venerdì

AGI: LE NOTIZIE DEL GIORNO (ORE 07:00)

PUTIN: TESTATO CON SUCCESSO IL SUPERMISSILE A PROPULSIONE NUCLEARE

Il presidente russo: "Vogliamo un mondo nuovo". "La Nato rifiutò la nostra proposta di adesione. Kiev: missili russi su Kupiansk, 51 morti. Meloni vede Zelensky: sostegno fino a una pace giusta

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UCRAINA: "MISSILI RUSSI SU KUPIANSK, 51 MORTI". PUTIN: LA NATO RIFIUTO' LA NOSTRA ADESIONE

Tra le vittime "anche un bambino di 6 anni". Meloni vede il presidente ucraino a Granada: "Pieno sostegno fino a una pace giusta". Discusso un nuovo pacchetto di aiuti. Kiev si aspetta sistemi di difesa aerea dopo gli incontri con i leader europei in Spagna. Von der Leyen: "Nostro dovere aiutare"

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iN FIAMME IL VILLAGGIO DELLA RYDER CUP

Un violento incendio è divampato in un tendone del complesso di Guidonia dove si è tenuta la manifestazione sportiva dedicata al golf. La procura di Tivoli apre un'inchiesta

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SALVINI POSTA IL VIDEO DEL MAGISTRATO CHE MANIFESTA CONTRO IL GOVERNO

Scoppia la polemica politica sull'imparzialità della toga che ha deciso sul trattenimento di un migrante irregolare. In un fermo immagine di un video del 2018 si riconoscerebbe la giudice Iolanda Apostolico

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TAJANI A RIAD, VERSO IL PARTENARIATO STRATEGICO

Il 'miracolo del deserto', la metropolitana che collegherà la sterminata capitale saudita sollevandola dal traffico soffocante delle auto

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NOBEL PER PER LA LETTERATURA A JON FOSSE. "SONO SORPRESO MA NON TROPPO"

Il premio dell'Academy svedese allo scrittore e drammaturgo norvegese, 64 anni. Esordì nella scrittura nel 1983 ed è reputato tra gli autori più significativi del teatro contemporaneo. Raggiunto dalla notizia mentre guidava vicino Bergen

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SCHLEIN: L'11 NOVEMBRE TUTTI IN PIAZZA PER DIFENDERE LA SANITA' PUBBLICA

La segretaria del Pd chiama a raccolta "chi sente l'urgenza di costruire una alternativa a questa destra"

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TAXI, L'USB PROCLAMA LO SCIOPERO PER IL 10 OTTOBRE

Dopo l'approvazione della Camera, i sindacati mostrano i muscoli criticando la possibilità di rilasciare fino al 20% di nuove licenze Taxi "abrogando ogni norma che prevede una programmazione territoriale"

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BRUCIA IL VILLAGGIO DELLA RYDER CUP

Un violento incendio è divampato in un tendone del complesso di Guidonia dove si è tenuta la manifestazione sportiva dedicata al golf. Sul posto vigili del fuoco e polizia

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Quasi un secolo di tradizione. L'Abruzzo celebra i suoi arrosticini

