Roberto Vacca |
Credo che la crisi non finirà
presto. Teniamoci forte.
Best
Roberto
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Roberto
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City di Londra - appropriazione indebita, aggiotaggio? di Roberto Vacca
Nel
delizioso film The Ladykillers (1955) (mal tradotto come “La
Signora Omicidi”), Alec Guinness e Peter Sellers organizzano una
rapina in banca. Sono pensionanti a casa di una vecchietta e si fanno
passare per musicisti. Incontrano inciampi di ogni tipo e non si
possono godere il grosso malloppo in banconote. Lo danno alla
vecchietta che si stupisce. La tranquillizzano: “Sa che in banca
girano milioni di pagamenti. Spesso su ciascuno avanzano alcuni penny
che non servono a nessuno. Si sommano e costituiscono una bella somma
di cui non si sa che cosa fare. La diamo a lei: sono solo tanti
centesimini messi insieme.”
Devono
aver meditato questa storia parecchi banchieri inglesi che, a forza
di penny, hanno fatto fuori molti miliardi. Se ne è parlato poco,
specie in Italia, ove sentiamo frequenti, orride notizie di
concussioni e appropriazioni indebite (da parte di pubblici
ufficiali) e aggiotaggi commessi da finanzieri, [L’aggiotaggio è
il reato di chi specula su variazioni del prezzo di titoli o merci,
valendosi di informazioni riservate o divulgando notizie false.]
Faccendieri
o cassieri di partiti si sarebbero appropriati di decine o centinaia
di milioni di euro. Non ho trovato una stima dell’ammontare totale
di queste ruberie. Azzardo a valutarle in alcuni miliardi di Euro. La
Corte dei Conti ha valutato che, se non ci fosse stata evasione
fiscale, il debito pubblico sarebbe ora il 76% del PIL invece del
120%. Ammonterebbe a 1200 miliardi di euro (G€) invece che a 1880
G€. Questi 680 miliardi e quelli rubati gridano vendetta. Però
reati gravi sono stati commessi dai grossi banchieri inglesi cui
accennavo sopra. Avevo previsto “manovre pilotate da speculatori”
nel mio libro su come salvare il prossimo decennio nel Gennaio 2011:
riporto in calce il mio articolo del Maggio scorso in cui ne cito
passi rilevanti e racconto cosa siano gli IRD, Interest Rate
Derivatives. Ecco la storia.
Il
LIBOR (London Inter Bank Offered Rate) viene fissato dalla BBA
(British Bankers Association) in base a dati forniti da 18 banche
inglesi. Si escludono i 4 valori più alti e i 4 valori più bassi e
si calcola il tasso medio sui 10 restanti. Il valore di questo tasso
medio determina fra i vari derivati (IRD) che hanno per sottostante
tassi di interesse quali salgono di valore e quali scendono. Il
circolante di questi IRD a fine Settembre 2012 era salito a 518.000
miliardi di dollari (T$). Di questi pare che 300.000 miliardi di
dollari siano influenzati proprio dalle decisioni della BBA sul
LIBOR. Se i banchieri che fissano il LIBOR intanto speculano su quel
tasso, sanno in anticipo quello che fisseranno in avvenire. Quindi
scommettono sul sicuro e incassano profitti indebiti percentualmente
piccoli, ma proporzionali alle gigantesche somme totali citate.
Nel
Luglio 2012 il Financial Times scriveva che i banchieri avevano
manipolato il LIBOR e la Federal Reserve Bank USA li accusava di
collusione e menzogna. La banca accusata di essere responsabile delle
più forti manipolazioni era la Barclay’s. Ai primi di Luglio 2012,
Marcus Agius, il presidente della banca, dava le dimissioni. Doveva
tornare al suo posto due giorni dopo per occuparsi di trovare un
successore all’amministratore delegato Bob Diamond, dimissionario
in seguito alle accuse di essere il maggiore responsabile elle
manipolazioni, sebbene fosse molto stimato per aver innalzato
turnover e profitti della banca. Anche J. del Missier, direttore
generale di Barclay’s, dava le dimissioni in conseguenza dello
scandalo. Diamond dichiarava di rinunciare al suo bonus annuale, ma
si veniva a sapere che dal 2007 al 2011 aveva incassato 186 milioni
di dollari fra stupendi e premi. Dopo le dimissioni, Diamond si
ritirava dal comitato organizzatore di una cena per finanziare
(25.000 dollari a piatto) la campagna di Mitt Romney
Barclay’s
veniva multata dalla Financial Service Authority britannica e dal
Department of Justice americano per 453 milioni di dollari per le
manipolazioni effettuate. Non è chiaro l’ammontare del ricavato
dalle manipolazioni perpetrate da Barclays ed altri. Se ne trovano in
rete valutazioni molto diverse fra loro Jamie Doward (The Observer
del 30/6/2012) riporta la cifra di 45 miliardi di sterline
equivalenti a 70 miliardi di dollari. In questo caso la multa citata
ne rappresenterebbe solo i 2/3 dell’uno per cento. La punizione e
le dimissioni del top management di Barclays sembrano nettamente
inadeguate.
Curiosamente
da oltre due mesi dello scandalo non si parla e non si scrive più.
