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martedì 19 giugno 2012

ONLINE IL PRIMO E-COMMERCE DEDICATO AL VINO AUTOCTONO MOLISANO

"TINTILIA" www.tintilia.net è un’idea di un gruppo di giovani imprenditori molisani per far conoscere il Molise e le sue eccellenze. 
Campobasso, 18 giugno 2012 -  E’ apparso nel web il sito www.tintilia.net, il primo e-commerce dedicato al Tintilia, un pregiato vino molisano autoctono ancora poco conosciuto. E poco noto è il Molise, territorio della sua provenienza.
Frutto dell’entusiasmo di un gruppo di giovani imprenditori molisani e dell’attaccamento verso la loro terra, la mission di www.tintilia.net è ben evidente: far conoscere il Molise attraverso i suoi prodotti vitivinicoli, in particolare il vino Tintilia, ma anche il tartufo di cui il Molise è il più grande esportatore italiano; grande attenzione inoltre all’olio di oliva, apprezzato quello di Venafro fin dai tempi antichi, al miele o alle marmellate prodotte ancora in maniera tradizionale.
Il sito www.tintilia.net si articola in due sezioni. Troviamo un negozio online che ha come elemento di punta il vino Tintilia, questa è la grande scommessa delle nuove generazioni molisane di imprenditori. Presente anche una ricca selezione di vini e di prodotti tipici del Molise. Completa il sito un blog informativo sulle ultime novità in campo enologico e gastronomico: dagli aggiornamenti sulla  normativa che disciplina il settore a eventi come degustazioni o alle ultime tendenze in materia di vino e cibo “slow food”, con un focus sui prodotti e sulle realtà che conservano ancora lavorazioni artigianali e tradizionali.
Per gli intenditori è possibile trovare il “Tintilia Macchiarossa”, coltivato sulle colline di San Felice del Molise, un vino che ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è molto apprezzato in Italia e all’estero o ancora il “Don Donà”, Molise Rosso DOC, dalle zone di San Martino in Pensilis. E’ presente anche una innovativa sezione sui vini BIO, che, secondo la nuovissima normativa europea, provengono solo da uva da agricoltura biologica e contengono un minore quantitativo di solfiti.
L’olio extra vergine di oliva proviene dalle spremiture di Gentile, Leccino e Pendolino. Tra le delicatessen particolarmente amata e ricercata fuori dai confini regionali è la crema al tartufo bianco, con caciocavallo di Agnone e olio d'oliva DOP di Larino.
I produttori presenti nel negozio online derivano da rapporti diretti e continuativi, i soli a consentire una opportuna e corretta valutazione dei prodotti offerti.
Il vino Tintilia del Molise ha recentemente ricevuto il marchio DOC, dunque è stato riconosciuto come prodotto di grande qualità; in precedenza il vino Tintilia era contemplato nella DOC Molise. Si tratta di un vitigno le cui origini sono ancora incerte; ad oggi l’ipotesi più accreditata attribuisce origini spagnole al vitigno, arrivato in Italia intorno al ’700 tramite i Borboni. Per lungo tempo l’autoctonia del Tintilia è stata messa in discussione, ma lunghi e approfonditi studi hanno fugato ogni dubbio restituendo dignità e prestigio a uno dei pochi vini autoctoni italiani.

Link di approfondimento:
Il marchio DOC  alla Tintilia del Molise:
http://www.tintilia.net/tintilia-del-molise-doc
Storia del Tintilia:
http://www.tintilia.net/storia-tintilia
Offerta del Tintilia nel negozio online:
http://www.tintilia.net/store/it/tintilia-del-molise
CONTATTI:
Piero Manocchio, socio fondatore di www.tintilia.net
Tel 328 9456997, email info@tintilia.net 

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

martedì 3 aprile 2012

Chiude Vinitaly Buoni Affari ed Aziende Soddisfatte, ma...


Scritto da Penna Fabrizio (Articolo Completo Qui)
Ieri sera ha chiuso Vinitaly, realizzato quest’anno con la nuova formula dei 4 giorni, dalla Domenica al Mercoledì. 
Girando tra gli stand i commenti che ho registrato sono stati generalmente più che positivi, la formula è piaciuta, anche perché l’afflusso durante le prime tre giornate è stato continuo e massiccio, soprattutto nella giornata di lunedì, dove si faceva addirittura fatica a girarsi. Ma il pubblico non solo c’era, ma era in grande maggioranza qualificato, anche se non sono mancate alcune comitive decisamente sopra le righe nelle giornate di Domenica e Lunedì. L’ultima giornata, il Mercoledì è stata più tranquilla, ma molti operatori hanno approfittato per fissare appuntamenti in un contesto più rilassato e si sono combinati ottimi affari. Vinitaly dichiara che ci sono stati circa 140.000 visitatori (16.000 in meno rispetto al 2011 dove però c’era un giorno di fiera in più), il 35% dei quali stranieri da 120 Paesi, dove la parte del leone l’hanno fatta le nazioni del Nord Europa, la Francia, la Russia, la Cina, gli Stati Uniti e il Canada, ma ho visto anche un buon numero di operatori dal Sud America, con il Brasile in testa. Importante la conferma dei media presenti da oltre 45 Paesi (Usa, Germania, Russia in testa), con oltre 2.500 giornalisti accreditati in rappresentanza di oltre 170 radio e tv, 105 quotidiani e 110 testate online.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 31 marzo 2012

Consuntivo Convegno Vinitaly: il Vino si fa con l'uva.

  • Verona, 27 marzo 2012 - Si è tenuto questa mattina al Vinitaly, presso la Sala Salieri del Palaexpo della fiera, il convegno dal titolo "IL VINO SI FA CON L'UVA: valorizzare il viticoltore per valorizzare il vino italiano". Promosso da Cantine Viticoltori Veneti d'Origine e Vinitaly e moderato da Lorenzo Biscontin, Direttore Generale della cantina Bosco Viticultori, il convegno ha messo finalmente al primo posto il ruolo del viticoltore, da troppo tempo relegato a marginale nell'ambito della definizione delle strategie per lo sviluppo del vino italiano. A dare i saluti iniziali Claudio Valente, Vice Presidente Vicario Veronafiere, che ha subito evidenziato l'importanza per il Vinitaly data dal rappresentare anche le piccole e medie aziende e offrire la possibilità di renderle visibili, anche all'estero. Come ha ribadito Maurizio Gily, Direttore Responsabile di Millevigne, durante il suo intervento, "occorre rimuovere le cause che hanno portato i viticoltori ad abbandonare i vigneti e conservare quello che resta del patrimonio viticolo italiano".Tra gli elementi critici evidenziati, l'insufficiente retribuzione delle uve e l'altrettanto insufficiente segmentazione della retribuzione delle fasce qualitative che non premia ma anzi penalizza i viticoltori che si sforzano per produrre uve di qualità. Significativo anche l'intervento di Adriano Orsi, Presidente del Comitato Vitivinicolo Fedagri, che ha dichiarato "Dovremmo tener conto del valore aggiunto della nostra attività di viticoltura per le altre attività. IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

venerdì 30 marzo 2012

Vigneti: lo stop ai diritti di impianto non è piovuto dal cielo

Il tema della liberalizzazione degli impianti viticoli, prevista per il 2015, ha tenuto banco anche a VinItaly, dove tutti (produttori e rappresentanti delle istituzioni) hanno espresso la loro contrarietà alla fine del sistema dei diritti di impianto. Il commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, anche lui a Verona, ha chiarito la sua posizione in materia: preso atto del numeroso fronte di Stati contrari alla liberalizzazione, si è deciso di istituire un Gruppo di alto livello per esaminare tutta la questione, le possibili scelte e le loro conseguenze. Secondo Ciolos non è ipotizzabile una riproposizione tal quale del sistema dei diritti di impianto come quello attuale, ma si possono comunque individuare nuovi strumenti per evitare i pericoli che molti indicano.
Il commissario si è però tolto un sassolino dalla scarpa, sottolineando che la decisione di mettere fine all’attuale sistema non se l’è inventata la Commissione, ma fu presa nel 2007 dal Consiglio dei ministri agricoli.
Insomma, cambiare idea è lecito, ma far finta di niente no.

