venerdì 11 dicembre 2009

Luka Karletto ha inviato un messaggio ai membri di Processo Eternit.

Grazie, grazie a tutti.

Oggi il processo è cominciato e l'attenzione di molti mass media era su Torino ed il dramma dell'amianto, grazie a tutto ciò ho visto al tg3 un bel servizio sul problema amianto nel Lazio, a dimostrare che il problema coinvolge tutti noi.
La la battaglia è solo all'inizio, spenti i riflettori arriveranno anche momenti difficili, ma grazie a tutti voi che vi siete iscritti a questo gruppo un primo risultato l'abbiamo portato a casa, veicolare ancor di più quella che la nostra parola d'ordine: GIUSTIZIA!
Sarà dura, ma con tutti voi vicini lo sarà un pò di meno.
Grazie ancora non lasciateci, o meglio, non lasciamoci soli.

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giovedì 10 dicembre 2009

Eternit, apre il processo. Pullman da tutta Europa, pool legale internazionale per le parti civili.

Pubblicato da Marilena De Giorgio alle 09:00 in Cronaca

Sono attesi dieci pullman da Casale Monferrato ed altri da Rubiera, Cavagnolo e Bagnoli, altri da Francia, Svizzera e Belgio, uno da Milano, uno da Roma e uno da Ravenna. L'apertura del processo contro la Eternit, stamattina, presso il Palazzo di Giustizia, racchiude le speranze di 2.889 persone offese nella salute e anche delle centinaia di morti per infortunio nel nostro paese.
Ce lo diceva, ieri, Mirko Pusceddu della onlus Legami d'Acciaio - ex lavoratori e familiari vittime ThyssenKrupp di Torino, onlus che fa parte della Rete Nazionale per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro che oggi manifesta, a Torino, per tutte le vittime del lavoro.
Qualche giorno fa, furono 250 rose bianche deposte davanti all'ingresso della fabbrica dei morti - com'è chiamata - a ricordare chi non c'è più. Oggi, per l'apertura del processo, l'eco internazionale della vicenda travalica i confini nazionali, nela causa più grande mai celebrata dal Tribunale di Torino.
L'attività consueta del Palagiustizia rallenta il suo ritmo per affrontare l'emergenza del caso che potete ricostruire dai nostri precedenti post e, in parte, anche qui. La rete, come sempre più spesso accade, unisce. C'è un gruppo su Facebook dedicato al Processo Eternit, su Ning, su Youtube.
Nello screenshot in apertura, trovate l'organizzazione delle aule (da LaStampa.it) in Tribunale; il pubblico avrà a disposizione l'auditorium del palazzo della Provincia e potrà seguire il processo in video. ''E' l'occasione decisiva per cercare di ottenere la verita''', ha detto Bruno Pesce, coordinatore della Vertenza Amianto.
Romana Blasotti Pavesi, 80 anni compiuti, presidente dell'associazione che riunisce i familiari delle vittime della polvere killer, in un'intervista a Repubblica, ieri, ha dichiarato di volere solo giustizia. Ha perso il marito, nel 1982. Poi una sorella, una cugina, un nipote. E l'adorata figlia, per ultima, nel 2004.
Il processo dei numeri record vedrà un pool legale internazionale per le parti civili. Otto avvocati di cinque nazionalità difenderanno i familiari delle vittime che chiederanno un risarcimento agli imputati.
E' la prima volta che accade in Europa, in una causa per danni legati alla sicurezza e all'ambiente. Il processo dei record abbia inizio. E trovi la giusta fine.

martedì 8 dicembre 2009

Carlo De Benedetti ha deciso di portare in giudizio il Giornale

Lo scrive Alessandro Sallusti in prima pagina:
Carlo De Benedetti ha deciso di portare in giudizio il Giornale, con una causa civile esattamente come aveva fatto Silvio Berlusconi con la creatura dell’ingegnere, La Repubblica:
“Ieri l’editore ha querelato me e il Giornale: causa civile, come quella intrapresa dal Cavaliere all’inizio della rivolta. All’ingegnere non è andato giù che gli abbiamo ricordato che fu arrestato per tangenti e condannato per falso in bilancio. Non ha gradito che abbiamo sottolineato che il suo giornale stia trasformando in eroe il pentito Gaspare Spatuzza (quaranta omidici e sei stragi sulle spalle) pur di infangare questo governo. O forse non voleva che si sapesse di quella tessera numero uno del PD che spiega tante cose“.

giovedì 3 dicembre 2009

eGovernment: la Posta Elettronica Certificata è ormai un obbligo.

