mercoledì 13 novembre 2013

SICUREZZA A ROMA !

Roma, nomade strappa alla madre il bimbo di otto mesi. Due 16enni la raggiungono. La bulgara 25enne ha afferrato il bambino per una gamba mentre la madre lo stava cambiando su una panchina della metro. Adesso si trova nel carcere di Rebibbia. 
All'interno della stazione di Ponte Mammolo, quartiere periferico di Roma vicino a Tiburtina, sulla linea B della metropolitana romana, ieri, martedì 12 novembre, una nomade bulgara di 25 anni ha tentato di rapire un bambino di otto mesi mentre la madre lo stava cambiando su una panchina all'interno della stazione. A quanto scrive il Messaggero la madre era scesa dal vagone della metropolitana e si stava dirigendo verso il capolinea dei pullman per rientrare al suo paese, Vicovaro, comune in provincia di Roma. La nomade avrebbe afferrato il bambino per una gamba strappandolo alla madre. Le urla della donna hanno attirato l'attenzione di due ragazze 16enni di San Basilio, che l'hanno raggiunta e sono riuscite a riprendere il bimbo, trattenendo la 25enne bulgara, che è stata poi portata nel carcere di Rebibbia. 

Fonte: Libero Quotidiano 

www.studiostampa.com

martedì 12 novembre 2013

Nassiriya - Un Film per ricordare !

Un doveroso ricordo dei nostri ragazzi ! 
Un film per ricordare !

Norvegia:giornalista con croce via da tg Per proteste comunità islamica, 'non garantisce imparzialità'

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Indossare una catenina con la croce mentre si conduce il telegiornale offende l'islam e dunque la giornalista che l'ha fatto è stata sollevata dall'incarico. E' accaduto in Norvegia e il provvedimento ha colpito un noto volto della Nrk, Siv Kristin Saellmann. Alcuni spettatori - soprattutto esponenti della comunità islamica locale - hanno protestato sostenendo che la "catenina con la croce offende l'Islam" e "quel simbolo non garantisce l'imparzialità del canale". 

Fonte: ANSA

www.studiostampa.com

OSIMO 1975 - I GIULIANO DALMATI SACRIFICATI DALLA RAGION DI STATO

di Roberto Spada  
E’ stata una delle pagine più nere della diplomazia italiana. Il 10 Novembre 1975 l’Italia conclude, almeno formalmente, la questione della tutela dei diritti degli italiani di Istria e Dalmazia, già duramente provati dalle persecuzioni titine e dall'ostracismo dei loro connazionali dalla mente corta.
Un argomento importante e anche spinoso, nell’ambito della diplomazia nostrana, poco noto al grande pubblico, come poco nota è la vicenda degli esuli giuliano dalmati, stretta nella morsa della scarsa memoria e dell’ottusità ideologica di chi ancora oggi non riconosce loro di essere stati vittime di una crudele pulizia etnica.
E i giovani? Quanto conoscono le nuove leve di questi temi? Abbiamo intervistato Eleonora Zeroli, una giovane, appunto, consigliere di Rinascita Universitaria alla Facoltà di Scienze Politiche di Perugia e nipote di esuli istriani. 

NASSIRIYA: "Questa foto è diventata il mio inferno"

Mattia Piras è il simbolo della strage in un'immagine che ha fatto storia: "Da allora quando respiro sento l'odore della morte"
«Quando siamo arrivati sul ponte ho incominciato a sentire quell'odore. Un tanfo dolciastro, un misto di carne bruciata e altri miasmi. Mi entrava nella gola, mi scendeva nei polmoni, mi torceva lo stomaco. Da quel giorno non se n'è mai più andato. Mi è rimasto dentro. Da quel 12 novembre quando respiro qualcosa di simile rivedo le immagini tornare. Sono una processione. Un incubo ricorrente. Arriva l'odore e poi arrivano loro. 
Sempre assieme. Sempre le stesse. Tutte in fila dietro a quel lezzo. Vedo quell'asinello tranciato in due dall'esplosione. Vedo la sua carcassa appena oltre il ponte. Mi ritrovo tra le macerie. Mi rivedo sull'orlo di quella voragine. Sai cos'è una un baratro di due metri? È tanta roba. Troppa roba. Soprattutto se sai che lì dentro son finite le vite dei tuoi amici. E io lo sapevo. Solo quando ho visto quel buco nero ho capito che non sarebbero mai più tornati». 

Fonte: IL GIORNALE - Articolo Completo QUI !

www.studiostampa.com

Cinquant'anni fa a Kindu nel Congo belga, il massacro dei 13 caschi blu italiani

Gli uomini facevano parte del contingente dell'Onu inviato per sostenere le popolazioni coinvolte in una violenza guerra civile. L'11 novembre 1961 i militari portarono aiuti e rifornimenti da Leopoldville, ora Kinshasa, a Kindu dove caddero in un'imboscata di una delle fazioni in lotta. Disarmati, furono picchiati a sangue e poi abbattuti a colpi di mitra.
Erano disarmati, portavano le insegne dei caschi blu dell'Onu, ma questo non bastò a salvare i 13 aviatori italiani che nel novembre del 1961, non è chiaro se l'11 o il 12, vennero catturati nell'ex Congo belga da guerriglieri di una delle frazioni che si contendevano il controllo del Paese africano. Picchiati a sangue e portati giro per la cittadina di Kindu, vennero alla fine abbattuti a raffiche di mitra e poi letteralmente fatti a pezzi a colpi di machete. I loro corpi saranno poi trovati solo un anno dopo, composti e riportati in patria.