AGI - In una foto c’è la prova storica della nascita di una specialità della cucina povera che è diventata il simbolo gastronomico dell’Abruzzo. Correva il 12 ottobre 1930 e uno scatto fotografico immortalava gli arrosticini, i gustosissimi spiedini di pecora inventati da un pastore e avviati a un grande successo. Quell’immagine in bianco e nero fermò nel tempo il rito di preparazione e di cottura davanti alla chiesa della Madonna delle Grazie a Civitaquana, in provincia di Pescara, e finì sul libro «Gli Abruzzi dei contadini 1923-1930». Civitaquana celebra questo fine settimana i 93 anni degli arrosticini (in italiano, in abruzzese sono rustèll) con la festa gastronomica “L’Arrosticciere in piazza” mentre a pochi chilometri di distanza il centro di Civitella Casanova da qualche anno sfoggia l’autoinvestitura a “Patria degli arrosticini”. In attesa che finalmente si riesca a tutelare la denominazione d’origine controllata, protetta e garantita, evitando così che seguitissimi chef in seguitissime trasmissioni tv affermino che l’arrosticino appartiene alla tradizione partenopea, oppure che con un eccesso di disinvoltura nella cucina creativa vengano preparati con burro e salvia in padella, oppure corretti con rosmarino e altri aromi: variazioni sul tema che fanno inorridire (e insorgere sui social) gli abruzzesi e che sviliscono natura e significato culturale, oltre che gastronomico, di questo piatto povero che non ha neppure bisogno del piatto per essere gustato, per profumi e alla prova del palato. In origine l’arrosticino richiedeva carne di castrato, ma oggi si utilizza quella di pecora, per quanto con determinate caratteristiche; si usavano rametti di olivo o sanguinello, oggi i più pratici bastoncini; i pezzi di carne venivano tagliati a mano, attualmente per lo più sono in cubetti, considerata l’altissima richiesta. Ma preparazione e modalità cottura sono sempre gli stessi: alternanza di magro e di grasso per assicurare morbidezza e sapore, cottura rigorosamente alla brace (anche se le rustiche furnacelle sono state sostituite da apparecchiature che consentono di preparare 200 arrosticini per volta in 6-8 minuti), senza eccezioni. Sembra facilissimo ma non è così: l’arrosticino ha il punto di non ritorno nella cottura, che gli specialisti sanno cogliere perfettamente per offrire un prodotto delizioso, saporito, digeribile, che può essere gustato a tavola o in piedi, accompagnato da pane e olio e innaffiato da Montepulciano d’Abruzzo o buona birra. È peraltro l’unica eccezione della gastronomia tradizionale che consente di allungare il vino con la gassosa (o gazosa), che guarda caso nacque da queste parti più di un secolo fa e che riveduta e corretta e con nome inglese ha contribuito alla fortuna di più di una multinazionale. Lo chiamano street food non ricordando l’origine campestre legata ai pastori abruzzesi transumanti. Una storia plurisecolare, cantata da Gabriele d’Annunzio nella celeberrima poesia “I Pastori”, ma dannazione della tv in bianco e nero quando "Intervallo" faceva vedere le bellezze d’Italia architettoniche e paesaggistiche di regioni e città d'Italia e poi, quando toccava all’Abruzzo, si limitava alla fotografia di un gregge di pecore. La rivincita prepotente dell’arrosticino sta nella sua progressiva conquista di spazi e considerazione, altro che banale spiedino di carne: diffidare delle imitazioni, di prodotti similari di pollo, tacchino, manzo o maiale. È inconfondibile, piace a tutti, bambini compresi, e anche agli stranieri che in patria non si avvicinano neanche per sbaglio alla carne di pecora e poi ne scoprono le virtù all’ombra della Majella e del Gran Sasso. Chiedere ad esempio all’allenatore Zdeněk Zeman, che ne va matto. O al corpo diplomatico della Polonia che per iniziativa dell’allora ambasciatore Tomasz Orłowski nel 2015 ospitò nel parco dell’ambasciata una serata dedicata agli arrosticini preparati dagli abitanti di Vicoli, il più piccolo paese d’Abruzzo che aveva dedicato il parco pubblico all’eroe polacco Witold Pilecki, primo in Italia. Perché semplice è bello, ma anche buono, anzi buonissimo.


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giovedì

Sovranità, Libertà, Umanità

Ormai siamo una società di ''mostri'' immersi nella più bieca ignoranza, alimentata da rabbia e odio. Non conosciamo le nostre radici, i nostri valori, viviamo di ora in ora col ''tutto e subito''. Inventiamo cose che esistono da decenni, se non da secoli, pensiamo che sia giusto essere inquadrati in ''tutto quello che non è proibito è obbligatorio'' e non ricordiamo cosa sia la SOVRANITÀ. Ci stanno uccidendo anzi stanno uccidendo i giovani, io ormai sono vicino agli 80 ed ho avuto una vita intensa, che rifarei subito, con amici in tutto il Mondo che conoscono i termini di, giustizia, rispetto, onore, equità. Se le nuove generazioni non trovano la forza di ribellarsi, di studiare la storia per capire cosa significhi la parola LIBERTÀ è finita e il prossimo futuro sarà composto da una umanità che ignorerà il significato di UMANITÀ.😢 
Giancarlo Bertollini 

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La Triade Capitolina era composta da Minerva, Giove e Giunone, le tre divinità ufficiali dello Stato Romano.

In questo rilievo di marmo del II-III secolo d.C., proveniente da una villa a Guidonia, nel Lazio, vediamo seduti i tre dèi su un unico trono. 

Giove, il signore degli dèi, è al centro, tiene lo scettro nella mano destra; alla sua sinistra c’è Giunone, velata. È la sposa di Giove, madre dei suoi figli e, in quanto tale, protettrice delle partorienti; alla destra c’è Minerva con un elmo corinzio (il braccio destro della dea, mancante, doveva in origine sostenere l’elmo). Rappresenta l’intelligenza in grado di progettare e realizzare. 

Ai piedi delle tre divinità sono raffigurati gli uccelli sacri a ciascuno: 

  • la civetta (Minerva); 
  • l’aquila (Giove); 
  • il pavone (Giunone).


Alla Triade capitolina era dedicato un tempio che sorgeva anticamente sul Campidoglio, il colle sacro di Roma: da qui l’aggettivo “capitolino”.

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Notizie dal Governo


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mercoledì

Adnkronos: evidenza e aggiornamenti



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