giovedì 7 aprile 2011

Certificazioni 2011 - Studio Bertollini

        Gentili Signori,
lo Studio Service di G. Bertollini è particolarmente orgoglioso di comunicare che, il Titolare dello Studio "Giancarlo Bertollini", dopo aver completato con successo il Nuovo Corso di Formazione sui Sistemi di Gestione del Modello Organizzativo del Disciplinare UNI EN ISO 9001:2008, è stato autorizzato dalla "ISOENCErtifications" ad eseguire gli "Audit" per i Settori:

35 Consulenza e Servizi per le Aziende
37 Progettazione e Organizzazione Eventi Formativi

ed in data 2 marzo 2011 è stato CERTIFICATO quale Lead Auditor per il TÜV Hessen per Certificare la corrispondenza del Modello Organizzativo negli stessi settori.

Con oltre 1000 Clienti dislocati su tutto il territorio italiano ed alcuni esteri, ci poniamo l'obiettivo di essere la soluzione per i problemi certificativi delle Aziende. Siamo i licenziatari per l'Italia dell'ente TÜV Hessen. Non vogliamo essere un fornitore da gestire, ma un Partner affidabile ed onesto che sceglie la soluzione migliore. Benvenuti su ISOENCErtifications.

               Un cordiale saluto.


www.studiobertollini.it 
www.studioservice.com 
www.studiostampa.com  



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martedì 5 aprile 2011

Milleproroghe bis in Gazzetta Ufficiale

Il decreto legge, sul modello del mille proroghe di fine anno, è stato varato dal Consiglio dei Ministri del 23 marzo ed è in vigore dal 31 marzo. Le misure per la cultura e i beni culturali rappresentano la parte più sostanziosa delle disposizioni contenute nel decreto legge. Si provvede, a decorrere dal corrente anno 2011, ad incrementare la dotazione del fondo unico per lo spettacolo (FUS) e si autorizzano spese per la manutenzione e la conservazione dei beni culturali e per interventi a favore di enti ed istituzioni culturali. Proroga del divieto per i soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete di acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani. Proroga del termine per stabilire il calendario definitivo per il passaggio al digitale al 30 settembre 2011, nonché la contestuale anticipazione del termine della assegnazione dei diritti di uso definitivi relativi alle frequenze radiotelevisive al 30 giugno 2012. Sospensione per un anno di alcune disposizioni del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, con particolare riguardo alle procedura per la localizzazione e la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare. Per le sole aziende sanitarie locali della regione Abruzzo, si modifica il parametro annuale su cui computare il limite percentuale della spesa sostenuta per il personale con contratti a tempo determinato o di collaborazione coordinata e continuativa, tenuto conto degli eventi sismici occorsi nel mese di aprile 2009. Infine, il decreto legge è volto ad ampliare l’oggetto sociale della Cassa Depositi e Prestiti SpA oltre l’attività di finanziamento tipica della società. L’acquisizione delle partecipazioni può avvenire in via diretta, o attraverso società veicolo o fondi di investimento, dei quali CDP SpA abbia sottoscritto quote.
Dossier “FUS, nucleare e Cassa depositi e prestiti nel "Milleproroghe bis"

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domenica 3 aprile 2011

“Cuore”. Per i 150 anni della nostra Italia Unita.