Fonte: IL GIORNALE - Articolo Completo QUI !

www.studiostampa.com

Nassiriya. Cerimonia di ricordo anche a Comando Isaf di Kabul


(ASCA) - Roma, 12 nov - Dieci anni dopo, con una cerimonia sobria ma molto sentita da tutti, i militari italiani di stanza al comando Isaf a Kabul si sono raccolti in ricordo dei caduti della strage di Nassiriya.
“Oggi e’ una data dolorosa - ha detto il generale di corpo d’armata Giorgio Battisti, capo di stato maggiore della forza internazionale e Italian Senior National Representative parlando ai presenti - che ricorda, nel suo decimo anniversario, i nostri connazionali caduti in terra irachena. E’ doveroso ricordare loro e anche tutti gli altri caduti che le Forze Armate italiane hanno avuto negli anni nelle varie missioni internazionali. Noi tutti dobbiamo rammentare - ha quindi proseguito Battisti - che indossando la divisa siamo chiamati a onorare il nome dell’Italia nel mondo anche a costo della nostra vita”.
“Dobbiamo stringerci - ha continuato il generale, - in un grande abbraccio alle famiglie di questi morti: mogli, madri, padri, fratelli, figli che sono stati privati dell’affetto e del sostegno dei propri cari. Queste persone sono dei veri e propri eroi con la dignità del loro comportamento sono un esempio per tutti noi”.

Questa è una notizia dell’agenzia Asca.

www.studiostampa.com

La sfida di Google Play sui film via web


L'offerta (legale) di contenuti video da acquistare via web trova un altro player protagonista. E non uno qualsiasi, visto che si tratta del gigante di Mountain View che, dalla pubblicità all'editoria, sta togliendo il sonno a parecchi. In Italia da oggi sarà possibile noleggiare o acquistare film da Google Play, l'online store di Google per il digital Entertainment.
Grazie all'offerta di film, che si aggiunge a quella già disponibile di applicazioni, giochi, musica e libri, Google Play diventa così a tutti gli effetti uno store completo per accedere a contenuti di intrattenimento digitali da smartphone, tablet e computer.

di Andrea Biondi - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/Whwar

www.studiostampa.com

Maltempo, si contano i danni. Due vittime nel pesarese

Famiglie evacuate, raffiche di vento fino a 100 km orari, mareggiate e forti piogge: 
il maltempo ieri ha colpito soprattutto le Marche. 
A Trieste la bora soffia a 125 chilometri orari
Ancona - Maltempo
Una delle vittime è un imprenditore 77enne di Pesaro, titolare di uno scatolificio, che ieri, per controllare eventuali danni provocati dal forte vento alla copertura del suo capannone, è salito sul tetto, ma è scivolato e ha sbattuto la testa. 

La seconda vittima è invece un 49enne di Montecerignone, nel pesarese, che ieri sera è rimasto bloccato con l'auto in una strada invasa d'acqua. Sceso dalla vettura è annegato, anche se non si esclude che la morte possa essere legata a un malore. 


Salvata dai vigili del fuoco una ragazza di Roccafluvione, in provincia di Ascoli Piceno. Travolta con la sua auto la notte scorsa da una grossa frana, la donna era riuscita a uscire fuori dalla vettura ma è stata trascinata via da una massa di terra e fango. 

Fonte: RaiNews24 - Articolo Completo QUI !

www.studiostampa.com

L'utopia dell'euroconvergenza

L'unione monetaria dell'Eurozona si doveva costituire avendo come pre-requisito la convergenza delle economie partecipanti secondo i princìpi dell'Area valutaria ottimale (Avo). In realtà le pre-condizioni per un'effettiva convergenza non si sono raggiunte preliminarmente all'entrata in vigore dell'Unione monetaria, si è quindi teorizzata la convergenza endogena delle economie dell'Unione, ossia la convergenza indotta dalla mera appartenenza all'euro.

Un'analisi sommaria dei principali indicatori economici dei Paesi euro, a più di dieci anni dalla sua introduzione, dimostra che l'auspicato processo di convergenza indotta non ha portato a un riavvicinamento delle economie, ma ha addirittura aumentato i divari, contribuendo a disegnare due grandi aree all'interno dell'Eurozona: la zona Nord e i cosiddetti Piigs. 
di Alessandro Zeli - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/3Y0Zv

www.studiostampa.com

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

ANSA: Ultime Notizie

www.studioservice.com

I POST PIU' SEGUITI