Se vuoi approfondire l'argomento grazie al servizio Prima Visione è già online a pagina 8! Clicca qui
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martedì 6 marzo 2012

Riservato agli appassionati di Vino - Corso BASE 2012

IL 4 aprile 2012 Parte il Nuovo Corso VINI.  
Il corso verrà tenuto da Giancarlo Bertollini, conosciutissimo esperto del settore, col supporto di un filmato ministeriale su: Vino, Salute e Piacere; filmato che sarà consegnato su DVD in OMAGGIO a tutti i partecipanti, unitamente a DISPENSE ed ATTESTATO.

Il I° Seminario di VitiViniColtura (9 incontri) 
Inizia Mercoledì 4 aprile alle ore 20 in punto e proseguirà per 9 Mercoledì (forse "saltiamo" il 25 aprile) presso il RistoVino, via Durazzo, 19 - 00195 Roma. Tel. 06.3750.0304
Studio: Tel. 06.3972.1551 - e-Mail: info@studioservice.com  
Termine ultimo delle prenotazioni Mercoledì 28 marzo 2012 e ricordate che i posti sono realmente limitati. 
Il costo complessivo è contenuto in €. 330,00 più IVA, per partecipante, con uno sconto del 10% per le prime 10 prenotazioni On-Line e per le convenzioni in atto. (Enti, Ordini, Associazioni, Etc.). 
Per quanti hanno già partecipato ai corsi precedenti ed intendono seguire il nuovo corso come "Ripetenti", il costo viene scontato del 50%. La cena finale e la fornitura dei materiali (Cartellina con Dispense ) sono ovviamente incluse.

Pagamento IVA esclusa:
Acconto alla conferma/
iscrizione…€.100,00 - Saldo ad inizio corso.
Per utilizzare PayPal: 
http://www.studiobertollini.it/acconto_online.html
Per l’iscrizione dovete cortesemente comunicare il vostro Nome, Cognome, Indirizzo e-Mail e numero di Cellulare, con la seguente dicitura:
Iscrizione CORSO VINI del 4 aprile 2012.“Con la presente autorizzo il trattamento dei miei dati personali, ai sensi della L. 675/1996”. 



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venerdì 10 febbraio 2012

Dalla vendemmia 2012 ci sarà il Vino Bio


Il Comitato permanente per la produzione biologica dell’Ue ha approvato nuove norme per il «vino biologico», che saranno pubblicate nelle prossime settimane nella Gazzetta Ufficiale. In base al nuovo regolamento, applicabile a partire dalla vendemmia 2012, i viticoltori biologici potranno utilizzare il termine "vino biologico" sulle etichette. Inoltre l’etichetta deve riportare il logo biologico dell’Ue e il numero di codice del competente organismo di certificazione e rispettare le altre norme in materia di etichettatura del vino. Le norme attualmente in vigore permettono sola la dicitura «vino ottenuto da uve biologiche» e non coprono le pratiche enologiche, ossia l’intero processo di vinificazione. 

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martedì 24 gennaio 2012

Vinitaly traccia l'identikit del consumatore di vino.

Mutato l'atteggiamento al consumo quotidiano in tempo di crisi economica, magari con un occhio più attento alle etichette straniere e con il miglior rapporto qualità - prezzo ! 


giovedì 1 dicembre 2011

VINO: VALORITALIA, CONTROLLATO 75% PRODUZIONE ITALIANA QUALITA'

(AGI) - Controlli su 183 denominazioni (139 DOC e 44 DOCG) con una copertura di circa il 75% della produzione e a denominazione del nostro Paese. Praticamente una superficie di circa 163.000 ettari: 226.388 campi di calcio uno accanto all'altro. Per un totale di circa 12.5 milioni di quintali di uva all'anno, quasi 8 milioni di ettolitri di vino imbottigliato, vale a dire oltre 1 miliardo di bottiglie da 0,75. Un quantitativo in grado di riempire 75mila tir, creando una fila da Torino a Taranto. Quasi 200mila i pareri emessi nei primi mesi del 2011, 15mila quelli ispettivi tra vigneto e cantina, 345 le Non Conformita' lievi rilasciate, 636 le non conformita' gravi. Questi i numeri che hanno caratterizzato l'operato di Valoritalia, organismo istituzionale nato nell'agosto del 2009 in risposta alla normativa europea sull'obbligo della terzieta' nel sistema dei controlli per la certificazione dei vini di qualita'. Il 2011 ha confermato l'operativita' di Valoritalia che ha presentato i dati degli ultimi 12 mesi e il programma del 2012 nel corso di un incontro che si e' svolto Roma. "Rispetto a un anno fa - ha commentato Luigino Disegna, Presidente Valoritalia - abbiamo aumentato il nostro raggio d'azione passando da 160 a 183 denominazioni controllate. Un significativo incremento che tradotto in termini pratici, racconta di decine di migliaia di aziende vitivinicole di trasformazione e di imbottigliamento sottoposte al sistema di Valoritalia". Un lavoro che oltre a rappresentare la garanzia su ogni singola denominazione, costituisce anche un fondamentale database per tutti gli addetti ai lavori cui e' destinato un volume di 272 pagine suddivise sulla base delle regioni italiane comprendenti le zone di produzione dei Vini a Denominazione di Origine controllati da Valoritalia. Una sorta di banca dati in grado di fornire notizie esaurienti e precise sui reali volumi di uva prodotti in vendemmia, sulla quantita' di vino ottenuto, su quanta parte di questo vino venga poi concretamente imbottigliata, sull'ammontare delle giacenze e su dove queste si trovano. In occasione della diffusione dei dati 2011, Valoritalia ha inoltre presentato il portale dell'organismo di controllo ( http://www.datidop.valoritalia.it/ ) che, oltre a offrire la possibilita' di visualizzare e scaricare in pdf i dati annuali, consente di scaricare le tabelle rappresentanti le comparazioni trimestrali relative alle certificazioni e agli imbottigliamenti di ciascuna denominazione. "Si tratta di informazioni - ha precisato Ezio Pelissetti, Consigliere Delegato Reparto Regolamentato - che rappresenta un autentico patrimonio sia per i produttori, sia per altri attori della filiera. Con questo lavoro restituiamo ai produttori ed agli operatori i dati del vigneto a Denominazione di Origine Italiano, delle produzioni e del loro andamento negli anni. Un lavoro faticoso ma indispensabile per proteggere e migliorare lo status di uno dei prodotti piu' importante del Made in Italy".

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lunedì 17 ottobre 2011

LA CINA SI "UBRIACA" D'ITALIA, ACCORDO PER 100 ENOTECHE

Spumante Classico Italiano
(AGI) - Roma, 17 ott. - Il vino italiano si prepara alla 'campagna di Cina': l'iniziativa e' di Enoteca Italiana, storica cantina di Siena che attraverso la sua sede a Shanghai ha raggiunto un accordo con la Beijing Zhengyuan Youshi per dar vita, nei prossimi anni, a un network di 100 enoteche italiane su tutto il territorio del Dragone per esportare in Oriente il meglio della tradizione enologica del Bel Paese. L'accordo verra' firmato sabato prossimo a Pechino, e punta ad aprire la strada a una maggiore penetrazione dei vini italiani in un mercato che, entro il 2014, diventera' secondo le stime il sesto al mondo per consumo di vino. "Quello cinese e' certamente un popolo 'difficile', con tradizioni lontane - spiega Fabio Carlesi, segretario generale Enoteca Italiana - ma dove negli ultimi anni si sta diffondendo uno stile di vita sempre piu' occidentale e dove il Made in Italy e' sempre piu' apprezzato, anche nel settore enogastronomico". Recentemente, con il supporto della sede a Shanghai, Yihang, Enoteca Italiana ha realizzato diverse iniziative per far conoscere ai cinesi il vino italiano che, fino a non molti anni fa, era "un prodotto perlopiu' sconosciuto". L'ultima iniziativa, partita alla fine di agosto e chiamata emblematicamente "contaminazione", prevede corsi di formazione per direttori, sommelier e chef per imparare ad abbinare il vino italiano alla cucina cinese.

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lunedì 19 settembre 2011

Vendemmia 2011, produzione (in calo) di ottima qualità.

