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giovedì 5 ottobre 2023

La Triade Capitolina era composta da Minerva, Giove e Giunone, le tre divinità ufficiali dello Stato Romano.

In questo rilievo di marmo del II-III secolo d.C., proveniente da una villa a Guidonia, nel Lazio, vediamo seduti i tre dèi su un unico trono. 

Giove, il signore degli dèi, è al centro, tiene lo scettro nella mano destra; alla sua sinistra c’è Giunone, velata. È la sposa di Giove, madre dei suoi figli e, in quanto tale, protettrice delle partorienti; alla destra c’è Minerva con un elmo corinzio (il braccio destro della dea, mancante, doveva in origine sostenere l’elmo). Rappresenta l’intelligenza in grado di progettare e realizzare. 

Ai piedi delle tre divinità sono raffigurati gli uccelli sacri a ciascuno: 

  • la civetta (Minerva); 
  • l’aquila (Giove); 
  • il pavone (Giunone).


Alla Triade capitolina era dedicato un tempio che sorgeva anticamente sul Campidoglio, il colle sacro di Roma: da qui l’aggettivo “capitolino”.

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sabato 19 dicembre 2015

Accademia di Storia dell'Arte Sanitaria

Prof. Nicola Marinosci
Una giornata affascinante passata con due amici fraterni e una guida d'eccezione. 
Oggi siamo andati a visitare la Porta Alchemica (detta anche Magica) di Piazza Vittorio, superstite della, ahinoi, distrutta villa del Marchese Massimiliano Palombara dove si studiava come trasformare il piombo in oro. A seguire siamo andati al Museo di S. Spirito in Sassia dove ci attendeva il Prof. Nicola Marinosci, del Consiglio di Reggenza dell'Accademia di Storia dell'Arte Sanitaria, già Direttore Sanitario della Croce Rossa Italiana, che ci ha guidati in una dotta visita delle varie sale ricche di storia, di strumenti e reperti (custodisce il probabile Cranio di Plinio il Vecchio) fino alla incredibile Sala dell'Alchimista con la ormai storica riproduzione della Porta Alchemica di Piazza Vittorio.
Sala dell'Alchimista
Porta Magica - S.Spirito 


Cranio di Plinio il Vecchio?
Dalla Porta Magica al Quadrato Magico !?!





martedì 16 aprile 2013

Comunicato Stampa “Checco Durante Racconta Roma”

PRESENTAZIONE DI POESIE, NUMEROSE INEDITE,  DEL GRANDE POETA ROMANO CHECCO DURANTE, PRESSO IL MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE.
Venerdì 19 aprile
Roma, Museo di Roma in Trastevere, Piazza di Sant'Egidio
Ore 17:30
Venerdì 19 aprile, in occasione dei 120 anni dalla nascita, Marketing Power, agenzia di marketing e comunicazione, in collaborazione con la Pro Loco di Roma, presenta una raccolta di poesie, numerose delle quali inedite, del grande storico, attore e poeta romano Checco Durante.
L’intento della manifestazione è quello di rinnovare la memoria di un uomo che ha saputo raccontare un’epoca attraverso i suoi versi; interprete, sia sulla pagina che sul grande schermo della romanità più verace, quella dell’ironica noncuranza senza peli sulla lingua che da sempre contraddistingue gli abitanti di questa città. Durante la manifestazione, le poesie saranno recitate da famosi attori/doppiatori del cinema italiano, come Angelo Maggi e Francesco Prando, accompagnati da musica popolare romana, per favorire una moderna rappresentazione e riscoperta della Cultura di Roma.
Nel corso dell’evento verrà inoltre presentato un cofanetto contenente: 
- Un libro con 68 composizioni, alcune delle quali rappresentano un tesoro “archeologico” della  poesia romanesca, mai editate prima di oggi.
- Due CD audio con le stesse opere recitate e reinterpretate da grandi professionisti del mondo del doppiaggio e della recitazione.
Per l’alto valore culturale l’iniziativa ha ricevuto il Patrocinio da parte dell’Assessorato alle Politiche Culturale e Centro Storico di Roma Capitale, di Zetema e dei Musei in Comune.