Libro per Ragazzi, è un romanzo scritto da Edmondo De Amicis
(pubblicato dai fratelli Treves nel 1886).
Fu un grande successo, tanto che De Amicis divenne lo scrittore più letto d'Italia. L'ambientazione è l'indomani dell'Unità d'Italia e il testo ha il chiaro scopo di insegnare ai giovani cittadini del Regno le Virtù Civili, ossia l'Amore per la Patria, il Rispetto per le Autorità e per i Genitori, lo Spirito di Sacrificio, l'Eroismo, la Carità, la Pietà, l'Obbedienza e la Sopportazione delle Disgrazie.
Una delle pagine meno ricordate del Libro “Cuore” è questa del saluto alla Patria.
(Ricordiamo sempre la differenza tra “La Terra dei Padri - Patria”
ed il concetto di Nazione, necessario, ai cittadini del Mondo, solo a fini organizzativi).
 ITALIA  
Salutala così la Patria, nei giorni delle sue feste: - Italia, Patria mia, nobile e cara terra, dove mio padre e mia madre nacquero e saranno sepolti, dove io spero di vivere e di morire, dove i miei figli cresceranno e morranno; bella Italia, grande e gloriosa da molti secoli, unita e libera da pochi anni; che spargesti tanta luce d’intelletti divini sul mondo, e per cui tanti valorosi morirono sui campi e tanti eroi sui patiboli; madre augusta di trecento città e trenta milioni di figli, io, fanciullo, che ancora non Ti comprendo e non Ti conosco intera, io Ti venero e T’amo con tutta l’anima mia, e sono altero d’esser nato da Te, e di chiamarmi figliol Tuo. Amo i Tuoi mari splendidi e le Tue Alpi sublimi, amo i Tuoi monumenti solenni e le Tue memorie immortali, amo la Tua gloria e la Tua bellezza, T’amo e Ti venero tutta come quella parte diletta di Te, dove per la prima volta vidi il sole e intesi il Tuo nome. V’amo tutte di un solo affetto e con pari gratitudine, Torino valorosa, Genova superba, dotta Bologna, Venezia incantevole, Milano possente, V’amo con egual reverenza di figlio, Firenze gentile e Palermo terribile, Napoli immensa e bella, Roma meravigliosa ed eterna. Ti amo, Patria Sacra! E Ti giuro che amerò tutti i figli Tuoi come fratelli; che onorerò sempre in cuor mio i Tuoi grandi vivi e i Tuoi grandi morti; che sarò un cittadino operoso ed onesto, inteso costantemente a nobilitarmi, per rendermi degno di Te, per giovare con le mie minime forze a far sì che spariscano un giorno dalla Tua faccia la miseria, l’ignoranza, l’ingiustizia, il delitto, e che Tu possa vivere ed espanderti tranquilla nella maestà del Tuo diritto e della Tua forza. Giuro che Ti servirò, come mi sarà concesso, con l’ingegno, col braccio, col cuore, umilmente e arditamente; e che se verrà un giorno in cui dovrò dare per Te il mio sangue e la mia vita, darò il mio sangue e morrò, gridando al cielo il Tuo santo nome e mandando l’ultimo bacio alla tua bandiera benedetta.
Edmondo De Amicis
(Oneglia, 21 ottobre 1846 - Bordighera, 11 marzo 1908).

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sabato 2 aprile 2011

IL VINO SI CONFERMA PRIMA VOCE DELLA BILANCIA AGROALIMENTARE ITALIANA

BEVERFOOD NEWS - Con un export 2010 di 3,9 miliardi di euro, oltre 20 milioni di HL e più di 2,5 miliardi di bottiglie stappate nel mondo, il vino italiano si conferma prima voce dell’export agroalimentare nazionale, spingendo il settore oltre la crisi globale dell’ultimo anno. Un vero e proprio boom che registra una performance positiva anche in termini di valore: +11,7% sul 2009. A trainare l’export è il mercato americano, dove l’Italia è il primo esportatore di vino sia a valore che a quantità: circa il 33% del vino consumato negli Usa, per un valore di circa 827,3 milioni di euro, è made in Italy. Buoni risultati anche in Russia (+59,6% l'export nel 2010) dove il valore delle nostre esportazioni ha superato i 100 milioni di euro, in Canada e in Svizzera (rispettivamente +28,6% e +12,5%), anche se la Germania rimane il nostro primo importatore con quasi 850,6 milioni di euro