Pubblicata da Italian Wines - Vini Italiani il giorno Lunedì 19 settembre 2011 alle ore 15.36.
Le stime provvisorie di Assoenologi ad ottobre: 44 milioni di ettolitri di vino e mosti (-5% sul 2010) per vini di alto profilo. Il Veneto si conferma primo produttore.
Produzione in calo ma con un'ottima qualità delle uve. E' quanto prevede Assoenologi, l'Associazione enologi enotecnici italiani, nelle Prime stime valide fino ad ottobre presentate nei giorni scorsi a Cortina, nell'ambito di VinoVip.
La produzione 2011 è stimata in 44 milioni di ettolitri di vino e mosti, inferiore di poco più del 5% a rispetto al 2010 (46.745 mln, dati Istat).
La qualità delle uve è ottima e pertanto si prevedono vini di alto profilo.
In sintesi.
"Nonostante i cambiamenti climatici che hanno caratterizzato le ultime annate e le bizzarrie del tempo che hanno contraddistinto il ciclo vegetativo 2011 - spiega Giuseppe Martelli, direttore denerale di Assoenologi - la vite manifesta la sua capacità di adattamento, riuscendo a superare i momenti di criticità che hanno compromesso altre colture. Prova ne è l’andamento di questa vendemmia che, seppure abbia alle spalle un'annata con sbalzi di temperatura e livelli di piovosità elevati, si sta orientando verso un risultato che, se il mese di settembre decorrerà nel migliore dei modi, non esclude la possibilità di firmare un millesimo di alto livello in quasi tutte le regioni italiane".
L'abbaglio dell'anticipo di vendemmia. "Sui tempi di vendemmia si è detto di tutto e di più - precisa Martelli -. Alcuni hanno lanciato previsioni a fine luglio rimarcando un anticipo di 20 giorni. E' vero in luglio, in alcune zone del Nord d'Italia, si registrava un anticipo di maturazione ma, come gli esperti ben sanno, sono i mesi di agosto e di settembre quelli che contano. Così l'anticipo di 20 giorni, nel Nord Italia, si è ridotto a una settimana, mentre in alcune regioni del Sud la vendemmia è rimasta nella norma e in alcuni casi addirittura ritardata.
Molti hanno finalizzato la comunicazione sull'inizio di raccolta delle uve precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) che sono essenzialmente utilizzate per la produzione degli spumanti e che, in effetti, per mantenere le caratteristiche necessarie vengono vendemmiate prima delle altre. Rappresentano però una minima parte della produzione viticola italiana (poco più del 5%) e se pensiamo che solo in Franciacorta la raccolta è iniziata l'8 agosto mentre nelle altre zone dopo Ferragosto, è stato un assurdo generalizzare.
La quantità.
"Nel 2011 - prosegue Martelli - si produrranno 44 milioni di ettolitri di vino e mosti, un quantitativo inferiore di poco più del 5% a quello del 2010 (46.745.000 dato Istat), a fronte della media quinquennale (2006/2010) di 46.187.000 di ettolitri e di quella decennale (2001/2010) di 47.562.000 di ettolitri".
L’Italia risulta divisa in due parti. Il Centro-Nord (fino alla Toscana) con un'incidenza produttiva omogenea che va da 0 a -5% rispetto allo scorso anno. Il Centro Sud (dalle Marche alla Sicilia) evidenza invece un decremento che oscilla da -5% a -20%.
Unica voce fuori dal coro la Sardegna che, dopo tre anni di decrementi, aumenta del 15%.
Il forte decremento della produzione siciliana è dovuto anche dall’abbandono, nel 2011, di oltre 2 mila ettari di superficie vitata e dalla cosiddetta "vendemmia verde" (rendere improduttivo il vigneto per un anno), per un totale di circa 13.000 ettari.
Il Veneto (8.370.000 ettolitri) si conferma, per il quinto anno consecutivo, la regione italiana più produttiva.
Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme producono circa 26.000.000 ettolitri, ossia quasi il 60% di tutto il vino italiano. Il caldo della seconda quindicina di agosto ha influito sulla resa uva/vino, diminuendola e quindi ridimensionando ulteriormente la produzione.
La qualità.
Lo scorso anno la qualità delle uve e quindi dei vini è stata piuttosto eterogenea: in una stessa regione, il buono si scontrava con l'eccellente e il mediocre con l'ottimo.
Quest'anno si riscontra una certa omogeneità in quasi tutte le regioni, visto che il ciclo vegetativo è decorso in modo altalenante ma con una certa regolarità sia al Nord che al Sud d'Italia. Complessivamente la qualità delle uve è ottima e pertanto si prevedono vini di alto profilo. Se per alcune tipologie di bianchi questo può essere quasi definito, un punto di domanda rimane soprattutto per i vini rossi le cui uve saranno vendemmiate nel mese di settembre con punte anche in quello di ottobre.
Come per la quantità, anche per la qualità Il caldo della seconda quindicina di agosto potrà riservare delle sorprese sia per i vini bianchi sia per quelli rossi, in quanto alcuni vigneti, in particolar modo di collina, potrebbero negativamente risentire delle eccessive temperature.
Quindi sarà l’andamento climatico e meteorico delle prossime settimane a decidere il livello qualitativo della produzione 2011. Settembre riserverà giornate soleggiate ma fresche, con adeguate precipitazioni e con buone escursioni termiche notturne, le possibilità di ottenere vini bianchi profumati, ricchi di finezza e freschezza, e vini rossi ben strutturati, tipici ed equilibrati, ci sono tutte.
Le previsioni di mercato.
"Le vendite all’estero nel 2010, rispetto al 2009 - ha proseguito il direttore - hanno fatto registrare un incremento dell'11,9% in valore e dell'11% in volume. I più recenti dati del 2011 indicano un ulteriore incremento: +15% in valore e +16,5% in volume, sempre rispetto allo stesso periodo del 2010.
La ripresa del settore c'è e si comincia a vedere".
Performance importanti visto che nel 2010 è stato esportato quasi il 50% della produzione nazionale. il che significa che i vini italiani, sia pure con cauto ottimismo, stanno tornando a volare.
Dati che sono confermati anche dall'incremento delle quotazioni all'ingrosso di uve, mosti e vini, in quasi tutte le regioni italiane con incrementi medi che vanno dal 5% al 20% per le tipologie più richieste. Va ricordato che i prezzi all'ingrosso dei vini nel 2010 erano stati uguali a quelli del 2009 che erano scivolati di oltre il 30% rispetto al 2008.
I consumi interni continuano a calare.
Secondo Assoenologi nel 2010 si sono attestati sui 43 litri pro-capite, contro i 47 del 2007. La tendenza è verso un ulteriore decremento, tanto che nel 2015 l’Assoenologi li stima sotto la soglia dei 40 litri con un calo di circa il 70% rispetto agli anni Settanta, quando in Italia si consumavano poco meno di 120 litri a persona per anno. In pratica dai due bicchieri pro-capite bevuti negli anni Settanta, siamo passati a solo mezzo bicchiere di oggi.
L'Italia e il Mondo.
La produzione mondiale di vino è di 300 milioni di ettolitri (40 miliardi di bottiglie) il 60% prodotti nell’Unione europea. Il 17% della produzione mondiale ed il 30% di quella europea “parlano italiano”. Nel 2010 l’Italia ha prodotto 46,7 milioni di ettolitri (media decennale (47,6 milioni). La superficie di uva da vino in Italia nel 1980 era di 1.230.000 ettari, nel 1990 era scesa a 970.000 ettari ed oggi è di 684.000. In vent’anni il nostro Paese ha perso 286.000 ettari quanti ne hanno oggi la Lombardia, la Puglia e la Sicilia insieme. Per alcuni questo è un dramma per altri un bene visto che oggi è inutile produrre quello che il mercato non vuole

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 23 luglio 2011

Ocm Vino, aiuti per la competitività.