Per ulteriori informazioni contattare Serenella De Cristofaro allo 06.8992.8530 oppure ad info@prolocoroma.it

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giovedì 27 settembre 2012

Nella città del Papa sorge il Museo Italiano della Massoneria


Aprirà al pubblico nel 2013 e ospiterà anche la più grande collezione europea sull'antimassoneria di proprietà dell'obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi.
di GIACOMO GALEAZZI
Fonte Vatican Insider ROMA
A Roma sorgerà il «sancta sanctorum» dei grembiulini e dei compassi. E’ pronta per essere esposta la collezione di documenti e oggetti storici della Gran Loggia d’Italia che entro il 2013 aprirà al pubblico il primo museo italiano della massoneria. Tra le acquisizioni più preziose, uno dei primi decreti massonici intestato ad una donna e firmato da Giuseppe Garibaldi che nel 1867 a Pisa elevò al grado di Maestro Libero Muratore «la sorella Luigia Candia, di soli 27 anni».
Il lavoro di catalogazione e organizzazione iniziato nel 2007 ha consentito di studiare e riportare alla luce centinaia di documenti e di oggetti di grande valore storico e archivistico che con l’apertura del Museo di Palazzo Vitelleschi saranno messi a disposizioni di studiosi e storici e di quanti vorranno scoprire e conoscere in maniera approfondita passato e presente della massoneria italiana. Tra i documenti catalogati, ci sono i ritratti di Giuseppe Mazzini autografi del periodo londinese e in età giovanile; il testo del Canto di guerra di Goffredo Mameli con note musicali inviato da Mazzini a Giuseppe Verdi; documenti del 1852 con firme autografe di Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Mattia Montecchi; le Lettere di Giovanni Giolitti (1907) per la commemorazione in Campidoglio di Giosuè Carducci; manifesti, decreti e notifiche riferibili alla Repubblica Romana 1849; lettere manoscritte di Albert Pike (1883) e Timoteo Riboli, amico e medico personale di Garibaldi; Editti antimassonici dei Savoia, Bolle e Regi Decreti antimassonici di Napoleone; paramenti di Loggia appartenuti a Ernesto Nathan, Gran Maestro e Sindaco di Roma insieme a Riviste originali di inizio '900 con articoli e vignette satiriche contro la massoneria. Tra gli oggetti più recenti, il giuramento massonico di Ugo Pratt, iniziato a Venezia nel 1976 insieme alla spada di Venerabile e ai suoi paramenti di Loggia. Diversi anche gli editti papali contro la massoneria; le Lettere Apostoliche di Papa Pio VII con le quali si condanna la società detta de’carbonari. Roma MDCCXXL, o quella di Leone XIII (1884). Sono 42 volumi contenenti 20414 "schede" di affiliati della Serenissima Gran Loggia d'Italia tra il 1916 e il 1925. Nell'insieme si tratta di materiale di notevole interesse per la storia della Gran Loggia d'Italia e della Massoneria italiana in particolare tra la Grande Guerra e l'avvento del regime del partito unico, sia per storia sociale e civile del Paese. Dai registri matricola si possono trarre alcune considerazioni. In primo luogo emerge che negli anni in questione la massoneria ebbe una vitalità straordinaria e balza evidente la forte compenetrazione tra la Massoneria e lo Stato;
In loggia infatti affluiscono militari delle diverse Armi (Esercito, Marina, Guardia di Finanza, aviatori) anche di grado molto elevato; Magistrati e Prefetti, come Angelo Annaratone, prefetto di fiducia di Giovanni Giolitti); politici; scrittori e giornalisti; imprenditori, banchieri, dirigenti d'industria; apparati pubblici dello Stato e del parastato; professioni liberali; docenti e studenti universitari.
Ne emerge che negli anni documentati dai registri Matricola la Massoneria, e specialmente la Gran Loggia, era espressione della società civile. Essa risulta molto diffusa e radicata nelle regioni all'avanguardia nell'industrializzazione (Lombardia, Piemonte e Liguria) come anche nel Mezzogiorno (dalla Sicilia a Calabria e Campania) e nella Capitale.
Inoltre, le iniziazioni si moltiplicano alla vigilia e dopo l'avvento del governo Mussolini (settembre- dicembre 1922) e non diminuiscono affatto nel 1923 dopo i primi annunci di incompatibilità tra iscrizione al Partito nazionale fascista e affiliazione massonica (1923) ma anzi, registrano un significativo incremento nella primavera del 1924 segnato dalle elezioni politiche generali, poi dal rapimento e assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti e continuano anche nella prima metà del 1925, quando ormai incombevano sia la legge sull'appartenenza dei pubblici impiegati ad associazioni che comportò l'autoscioglimento delle Organizzazioni massoniche, sia assalti alle logge con dispersione di arredi e documenti. Tra i nomi illustri che si trovano nei Registri-matricola, quelli di Curzio Malaparte, (Curzio Suckert) che raggiunge il 33° grado il 28 maggio 1924; Italo Balbo; il Generale Giovanni Ameglio; Michele Terzaghi; il maresciallo d'Italia Ugo Cavallero; l'ammiraglio Luigi Mascherpa; il sindacalista Edmondo Rossoni, che ottiene il grado scozzesista supremo nel marzo 1924 e poi ancora Vittorio Valletta, stratega dalla Fiat insieme a nomi illustri del mondo della cultura e dello spettacolo quali Antonio de Curtis, in arte Totò, Gino Cervi e Paolo Stoppa.

