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mercoledì 29 gennaio 2014

BEFFA DI UN ARTISTA A ROMA: NIENTE CONTROLLI AL CIRCO MASSIMO

Il monumento all'insaputa del sindaco.
Per due mesi nessuno si è accorto che non c’erano autorizzazioni.
A Roma puoi fare di tutto. Anche issare un tuo monumento di tre metri per tre, due tonnellate di acciaio, e piazzarlo in una delle aree più tutelate d’Italia: di fronte alla cavea del Circo Massimo, sullo sfondo delle rovine del Palatino, delle residenze di Augusto, Tiberio e Domiziano. Tanto nessuno controllerà le autorizzazioni e i permessi. Non arriverà né un vigile urbano, né un funzionario della sovrintendenza comunale (peraltro vacante da ben sette lunghissimi mesi, ed ecco i frutti) o statale a capire cosa sia accaduto. 

Fonte: Il Corriere.it - Articolo Completo QUI

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martedì 10 dicembre 2013

Sottrasse due borse ad ambulante, Claudia Macrì: "Condannata per aver svolto il mio dovere"

Intervista al 'Maresciallo Coraggio' condannata a 2 anni e 8 mesi per un episodio risalente al giugno 2010: "Me l'hanno fatta pagare perché ho dato fastidio a qualcuno". 
"Hanno trovato un pretesto per condannarmi perché forse ho rotto le uova nel paniere di qualcuno". A parlare è la vigilessa del I Gruppo Centro Storico Claudia Macrì, conosciuta alle cronache romane come il 'Maresciallo Coraggio', condannata lo scorso 6 dicembre a due anni e otto mesi di reclusione, nonché all'interdizione per lo stesso periodo dai pubblici uffici, con l'accusa di concussione per aver sottratto due borse ad un venditore ambulante senza redigere l'apposito verbale.
IL MARESCIALLO CORAGGIO - A distanza di qualche giorno la vigilessa, originaria di Buenos Aires, ancora non riesce a credere a quanto accaduto e fornisce la propria versione dei fatti su quanto accaduto l'11 giugno del 2010 nella zona di piazza di Spagna. Claudia Macrì era finita sui giornali lo scorso mese di agosto in quanto vittima di una aggressione a calci e pugni da parte di un gruppo di giovani nomadi 'pizzicate' dall'agente della Polizia Locale di Roma Capitale sotto la fermata della metropolitana Spagna mentre borseggiavano alcune turiste. 

Fonte: ROMATODAY - Articolo Completo QUI !

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lunedì 9 dicembre 2013

I negozianti del centro con la «vigilessa di ferro» «È innocente, le hanno teso una trappola»

La difesa di Claudia Macrì: «Non ho rubato le borse false e quell'abusivo ancora le vende all'ingresso della metropolitana».
ROMA - Per il presidente dell’Associazione Via Condotti, Gianni Battistoni, «è un’eroina, caduta in una trappola. Su di lei ci metto la mano sul fuoco: una vigilessa brava, onesta e leale, una delle poche persone a lottare veramente contro l’abusivismo commerciale. Purtroppo in Italia chi fa il proprio lavoro diventa ingombrante. Condannata per aver rubato due borse false? Un’accusa ridicola, fa ridere».
Foto PROTO  -  Claudia Macrì
NOVE ANNI - L’eroina in questione è la «vigilessa di ferro», come la chiamano a piazza di Spagna ormai da nove anni, Claudia Macrì, argentina di Buenos Aires, vigilessa del I Gruppo, condannata venerdì scorso in primo grado a due anni e otto mesi di reclusione per concussione. Secondo il giudice l’agente - a Roma da 23 anni dopo aver vissuto a Reggio Calabria, laureata in Lingue e letteratura straniera - il 10 giugno 2010 si sarebbe impossessata di due borse false - una coppia di copie di Prada dello stesso modello - portandole via a un ambulante bengalese. Due carabinieri dell’Ispettorato del lavoro, in borghese, hanno notato la scena e dopo aver fermato l’abusivo hanno bloccato anche la vigilessa all’uscita dell’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede dove aveva lasciato le borse. 

Fonte: IL CORRIERE DELLA SERA - Articolo Completo QUI !

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