La PEC (Posta Elettronica Certificata) è ormai un obbligo per tutti i professionisti italiani. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Vidoni, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta ha ricordato che dal 29 novembre è infatti scaduto il termine entro il quale i professionisti avrebbero dovuto comunicare ai propri Ordini e collegi il loro indirizzo di Posta Elettronica Certificata (ex comma 7 dell’art.16 della Legge n.2/2009).
L'obiettivo della PEC è quello di semplificare i rapporti fra i professionisti e la Pubblica Amministrazione , riducendo tempi e costi delle comunicazioni. In particolare la PEC permette di dare a un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento. Grazie ad essa i professionisti possono gestire le comunicazioni ufficiali con gli Enti di Previdenza e, in generale, con la Pubblica Amministrazione centrale (indagini finanziarie con il Fisco, concorsi, ecc.) e con le Pubbliche Amministrazioni locali; inviare e ricevere contratti e fatture; sostituire le raccomandate A/R e tutti quei documenti che possono essere utilizzati in via legale (es. lettere di sollecito crediti, lettere di diffida, ecc.).
I circa due milioni di professionisti italiani che utilizzano la PEC sono gli apripista di questa iniziativa di informatizzazione e di digitalizzazione rivoluzionaria del Ministro Brunetta che già nei prossimi mesi sarà estesa anche a tutti i cittadini. A partire dal 2010 questo strumento verrà infatti utilizzato gratuitamente dalle nuove imprese, dai cittadini che ne faranno richiesta per dialogare con la Pubblica Amministrazione nonché dalle stesse Pubbliche Amministrazioni (che attiveranno una casella PEC per ogni registro).
Al fine di supportare i professionisti, i cittadini, le imprese e le Pubbliche Amministrazioni, il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione ha anche attivato il numero verde 800.254.009 per risolvere dubbi e chiarimenti sugli obblighi, sulle caratteristiche e sulle funzionalità della PEC. Il servizio è svolto da Linea Amica, il contact center della P.A. gestito dal Formez.

lunedì 30 novembre 2009

RESPONSABILITÀ DEL DELEGATO ALLA SICUREZZA SUL LAVORO

CASSAZIONE PENALE:
RESPONSABILITÀ DEL DELEGATO ALLA SICUREZZA SUL LAVORO
Interessante pronuncia della Cassazione in materia di infortuni sul lavoro, nel caso di specie si tratta di un incidente occorso ad un lavoratore il quale - incaricato di eseguire la pulizia e la smerigliatura di una ringhiera - veniva attinto da una scheggia di ruggine penetratagli in un occhio, in quanto non era stato munito di occhiali idonei a proteggere gli occhi da schegge e materiali dannosi e non aveva ricevuto una adeguata informazione sui pericoli connessi allo svolgimento della propria attività lavorativa. La Cassazione ha confermato la pronuncia della Corte d'appello che a propria volta aveva confermato la condanna comminata dal Tribunale al dirigente comunale delegato dal Sindaco.
In particolare, la Cassazione, rispetto al motivo di ricorso secondo cui la delega conferita dal Sindaco pro tempore in materia di infortunistica e sicurezza sul lavoro non poteva ritenersi "pienamente valida e produttiva di effetti giuridici", perché non accompagnata dall'effettiva assegnazione, da parte del delegante, dei fondi necessari per l'espletamento delle funzioni delegate, ha affermato che: "Se anche fossero vere le circostanze dedotte nell'atto di gravame, non per questo verrebbe meno la responsabilità del delegato, poiché l'invalidità della delega in base al principio di effettività impedisce che il delegante possa essere esonerato da responsabilità ma non esclude la responsabilità del delegato che, di fatto, abbia svolto le funzioni delegate".
La Cassazione ha infatti ribadito che "Il delegato che ritenga di non essere posto in grado di svolgere le funzioni delegate (ovvero non si ritenga in grado di svolgere adeguatamente quelle funzioni) deve chiedere al delegante di porlo in grado di svolgerle e, in caso di rifiuto o mancato adempimento, rifiutare il conferimento della delega".

