venerdì 3 febbraio 2012

Marchiori: «Vi racconto il mio Google»

Dopo aver scritto l'algoritmo di Google, Massimo Marchiori è pronto a scrivere una nuova pagina nella storia del web. Il matematico padovano che nel 1997 regalò a Larry Page l'idea da cui è nato il motore di ricerca più utilizzato al mondo, per poi tornare in Italia a «fare ricerca», Lunedì presenterà in diretta streaming mondiale Volunia.com, il motore di ricerca di terza generazione sviluppato sull'interazione delle persone con le informaizoni online». E lo farà con una conferenza dalla sua Università di Padova. Domenica la prova su Nòva24. Il progetto è top secret. Marchiori non ha mai abbandonato l'idea di inventare Google per la seconda volta. E per anni ha lavorato sodo...
di Antonio Larizza - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/HOG4n

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA 

martedì 31 gennaio 2012

Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro

E' stato pubblicato l'avviso pubblico INAIL 2011 perrichiedere gli incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro. L'obiettivo è sensibilizzare le imprese ad attuareinterventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro presentando progetti di investimento per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

Si tratta di un contributo in conto capitale nella misura del 50% dei costi del progetto per un minino di 5.000 euro fino ad un massimo di 100.000 euro. Possono presentare la domanda le  imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura. Per l'anno 2011 l'INAIL ha stanziato 205 milioni di euro ripartiti in budget regionali.

La domanda va inviata tramite una procedura informatica sul sito INAIL sezione Punto Cliente entro il 7 marzo 2012 . E' possibile consultare un manuale per l'utilizzo della procedura on line.

A partire dal 14 marzo 2012 sarà pubblicato sul sito INAIL l’elenco in ordine cronologico di tutte le domande inoltrate. 

Strumenti per l’innovazione: la Certificazione di Qualità

Ottenere una certificazione di qualità è difficile per le aziende in Italia, a causa di procedure difficili e scarso riconoscimento sul mercato: Rapporto Accredia Censis con focus sulle PMI. (Articolo completo - Fonte PMI)


Le imprese promuovono la certificazione di qualità ma non risparmiano critiche sugli eccessivi adempimentirichiesti, o sulla scarsa efficacia nei confronti dei clienti. Sono alcuni dei risultati emersi da una specifica indagine promossa da Accredia, ente italiano di accreditamento, che ha anche delineato gli opportuni strumenti per le Pmi, presentandoli al convegno dedicato al Rapporto Accredia Censis 2011.
Sono oltre 90mila le aziende e quasi 160mila i siti produttivi dotati di certificazione di qualità in Italia, ma considerando il modo in cui vengono vissute le certificazioni dalle aziende, spesso come documento di facciata, ci si interroga se possano costituire lo strumento più idoneo per innovare, visto che la qualità sembra essere un carattere distintivo e performante quando implementato seriamente in una azienda. 

lunedì 30 gennaio 2012

Sprintlazio, servizio di consulenza


Dal mese di febbraio rappresentanti di SACE e di SIMEST incontreranno su appuntamento gli imprenditori laziali per dare informazioni e fornire consulenze specifiche su iniziative di internazionalizzazione avviate o in via di realizzazione. Durante gli incontri saranno infatti esaminati i programmi aziendali rivolti ai mercati esteri, e saranno valutate le tipologie di intervento di cui l’azienda può usufruire.
Gli incontri si inseriscono nell’ambito delle attività di collaborazione delle società con SprintLazio (Sportello regionale per l’Internazionalizzazione) per sostenere il processo di internazionalizzazione delle Pmi del Lazio.
Si ricorda in particolare che il Gruppo SACE offre prodotti e servizi a carattere assicurativo-finanziario, a sostegno del business delle aziende sul mercato internazionale, mentre SIMEST è la finanziaria controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico che promuove e agevola le attività delle imprese italiane all’estero.
Gli incontri si svolgeranno su appuntamento presso i locali di SprintLazio c/o Sviluppo Lazio S.p.A. Via V. Bellini, 22. 
Per richiedere una consulenza ai rappresentanti di SACE e di SIMEST, scrivere a:

giovedì 26 gennaio 2012

Crisi e Creatività a Roma TRE

Il Gio e il Laboratorio di Etica sociale corso di laurea in Scienze sociali e sociologia Facoltà di Scienze della Formazione Università Roma TRE, in collaborazione con RomaIN presentano

RomaINspot

PRESENTA TE STESSO!