È questo lo scenario del mercato che preannuncia la 45^ edizione di Vinitaly (Veronafiere, 7-11 aprile; www.vinitaly.com ), il Salone internazionale del vino e dei distillati che, con i suoi 4.000 espositori provenienti da tutto il mondo, richiama in media ogni anno oltre 150 mila visitatori specializzati, di cui più di un terzo da 114 Paesi. In mostra a Vinitaly tutto l’universo enologico, in rappresentanza di un settore che vale complessivamente per il nostro Paese 13,5 miliardi di euro di fatturato (2010), a cui si aggiungono ulteriori 2 miliardi di indotto, e che occupa 1,2 milioni di addetti nelle 770 mila aziende sparse su tutto il territorio nazionale. La promozione e la valorizzazione del ‘sistema Italia’ nel mondo è tra i punti cardine della manifestazione che, con il Vinitaly in the World, porta il meglio dell’enologia nazionale nei principali Paesi esteri, soprattutto extra Ue, che condensano il 23% dell’esportazioni nazionali. Tra i mercati emergenti, soprattutto quello cinese che ha registrato un +109% lo scorso anno, con un raddoppio del valore del vino italiano, facendo diventare la città di Hong Kong il centro per la distribuzione e il commercio del vino in Asia. Proprio a questo importante hub del mercato asiatico, Vinitaly dedica uno dei suoi focus internazionali in calendario durante la rassegna.
Servizio Stampa Veronafiere Tel.: + 39.045.829.82.42  pressoffice@veronafiere.it  - http://www.vinitaly.com/

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giovedì 31 marzo 2011

Dovremmo smettere di scappare dalle radiazioni.

Scritto da Giuseppe Filipponi e pubblicato su: "il legno storto"

Mercoledì 30 marzo 2011.
Wade Allison dell'Università di Oxford.