(Corte di Cassazione - Terza Sezione Penale, Sentenza 20 novembre 2009, n.44890:
Responsabilità del delegato alla sicurezza).

venerdì 27 novembre 2009

“Business alla velocità della fiducia” Un Evento Storico !

Per la prima in Italia Stephen M.R. Covey, viene a illustrare il suo straordinario modello. Imprenditore, oratore e consulente in materia di Fiducia, Leadership ed Eccellenza nella Performance, autore del libro “La sfida della fiducia”, edito in Italia dalla Franco Angeli.

Covey ha creato un “modello” rivoluzionario di lavoro e azione che permette alle imprese di ridurre i costi e aumentare i risultati, sviluppando la fiducia interna e verso il mercato. In pochi anni è diventato uno dei punti di riferimento del management mondiale.

“Business alla velocità della fiducia” è un evento storico e si terrà l’ 11 e 12 dicembre 2009, a Roma.

L’evento è organizzato dalla Max Formisano Training ed è aperto a solo poche centinaia di persone, vi parteciperanno professionisti e responsabili aziendali oltre che i consulenti della crescita personale e professionale in Italia.

Per ogni Informazione potete collegarVi QUI'

giovedì 26 novembre 2009

Si prega di attivare il Cervello prima di leggere !

LA LETTERA DEL CAPO INDIANO
La lettera sottostante è stata scritta dal Capo Indiano di Seattle nel 1854, in risposta all’offerta fattagli dal “Capo Bianco” a Washington di comprare la loro terra.
Negli ultimi anni la Natura ci ha mandato ogni tipo di messaggio (lo tsunami, l’uragano Rita, l’uragano Katrina, ecc.) per allarmarci e metterci all’erta sugli effetti collaterali della nostra incuria.
“Come si può comprare o vendere il cielo? L’idea suona strana per noi.

