martedì 27 maggio 2014

ROMA: RICORDO DEL DRAMMA DEGLI ITALIANI !

Azione dimostrativa “1 MAGGIO, LA FESTA DI CHI?” 
rivendicata dai movimento DifendiAMO L’ITALIA
“Oggi, all'alba del 1 maggio, al Gianicolo, nel luogo simbolo dei padri della Patria e del Risorgimento italiano alcuni italiani si sono impiccati. Andrea, Daniele, Luigi, Marcello, Marco, Mario, Matteo sono stati uccisi da questa Italia e dai cancri mortali che la affliggono.  Sono gli imprenditori strangolati da Equitalia, gli artigiani soffocati dalle tasse, padri di famiglia che non hanno avuto credito dalle banche, fornitori mai pagati dallo Stato, disoccupati cui il Fiscal Compact ha negato il futuro. Il 1 maggio non è un concerto di radical chic e cantanti da salotto, non deve essere la passarella dei sindacati e dei loro ricatti, ma rappresenti il simbolo di una Nazione che lavora o che vorrebbe lavorare, il ricordo di operai caduti sul lavoro e di imprenditori suicidati dallo Stato. I “garibaldini impiccati” da corde rosse rappresentano una provocazione dal forte impatto, scioccante, tanto quanto lo è la lista di famiglie falcidiate dall'incapacità dello Stato e della politica di offrire risposte adeguate. E quando i fondatori di questa Italia decidono di farla finita in questa maniera, altri italiani hanno il dovere di prenderne il testimone. Per farla risorgere”, è quanto comunica il movimento DifendiAMO L’ITALIA nel rivendicare l’azione dimostrativa.