Il 19 settembre il Commons Treasury Committee britannico sottolineava
che già il 15 settembre 2010 aveva espresso ufficialmente la
propria opinione che Bob Diamond fosse inaccettabile alla guida della
Barclays proprio perché implicato nelle manipolazioni sul LIBOR.
Temo
che le cifre che ho citato siano incerte: non sono il risultato di
una inchiesta, ma soltanto stime. Sembrano nettamente più grosse di
quelle dei scandali italiani. Quei banchieri britannici (li
immaginiamo con bombetta e ombrello?) non avevano pensato male di
prelevare centesimini: 70 miliardi su 300.000 fanno solo un terzo
dell’uno per mille. Gli è andata anche bene per qualche anno. Poi,
almeno alcuni, sono stati smascherati - e trattati con indulgenza
eccessiva. Quis custodiet custodes?
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Derivati di Damocle - 13 Maggio 2012
I giornali di oggi
titolano tragicamente “Boom dei derivati valgono 14 volte le
Borse”. È vero: il problema esiste, ma il rischio era ben noto. Lo
avevo spiegato oltre un anno fa nel mio libri SALVARE IL PROSSIMO
DECENNIO (Garzanti, 2011). Ne riporto qui una pagina in cui scrivevo
che alla fine del 2010 il livello degli IRD era 450 trilioni di $ =
32 volte il PIL degli USA. Non ci dovrebbe stupire che dopo un anno e
½ sia cresciuto a 504 T$ (36 volte il PIL degli USA. Dovremmo
stupirci che le regole severe sul funzionamento delle banche non
siano state ancora imposte.
Estratto dal
Capitolo 8 di “Salvare il Prossimo Decennio”, di R. Vacca
“Sorge
il dubbio se gli esperti esistano davvero in economia. Tranne rare
voci (come quella di N. Roubini), nessuno previde la crisi economica
del 2008 e nemmeno suggerì come evitarla. A posteriori, le cause
sono state: rilassamento di regole e controlli USA su banche e
istituti finanziari. Sono stati emessi titoli estremamente
speculativi supportati da garanzie immaginarie e bilanci falsi per
giustificare bonus ridicolmente alti dei vertici manageriali. La
struttura dei derivati spesso è instabile, o perversa. Nel mio
“Patatrac – la crisi: Perché? Fino a quando?” (Garzanti 2009)
definisco i derivati e ne spiego i meccanismi. Nello stesso testo
indico il livello altissimo del circolante dei Credit Default Swaps:
(55 T$ = quattro volte il PIL USA) che, insieme a perdite, frodi,
crediti irrecuperabili etc., mostrava che la crisi sarà lunga.
Ricordavo quanto sia implausibile che l’andamento di titoli basati
su mutui contratti da squattrinati, produca lauti utili incassati da
ricconi. Ora il livello dei CDS è diminuito.
Cresce
smisuratamente il volume dei derivati basati sui tassi di interesse
(Interest Rates Derivatives - IRD) - vedi tabella seguente.
- AnnoIRD in T$CDS in T$200169,20,92002101,32,22003142,33,82004183,68,42005213,217,12006285,734,42007382,362,22008403,138,6200942730,4201044930
1
T$ = 1 Teradollaro (detto anche trilione di dollari) = 1012
$
Fonte: ISDA, International Swaps and Derivatives Association, Inc.
Il
sottostante di un derivato basato su tassi di interesse è il diritto
a pagare o a ricevere una certa somma di denaro a un dato tasso di
interesse. Pare che la maggioranza (80%) tra le 500 maggiori aziende
del mondo si serva di questi derivati per controllare il proprio
flusso di cassa. Il volume totale degli IRD alla fine del 2009 era di
449 T$ – circa 32 volte il prodotto interno lordo USA!
In
effetti questo impiego é un’assicurazione contro tassi di
interesse eccessivi e consegue – talora - una riduzione dei tassi
pagati. Questi strumenti vengono talora presentati come scevri da
ogni rischio – ma non è così. Esistono IRD più sofisticati il
cui valore è funzione non soltanto del livello corrente di un indice
(come, ad esempio, il LIBOR – London InterBank Offered Rate), ma
anche dei valori passati dell’indice e dei valori e andamenti
passati propri, cioè dello stesso IRD. In quest’ultimo caso il
titolo, o strumento, si chiama Snowball (= palla di neve) e
tenderà a ripetere amplificate o attenuate le proprie vicissitudini
precedenti. Esistono molte altre varianti degli IRD. Ad esempio, le
clausole dette “bermudiane”, a certe date fisse, permettono
all’istituto emittente o all’acquirente di interrompere il
rapporto a certe condizioni prestabilite. Le strategie più
convenienti per gestire un IRD possono solo essere arguite in base
all’impiego di modelli matematici probabilistici: ne sono
disponibili parecchi aventi caratteristiche diverse. Per orientarsi
su questo terreno, occorre aver raggiunto un alto livello di
professionalità. È raro che un investitore o l’amministratore di
un’azienda riesca a innalzare adeguatamente le proprie competenze e
a prevedere i rischi che sta correndo. I livelli dei tassi di
interesse sono stabiliti da leggi nazionali e da accordi
internazionali. Oltre a questi è pensabile che si possano
sviluppare manovre pilotate da speculatori, data la citata enorme
mole delle risorse coinvolte.”