Gli interventi dovranno essere realizzati entro il 15 ottobre per evitare il disimpegno.
La misura investimenti, inserita nel programma di sostegno 2011 previsto dall’ocm vino, partirà con oltre cinque mesi di ritardo e dovrà essere realizzata in corsa con il tempo per evitare il previsto disimpegno dei fondi alla fine dell’anno finanziario di pertinenza e cioè il 15 ottobre del 2011.
In pochi mesi dovranno essere quindi programmati, proposti e realizzati gli interventi previsti da questa misura con il vantaggio però di poter rendicontare successivamente la spesa a condizione, però, di sobbarcarsi all’onere di presentare una cauzione del 120% dell’aiuto e incassare il relativo importo anche prima di iniziare gli investimenti. Il tutto per consentire all’organismo pagatore italiano di impegnare entro il termine previsto gli stanziamenti Ue.
La misura peraltro, era stata inserita nel programmo di sostegno per il 2011 sin dal momento della ripartizione del relativo stanziamento, tra le varie regioni in base al criterio della superficie vitata regionale e a quello utilizzato per la ripartizione dei fondi relativi alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti. Inoltre, all’epoca della formulazione del piano 2009-2013, era stato anche previsto che la misura investimenti venisse attivata solo per l’ultimo triennio 2011-2013 e non per tutte le annualità del programmastesso per cui il suo avvio era atteso a livello regionale. La misura inoltre è stata vincolata sin dall’inizio dai criteri di demarcazione imposti dalla Commissione rispetto agli analoghi interventi previsti nei Psr 2007/2013.
Il plafond complessivo destinato alla misura per l’anno 2011 è di 15 milioni di euro ma non è da escludere che venga incrementato con le economie che si potrebbero realizzare nella realizzazione delle altre misure come la vendemmia verde, le varie distillazioni e l’arricchimento dei mosti alle quali sono complessivamente destinati 130 milioni di euro, pari a poco più dell’intero plafond disponibile che è di circa 300 milioni di euro.
LE FINALITÀ DELLA MISURA
I 15 milioni di euro costituiscono il contributo comunitario alle spese sostenute dai beneficiari nella percentuale del 40% di tali spese che si eleva fino al 50% per gli operatori ubicati nelle regioni convergenza. La percentuale di contributo potrà essere ridotta anche fino al 20% della spesa per particolari categorie di soggetti richiedenti che possono essere classificati tra le medie aziende in forza del fatturato e del numero di addetti.
Le finalità della misura investimenti è quella di finanziare investimenti materiali e immateriali in impianti di trattamento, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino diretti a migliorare il rendimento dell’impresa. La misura riguarda la produzione e la commercializzazione del vino, e lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie per la produzione vinicola. Obiettivo della misura è l’adeguamento della struttura aziendale alla domanda di mercato e il conseguimento di una maggiore competitività.
Per quanto riguarda la tipologia degli interventi si dovrà puntare a migliorare soprattutto la commercializzazione attraverso l’apertura di punti di vendita, show room e lo sviluppo del commercio telematico.
In ogni caso la tipologia degli interventi sarà diversificata nelle varie regioni in relazione alle diverse esigenze di sviluppo del settore vitivinicolo. Ma al momento, le Regioni ad eccezione della Lombardia che ha già aperto lo sportello per le domande, non hanno adottato i propri criteri per cui non rimarrà che fare riferimento a quelli più generali dal decreto.
RIPARTIZIONE REGIONALE
I tempi di programmazione e realizzazione della misura sono comunque molto ristretti per cui si rischia che i fondi per il 2011 vengano parzialmente richiesti anche se è stato previsto che la domanda del 2011 possa comprendere un insieme di interventi che vanno a coprire due annualità e impegnano i fondi corrispondenti al 2011 e al 2012.
Nella ripartizione regionale dei complessivi 15 milioni di euro, la quota maggiore pari a 3,256 milioni di euro è andata alla Sicilia seguita dalla Puglia con 1,800 milioni di euro. Alle regioni di lunga tradizione vitivinicola come Toscana, Emilia, Veneto e Piemonte sono stati assegnati importi fra 1,400 e 1,100 milioni di euro e quindi assegnazioni decrescenti alle altre regioni.
Giuseppe Fugaro

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

domenica 26 giugno 2011

Grande affermazione del Vino Italiano al “Concours Mondial De Bruxelles”.

La Sicilia ottiene il maggior numero di riconoscimenti tra le Regioni del Belpaese.
Con la diffusione dei risultati va in archivio la diciottesima edizione del Concours Mondial De Bruxelles disputato quest’anno, dal 6 all’8 maggio, nella città di Lussemburgo. Il medagliere di quello che può essere definito
"Il Campionato Mondiale del Vino"
premia con le sue medaglie le migliori etichette che, tra le oltre 7mila in concorso provenienti da tutto il mondo, hanno ottenuto il consenso di una giuria internazionale composta da oltre 260 degustatori tra sommelier, giornalisti, importatori e scrittori del vino.
“Pietra Sacra - Riserva 2006”,
della Fazio Wines di Erice, ha ottenuto la Gran Medaglia d’Oro.
Un riconoscimento di notevole prestigio, che si colloca nel solco della politica di rilancio ed innovazione di recente inaugurata dall’Azienda Vinicola Siciliana. I rossi e i bianchi della “Selezione Fazio”, unitamente ai prodotti “Prestige”, agli spumanti ed alla nuova linea “Summer Wines” fanno parte di un portafoglio variegato, per andare incontro alle esigenze di un pubblico altrettanto vario, mantenendo, come comune denominatore, la relazione con la terra d’origine, che si respira nell’aroma e perfino nei suoni dei nomi scelti con particolare cura dalla famiglia Fazio, impegnata direttamente nella gestione dell’Azienda, assieme al nuovo Direttore Generale Dr Bruno Alvisini, uno degli artefici del nuovo corso.

FAZIO Casa Vinicola in Erice
Via Cap. Rizzo, 39
91010 Fulgatore - Erice (TP)
Tel.: 0923.811700 - Fax: 0923.811654
http://www.faziowines.it/  -  direzione@faziowines.it

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giovedì 2 giugno 2011

Rinascimento del Fiano

Dall'Italia
Convinta celebrazione del fortissimo miglioramento che hanno conosciuto in Italia i vini bianchi negli ultimi 25 anni in un articolo pubblicato dal critico del New York Times Eric Asimov sul celebre quotidiano.
Asimov parla di un vero e proprio rinascimento, "Now, though, the choices are almost embarrassingly rich. Soave has enjoyed a renaissance, and the northeastern regions of Alto Adige and Friuli-Venezia Giulia pour forth a river of delectable bottles. Liguria and Sardinia are making delicious vermentinos, while arneis from the Piedmont can be a pleasure. Even those old standbys, pinot grigio and Orvieto, can surprise you with their quality these days", ovvero dell'imbarazzo della scelta tra i molti vini bianchi di alta qualità oggi disponibili. Passando alla Campania si dedica ad una vera esaltazione del Fiano, definite stilisticamente versatile ed in grado di essere "clean, cold refreshment. But it can offer more".
E ancora, ricorda che oggi i Fiano d'Avellino mostrano una grande completezza d'espressione: "At base, it has a smoky, nutlike, spicy quality that I find very attractive, along with winning mineral flavors. Many producers have experimented with fiano, not simply to make fiano taste like more popular wines but to determine which methods can make fiano more distinctively fiano-like". E ancora, scrive, "The best wines had a captivating energy that was wonderfully refreshing. Some were beautifully textured as well, possibly as a result of lees-stirring, and possibly because of barrel aging. (It's not always clear which methods were used, unless you are in the cellar to observe.) Others were straightforward and juicy, in a sort of polished pinot grigio style", in altre parole i vini migliori avevano un'affascinante energia che era meravigliosamente rinfrescante. Alcuni avevano anche una bellissima consistenza, forse dovuta al rimescolamento delle fecce e all'invecchiamento in botte (non è sempre chiaro quali metodi sono stati usati a meno che non ci si trovi in cantina a osservare). Altri erano schietti e succosi, uno stile simile a quello raffinato del Pinot Grigio". Davvero mica male come complimenti !