Voyager - Il Tesoro dei Templari - by Pauperes Commilitones Christi

lunedì 26 maggio 2014

Malgrado l'Europa. Quando l'Italia seppe farsi da sé

di Aldo A. Mola, Il Giornale del Piemonte, 25 Maggio 2014 

L' “Europa” non ha mai voluto l'indipendenza, l'unità e la libertà degli italiani. Gli italiani se la sono conquistata con generazioni di patrioti che lottarono contro i dominatori stranieri. L'Italia è nata malgrado l'Europa. E' risorta  dal passato perché dopo secoli di servitù rifiutò di essere ancora a noleggio (“Franza e Spagna pur che se magna”), prona agli Asburgo, ai Borbone, alla Germania, agli Inglesi e alle scorrerie dei “turchi”... Gli italiani  scoprirono  di essere italiani. Vollero esserlo. L' “europeismo” attuale è una menzogna, perché esclude l'immenso spazio della Russia, che è europea  non meno (e forse più) di  tante plaghe dell'Occidente. Questa Europa rimane vittima della divisione che le venne imposta da Stalin e dagli Stati Uniti d'America. Perciò le attuali istituzioni “europee” sono screditate. L'“Europa” che oggi chiede il voto dei cittadini è meno unita di quanto lo fosse  due secoli fa, ai tempi di Napoleone I e di Alessandro I di Russia. E' la peggiore possibile: nessuna politica estera unitaria e quindi nessuna politica militare. Lo vediamo  da quanto abbiamo fatto (o non sappiamo fare) dall'Africa  centro-settentrionale al Vicino e Medio Oriente. Questi sono i fatti. Oggi sono i cittadini a poter imprimere una  svolta. Con il voto. 
  Veduta dall'alto l'Italia è una piccola parte dell'“aiola che ci fa tanto feroci”. I suoi abitanti ci vivono tanto bene da divenire indifferenti al giudizio che ne danno gli stranieri. Così, però, lasciano che la memoria e l'attualità del loro Paese vengano retrocesse a sipario per le imprese di attori stranieri.  E' l'Italia che si sbrana e si espone allo scherno altrui: quella dei manzoniani “polli di... Renzi”.
  Ce lo ricorda Frederick C. Schneid in La Campagna franco-piemontese del 1859, poderosa opera pubblicata dall'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (*). Secondo gli storici di lingua inglese – oggi dominanti, anche attraverso la divulgazione televisiva e i supporti informatici –  l'Ottocento ha avuto due soli eventi dominanti: la Guerra di Secessione negli Stati Uniti e quella franco-germanica del 1870-71. la seconda guerra mondiale. Le vicende europee, inclusa la prima guerra mondiale, suscitano scarso interesse: una babele di Imperi decadenti, stati fantoccio, popoli d'incerto profilo, movimenti ideologici, un caleidoscopio che spazientisce chi cerchi una sintesi elementare.    
   In quell'ottica rimane del tutto marginale la guerra che nell'aprile-luglio 1859 gettò le basi del regno d'Italia. Secondo i più, fu un conflitto meramente franco-austriaco. Il regno di Sardegna  non vi compare affatto o figura solo quale comparsa. Non perché così siano i fatti, ma perché non li abbiamo saputi raccontare, spiegare, valorizzare nella loro esatta portata, a differenza di quanto fecero gli storici e i memorialisti (politici, militari, diplomatici) d'Oltralpe: dal prussiano Helmuth con Moltke  allo svizzero Ferdinand Le Comte, al francese César Bazancourt  che ne scrissero “a ferro caldo”. La Relazione ufficiale “italiana” comparve mezzo secolo dopo.  
   Schneid non si lascia invischiare dal mito e dalle ideologie. Fissa i capisaldi per una lettura rigorosa degli eventi. Compresa e messa a frutto la sconfitta nella guerra  del 1848-1849, il Regno di Sardegna lavorò sodo a preparare la riscossa: diplomazia, organizzazione del territorio (fondamentale la rete ferroviaria), ricerca di credito bancario e soprattutto ammodernamento dello strumento militare. A differenza di quanto si narra nei manuali, la guerra non fu affatto “improvvisata”. Gli accordi di Plombières tra Camillo Cavour e Napoleone III furono perfezionati con un'imponente  sequenza di convenzioni militari e di intese diplomatiche, incluso il trattato segreto franco-russo del 3 marzo 1859, generalmente trascurate dalla storiografia che tace o sottovaluta il ruolo di Vittorio Emanuele II (non  solo come persona, ma anche  quale Istituzione, la monarchia: interlocutrice unica degli altri sovrani d'Europa) e sopravvaluta invece cospiratori, avventurieri, mestatori.
  Dopo il 1849 Vienna continuò ad avere nel Lombardo-Veneto più consensi di quanti ne avesse in Ungheria, Boemia, Polonia... Il fallimento del moto milanese del 1853 lo confermò.  Per raggiungere indipendenza e unione (lega degli Stati? federazione? Unificazione?...) l'Italia dunque non poteva “fare da sé”.  Schneid  documenta la pianificazione e la preparazione della campagna d'Italia. Napoleone III doveva mostrare che la Francia non era più quella sconfitta a Lipsia e a Waterloo (1813-181) ma una potenza capace trasferire in pochi giorni 150.000 uomini nella pianura padana e di battervi l'esercito più potente d'Europa. Non gli occorreva troppo spargimento di sangue. Perciò, a differenza di quanto era avvenuto in tutt'Europa nel 1848-1849, la guerra non venne combattuta nelle città: niente insurrezioni, espugnazioni, barricate. Bastava dimostrare l'efficienza della macchina militare, sia con l'impiego di reparti di élite (trasferiti mesi prima dall'Algeria: dovevano combattere contro soldataglia usa alle peggiori efferatezze), sia con il dominio nella comunicazione e l'impiego dell'artiglieria, decisamente superiore a quella austriaca: come si vide a Montebello e, ancor più, a Magenta e a Solferino.
  A San Martino, il 24 giugno 1859, il regno di Sardegna provò che gli italiani sapevano battersi. Avevano il loro progetto. Allarmato dalla mobilitazione del regno di Prussia  sul Reno, Napoleone III puntò immediatamente all'armistizio con Francesco Giuseppe d'Asburgo. Cavour non comprese che quell'Italia non poteva fare da sé. L'Europa voleva certezze e poteva averle solo dal monarca e dai militari, compreso Giuseppe Garibaldi che per assumere il comando dei cacciatori delle Alpi aveva indossato la divisa di generale. La pace di Zurigo fu trattata da diplomatici, non da cospiratori. 
  Contrapposte dai rispettivi interessi le grandi potenze rimasero paralizzate. In quell'incertezza si incuneò l'iniziativa politico-diplomatica-cospirativa che in pochi mesi condusse ai plebisciti del marzo 1860, all'impresa garibaldina del maggio 1860 e all'irruzione di Vittorio Emanuele II nello Stato pontificio e, di seguito, in quello di Francesco II di Borbone, i cui elettori pochi giorni dopo dichiararono di volere “l'Italia una e indivisibile con Vittorio Emanuele  re costituzionale  e suoi legittimi discendenti”.  La “Borbonia Felix”  (di cui scrive  Renata De Lorenzo, ed. Salerno) aveva concluso il suo corso.  Profittando dell'inerzia dell'Europa gli italiani seppero fare e farsi da sé e in mezzo secolo compirono progressi giganteschi. L'Italia si levò di dosso i panni carnevaleschi che per secoli le erano state imposti dai dominatori stranieri e si erse protagonista di storia. grazie soprattutto allo strumento militare. Garibaldi presiedette l'Istituto Nazionale del Tiro a Segno: punto d'incontro tra monarchia, istituzioni e volontariato.
   E' importante che a ricordarcelo sia uno storico d'oltre Atlantico come Frederick Schneid in quest'opera dedicata al figlio, Craig, che “ha camminato con lui a Solferino e a San Martino”. Un esempio da imitare.