Crisi e creatività: come affrontare la mancanza di trend

26 gennaio 2012, ore 14.30

Università RomaTRE - Aula Volpi, via Milazzo 11/b – Roma

Il tuo spot sul palcoscenico: presenta in 5 minuti una tua idea e te stesso

Parte la stagione 2012 degli appuntamenti di RomaINspot: in un momento di instabilità come quello che stiamo vivendo, la discontinuità è la risposta.
Le tendenze più consolidate sembrano frantumarsi e la sfida è nella capacità di reinventarsi.

“Presenta te stesso” mostra il modo creativo di cogliere le opportunità offerte dal vortice della crisi, combinando conoscenza specialistica con creatività, senso della ricerca e dell’innovazione.

RomaIN, associazione che promuove il social networking e la cattedra di Etica sociale dell’Università RomaTRE, invitano studenti, giovani, persone di azienda e professionisti a condividere le proprie esperienze, in una giornata di performance.

I partecipanti hanno l’opportunità di presentare se stessi, la propria idea, la propria azienda, le proprie aspirazioni professionali o artistiche, il proprio progetto, una capacità, un sogno.

Ciascuna performance ha una durata massima di 5 minuti ed è libera: i partecipanti possono esprimersi attraverso gli strumenti comunicativi ritenuti più opportuni: slides, storytelling, strumenti musicali, recitazione, mimo etc.

Pubblico e partecipanti verranno coinvolti in una attività di networking guidato, a valle di un piacevole cocktail e alla presenza di esperti in diversi settori che si proporranno nell’inedita figura di “catalizzatori”.

L’evento è aperto a tutti ed è gratuito.

Non dimenticate i biglietti da visita, perché…. tutto può partire da un’idea!

Segreteria organizzativa:


+39 345 353 96 53 

Governo, Parolai e Soluzioni !

Sono totalmente disgustato dai "PAROLAI", sono andato in salotto e sui vari canali TV ci ho trovato i soliti "PAROLAI" che fanno le diagnosi sui mali dell'Italia, ovviamente senza avere la minima idea di quale sia la cura. Quando capiremo che abbiamo una Classe di Dirigenti d'Azienda Industriale e di Alti Ufficiali delle Forze Armate con all'interno numerosi personaggi qualificati e di alto livello, perfettamente in grado di Pianificare gli interventi a Breve, Medio e Lungo Termine, dando SOLUZIONI e NON Diagnosi ?!?!?! 