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mercoledì 27 aprile 2011

Novità per il Frascati e per il Brand "Roma"

BEVERFOOD NEWS - Il Comitato Nazionale Vini del 20 e 21 aprile 2011 ha deliberato positivamente ben undici richieste di riconoscimenti e modifiche di disciplinari di vini DOCG, DOC e IGT di varie Regioni italiane. Il Lazio in particolare festeggia con la nuova DOCG per il Frascati Superiore e il Frascati Cannellino. Una notizia per il Frascati che fa risplendere ulteriormente il nome di questo vino, il più famoso dei Castelli Romani, nell’Olimpo delle migliori produzioni enologiche della regione e della penisola. Altro capitolo la Doc Roma, che nasce come grande vino di qualità con un nuovo marchio che sfrutta le immense potenzialità del brand Caput Mundi che non andrà per nulla a sovrapporsi alle denominazioni esistenti. Tramite l’adozione di parametri stringenti e puntuali sul fronte qualità della Romanella, tipologia di spumante della Roma Doc, si è raggiunto l’intento di elevare la qualità di questo vino frizzantino oramai screditato e oltremodo popolare.

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venerdì 22 aprile 2011

VINO: FRASCATI SUPERIORE ED IL FRASCATI CANNELLINO SONO DOCG

(ANSA) - ROMA, 21 APR - Arriva la massima certificazione di qualita' per il vino simbolo di Roma e dei suoi Castelli. Il Frascati Superiore ed il Frascati Cannellino sono Docg (denominazione di origine controllata e garantita), dopo l'approvazione all'unanimità del Comitato Nazionale Tutela Vini, al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Lo annuncia, con soddisfazione, il presidente Mauro De Angelis del Consorzio Tutela della denominazione Frascati che sottolinea come ''l'impegno delle nostre cantine e dei nostri viticoltori in questi anni sia stato riconosciuto''. ''Nasce'' un vino Frascati a denominazione - aggiunge De Angelis nel dichiararsi ''col cuore leggero - che raccoglie l'eccellenza del nostro attuale Superiore, un Frascati Superiore Docg, con la possibilità di una tipologia 'Riserva' dopo affinamento, che va a targare le già tante, ottime bottiglie, che produciamo, ed il Frascati Cannellino Docg che vuole essere il grande vino della tradizione. Nei nuovi Disciplinari di produzione, tra le tante novità, ''si concede - sottolinea - spazio e rilievo alle nostre uve Storiche, in un'ottica di tipicità e sapiente cultura viticola coniugata alla moderna enologia''.
''Abbiamo voluto parametri di eccellenza, abbiamo raccolto una sfida impegnativa, ma lo abbiamo fatto in un momento in cui siamo in grado di affrontare ciò con la certezza di dare una risposta sorprendente in termini di qualità. Questo è un buon giorno, sappiamo che tante cose dobbiamo ancora fare, ma abbiamo il cuore leggero e voliamo alto''.
Il Consorzio di tutela ''ringrazia la Regione Lazio e Arsial che ci hanno accompagnati in questa iniziativa, tutte le 'stituzioni ed i tecnici che hanno lavorato con e per noi. Un grazie particolare al Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso, ed al Sindaco di Monte Porzio Catone Luciano Gori, spesso, prima viticoltore e poi sindaco''.(ANSA). MON
21/04/2011 13:27

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giovedì 21 aprile 2011

Vinitaly 2011: bilancio positivo per gli amici dell'AIS.

Comunicare il vino e diffondere tra i consumatori una vera e propria cultura del vino. Questo è il messaggio che Antonello Maietta, Presidente Nazionale AIS lancia ai soci del Club Amici dell'AIS nell'ultima giornata di Vinitaly presso lo stand di Carpenè Malvolti

Ed ecco le sensazioni di produttori e operatori:
"Un Vinitaly positivo, con i partners distributori esteri che hanno manifestato fiducia sulla tendenza in crescita del mercato del Prosecco". Direttore Generale Antonio Motteran, Carpenè Malvolti.
"Viva le bollicine! Evviva l'Italian Lifestyle! Anche in questa edizione di Vinitaly la piacevolezza delle bollicine ha conquistato il pubblico di tutto il mondo". Paolo Ziliani di Berlucchi.
"Le bollicine italiane grandi protagoniste al Vinitaly 2011. Sparkling Italy entusiasma grazie all'eccellenza di TRENTODOC e di tutte le altre denominazioni". Alessandro Lunelli delle Cantine Ferrari.
"Mionetto - spiega l'enologo Alessio Del Savio - si conferma una delle tappe obbligate dei visitatori interessati alle bollicine, anche perchè siamo da sempre protagonisti nel mercato del Prosecco di tutto il mondo e in particolare Germania e Stati Uniti. Dato il trend positivo, auguriamo a tutti un 2011 ricco di soddisfazioni".
"Contento e molto compiaciuto della risposta avuta da tutti i visitatori dell'evento. Una esperienza da ripetere, lavoriamo per essere sempre più presenti e siamo d'accordo con il cambio di date". Ignacio Iturralde, Responsabile Industria Italia Bormioli Rocco.
"Il Vinitaly del sorriso: buoni affari per rilanciare il mercato italiano e sviluppare di più il mercato estero. Sarà ancora meglio il prossimo anno con le nuove date". Lamberto Vallarino Gancia.
"Un Vinitaly della svolta trainato soprattutto dalle bollicine. Tantissimi operatori stranieri sempre più interessati ad allargare i loro assortimenti con vini italiani". Stefano Puppini di GIV.
"Abbiamo lavorato bene tutti i giorni. Leggera flessione di operatori stranieri, in compenso l'Italia ha reagito molto bene. Curioso di verificare la validità del nuovo calendario". Andrea Maschio.
"Vinitaly molto positivo, con maggiore presenza di operatori stranieri. Lucia Barzanò di Mosnel.
"Buon Vinitaly, molti operatori stranieri interessati ai vini veronesi e italiani in generale. Molto contenti per la decisione di cambiare le date il prossimo anno. Forza Made in Italy!" Carlotta Pasqua.
fonte jpg.

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venerdì 15 aprile 2011

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL VINO: NOTA DI CONGIUNTURA MONDIALE MARZO 2011