Se non possediamo la freschezza dell’aria e l’effervescenza dell’acqua, come possiamo comprarle?
Ogni parte della terra è sacra, per la mia gente. Ogni splendente ago di pino, ogni spiaggia sabbiosa, la foschia nei boschi oscuri, ogni insetto che ronza è sacro nella memoria e nell’esperienza della mia gente. La linfa che scorre negli alberi porta le memorie dei pellerossa.
L’uomo bianco, dimentica il paese della sua nascita quando muore e va a passeggiare tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai la nostra bellissima terra, perché è la madre dei pellerossa. Siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cervo, il cavallo, la grande aquila; questi sono nostri fratelli. Le creste rocciose, l’erba nei prati, il calore del corpo del pony, e l’uomo - tutti appartengono alla stessa famiglia.
Così, quando il Grande Capo di Washington dice che desidera comprare la nostra terra, sta chiedendo molto da noi. Il Grande Capo dà la sua parola che ci riserverà un posto in modo che potremo vivere comodamente tra di noi. Lui sarà il nostro padre e noi saremo i suoi figli. Noi considereremo la sua offerta di acquisto della nostra terra. Ma non sarà facile. Perché questa terra per noi è sacra.
Questa acqua splendente si muove nei rivoli e nei torrenti che non sono semplicemente acqua, ma il sangue dei nostri antenati. Se vendiamo a voi la terra, dovrete ricordare che è sacra, e dovrete insegnare ai vostri figli che è sacra e che ogni riflesso nelle acque chiare dei laghi racconta di eventi e memorie nella vita della mia gente. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre.
I fiumi sono i nostri fratelli, essi placano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e sfamano i nostri figli. Se vendiamo a voi la nostra terra, dovrete ricordare, e insegnare ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri fratelli, e anche i vostri, e dovete quindi concedere loro la gentilezza che concedereste ad un fratello.
Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri modi. Una porzione di terra è la stessa di quella successiva, perché egli è uno straniero che arriva durante la notte e prende dalla terra qualsiasi cosa egli abbia bisogno.
La terra non è sua sorella ma il suo nemico, e quando l’ha conquistata, l’uomo bianco passa oltre. Egli lascia dietro di sé la tomba del proprio padre, e non gli interessa altro.
Egli rapisce la terra dai suoi figli. La tomba del padre e i diritti di nascita dei propri figli sono dimenticati. Tratta sua madre, la Terra e suo fratello, il Cielo, come oggetti che può comprare, saccheggiare, vendere come pecore o perle.
Il suo appetito divorerà la terra e lascerà solo il deserto dietro di sé.
Io non lo so. I nostri modi sono differenti dai vostri. La vista delle vostre città fa male agli occhi del pellerossa. Ma forse il pellerossa è un selvaggio e non comprende.
Non c’è un posto calmo nella città dell’uomo bianco. Non c’è un posto per ascoltare le foglie crescere durante la primavera o per ascoltare il frusciare delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono selvaggio e non comprendo. La confusione sembra soltanto un insulto per le orecchie. E cosa c’è di vivo se un uomo non riesce a sentire il canto solitario di una cicala o le discussioni delle rane attorno al loro stagno nella notte? Ma sono un pellerossa e non comprendo. L’indiano preferisce il suono debole del vento che si agita sulla superficie dello stagno e l’odore del vento stesso, pulito da una pioggia di metà giornata o profumato dall’essenza dei pini.
L’aria è preziosa per i pellerossa, perchè tutte le cose condividono lo stesso respiro - la bestia, l’albero, l’uomo, tutti loro condividono lo stesso respiro. L’uomo bianco non sembra notare l’aria che respira. Come un uomo morente da vari giorni, è intorpidito dalla puzza. Ma se vendiamo a voi la nostra terra, dovrete ricordare che l’aria è preziosa per noi, che l’aria condivide il suo spirito con tutta la vita che supporta. Il vento che diede a nostro nonno il suo primo respiro riceve anche il suo ultimo sospiro. E se vendiamo a voi la nostra terra, la dovrete tenere da conto e considerare sacra come il posto dove ogni uomo può gustare l’odore del vento addolcito dai fiori di prato.
Considereremo quindi la vostra offerta di comprare la nostra terra, e se decideremo di accettare, dobbiamo porvi una condizione. L’uomo bianco deve trattare le bestie di questa terra come suoi fratelli.
Sono un selvaggio e non comprendo nessun altro modo. Ho visto un migliaio di bufali putrefatti nella prateria, lasciati lì dall’uomo bianco che gli ha sparato da un treno in corsa. Sono un selvaggio e non comprendo come il cavallo fumante d’acciaio possa essere più importante del bufalo che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Cosa è l’uomo senza le bestie? Se tutte le bestie non ci fossero più, l’uomo morirebbe dalla grande solitudine del suo spirito. Perché qualsiasi cosa succede ad una bestia, molto presto accade all’uomo. Tutte le cose sono connesse.
Voi dovete insegnare ai vostri figli che il suolo sotto i loro piedi è fatto dalla cenere dei nostri nonni. In modo che essi rispettino la terra.
Dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite dei nostri amici e parenti. Insegnate ai vostri figli quello che abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra Madre. Ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se l’uomo sputa in terra, sputa su se stesso.
Questo è ciò che conosciamo. La terra non sembra appartenere all’uomo. E’ l’uomo che appartiene alla terra. Questo è ciò che sappiamo. Tutte le cose sono connesse come il sangue che unisce una famiglia.
Tutte le cose sono connesse.
Ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. L’uomo non tesse la tela della vita. E’ solo un filo di essa. Qualsiasi cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Anche l’uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui come fossero amici, non può esentarsi dal destino comune.
Potremmo essere fratelli, dopo tutto dovremmo vedere. Una cosa sappiamo, che l’uomo bianco potrebbe un giorno scoprire che il nostro Dio è lo stesso Dio.
Potreste pensare ora che tu possiedi Lui così come vuoi possedere la nostra terra. Ma non puoi. Egli è il Dio dell’uomo, e la Sua compassione è uguale per il pellerossa e per il bianco. Questa terra è preziosa anche per Lui. E danneggiare la terra vuol dire ammucchiare disprezzo per il suo Creatore. Anche i bianchi non ci saranno più, forse accadrà prima a loro che ad altre tribù. Contaminate i vostri letti e una notte soffocherete nei vostri rifiuti.
Ma nella vostra morte brillerete lucenti, infuocati dalla forza del Dio che vi ha portati su questa terra e per qualche scopo speciale via ha dato dominio sulla terra e sui pellerossa. Questo destino è un mistero per noi, perché non comprendiamo… quando il bufalo selvaggio sarà massacrato, i cavalli selvaggi addomesticati, gli angoli segreti della foresta violati e la vista delle colline rovinata dai cavi parlanti, cosa resterà? Sarà la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.