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mercoledì 25 gennaio 2012

Rivoluzione Privacy in Europa: arriva la proposta di regolamento UE

Roma, 25 gennaio 2012 - Dopo oltre due anni di gestazione e di confronto con molteplici stakeholder, è stata annunciata la proposta della Commissione Europea per il nuovo Regolamento sulla tutela dei dati personali che sostituirà la direttiva 95/46/CE. A differenza della direttiva, il Regolamento sarà legge direttamente applicabile in ogni Stato membro, quindi anche in Italia. In sostanza, quando questo Regolamento verrà approvato e diverrà applicabile (2 anni), si verificherà una rivoluzione per la normativa privacy: il Codice Privacy ne sarà fortemente impattato, e anche a livello italiano rispetteremo adempimenti uguali ai nostri “cugini” europei.
Luca Bolognini, Presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy, commenta la novità con entusiasmo ma non nasconde qualche preoccupazione: “La notizia di un’applicazione uniforme della privacy in tutta Europa è ottima, perché fino ad oggi le diverse normative nazionali costituivano ostacoli per il mercato e per la libera circolazione dei dati. Tuttavia, preoccupano alcune norme contenute nella proposta di Regolamento, che renderanno estremamente pesanti ed onerosi gli adempimenti per le imprese e gli enti. In Italia si è molto odiato, in passato, il DPS privacy: bene, con i nuovi obblighi introdotti dal Regolamento saranno richiesti sforzi di compliance e di documentazione molto superiori. C’è il rischio di scrivere una legge europea che farà la felicità di noi avvocati e ricercatori, senza tuttavia tenere in conto l’applicabilità concreta delle regole e delle tutele da parte di enti e aziende e nell’interesse dei cittadini.”
L’avvocato Rosario Imperiali, alla guida del Comitato Scientifico dell’Istituto Italiano per la Privacy, sottolinea come questa operazione normativa si caratterizzi per tre aspetti principali: “Innanzitutto, è importante per l’allargamento dell’ambito di applicazione delle norme privacy, che domani potranno tutelare le informazioni dei residenti europei anche se presenti in Internet o nel cloud computing. Inoltre, sarà imposta alle imprese l’adozione di un vero modello organizzativo per la tutela dei dati, con l’introduzione del principio di responsabilità (accountability). In concreto, saranno le aziende a dover  dimostrare la conformità del loro operato alle regole comunitarie, in caso di controlli. Infine, colpisce l’adozione di un impianto sanzionatorio di fonte comunitaria, a garanzia dell’efficacia di quanto prescritto, con livelli massimi di rilievo, parametrati al fatturato globale annuo dell’impresa penalizzata”.
Link alla proposta di Regolamento della Commissione UE: 
Per maggiori informazioni: Istituto Italiano per la Privacy
e-Mail: info@istitutoitalianoprivacy.org
sede: piazza di San Salvatore in Lauro, 13 - 00186 - Roma
Telefono: +39 06 97842491 Fax +39 06 23328983
www.istitutoprivacy.it

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Aumentare le vendite: professionisti al servizio delle imprese

La massimizzazione delle vendite per le aziende è ormai divenuto un must. Per questo è importante creare una solida ed efficace rete di vendita che rappresenta l’insieme di strutture umane e di materiali impiegati per diffondere la merce trattata. In base all’organizzazione aziendale questa può essere attivata con personale dipendente o con collaboratori esterni. E’ su questi ultimi che vogliamo focalizzare l’attenzione. 

Perché scegliere intermediari? Perché in questo modo l’azienda raggiunge un elevato grado di flessibilità e di elasticità che le permette di adeguare la rete di vendita alle necessità del mercato. Ma non è solo questo. Con gli intermediari esterni, infatti, si riesce a raggiungere l’intero territorio nazionale pur avendo una sede legale piuttosto decentrata, si ha la possibilità di interrompere in qualsiasi momento il rapporto con gli intermediari meno efficienti, si riducono i costi per investire nel settore commerciale. 

Mediatori 
Sono professionisti che mettono in relazione due o più parti al fine di concludere un affare. Non sono legati né al venditore né al compratore da rapporti di collaborazione, dipendenza o rappresentanza. La loro attività consiste nella ricerca della controparte disposta a concludere l’affare con l’operatore che gli ha conferito l’incarico. Per esercitare la professione di mediatore occorre essere iscritti alla C.C.I.A.A. 

Agenti di commercio 
Gli agenti di commercio assumono stabilmente l’incarico di promuovere la conclusione di contratti per la casa mandante in una specifica zona da quest’ultima assegnata. In pratica l’agente dovrà procurare contratti alla casa mandante la quale valuterà se concluderli o meno. L’ordine, quindi, è accettato salvo approvazione della casa. 

Rappresentanti di commercio 
Agiscono in nome e per conto dell’azienda proponente. I contratti stipulati dai rappresentanti si considerano conclusi direttamente dalla casa madre. 