Più di 10.000 persone sono morte nello tsunami giapponese e i sopravvissuti patiscono il freddo e la fame. Ma i media si concentrano sulle radiazioni nucleari per le quali non è morto nessuno ed è improbabile che ne muoiano in futuro.
Le radiazioni nucleari a livelli molto alti sono pericolose, ma le preoccupazioni che evocano sono esagerate. La tecnologia nucleare è usata per curare molti malati di cancro ogni giorno e la dose di radiazioni utilizzata nella radioterapia in ospedale non è diversa in linea di principio da una dose della stessa entità che si riceve nell'ambiente.
E Three Mile Island? Non ci sono stati morti accertati a causa delle radiazioni. E Chernobyl? L'ultimo rapporto delle Nazioni Unite pubblicato il 28 febbraio conferma il numero dei morti: 28 tra gli operatori della prima emergenza, altri 15 casi mortali di cancro infantile alla tiroide; questi ultimi si sarebbero potuti evitare se fossero state somministrate le compresse di iodio (come è stato fatto in Giappone). In ogni caso i numeri sono minuti se paragonati ad incidenti come quello di Bhopal del 1984 dove morirono 3.800 persone a causa di una fuoriuscita di sostanze chimiche provenienti da un'impianto per la produzione di pesticidi della Union Carbide.
Quanta radioattività è stata allora rilasciata nell'incidente di Fukushima rispetto all'incidente di Chernobyl? Diamo un'occhiata alle misure effettuate. Il più alto tasso riportato il 22 marzo, tra tutte le prefetture giapponesi è stato di 12 kBq al mq (per l'isotopo radioattivo del cesio, il cesio-137).
In una mappa di Chernobyl che si trova in un rapporto delle Nazioni Unite sono state ombreggiate le aree con una radioattività fino a 3.700 kBq al mq, mentre le aree con meno di 37 kBq per mq non sono ombreggiate affatto. Ciò ci suggerisce che il fallout radioattivo di Fukushima è inferiore all'1% di quella di Chernobyl.
L'altro importante radioisotopo del fallout radioattivo è lo iodio 131 che può causare il cancro infantile alla tiroide.
Questo elemento è prodotto quando il reattore è in funzione e decade rapidamente una volta che il reattore viene spento (ha una emivita di otto giorni). Le vecchie barre di combustibile a Fukushima, sebbene radioattive, non contenevano iodio 131.
A Chernobyl tutto lo iodio e il cesio furono rilasciati nell'esplosione iniziale, a Fukushima quindi, dove i reattori si sono spenti immediatamente dopo lo tsunami, l'emissione di iodio 131 dovrebbe essere molto minore dell'1% di quella di Chernobyl e inoltre i suoi effetti sono stati ulteriormente ridotti dalla assunzione delle compresse di iodio.
Le autorità pubbliche reagiscono a questo tipo di incidenti con eccessiva prudenza, il che intensifica le preoccupazioni del pubblico.
Il problema di una reazione eccessiva.
Nel 16 ° anniversario di Chernobyl, le autorità svedesi della protezione civile, su un quotidiano di Stoccolma, il Dagens Nyheter, ammisero che c'era stata una reazione spropositata all'indicente nucleare avvenuto in Ucraina, fu infatti distrutto, senza un reale motivo, il 78% di tutta la carne di renna, con grandi danni agli operatori del settore.
Purtroppo, i giapponesi sembrano ripetere lo stesso errore. Il 23 marzo le autorità giapponesi hanno comunicato che i bambini non dovevano bere acqua del rubinetto a Tokyo perché era stata misurata, il giorno prima, una radioattività di 200 Bq/l. Per fare un paragone, l'attuale radioattività naturale di ogni corpo umano è di 50 Bq/l: 200 Bq/l non sono poi così pericolosi.
Le normali acque minerali che si bevono nei centri termali contengono molto più di 200 Bq/l - NdR)