Ma siamo selvaggi.. e non comprendiamo.


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

Amo quel Dio che ha creato gli Uomini e non quel Dio che gli Uomini hanno creato.

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domenica 22 novembre 2009

UNA BELLISSIMA LETTERA DI UN GIOVANE RAGAZZO CALABRESE

RICEVO E PUBBLICO UNA BELLISSIMA LETTERA DI UN GIOVANE RAGAZZO CALABRESE
Lorenzo Conti 20 novembre alle ore 23.13
ANDREA BRUNI è un giovane ragazzo di Aiello Calabro che si è impegnato per migliorare la nostra amatissima Italia.
Pubblico questa lettera, non perchè parla di me, ma per gli alti valori morali espressi e per i valori manifestati.
AIELLO CALABRO – sembra che il Sindaco Iacucci non abbia compreso il senso della denuncia del dott. Lorenzo Conti.
È ovvio che il problema di fondo non è se o meno il Comune di Aiello Calabro abbia acquistato con soldi pubblici i libri di Barbara Balzerani.
Tuttavia, anche se come dichiara in una nota il nostro Sindaco, il comune di Aiello Calabro non ha acquistato libri dalla terrorista, è innegabile che la nostra amministrazione ha fornito alla stessa la piazza, il mercato ed ha sponsorizzato il libro attraverso manifesti, che a mio parere è ancora più grave.
Il problema di fondo, che il Sindaco di Aiello Calabro ha sorvolato con astuzia politica, è se è corretto o meno da un punto di vista etico - morale che le istituzioni “celebrino” i protagonisti del terrorismo brigatista. Mi sarei aspettato dal nostro primo cittadino, che si definisce “uomo di Stato e delle Istituzioni”, un riconoscimento amministrativo all’amico Lorenzo Conti, figlio di un Sindaco che può essere considerato un eroe positivo, in quanto rifiutò la scorta per evitare l’ennesima strage di innocenti.
Invece nemmeno una stretta di mano, un saluto all’amico Lorenzo che da Firenze per la prima volta è venuto nel nostro Comune.
Il dott. Iacucci, non ha avvertito l’esigenza morale ed istituzionale di dare il benvenuto ad un figlio di un suo collega, vittima del terrorismo brigatista, nella sua comunità.
Voglio sottolineare infatti che al convegno che l’UDC locale ha organizzato sul tema “gli anni di piombo, dalla parte delle vittime” era completamente assente l’amministrazione comunale, che invece era presente in blocco alla manifestazione con la terrorista Balzerani, che dal carcere rivendicò l’assassinio di Lando Conti.
È strano che il Sindaco di Aiello Calabro abbia sentito l’esigenza di chiarirsi con il COISP quando invece non ha sentito il bisogno di chiarirsi con l’amico Lorenzo Conti, come è strano che ha ospitato con soldi pubblici la terrorista Barbara Balzerani e poi ha snobbato l’amico Conti come se fosse il peggiore dei criminali.
Tutto questo fa riflettere e mi domando se l’amministrazione comunale di Aiello Calabro sia dalla parte delle vittime oppure dalla parte dei terroristi.