Procacciatori d’affari 
Promuovono, in maniera occasionale, la conclusione di contratti. Non vi è, quindi, stabilità né limiti all’operatività. Solitamente il rapporto è caratterizzato da un mandato specifico che non vincola né l’impresa né l’intermediario.

Fonte:blog.pmi.it (Nicola Santangelo) 



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martedì 24 gennaio 2012

Boom di fallimenti aziendali: le società a rischio insolvenza.

Procedure fallimentari in aumento tra le aziende italiane colpite dalla crisi, Pmi in testa: le società a rischio insolvenza e le cause di default, ritardo nei pagamenti in primis. 

Barbara Weisz - 

Il 2011 è stato un anno di seria crisi economica, anzi serissima, per le PMI: il numero di fallimenti è stato il più alto dal 2006, anno in cui è stata riformata la disciplina fallimentare.
E analizzando i dati in relazione alle dimensioni di impresa, si vede come le imprese di minore dimensione siano state in assoluto fra le più colpite dai default.
Lo rileva l’analisi del Cerved, secondo cui nel dettaglio il 2011 ha visto il fallimento di oltre 12mila aziende, con un incremento rispetto al 2010 pari al 7,4%. E c’è poi un’altra analisi, questa volta della Cgia di Mestre, secondo cui il motivo numero uno che spinge gli imprenditori a portare i libri in tribunale è rappresentato dai ritardi nei pagamenti dalla PA

Vinitaly traccia l'identikit del consumatore di vino.

Mutato l'atteggiamento al consumo quotidiano in tempo di crisi economica, magari con un occhio più attento alle etichette straniere e con il miglior rapporto qualità - prezzo ! 


domenica 22 gennaio 2012

Per chi si sente già morto e piange miseria.

Prima di passare ai suicidi di massa, vorrei ricordare che il Mondo è nei guai seri per colpa di "folli" speculazioni finanziarie e che molti Paesi sono veramente in pericolo di "saltare" ma nella graduatoria dei rischi ritengo che il disatro colpirà prima i Paesi con la produzione e l'export vicini allo zero e poi, speriamo mai, i Paesi con una "ossatura" produttiva importante e consolidata. 

Ora, per quelli che pensano che l'Italia sia da rottamare, tento di ricordare che siamo, e speriamo di continuare ad esserlo, una delle Nazioni più forti del Mondo 

(il G8 non è un'invenzione finanziaria ma la riunione delle Nazioni che decidono le sorti proprie e del resto del Mondo).

Solo come Memo l'intero pianeta (incluse Cina ed India) usa:

° Tabelloni orari di stazioni ed Aeroporti (Solari di Udine). 

° Pattini Rollerblade (Benetton Treviso).

° Macchine del Caffè (Gaggia, Faema, San Marco, Pavoni, Bianchi ecc).

° Elettrodomestici (Candy, Ignis, Ariston, Indesit, il nostro "Bianco" è OVUNQUE).

° Radar Aeroporti (Alenia Roma).

° Macchine per il Gelato (Carpigiani Bologna).

° Occhiali da Vista e da Sole - Praticamente TUTTI i Marchi Mondiali (Luxottica Milano).

° Treni (AnsaldoBreda Sedi in tutta Italia e nel Mondo).

° Metro e grandi Cantieri (Aziende Italiane ovunque).

° Dighe, Ponti, Gallerie e Lavori al limite dell'Impossibile (Aziende Italiane ovunque).

° Alimentari e Vini - Cosa dire... (Siamo i numeri UNO ed il futuro si prospetta in crescita).

° Cantieri Navali (Siamo talmente forti che solo per motivi sconosciuti siamo costretti a rifiutare gli ordinativi - Pazzesco!).

° AltaModa, Moda Pronta e Calzature (Chi non ha almeno una Scarpa o un Abito Italiano?).

° Profumi (Incredibile ma siamo Leader anche sui Profumi).

