetere amplificate o attenuate le proprie vicissitudini precedenti. Esistono molte altre varianti degli IRD. Ad esempio, le clausole dette “bermudiane”, a certe date fisse, permettono all’istituto emittente o all’acquirente di interrompere il rapporto a certe condizioni prestabilite. Le strategie più convenienti per gestire un IRD possono solo essere arguite in base all’impiego di modelli matematici probabilistici: ne sono disponibili parecchi aventi caratteristiche diverse. Per orientarsi su questo terreno, occorre aver raggiunto un alto livello di professionalità. È raro che un investitore o l’amministratore di un’azienda riesca a innalzare adeguatamente le proprie competenze e a prevedere i rischi che sta correndo. I livelli dei tassi di interesse sono stabiliti da leggi nazionali e da accordi internazionali. Oltre a questi è pensabile che si possano sviluppare manovre pilotate da speculatori, data la citata enorme mole delle risorse coinvolte.” 


mercoledì 30 marzo 2011

Importante Azione dell'ADUC

ADUC - Abbiamo inviato una segnalazione a Bankitalia e al Dipartimento Tesoro del Ministero dell'Economia in merito all'apertura di credito in conto corrente. Alcune importanti banche prevedono che quando si sconfini rispetto ad un credito concesso, questo sconfinamento non solo (come sarebbe giusto) venga gravato di interessi piu' alti rispetto a quelli concordati per il credito, ma che tutto lo scoperto di credito sia gravato di questi interessi maggiori rispetto a quelli concordati. Un metodo diffuso e furbesco che compromette la stabilita' di chi, dovendo gia' ricorrere ad un credito per difficolta' nella gestione dei propri affari, viene penalizzato due volte (per l’extra fido e per il fido). Applicare la maggiorazione di tasso nell’ambito del fido è una contraddizione in termini. Fino a tale limite il correntista ha tutto il diritto di vedersi applicate le condizioni contrattuali più favorevoli perché soltanto a quel punto ha inizio il suo utilizzo scorretto. Una situazione che appare piu' chiara se si pensa che uno sconfinamento estremamente modesto - al limite un solo centesimo - finisce per generare interessi, a debito del correntista, molto maggiori del capitale eccedente. QUI TUTTO IL DOCUMENTO !

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