Nel periodo della Guerra Fredda la maggior parte delle persone furono portate a credere che le radiazioni nucleari fossero un pericolo grave. Comprensibile solo da scienziati e "teste d'uovo" che lavoravano in segreto nelle installazioni militari.
Sull'onda di questa propaganda nucleare sul fronte interno furono adottate politiche che avevano allora il fine di mantenere il contatto con le radiazioni "il più ragionevolmente basso possibile" (As Low As Reasonably Achievable ALARA).
Il limite massimo per il pubblico fu allora definito a 1 mSv all'anno al di sopra dei livelli naturali.
Questa quantità è molto bassa: 1 mSv in più all'anno non può essere considerato un pericolo ma piuttosto una piccola aggiunta ai livelli che già assorbiamo in natura e che variano da luogo a luogo, da attività ad attività, di quantità ben maggiori di 1mS per anno. Un cittadino britannico è esposto mediamente a 2,7 mSv all'anno. Nel mio libro "Radiation and Reason" sostengo che un livello di pericolo responsabile, fissato sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, sarebbe di 100 mSv pe mese, con un limite per tutta la vita di 5.000 mSv, non 1 mSv per anno.
Un nuovo atteggiamento verso le radiazioni.
La gente ha paura delle radiazioni, perché non le può né sentire né vedere. Tuttavia, la natura sa come trattarle: in questi ultimi anni si è scoperto che le cellule viventi si sostituiscono e riparano in vari modi se vengono danneggiate dalle radiazioni ionizzanti.
Questi meccanismi intelligenti agiscono nel giro di poche ore e raramente falliscono, tranne quando sono sovraccarichi, come nel caso di Chernobyl, dove la maggior parte degli operatori del primo soccorso ricevettero una dose maggiore di 4.000 mSv nell'arco di poche ore e la loro morte avvenne in qualche settimana.
I pazienti che ricevono un ciclo di radioterapia di solito ricevono una dose maggiore di 20.000 mSv anche sui tessuti sani e vitali vicini al tumore trattato. Questi tessuti sani sopravvivono perché il trattamento si sviluppa lentamente, su molti giorni, dando il tempo alle cellule di svolgere le operazioni di riparazione e sostituzione.
In questo modo, molti pazienti arrivano a guarire e a godere di ulteriori e gratificanti anni di vita, anche dopo che diversi loro organi organi vitali hanno ricevuto dosi 20.000 volte maggiore di quella che i regolamenti prescrivono essere la dose massima annuale assorbibile oltre il fondo naturale(1mSv/anno). Il che ovviamente rende questo limite irragionevole.
E' necessario un cambiamento nel nostro atteggiamento verso le radiazioni, a cominciare con l'educazione e l'informazione pubblica.
Devono essere stabilite nuove norme sulla sicurezza per le radiazioni ionizzanti. Non basate su come le radiazioni possono essere escluse dalla nostra vita, ma su quante possano essere assorbite senza subire danni. Forse un nuovo acronimo è necessario per capire come proteggersi dalle radiazioni: As High As Relatively Safe (AHARS)?
I reattori moderni sono progettati meglio di quelli di Fukushima e domani saranno ancora migliori, ma non dobbiamo aspettare. I rifiuti radioattivi fanno paura, ma la loro quantità è piccola e soprattutto se riprocessati diventano un problema piccolo e risolvibile. Non rappresentano il problema intrattabile che molti immaginano.
Qualcuno potrebbe chiedersi se io accetterei la costituzione di un deposito per scorie nucleari a 100 metri dalla casa dove abito? La mia risposta sarebbe: "Sì, perché no?" Più in generale, dovremmo smettere di scappare dalle radiazioni.