Si potrebbe continuare ancora su Prodotti e Servizi ma chiudo qui, segnalando in aggiunta alcuni Enti e Società. 

L’Italia è la settimana potenza mondiale nella classifica dei paesi più industrializzati al mondo. In Italia operano grandi aziende di portata mondiale nel campo energetico, assicurativo e bancario. Grazie ai dati di Statista (17 luglio 2018), scopriamo quali sono le 15 aziende più grandi in Italia per fatturato nel 2018. Molte sono le aziende noto al pubblico, alcuni nomi potrebbero suonare nuovi. I dati provengono da diverse fonti come informazioni dell’azienda, database o comunicati stampa. Dove non è stato possibile avere il dato più recente è stato segnalato.

1. EXOR SpA

Azienda italiana di diritto olandese con sede a Torino. È una delle più grandi società d’investimento a livello europeo guidata dalla famiglia Agnelli, azionista al 52,99%. Il consiglio d’amministrazione attualmente in carica (29 maggio 2018) è presieduto da John Philip Elkann. L’azienda ha 302.562 dipendenti e ha ottenuto nell’ultimo esercizio un fatturato pari a 143.430 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto all'anno precedente.

2. Assicurazioni Generali SpA

Compagnia di assicurazioni, attiva in Europa occidentale, Nord America ed Estremo Oriente. L’azienda assicurativa italiana con un fatturato di 89.204 milioni di euro è la terza compagnia di assicurazioni al mondo dopo Allianz e AXA. Generali registra un +6,4%, ma un calo del 3,26% nel numero di dipendenti oggi 71.327.

3. Enel SpA

Enel, acronimo per Ente nazionale per l’energia elettrica, è una multinazionale attiva nel campo dell’energia elettrica e del gas. Nata come ente pubblico nel 1962, è diventata società per azioni nel 1992 ed è stata privatizzata nel 1999 dopo la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica in Italia. Oggi lo Stato italiano è il principale azionista con il 23,6%. Enel registra nel 2017 un fatturato pari a 72.664 milioni di euro, una crescita del 7,8%. Per Enel SpA sono attivi 62.080 dipendenti (dato aggiornato al 2016).

4. Eni SpA

Creata dallo Stato italiano nel 1953 come Ente Nazionale Idrocarburi, nel 1992 viene convertita in società per azioni. Enel, rappresentata dal famoso cane a sei zampe, opera nel campo del petrolio, gas naturale, chimica e chimica verde e nella produzione e commercializzazione di energia elettrica ed energie rinnovabili. Oltre a essere una delle principali aziende italiane con un fatturato di 70.980 milioni di euro (+27,5%), è tra i 10 maggiori gruppi petroliferi al mondo per fatturato. Per Eni lavorano 33.866 dipendenti un dato in crescita del 16,57%. (dato 2016).

5. Poste Italiane SpA

Azienda storica italiana fondata nel 1862 come azienda autonoma per la gestione di servizi postali e telegrafici, dal 1998 è stata privatizzata. Nel corso degli anni ha introdotto anche servizi finanziari, assicurativi e di telefonia mobile. La SpA, quotata alla Borsa di Milano dal 2015, oggi è per 35% nelle mani della Cassa Depositi e Prestiti. Poste italiane registra un fatturato in milioni di euro pari a 33.350 (+3,6%) e 137.971 dipendenti.

6. Unicredit SpA

Nel 1998 dall’unione dei gruppi Credito italiano e Unicredito nasce Unicredito italiano ribattezzata a maggio 2018 Unicredit. Ha sede a Milano e con oltre 25 milioni di clienti e attiva in 18 paesi è uno dei principali gruppi di credito a livello europeo. Nel 2017 ha fatturato 27.501 milioni di euro (-0,9%) e accoglie 91.952 dipendenti, in calo del 21,85% rispetto al 2016.