SOMMARIO: In base ai dati dell'OIV, presentati dal Direttore Generale dell'OIV Federico Castellucci,
il mercato mondiale del vino è tornato a crescere nel 2010. Il consumo si è stabilizzato dopo aver subito gli effetti della crisi economica tra il 2008 e il 2009, mentre le superfici vitate e la produzione di vino continuano a diminuire.
1. STIMA DEL POTENZIALE DELLA PRODUZIONE VINICOLA 2010
2. LA PRODUZIONE COMPLESSIVA DI VINO NEL 2010
3. IL CONSUMO COMPLESSIVO DI VINO NEL 2010
4. GRADO DI EQUILIBRIO DEL MERCATO DEI VINI NEL 2010
Riferimento temporale: aprile 2011
1. STIMA DEL POTENZIALE DELLA PRODUZIONE VINICOLA 2010
1.1 Nell'ambito dell'UE
L'evoluzione dei vigneti comunitari conosce il secondo anno dell'applicazione del nuovo regolamento comunitario. Questa organizzazione comune di mercato prevede che, a partire dalla campagna 2008/2009 e fino alla campagna 2010/11 inclusa, i viticoltori potranno beneficiare di un premio per abbandono definitivo, sulla base della sola volontà individuale dei richiedenti, ma nel quadro di un contingente di bilancio, permettendo così di estirpare, in 3 anni, 175 mha. Tale procedura, quindi, è stata adottata successivamente al raccolto 2008 e influenzerà nuovamente il potenziale di produzione 2010 dell'UE. L’istituzione di questa seconda campagna è stata accompagnata da un livello di indennità leggermente meno attraente di quello della precedente campagna, il che ha spinto i produttori degli Stati membri a chiedere di poter beneficiare di questa misura in proporzioni meno importanti, dal momento che, a livello comunitario, sono state presentate richieste di abbandono definitivo per 108 mha, contro i 160 mha della campagna precedente. Considerando il budget assegnato in questo secondo anno di applicazione della misura, il coefficiente di riduzione applicato a tali domande è stato del 50,1% (contro il 46,9% della campagna precedente), tanto che solo circa 54 mha sono stati dichiarati ammissibili al finanziamento comunitario.
In effetti, l’esame dell'evoluzione delle superfici coltivate nei principali paesi dell'UE mostra che la riduzione registrata è, come per l'anno precedente, leggermente superiore a quella indotta dall’applicazione di questa singola procedura. Il paese maggiormente interessato è ancora una volta la Spagna, dove la riduzione complessiva dei vigneti è di 31 mha (di cui 30 mha con premio comunitario), ovvero una diminuzione complessiva del 2,8 % sul 2009. I vigneti italiani hanno subito, a loro volta, una riduzione complessiva stimata a 14 mha (- 1,7%) di cui circa 11 mha attribuibili al premio UE. La Francia, che aveva visto avviarsi, prima dell’applicazione dell'attuale regolamento comunitario, una riduzione dei suoi vigneti grazie alla presenza dei premi previsti nel precedente regime comunitario, vede i suoi vigneti ridursi ulteriormente di 12 mha (di cui poco più di 7 mha con l’erogazione dei premi del nuovo regime di abbandono definitivo). I vigneti bulgari e ungheresi regrediscono di 2 mha, quelli di Portogallo e Grecia di 1 mha, gli altri vigneti comunitari rimangono, invece, pressoché stabili. Così, i vigneti dell'UE diminuirebbero di circa 64 mha, ovvero dell’1,7%, tra il 2009 e il 2010, dopo essersi ridotti di 93 mha tra il 2008 e il 2009. NB1: l'ultimo anno di avvio della misura dovrebbe comportare, tra il 2010 e il 2011, un'ulteriore riduzione dei vigneti dell'UE, sebbene di minore importanza, dato che il livello del premio rende la misura meno interessante.
1.2 Al di fuori dell’UE
Gli elementi d'informazione utilizzati per questa quantificazione sono specificati nella tabella sopraindicata. Queste informazioni mostrano che, complessivamente, i vigneti extracomunitari risultano praticamente stabili per il terzo anno consecutivo, malgrado i vigneti cileni continuino a crescere a un ritmo moderato. Infatti, i vigneti turchi e sudafricani continuano a diminuire. È soprattutto importante notare che, dopo quasi due decenni di crescita, il potenziale di produzione dell'Australia si riduce di 6 mha. Complessivamente quindi, nel 2010, al di fuori dell'UE, i vigneti raggiungerebbero (con una crescita stimata dei vigneti cinesi a 5 mha) 3920 mha, ossia una superficie uguale a quella del 2009 e del 2008. Pertanto, con queste evoluzioni particolarmente notevoli nell’UE, la superficie viticola mondiale totale (ossia incluso le superfici non ancora in produzione o non raccolte) diminuirebbe nuovamente tra il 2009 e il 2010 di 65 mha (- 0,9%) per attestarsi a circa 7550 mha.3
2. LA PRODUZIONE COMPLESSIVA DI VINO NEL 2010
Si tratta della produzione realizzata dall'uva raccolta nell'autunno 2010 nell'emisfero nord e nella primavera dello stesso anno nell'emisfero sud.
2.1 Nell'ambito dell'UE
La produzione 2010 è nuovamente da ascrivere, insieme a quelle 2007 e 2008, come una tra le più scarse produzioni di vino di questi ultimi quindici anni. La produzione 2010, in effetti, non raggiungerebbe nemmeno quella 2009 con, esclusi succhi e mosti, 152,9 Miohl per l’UE (contro 162,9 Miohl nel 2009). Rispetto alla produzione 2009, le evoluzioni quantitativamente sensibili si sono prevalentemente registrate in Germania, in Italia, in Austria e in Romania, rispetto ai loro precedenti livelli si produzione (rispettivamente -2,0, -2,6, -0,6 e -1,7 Miohl) mentre in Spagna e Francia, la riduzione è leggermente meno sensibile (rispettivamente -1,2 e -1,4 Miohl) rispetto però a produzioni alquanto modeste e poco notevoli, come in Italia, dovute alle estirpazioni avvenute di recente. Solo il Portogallo vede crescere la sua produzione di circa 0,9 Miohl.
2.2 Al di fuori dell'UE
Sull'insieme qui considerato, costituito dai principali paesi dell'emisfero sud, più USA e Svizzera, il livello di produzione (esclusi succhi e mosti) raggiunto nel 2010 dovrebbe registrare una moderata riduzione rispetto a quelli del 2009 e del 2008: 70,6 Miohl contro rispettivamente 71,8 e 72,1 Miohl. Tale evoluzione globale è il risultato di evoluzioni contrastanti:
…Gli USA registrerebbero una produzione di vini per il 2010, certamente in calo rispetto alla notevole produzione del 2009, ma ciò nonostante superiore a quella 2008 (19,6 Miohl esclusi succhi e mosti, contro 22 Miohl nel 2009 e 19,3 nel 2008).
…In America del Sud l’evoluzione 2010/2009 è molto contrastante e invertita rispetto a quanto registrato l'anno precedente: il Cile nel 2010 registra un calo nel raccolto dopo la produzione record del 2009, che aveva superato i 10 Miohl: 8,8 Miohl. Allo stesso tempo, l'Argentina vede la sua produzione ripartire fortemente al rialzo (16,3 Miohl nel 2010), rispetto alla modesta produzione vinificata del 2009 (12,1 Miohl), questo grazie all'effetto di una minore conservazione di mosti rispetto a quella abituale per questo livello di produzione complessiva di uva. Infine, solo il Brasile registra, per il secondo anno consecutivo, un calo della sua produzione vinificata, sapendo però che in questo paese è in corso una netta crescita tendenziale della produzione di succo d'uva.
…In Sudafrica è stato implementato un meccanismo simile a quello osservato in Argentina al fine di limitare il calo della produzione vinificata che, ciò nonostante, si riduce a circa 9,2 Miohl (10,0 Miohl nel 2009).
…Infine, sebbene le produzioni svizzera e neozelandese si contraggano leggermente rispetto al 2009 (dopo aver registrato per due anni di seguito un livello particolarmente alto in Nuova Zelanda), la produzione 2010 australiana registra un nuovo calo di circa 0,5 Miohl (11,2 Miohl), dopo quello 1,7 Miohl registrato tra il 2008 e il 2009.
Quindi, tenuto conto di un'ipotesi di variabilità di circa il 10% rispetto al livello di produzione di vino dell'anno 2009 raggiunta dai paesi per i quali non disponiamo d'informazioni per l'anno 2010, possiamo inquadrare la produzione mondiale di vino per il 2010 (esclusi succhi e mosti) tra i 256,3 e i 263,7 Miohl, ossia tra -5,5 e -2,8 % rispetto al 2009 (260 Miohl al centro della forchetta di stima: -11,2 Miohl / 2009). Si tratta quindi di una produzione di vino complessiva inferiore per quantità prodotta a quella 2001, 2003, 2007 e simile a quelle del 1998 e del 2002, e che può quindi essere qualificata come scarsa, se non addirittura molto modesta, in particolar modo nell'Unione Europea. NB2: questa valutazione del 2010 è stata realizzata stimando le evoluzioni tra 2009 e 2010 delle produzioni vinicole di paesi che rappresentavano nel 2009 l'87 % della produzione parziale mondiale.
3. IL CONSUMO COMPLESSIVO DI VINO NEL 2010
Influenzato soprattutto dalla crisi economica mondiale, il consumo complessivo nei primi quindici paesi dell'UE (tabella n. 6) aveva registrato, nel 2008 e 2009, una regressione particolarmente marcata che aveva già iniziato a manifestarsi a partire dalla seconda metà del 2008. L'anno 2010 sembra segnare una battuta di arresto di questa evoluzione che era tendenzialmente regressiva e che era accelerata dalla crisi. Pertanto, con l'eccezione della Spagna (-0,7 Miohl / 2009), i paesi tradizionalmente produttori e consumatori hanno praticamente visto il loro consumo per il 2010 stabilizzarsi sul livello del 2009. Anche il Regno Unito registra una ripresa della sua domanda (+0,5 Miohl/2009), mentre gli altri mercati strutturalmente importatori sono complessivamente stabili. A una prima stima, il consumo nei primi quindici paesi dell'UE si ridurrebbe di soli 0,2 Miohl nel 2010, attestandosi a 119,6 Miohl contro i 119,8 Miohl nel 2009, 125,7 nel 2008 e 128,3 Miohl nel 2007. 5 Per i paesi osservati l'influenza della crisi si è fatta comunque sentire, tranne che per un numero ristretto di paesi come la Svizzera, l'Australia o la Repubblica Ceca, tenendo però conto che in questi ultimi due paesi l'evoluzione recente della domanda presentava una progressione inter annuale particolarmente notevole. L'evoluzione 2010 conferma le evoluzioni tendenziali di questi tre paesi.
Negli USA (dopo che, ricordiamolo, hanno conosciuto un'evoluzione tendenziale al rialzo della domanda nordamericana che aveva portato gli Stati Uniti a divenire il secondo mercato interno nel 2007, ripresa che aveva costituito, prima della crisi e insieme a quella della Cina e della Russia, uno dei polmoni della crescita), nel 2010, si registrerebbe, a una prima analisi, una stabilizzazione della domanda (27,1 Miohl) approssimativamente al livello del 2009. Questa stabilizzazione è considerata dagli osservatori come preparatoria a una ripresa della crescita del consumo in termini di volume (ricordiamo che il consumo del 2008 rasentava i 28 Miohl). Sebbene il consumo neozelandese si mantenga su un livello elevato nel 2010 e quella del Cile si sia ripreso nettamente ritrovando il suo livello pre-crisi (+0,5 Miohl / 2009), questo avviene dopo due anni di domanda atona. Al contrario, l'Argentina continua a registrare una domanda tendente al ribasso (-0,06 Miohl / 2009). Queste evoluzioni ci portano, tenuto conto dell'utilizzo dello stesso metodo di stima utilizzato per la produzione di vino, a inquadrare il consumo mondiale di vino per il 2010 tra 230,4 e 242,1 Miohl, ossia 236,2 Miohl al centro della forchetta di stima: (-0,2 Miohl / 2009: 0,1%, il che, considerando il margine d'errore a livello di osservazione del consumo mondiale, non è significativo). Si tratta, pertanto, di una netta battuta di arresto del calo verificatosi dopo la crisi dalla quale ci si può ragionevolmente aspettare un segnale precursore di un ritorno alla tendenza precedente la crisi in termini di consumo mondiale, ovvero una crescita moderata abbastanza regolare. Speranza che si basa, anch’essa, sul ritorno a un'importante internazionalizzazione del mercato nel 2010 NB3: questa valutazione del 2010 è stata realizzata stimando le evoluzioni tra 2009 e 2010 dei consumi vinicoli di paesi che rappresentavano nel 2009 il 75% del consumo parziale mondiale. 6
4. GRADO DI EQUILIBRIO DEL MERCATO DEI VINI NEL 2010
Sebbene calcolato in modo sommario mediante la differenza tra la produzione e il consumo mondiale di vino, nel 2010 questo grado di equilibrio sarebbe compreso tra 14,2 e 33,3 Miohl, ossia 23,7 Miohl al centro della forchetta di stima (-32% / 2009), da comparare con 34,7 Miohl del 2009 e 22,9 e 16,8 Miohl rispettivamente nel 2008 e nel 2007. Nel 2010, quindi, l'effettiva debolezza della produzione mondiale a fronte di un livello di consumo mondiale certamente basso, ma che, rispetto all'anno scorso, non si è ulteriormente ridotto, porta a distendere globalmente il mercato mondiale. Nondimeno, i mercati dei brandy e degli impieghi industriali del vino dovrebbero riuscire ad approvvigionarsi senza ricorrere agli stock di alcol d'origine vitivinicola, il cui livello si era verosimilmente ridotto durante le due penultime campagne, ma che era riuscito a stabilizzarsi durante l'ultima. Questa situazione congiunturale, su un piano teorico, è normalmente propizia a una ripresa dei prezzi del mercato dei VDT senza indicazione geografica
5. GLI SCAMBI INTERNAZIONALI NEL 2010
Il mercato mondiale, qui considerato come la somma delle esportazioni di tutti i paesi (considerando che i paesi osservati rappresentano, complessivamente, il 94% degli scambi mondiali), raggiunge nel 2010 92,1 Miohl, ossia +6,7% / 2009, dopo aver subito nel 2009 la prima flessione degli scambi (-2,9 Miohl / 2008) dall'anno 2000. In prima analisi, però, questo movimento del volume non si accompagna sistematicamente a uno sviluppo di pari valore. In effetti, come indicato lo scorso anno, le imprese dei paesi esportatori avevano avuto, semplificando al massimo, due possibili atteggiamenti: tentare di mantenere i flussi e il livello della domanda riducendo i prezzi medi sui vini destinati alla distribuzione oppure mantenere i prezzi medi e rischiare di vedere ripercuotersi sui distributori una riduzione della domanda. L’anno scorso, alcuni paesi come l'Italia, l'Australia o il Cile, sembravano avessero scelto la prima soluzione, mentre al contrario, Spagna e Francia, avevano tentato di seguire la seconda. Il primo meccanismo d'adattamento si fonde con l'emergenza delle preoccupazioni ambientali, offrendo ai distributori, ugualmente coinvolti dalla crisi, l’opportunità di appropriarsi di una parte della creazione di valore cercando di imbottigliare i vini quanto più possibile vicino ai luoghi di consumo, e attribuendosene eventualmente, al passaggio, una parte del valore di immagine del prodotto.
Di conseguenza, la crisi ha certamente contribuito ad aumentare quella tendenza, già segnalata lo scorso anno, che vede una parte crescente degli scambi basarsi sui vini sfusi. Ciò prevede il rafforzamento della complessità degli scambi, dove la parte interessata dalle riesportazioni, in particolare nell'ambito di scambi trans-continentali, è in crescita. La riclassificazione degli scambi (nonché le difficoltà di un monitoraggio dettagliato degli scambi: confusione tra lo sfuso e il BIB, tra origine e provenienza...) è troppo recente per poter misurare il peso dei vari meccanismi d'adattamento suggeriti lo scorso anno e il loro carattere congiunturale o strutturale per il futuro degli scambi. 7 In prima analisi, tutti i principali paesi esportatori sembrano beneficiare, in misura diversa, di questa ripresa degli scambi ma forse maggiormente i paesi tradizionalmente produttori, considerati complessivamente, rispetto ai paesi dell'emisfero sud e degli USA, e questo per la prima volta in quindici anni, se non di più.
I paesi che hanno per volume resistito meglio alla crisi, tenuto conto del loro potenziale di esportazione, sono il Cile (+1,0 e +0,4 Miohl esportati rispettivamente tra 2008 e 2009 e tra 2009 e 2010), l'Italia (+1,7 e +1,4 Miohl esportati rispettivamente tra 2008 e 2009 e tra 2009 e 2010), la Nuova Zelanda (rispettivamente +0,2 e +0,3 Miohl) e, in misura minore, l'Australia (+0,7 e +0,25) e la Germania (stesso volume e +0,3 Miohl). I paesi che, complessivamente, hanno quasi recuperato le loro perdite nel 2010 sono la Spagna (-2,3 poi +2,3 Miohl) e in misura minore la Francia (-1,1 poi +0,9 Miohl). Complessivamente, gli altri paesi escono da questi due anni registrando ancora un calo in termini di volume esportato, in particolare l'Argentina e gli USA. Tuttavia, al fine di determinare con esattezza i paesi o gli attori che avranno scelto la strategia vincente nel medio termine, occorre consolidare un'analisi precisa e più complessa delle evoluzioni in termini di valore per questo periodo.