Andrea Bruni

Commissario Giovani Udc di Aiello Calabro

Giancarlo Bertollini 20 novembre alle ore 23.57
Come dicevo gradirei essere autorizzato a rilanciare questa lettera con un Comunicato Stampa. Ragazzi come questo ci fanno sperare in un futuro migliore. A presto, con gli Auguri più sinceri di grandi riconoscimenti.

Fonte: http://www.studiobertollini.com/

Condividi Lorenzo Conti 22 novembre alle ore 19.56

Autorizzazione concessa e grazie, grazie di cuore per tutto.

mercoledì 18 novembre 2009

OMAT ROMA, I PRIMI COMMENTI

Ci perviene il seguente Comunicato curato da Stefano Foresti (ITER) che volentieri pubblichiamo.

Si è conclusa la principale manifestazione italiana sulla gestione elettronica di documenti e informazioni: ecco i primi dati consuntivi e le dichiarazioni a caldo di chi ha partecipato. Milano, 17 novembre 2009 - All’indomani dell’edizione romana di OMAT, tenutasi l’11 e 12 novembre presso il Crowne Plaza Roma - St. Peter’s hotel, sono molti i motivi di soddisfazione.
Innanzitutto, i numeri: OMAT Roma 2009 ha fatto registrare 919 presenze complessive nei due giorni, con un aumento del 12% rispetto a OMAT Roma 2008.  641 presenze singole: + 9%  45 espositori e sponsor
64 relatori, di cui il 48% accademici, tributaristi, consulenti e coinvolti nella stesura delle norme.
Da sempre fiore all’occhiello di OMAT, il programma convegnistico ha potuto contare quest’anno più che mai sull’apporto di moderatori e relatori di altissimo livello. Rappresentanti delle istituzioni, accademici, giuristi, tecnici e dirigenti delle maggiori aziende del settore hanno permesso ai partecipanti di tornare in ufficio con molti dubbi in meno e tanti esempi di successo in più.
In particolare, grande successo per la sessione di apertura (intitolata Come gestire il patrimonio di dati e informazioni digitali per generare efficienza, innovazione e competitività), la sessione sulla normativa, le due sessioni dedicate alla conservazione e la sessione di chiusura sulla fatturazione elettronica.
Le aziende espositrici hanno presentato soluzioni concrete e all’avanguardia a un pubblico estremamente profilato, competente e, quindi, molto ricettivo.
Da ultimo, la soddisfazione di aver celebrato nel migliore dei modi un’edizione particolarmente importante, in quanto ha coinciso con il ventesimo anno di attività di OMAT: un record assoluto per il settore del document management in Italia.
Domenico Piazza, senior partner di ITER (la società organizzatrice), ha dichiarato:
La gratificazione maggiore è stata quella di vedere tutti i nostri partner e i visitatori decisamente soddisfatti, e di questi tempi non accade spesso. Il domani è nelle mani degli dei, ma noi siamo dei bravi "indovini" e ci stiamo impegnando al massimo per capire le esigenze dei manager di oggi che vogliono capire il domani. Possiamo per ora anticipare una considerazione: OMAT Milano 2010 arriva dopo 20 anni di successi; finito il primo si inizia il secondo ventennio, quindi OMAT Milano 2010 è proprio un appuntamento da non perdere e noi faremo di tutto per farvelo apprezzare.

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

A proposito del Crocefisso !

Quando si smetterà di trascurare le vittime considerandole, a volte, colpevoli ? La tanto abusata parola  LIBERTA'  non è quella di nega...

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