7. Telecom Italia SpA

Nata formalmente il 27 luglio 1994 con la fusione di SIP e le società del gruppo STET nel settore delle telecomunicazioni, Telecom Italia offre oggi servizi di telecomunicazioni in Italia e all’estero. Alla fine del 1996, TIM (Telecom Italia Mobile), il marchio per la telefonica mobile, è il primo operatore mobile al mondo ad offrire un servizio tariffario su carta prepagata. Il fatturato di Telecom Italia SpA è di 19.336 milioni di euro (dato 2016) con un numero sempre minore di impiegati 61.229 (dato 2016).

8. Intesa Sanpaolo SpA

Nato dalla fusione tra Sanpaolo IMI e Banca Intesa il primo gennaio 2017, Intesa Sanpaolo S.p.A è il primo gruppo bancario per numero di sportelli, quota di mercato e capitalizzazione in Italia e si colloca tra i principali gruppi bancari europei. Conta 11,9 milioni di clienti e oltre 4.500 filiali. Nel 2017 ha fatturato 18.871 milioni di euro (+4,7%) e conta 96.892 dipendenti (+9,01%).

9. Unipol Gruppo Finanziario SpA

Unipol Gruppo è una holding attiva con sede a Bologna nei settori assicurativo (tramite le società UnipolSai, Linear e Unisalute), finanziario, immobiliare e altri. Attiva dal 1963 dal 2018 Unipol oggi non è controllata da nessun soggetto. Nel 2017 ha registrato 14.662 milioni di euro, un calo del -13,3% rispetto all’anno precedente. Nel 2013 il gruppo aveva fatturato 20.601 milioni di euro. Il numero dei dipendenti registra invece un leggero aumento del +0,56% con 14.188 dipendenti.

10. UnipolSai Assicurazioni SpA

Compagnia assicurativa nata nel 2014 con sede a Bologna. È controllata per il 63% dal gruppo Unipol. In Italia è leader per quanto riguarda l’assicurazione nell’R.C. auto e opera attraverso le divisioni Unipol, La Fondiaria, Sai, La previdente e Nuova MAA. Conta più di 10 milioni di clienti con oltre 2.800 agenzie assicurative e oltre 6.000 subagenzie. Ciò la rende la più grande rete agenziale d’Italia. Con un fatturato pari a 14.257 milioni di euro, entra nella Top10 delle aziende più grandi in Italia per fatturato. Per UnipolSai lavorano 7.480 dipendenti.

11. Coop Italia

Coop è un marchio per un sistema di cooperative italiane che gestisce attività commerciali per la vendita di beni alimentari e di largo consumo. Il gruppo oggi è formato da 103 cooperative con 1.199 punti vendita sparsi sul territorio italiano e 8,5 milioni di soci (dati 2016). Il fatturato di Coop Italia ammonta a 13.100 milioni di euro (dati 2016) con 55.000 dipendenti (dato 2015).

12. Conad

Società cooperativa per la grande distribuzione organizzata fondata nel 1962, acronimo per Consorzio Nazionale Dettaglianti. Oggi è formata da 8 cooperative con sede centrale Bologna e opera in tutto il territorio italiano e all’estero con circa 3.200 punti vendita. Il fatturato di Conad è ammonta a 12.388 milioni di euro (dati 2016) e conta 48.254 dipendenti (2015).

13. Leonardo SpA

Azienda nel settore della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, con maggiore azionista il Ministero dell’economia e delle finanze con una quota pari al 30% circa. È stata fondata nel 1948 come Società Finanziaria Meccanica – Finmeccanica S.p.A. Il nome è stato cambiato nel 2016 a seguito di un’operazione di fusione e rebranding delle aziende controllate dal gruppo Finmeccanica. Con un fatturato di 11.527 milioni di euro (-2,2%) Leonardo SpA è tra le 15 aziende più grandi d’Italia. Gli impiegati sono 45.134.