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sabato 9 aprile 2011

Israele Premiata al Vinitaly 2011

Il «Gran Vinitaly 2011» vola in Israele, mentre in Sicilia e in Spagna i premi "Vinitaly Nazione" La «Coppa del Mondo» dei vini va alla Golan Heights Winery di Katztrin (Israele). Assegnate 71 medaglie, per 3.720 vini iscritti, provenienti da 30 Paesi. All'azienda agricola G. Milazzo di Campobello di Licata (Agrigento) e alla spagnola Bodegas Marques de Carrion il Premio speciale «Vinitaly Nazione 2011».È israeliano il miglior produttore di vino del mondo. Così ha sancito l'edizione 2011 del Concorso Enologico Internazionale indetto in occasione di Vinitaly, che ha premiato la cantina Golan Heights Winery, realtà relativamente giovane, fondata nel 1983 a Katzrin, in Israele. È la prima volta che il riconoscimento del Premio speciale Gran Vinitaly viene assegnato dai giurati ad una realtà israeliana, attribuito al produttore che ha totalizzato il maggior risultato calcolato dalla somma dei punteggi più elevati riferiti a due vini che hanno ottenuto una medaglia in gruppi diversi.La Golan Heights Winery al Vinitaly aveva già raccolto riconoscimenti importanti nelle precedenti edizioni del Concorso Enologico Internazionale: nel 2004 e nel 2006, infatti, era stata premiata con la Gran Medaglia d'oro.La cantina israeliana ha convinto i 105 giurati – scelti fra i più autorevoli enologi e giornalisti di settore di tutto il mondo per questa prestigiosa anteprima al 45° Vinitaly - affermandosi su una "concorrenza" di 3.720 bottiglie, in ulteriore crescita rispetto alle 3.646 del 2010, presentate da più di 1.000 aziende vitivinicole.......