Aldo A. Mola dal Blog di Luigi Pruneti

(*)  Voluta dal Capo dell'Ufficio Storico SME, col. Antonino Zarcone, l'Opera è in lingua inglese e in italiano: a doppio taglio.

Il Giornale del Piemonte 25.05.14 Il Giornale del Piemonte 25.05.14 [2.160 Kb]

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E ADESSO TIRIAMO LE SOMME: A QUESTI ITALIANI !


giovedì 22 maggio 2014

FORUM PA 2014 - Dal 27 al 29 maggio 2014 a Roma | Palazzo dei Congressi - EUR

29 MAGGIO Da non perdere a FORUM PA 2014

Uber, tassisti e non solo: a #FPA14 il ruolo della PA nella 

sharing economy che avanza. Con la protesta dei tassisti milanesi 
contro Uber Pop dei giorni scorsi, il servizio di carsharing peer 
to peer appena lanciato dalla startup californiana, la sharing 
economy ci è letteralmente esplosa tra le mani. Apriamo 
la terza giornata di FORUM PA 2014 con conferenza 
internazionale dedicata al rapporto tra PA ed economia collaborativa.

29 MAGGIO La redazione segnala

Openbilanci: i conti aperti dei Comuni Italiani #FPA14. 
Vi è mai capitato di vedere il bilancio di un Comune? Non è proprio 
un sistema che si preoccupi di essere comprensibile. 
A #FPA14 presentiamo un nuovo modo di interpretare il bilancio: 
scopriremo Open bilanci. 

8° Forum Nazionale Patrimoni Pubblici: 
le "practice degli Enti Pubblici". 
Promosso da Patrimoni PA net, il laboratorio fondato 
da FORUM PA e TEROTEC l'evento è occasione verranno presentate 
le esperienze concorrenti al "Premio Best Practice 
Patrimoni Pubblici 2014". 

Partecipazione civica in diretta, diventa Supercittadino
o Supercittadina subito! 
Con l’aiuto di cittadini attivi, degli amministratori del gruppo 
trasparenza siti web pa verrà mostrato quali informazioni, 
dati e documenti dovresti trovare nel sito web della tua PA. 

Disegnare le politiche pubbliche con la città come bene comune. 
Ciò che appare stridente è la distanza tra ciò che è guidato
dall'amministrazione e ciò che è guidato dalle comunità: i cittadini 
prendono parte alla governance, ma non hanno fiducia nel governo. 
Molti servizi sono garantiti dall'attivismo dei cittadini con 
progetti collaborativi dalle forme inaspettate. 

FPA14, il 29 maggio all'insegna della trasparenza 
con Formez PA.
Trasparenza comunicativa, servizi al cittadino, 
Open data, valutazione e gestione delle performance, 
anticorruzione: 
saranno questi i temi chiave della partecipazione di Formez PA 
al programma di convegni del 29 maggio.

ITALIA: PROGRAMMI POLITICI !

martedì 20 maggio 2014

Magdi Cristiano Allam: Denuncio Napolitano per alto tradimento: la sua responsabilità nel golpe finanziario che fece fuori Berlusconi

Articolo Completo QUI !
L’avvocato Marco Mori dell’Associazione “Salviamo gli italiani”, in un esposto contro il colpo di stato finanziario ai danni di Berlusconi che sarà depositato in settimana alla Procura della Repubblica ipotizza i reati di “attentato contro l'integrità e l’indipendenza dello Stato” (art. 241 c.p.), “associazioni sovversive” (art. 270 c.p.), “usurpazione di potere politico” (art. 287 c.p.), “attentato contro i diritti politici dei cittadini” (art. 294 c.p.). L'esposto è a carico dei membri del Governo, di Giorgio Napolitano, Angela Merkel, nonché dei Governatori della Banca Centrale Europea e Banca d'Italia, Jean Claude Trichet e Mario Draghi.
www.studiostampa.com

CI PERVIENE QUESTO APPELLO DISPERATO (del quale non siamo in grado di accertarne l'autenticità). CHI PUÒ' FACCIA QUALCOSA, NON RIMANIAMO INDIFFERENTI !