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Clandestini e Profughi.

Sto pensando a Clandestini e Profughi. Ricordo che il Mare non è una Autostrada, dove risulta facile mettere un posto di blocco e che l'Unico sistema (a parte l'opzione di sterminarli) credo sia quello di accoglierli, selezionarli, aiutare i profughi e rispedire indietro, a calci, i clandestini. Oppure, meglio ancora, accompagnarli in questa Europa, Anglo-Francese-Germanica, capace di bombardare ma non di unirsi per risolvere i problemi. 

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mercoledì 30 marzo 2011

I respingimenti di massa.

...C’è un “giocattolo per psicologi morali”, chiamato “Il problema del tram”, inventato da Philippa Foot e Judith Jarvis Thomson. Un tram precipita a valle col conducente svenuto sui comandi. Sul binario del tram ci sono cinque uomini che lavorano e non si accorgono del pericolo. Voi potete tirare una leva che salverà i cinque uomini, purtroppo uccidendo un singolo operaio che sta lavorando sull’altro binario. È permesso azionare lo scambio, uccidendo un uomo ma salvandone cinque (1)? Il problema è interessante perché tutti siamo stati allevati seguendo il principio secondo cui “non bisogna uccidere, quali che siano i motivi, salvo la legittima difesa”. E invece ci sono casi in cui si può decidere a sangue freddo di uccidere un innocente. Fra l’altro, coloro che dicessero “io non tirerei la leva”, sarebbero poi perplessi se uno insistesse: “Non si tratta più di uccidere un uomo per salvarne cinque, ma di uccidere un uomo per salvarne cinquecento: siete ancora sicuri che non tirereste la leva ?” Questo “giocattolo etico” può servire per un’osservazione generale riguardo alla differenza fra l’obbedienza ai principi “quando non costa molto” e l’obbedienza ai principi “quando costa moltissimo”.
Per gli immigranti i principi morali, fino ad oggi, sono stati: “Non si possono non soccorrere i naviganti in difficoltà” (legge del mare); “non si possono respingere gli immigranti perché, essendo senza documenti, non si saprebbe a quale Paese avviarli”; “non si possono respingere gli immigranti perché alcuni di loro richiedono asilo politico, ai sensi della Costituzione”; “non si possono respingere gli immigranti perché, anche se non sfuggono ad una guerra o a un’oppressione politica, sono emigranti come noi lo fummo agli inizi del secolo scorso”; infine, “non si possono respingere gli immigranti perché comunque qualche migliaio di persone non creerà un serio problema in Italia”. E ci sono ancora altre motivazioni tali che, chi si oppone risolutamente (la Lega Nord, per esempio), passa per xenofobo, incivile e senza cuore. Per immorale, insomma.
Dinanzi ad un barcone che ha rischiato di affondare, le persone buone si commuovono; ma la crisi libica ha cambiato la situazione e dinanzi a cento barconi anche i buoni cambiano atteggiamento: “Avranno dei problemi, ma non possiamo risolverli noi”. Fino ad ora si doveva attivare la leva per salvare un paio di operai uccidendone un altro, ora invece quelli da salvare siamo noi.
Il nuovo stato d’animo è certificato dal Corriere della Sera di oggi, sul quale fa effetto leggere: “Il piano: respingimenti di massa”. Sono cose che fino a poco tempo fa tutti (e ancora oggi, irritualmente, il Presidente della Repubblica) avrebbero preso per fantasie vagamente immorali. Invece, quando l’obbedienza ai principi diviene troppo costosa, si cambiano i principi.
Il problema ricorda un analogo problema scolastico. Un ragazzino fa pena - perché poco intelligente, perché ha una famiglia problematica, perché è malato, perché spende molto del suo tempo per aiutare la famiglia e non può studiare - e in consiglio i professori buoni propongono di aiutarlo. Cioè di promuoverlo. Il professore cattivo chiede: “Dovremmo promuovere tutti gli alunni il cui profitto è insufficiente per una ragione che ci commuove? E se sì, il giorno in cui, a forza di promozioni regalate, questo giovane divenisse un medico, vi fareste curare da lui?”
Ecco un’argomentazione irresistibile, per chi abbia una mentalità logica. Ma i buoni, in concreto, risponderebbero: “Ma lo bocceranno all’università, eventualmente” (i cattivi sono sempre gli altri). “E poi chi dice che vorrà divenire un medico?” (come se fosse lecito essere pessimi ingegneri o pessimi avvocati). “E comunque ci vorranno ancora tanti anni” (come se il problema, in seguito, fosse diverso)… Essendo pronti tuttavia, se sentono dire di un medico che non è bravo ad andare da un altro. Quand’anche quello fosse un uomo buono che deve mantenere una famiglia.
La logica non è lo strumento adatto per convincere il prossimo. Nel caso degli immigranti clandestini, è solo il loro numero che potrebbe farlo. Diversamente neppure il buon Presidente Giorgio Napolitano, andando ad Ellis Island, si ricorderà mai che gli emigranti italiani negli Stati Uniti non erano clandestini. Erano al contrario in possesso di regolari documenti; subivano una visita medica, per essere ammessi nel nuovo Paese e a volte, dopo settimane di viaggio in mare, erano respinti verso l’Italia.
Gianni Pardo

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Importante Azione dell'ADUC

ADUC - Abbiamo inviato una segnalazione a Bankitalia e al Dipartimento Tesoro del Ministero dell'Economia in merito all'apertura di credito in conto corrente. Alcune importanti banche prevedono che quando si sconfini rispetto ad un credito concesso, questo sconfinamento non solo (come sarebbe giusto) venga gravato di interessi piu' alti rispetto a quelli concordati per il credito, ma che tutto lo scoperto di credito sia gravato di questi interessi maggiori rispetto a quelli concordati. Un metodo diffuso e furbesco che compromette la stabilita' di chi, dovendo gia' ricorrere ad un credito per difficolta' nella gestione dei propri affari, viene penalizzato due volte (per l’extra fido e per il fido). Applicare la maggiorazione di tasso nell’ambito del fido è una contraddizione in termini. Fino a tale limite il correntista ha tutto il diritto di vedersi applicate le condizioni contrattuali più favorevoli perché soltanto a quel punto ha inizio il suo utilizzo scorretto. Una situazione che appare piu' chiara se si pensa che uno sconfinamento estremamente modesto - al limite un solo centesimo - finisce per generare interessi, a debito del correntista, molto maggiori del capitale eccedente. QUI TUTTO IL DOCUMENTO !

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Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

A proposito del Crocefisso !

Quando si smetterà di trascurare le vittime considerandole, a volte, colpevoli ? La tanto abusata parola  LIBERTA'  non è quella di nega...

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