14. Benetton Group SpA

Azienda d’abbigliamento nata nel 1965 in provincia di Treviso. Il gruppo Benetton ha una propria rete di negozi in franchising nel mondo con prodotti tessibili a marchio United Colors of Betton, Undercolors of Benetton e Sisley. La holding finanziaria Edizione srl della famiglia Benetton detiene il 67% delle azioni. Nel 2016 il fatturato ha registrato un fortissimo aumento del 637,2% pari a 12.508 milioni di euro. L’ultimo dato per quanto riguarda gli impiegati risale al 2015 pari a 100.000 addetti.

15. Selex Gruppo Commerciale Srl

Terzo operatore della grande distribuzione in Italia formato da 15 aziende affiliate e oltre 2.500 supermercati e punti vendita. Il gruppo Selex risale al 1964 con l’unione volontaria di grossisti alimentari A&O, che nel 1979 fonda il gruppo commerciale Selex. Il gruppo opera sotto le insegne Famila, A&O e C+C. Il fatturato del gruppo ammonta a 10.350 milioni di euro (+3,8%) e conta 31.000 dipendenti (dati 2016).
Siate orgogliosi di essere Italiani, almeno per rispetto nei confronti dei nostri Padri e dei nostri Nonni; nel 1946 l'Italia era sotto le macerie e non produceva più nulla. Nei primi 30 anni ha avuto REALMENTE il più grande Boom economico industriale della Storia ed ora, con tutte le difficoltà, è ancora tra gli 8 GRANDI. 
PER FAVORE!!!
La nostra Bandiera,
il Tricolore, Rispettarlo è un preciso dovere di ogni Italiano, cittadino del Mondo. IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Riciclo dell'Olio Usato in Casa !

Proprio questa mattina, ho chiesto di nuovo agli addetti dell'AMA che ogni mattina svolgono un ottimo servizio per la raccolta differenziata dei rifiuti alimentari, di segnalare in sede che, praticamente senza costi, si potrebbe aggiungere al mezzo utilizzato un piccolo serbatoio, con rubinetto di scarico, per versarci l'olio usato (riciclabilissimo) ed evitare così che finisca in fogna. 
Tentiamo di salvare il salvabile ! 


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 21 gennaio 2012

Tassisti e ... Tassinari !

Quando le sommosse sono supportate dalla mancanza di proposte serie ma solo da Odio e Resistenza a tutto e a tutti. 
Purtroppo dobbiamo partire da lontano, quando, in maniera non accettabile, si è iniziato a vendere le licenze facendole diventare la liquidazione del Tassista a fine lavoro. Per i nuovi che iniziano questa attività, le Licenze andrebbero date GRATUITAMENTE dal Comune a chi, avendone i requisiti, superi un esame. A fine Carriera lavorativa (anche prima dell'età pensionabile) il Tassista dovrebbe riconsegnare la Licenza al Comune e NON vendersela a chi crede. La liquidazione/Licenza (che attualmente è valorizzata in circa 120.000 Euro) andrebbe prevista facendo stipulare, al Tassista, una Polizza Vita OBBLIGATORIA di pari importo (con Premio Mensile ed ovviamente indicizzata) per poter esercitare la professione; la suddetta Polizza oltre a garantirgli la liquidazione (anticipatamente, in caso di volontaria cessazione dell'attività, o al momento di andare in pensione) garantirebbe anche la famiglia nel malaugurato caso di incidente o malattia. Per quanto riguarda i "vecchi" che hanno pagato o stanno pagando la loro Licenza, il Comune dovrebbe stipulare (sopportando i costi del Premio Mensile) la Polizza Vita per gli stessi, per gli anni di permanenza in attività rimanenti e facendosi riconsegnare la licenza GRATUITAMENTE al momento della cessazione dal lavoro. 