17 MAGGIO - Buongiorno, scrivo anche a VOI PER AVERE RISPOSTE E AIUTO, per quanto di seguito scritto, IL 15/05/2014 un assessore comunale mi ha detto che alle famiglie, le quali avevano occupato delle case di proprietà di enti privati, il Comune di Roma ha assegnato degli alloggi addirittura villette a schiera ed io che sono disperato??? (documenti disponibili), solo risposte evasive, sono veramente esausto e, come più volte già detto, pronto ad uccidermi al Campidoglio. Vi prego di rispondermi o di darmi un appuntamento personale magari col Sindaco in persona.
QUANTO DA ME SCRITTO A TUTTI, COME AL SINDACO MARINO AL DOTT. TOPPOLI ROBERTO, ALL'ASSESSORE ADDETTA AI SERVIZI SOCIALI DEL MUNICIPIO, ALLA PRESIDENTE DEL MUNICIPIO SUSANA FANTINO E TANTI, TANTI ALTRI, ANCHE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. HO SCRITTO: NON LO SAPEVO, MA UN MIO AMICO CONSIGLIERE AL VII MUNICIPIO (CINECITTA’) , MI HA CONFIDATO CHE A TUTTI I MUNICIPI DI ROMA PER LE FESTE NATALIZIE TUTTE LE PRESIDENZE HANNO RICEVUTO DAL COMUNE DI ROMA BEN 40000 EURO COME SONO STATI SPESI QUESTI SOLDI ???
MI HA DETTO CHE AL VII MUNICIPIO CINECITTA’ LA PRESIDENTE SUSI FANTINO HA COMPRATO UN ALBERO DI NATALE DI CIRCA 1,5 METRI CHIAMATO ALBERO ECOLOGICO PER UNA CIFRA DI BEN 7000,00 EURO E IL RESTO ??? INOLTRE MI HA DETTO DI UNO ZINGARO CHE SOSTA SPESSO NON LONTANO DA DOVE IO ABITO, CHE HA 7 FIGLI I QUALI NON SONO STATI DA LUI RICONOSCIUTI. IN QUESTO MODO LA SUA COMPAGNA RISULTA RAGAZZA MADRE E PERCEPISCE MENSILMENTE 300,00 EURO PER OGNI FIGLIO, QUESTO SIGNIFICA CHE PRENDE 2100,00 AL MESE E CHE VIVENDO IN UN CAMPER PRESTO AVRA’ LA CASA POPOLARE.
DI TUTTO QUESTO CHI MI RISPONDE ???
Roberto ILLIANO 340.5121.052 
P.S.
CONFERMA DEI 40000 EURO DATI A TUTTI I MUNICIPI PER LE FESTE NATALIZIE.
LEGGETE COSA MI DETTO LA CONSIGLIERE Monica Lozzi, Portavoce Consigliere M5S del Municipio VII "L’albero è costato 3900 euro non 7000 ma sempre troppo. Abbiamo già fatto la commissione controllo e garanzia. I 40000 sono stati spesi per alberi di natale, bande natalizie e fuochi di artificio purtroppo a questo erano stati destinati dal Comune". Comunque le abbiamo fatto pesare il fatto che avrebbero potuto destinarli ad altro.
DA UN ANNO CHE VADO IN GIRO PARLANDO E SPIEGANDO LE MIE ENORMI DIFFICOLTA’ ( DAL SINDACO AI VARI ASSESSORI ) CHE SCRIVO E-MAIL, FAX E R/R A TUTTI MA IL NULLA PIU’ ASSOLUTO ORA BASTA DA QUI A POCHI GIORNI PRENDERO’ DELLA MORFINA PER PERMETTERMI DI NON SENTIRE TROPPO DOLORE PER RAGGIUNGERE IL CAMPIDOGLIO E SE NON RIUSCIRO’ PER L’ENNESIMA VOLA A PARLARE CON IL SINDACO ED OTTENERE QUANTO E’ NEI MIEI DIRITTI IO MI TAGLIERO' LA GOLA. 
VI PREGO NON FATEMI ARRIVARE A QUESTO. 
Roberto ILLIANO 340.5121.052 

Dalla Pagina di Roberto Boffi

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