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sabato 2 aprile 2011

IL VINO SI CONFERMA PRIMA VOCE DELLA BILANCIA AGROALIMENTARE ITALIANA

BEVERFOOD NEWS - Con un export 2010 di 3,9 miliardi di euro, oltre 20 milioni di HL e più di 2,5 miliardi di bottiglie stappate nel mondo, il vino italiano si conferma prima voce dell’export agroalimentare nazionale, spingendo il settore oltre la crisi globale dell’ultimo anno. Un vero e proprio boom che registra una performance positiva anche in termini di valore: +11,7% sul 2009. A trainare l’export è il mercato americano, dove l’Italia è il primo esportatore di vino sia a valore che a quantità: circa il 33% del vino consumato negli Usa, per un valore di circa 827,3 milioni di euro, è made in Italy. Buoni risultati anche in Russia (+59,6% l'export nel 2010) dove il valore delle nostre esportazioni ha superato i 100 milioni di euro, in Canada e in Svizzera (rispettivamente +28,6% e +12,5%), anche se la Germania rimane il nostro primo importatore con quasi 850,6 milioni di euro

È questo lo scenario del mercato che preannuncia la 45^ edizione di Vinitaly (Veronafiere, 7-11 aprile; www.vinitaly.com ), il Salone internazionale del vino e dei distillati che, con i suoi 4.000 espositori provenienti da tutto il mondo, richiama in media ogni anno oltre 150 mila visitatori specializzati, di cui più di un terzo da 114 Paesi. In mostra a Vinitaly tutto l’universo enologico, in rappresentanza di un settore che vale complessivamente per il nostro Paese 13,5 miliardi di euro di fatturato (2010), a cui si aggiungono ulteriori 2 miliardi di indotto, e che occupa 1,2 milioni di addetti nelle 770 mila aziende sparse su tutto il territorio nazionale. La promozione e la valorizzazione del ‘sistema Italia’ nel mondo è tra i punti cardine della manifestazione che, con il Vinitaly in the World, porta il meglio dell’enologia nazionale nei principali Paesi esteri, soprattutto extra Ue, che condensano il 23% dell’esportazioni nazionali. Tra i mercati emergenti, soprattutto quello cinese che ha registrato un +109% lo scorso anno, con un raddoppio del valore del vino italiano, facendo diventare la città di Hong Kong il centro per la distribuzione e il commercio del vino in Asia. Proprio a questo importante hub del mercato asiatico, Vinitaly dedica uno dei suoi focus internazionali in calendario durante la rassegna.
Servizio Stampa Veronafiere Tel.: + 39.045.829.82.42  pressoffice@veronafiere.it  - http://www.vinitaly.com/

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sabato 26 marzo 2011

VINITALY A TUTTO BUSINESS.

QUARTIERE AL COMPLETO PER UN’ALTRA EDIZIONE RECORD. IL 27 MARZO, A NEW YORK, LA CONSEGNA UFFICIALE DELLA BOTTIGLIA DELL’UNITA’ D’ITALIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO. TRA LE NOVITA’ DEL 2011, SPARKLING ITALY: IN DEGUSTAZIONE I MIGLIORI VINI ITALIANI DI METODO CLASSICO E (MARTINOTTI) CHARMAT.

Vinitaly a tutto business. La 45^ edizione in programma dal 7 all’11 aprile (http://www.vinitaly.com/) registra il tutto esaurito con oltre 4.000 espositori su più di 92.000 metri quadrati netti di superficie espositiva. I dati record della rassegna leader del settore sono stati presentati oggi, a Milano, nel corso della consueta conferenza stampa organizzata dalla Regione Lombardia e dedicata alle novità enologiche in trasferta veronese per Vinitaly. Un evento-preview cui hanno preso parte Giulio De Capitani, assessore regionale all’agricoltura, Francesco Bettoni, presidente Unioncamere, Livio Cagnoni, presidente Ascovilo, Maurizio Zanella, presidente Consorzio Franciacorta, Ettore Riello, presidente Veronafiere, e Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere.
Il 45° Vinitaly è inserito nel calendario ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia grazie alla “Bottiglia dell’Unità d’Italia”; un’iniziativa proposta dal presidente di Veronafiere, Ettore Riello, e subito accolta dal Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, l’anno scorso durante la sua storica visita alla manifestazione.
«Sono particolarmente onorato di annunciare in questa occasione – ha detto Ettore Riello, presidente di Veronafiere - che consegneremo la Bottiglia celebrativa dell’Unità d’Italia, la numero 1, al Presidente Napolitano a New York domenica prossima, 27 marzo. E’ un gesto che vuole coinvolgere anche i nostri connazionali all’estero – ha proseguito Riello - e sottolineare come il vino italiano rappresenti un elemento di unione e legame col proprio Paese di origine e uno straordinario veicolo promozionale per il made in Italy, conosciuto e apprezzato nel mondo in particolare per la cultura, l’eccellenza, la capacità di creare prodotti unici ed inimitabili».
La Bottiglia dell’Unità d’Italia è l’unica ad avere ottenuto il logo ufficiale delle celebrazioni, proprio in accordo con la Presidenza della Repubblica. Da un blend di 20 vini in purezza rossi e da 20 in purezza bianchi, rappresentativi di una varietà di ognuna delle regioni italiane, sono stati creati i due vini - rosso e bianco - simbolo della varietà e anche dell’unità del Belpaese.
«La Regione Lombardia - ha dichiarato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - parteciperà a Vinitaly con 230 aziende, in aumento sul 2010 oltre 30 complessivamente ad Enolitech, Sol e Agrifood Club. Una partnership ultradecennale che conferma Vinitaly nel ruolo di player a fianco delle aziende. In questo senso la Fiera di Verona è sempre più impegnata ad intensificare attività b2b e strumenti promozionali volti ad incrementare il numero degli operatori internazionali anche durante la manifestazione. Nell’ultima edizione, infatti – ha concluso Mantovani - i visitatori esteri sono stati 47.000, provenienti da 114 Paesi, su un totale di 153 mila presenze. Un record che ha portato l’incidenza di queste presenze a oltre il 31%, mentre l’incidenza media italiana per le fiere internazionali è del 10%».
Tra le novità di Vinitaly 2011, Sparkling Italy (nell’area esterna tra i padiglioni 8 e 10): degustazione dei migliori vini italiani ottenuti sia con Metodo Classico che con metodo (Martinotti) Charmat presentati dai consorzi di tutela e dedicata a buyer esteri, giornalisti e operatori preregistrati.
Vinitaly, inoltre, rappresenta da sempre l’occasione per fare il punto sul “sistema vino”; in calendario ricerche e analisi nazionali e internazionali per capire l’evoluzione dei trend e le opportunità di crescita di un settore che, in Italia, vale circa 13,5 miliardi di euro, cui si aggiungono 2 miliardi di euro di indotto.
Numerose le degustazioni per conoscere tutte le caratteristiche dei vini, da quelli cult che hanno fatto la storia e la fama dell’enologia italiana fino, a quelli emergenti, passando dai blend francesi e californiani per un giro del mondo all’insegna della scoperta del buon bere.
Servizio Stampa Veronafiere
Tel.: + 39.045.829.82.42 – 82.85 – 83.14
e-Mail: pressoffice@veronafiere.it  - www.vinitaly.com

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