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

“Per salvare il Concordia bastavano due Euro”

L’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso scrive al Corriere
Caro direttore, su questo incredibile disastro si e’ scritto di tutto. Alcuni aspetti fondamentali, pero’, sono stati trascurati”. Inizia cosi’ la lettera dell’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso al ‘Corriere della Sera’. Si chiede Bertolaso: “Abbiamo un sistema di controllo del cielo, molto meno frequentato del mare, che ci consente di seguire ogni aereo, anche il piu’ piccolo, in ogni sua mossa.
APP DA DUE EURO – Con le navi, come siamo messi? Possibile che un tratto di mare cosi’ trafficato come quello toscano sia attraversato da mezzi navali che nessuno segue, che nessuno monitora, anche enormi come la nave affondata al Giglio?”. Se il comandante fosse stato ai comandi di un aereo da turismo – e’ il ragionamento di Bertolaso – sarebbe stato inseguito prima del disastro, non dopo, dalla voce di chi lo richiamava al rispetto delle norme sul volo. Chi va per mare conosce bene un sistema che oggi usano pure le barche a vela: l’Ais, segnale anticollisione: e’ disponibile anche sull’iPhone, grazie al programma “marine traffic”, costa 2 euro e da’ tutte le indicazioni sulle navi in movimento, con rotta e velocita’. Perche’ nessuno ha controllato cosa faceva una nave con 4.000 anime a bordo?”.
I SOCCORSI - Quindi una considerazione sull’inchino’: “Sembra che il passare vicino alla costa fosse abitudine, non un caso eccezionale, per questa e forse per altre navi di quelle caratteristiche e di quella stazza. Una notizia del genere rappresenta una denuncia ben piu’ pesante delle accuse rivolte allo sprovveduto comandante della Costa”.
E conclude sui soccorsi: “Tanti hanno lavorato per ore e ore, tanti hanno affrontato situazioni difficili, tanti hanno dato prova di eroismo. Ma chi ha coordinato i soccorsi? Chi ha preso in mano la gestione dell’intera operazione, dall’accoglienza dei superstiti ai rapporti con le autorita’ degli altri Paesi, dalla lista dei passeggeri alla ricerca dei dispersi, fino alle misure per la messa in sicurezza dell’ambiente? Chi informa l’opinione pubblica? Nessuno”. (AGI) 



IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

martedì 17 gennaio 2012

Naufragio Costa Concordia

Fermo restando la verifica dell'operato del Comandante, va dato atto all'Equipaggio che, senza il loro aiuto, circa 4000 persone non si sarebbero salvate da sole e senza l'efficienza coordinata dei soccorritori le vittime si sarebbero contate a centinaia o peggio. I casi di disagio, evidenziati dai vari intervistati, rimangono appunto "casi". 
Un GRAZIE sincero a Tutti i Soccorritori ed ai Meravigliosi Abitanti dell'Isola del Giglio. 
IL VOSTRO UFFICIO DI STAMPA

Europa - EURO !

Un saluto a tutti, come potete leggere sotto, sul mio articolo, la speranza era quella di fondare in 4 o 5 gli Stati Uniti d'Europa con un Euro Pesante ed accettare singolarmente gli altri dell'Unione man mano che si rendevano disponibili a perdere la sovranità nazionale (quello che hanno fatto gli Stati Uniti d'America aggiungendo Stelle alla Bandiera) ma l'attuale "Mostruosità" di avere Stati Sovrani che prendono i Soldi a "strozzo" da una Banca Privata che li stampa, con la garanzia di non poter mai ripianare il debito (più soldi ci facciamo stampare più il debito cresce) mi fa pensare che staccandoci non saremmo noi a "colare a picco" ma gli "altri"; è vero che inizialmente avremmo un forte svalutazione con inflazione e perderemmo circa il 25% ma lo perderemmo parzialmente anche del nostro debito e le nostre aziende riprenderebbero "fiato". Vorrei tornare ad uno Stato Sovrano con una Moneta Sovrana; in estrema sintesi o ci Uniamo o ci Dividiamo, lo stare a metà è "Folle". 
  

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

Prosecco: Patrimonio dell'Umanità

Il Consorzio di Tutela stappa le prime bottiglie della nuova annata del  Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG , prodotto nelle  ...

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