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venerdì 24 settembre 2010

CULTURA: GUERRI “HO RILANCIATO IL VITTORIALE CON IL MARKETING”

ROMA (ITALPRESS) - Tra il 2000 e il 2008 la casa-mausoleo lasciata dal Vate “agli Italiani” aveva perso 40 mila visitatori all’anno.
Lo scrittore e saggista Giordano Bruno Guerri, dal 2008 presidente della Fondazione che gestisce il Vittoriale, ha invertito il trend facendo marketing culturale, come spiega in un’intervista pubblicata sul numero di Prima Comunicazione in edicola domani 24 settembre a Milano, e sabato 25 settembre a Roma e nel resto d’Italia. “Ho cercato di andare in tivu’ piu’ che potevo per togliere di dosso a Gabriele D’Annunzio la patina di fascista e di erotomane che ne appannava il genio”, racconta Guerri nell’intervista a Prima. “E ho fatto marketing, cercando di produrre notizie e di trovare investitori, come la Fondazione Credito agrario bresciano, che ci hanno consentito di fare nuove acquisizioni impedendo che quanto finiva nelle aste venisse disperso”, aggiunge.
“Oggi il rapporto con gli sponsor, la ricerca di fondi e dunque di iniziative adeguate ad attrarre nuovo pubblico e’ il punto centrale nella promozione di qualunque attivita’ culturale e dei musei in particolare”, sottolinea Guerri nell’intervista a Prima.
“D’Annunzio definiva il Vittoriale come un ‘libro di pietre vive’ - spiega -. È da qui che sono partito per i nuovi progetti, a cominciare dal Museo D’Annunzio segreto, un tesoro che nessuno aveva mai visto e che presenteremo al pubblico il 2 ottobre. “Non puo’ esistere”, conclude il presidente del Vittoriale nell’intervista a Prima, “un museo che non offre sempre nuovi motivi per essere visitato e a chi l’ha gia’ visto per tornare.
Per farlo ci vogliono soldi, ma i soldi arrivano se gli spettatori crescono, i ritagli stampa aumentano, la televisione parla di te”.
(ITALPRESS).

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Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

Un magnifico Luca Rocconi intervistato sul Cantico dei Cantici. Decisamente "ILLUMINANTE".

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