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domenica 16 agosto 2015

Criminali e Vigliacchi senza Controllo !

Il Pd non vuole fare chiarezza sul caso #Forteto perché c’è dentro fino al collo e ha paura che la ricerca della verità coinvolga alcuni suoi esponenti e danneggi l’immagine del partito.
Posted by Giorgia Meloni on Giovedì 9 luglio 2015
www.studiostampa.com

sabato 1 marzo 2014

Guardate questo video e fatelo vedere a tutti gli elettori del Pd, Pdl, Sel, ecc.


Agli esponenti del Pd e del Pdl, ospiti su La7, 
è posta a bruciapelo questa semplicissima domanda: 

"Perché sono stati condonati i 98 miliardi di multa 
ai concessionari delle slot machine?"

venerdì 9 agosto 2013

Da Almirante a Craxi chi tocca la sinistra muore !

di Marcello Veneziani - Fonte IL GIORNALE

Il leader del Msi fu accusato di stragismo, quello del Psi distrutto per aver messo i comunisti nell'angolo. Da 20 anni nel mirino c'è Berlusconi. 

Vorrei conoscere la segreta legge in base alla quale chi si oppone alla sinistra è sempre un delinquente. Cito tre esempi principali, diversi per stile ed epoca, più altri casi paralleli. Quarant'anni fa il delinquente si chiamava Giorgio Almirante. Aveva ottenuto un gran successo elettorale, riempiva le piazze, spopolava in tv. Perciò si decise che era un criminale, e dunque andava messo fuori legge col suo partito. Badate bene, il Msi in quella fase era meno fascista di prima, era in doppiopetto, era diventato destra nazionale, apriva a liberali e monarchici, aveva perfino (...)
(...) partigiani. Ma allora risorse il fronte antifascista. La stessa criminalizzazione era avvenuta nel '60 quando l'Msi aveva svoltato in senso moderato, appoggiando un governo centrista, presto rovesciato da un'insurrezione violenta di piazza. L'antifascismo veniva sfoderato non quando si sentiva odore di fasci ma quando si sentiva odore di voti e di governo. Su Almirante piovvero stragi e accuse tremende, si creò un cordone sanitario per isolare la destra, la sua stampa e le sue idee, si favorì una scissione. La persecuzione finì quando il Msi tornò piccolo e innocuo. Le accuse di fascismo non risparmiarono neanche due combattenti antifascisti come Sogno e Pacciardi che erano però militanti anticomunisti. La campagna infame si accanì col Quirinale: Leone, eletto con i voti del Msi e senza quelli del Pci, fu massacrato e costretto a dimettersi, con accuse poi rivelatesi infondate. 
Vent'anni fa il delinquente si chiamava Bettino Craxi, e la sua associazione a delinquere era non solo il Psi, ma il Caf, che comprendeva Andreotti e Fanfani vituperato anticomunista (poi sostituito da Forlani). Craxi aveva inchiodato il Pci all'opposizione, aveva conquistato la centralità del sistema politico, voleva modernizzare lo Stato. Eliminato. Parallelamente Cossiga, da quando si emancipò dall'intesa consociativa che lo aveva eletto al Quirinale e cominciò a esternare contro i partiti, fu linciato, minacciato di impeachment, accusato di stragi e delitti. Fino a che Cossiga depose ogni progetto gollista e si limitò a esercitare l'arte del paradosso. Andreotti è un caso contorto ma anche lui diventò un delinquente solo quando smise di presiedere i governi consociativi.
Ora il delinquente si chiama Berlusconi, dopo un ventennio di caccia all'uomo.
Vi risparmio di farvi la storia del berluschicidio, vi esce ormai dalle orecchie. Dirò solo che rispetto agli altri lui ha l'aggravante tripla di essere ricco, di non essere un politico e di avere un grande elettorato. Con lui ci sono altri casi annessi (anche extrapolitici, come Bertolaso e don Verzè). Esempio? Il modello Lombardia di Formigoni&Cl, un sistema di potere analogo a quello delle coop rosse in Emilia, con le stesse ombre, ma con risultati di eccellenza in termini di amministrazione. Massacrato mentre le coop rosse furono risparmiate. Per la sanità la Lombardia fu indagata di pari passo con la Puglia di Vendola, ma con una differenza: la prima funzionava bene, la seconda no. Risultato: la prima fu sfasciata a norma di legge, la seconda no. Anche lì l'aggravante era il largo consenso recidivo a Formigoni. 
Cos'hanno in comune i casi citati? Erano antagonisti della sinistra. E poi un'altra peculiarità: da Almirante a Pacciardi e Sogno, da Fanfani a Cossiga, a Craxi e a Berlusconi, volevano una repubblica presidenziale, bestia nera del Partito-Principe. Il mistero resta: come mai tutti coloro che si oppongono alla sinistra sono delinquenti, chi per eversione, chi per golpismo, chi per malaffare? C'è una spiegazione logica, scientifica a questa curiosa coincidenza? Cosa c'era di vero nelle accuse? Almirante era fascista, è vero, ed è pure vero che alcuni neofascisti erano violenti; ma Almirante e il suo partito non c'entravano nulla con stragi, assassini e violenze, di cui furono più vittime che artefici. Craxi navigò alla grande nel sistema delle tangenti, è vero, usò modi illeciti per finanziare la politica, ma la tangente fu inventata storicamente dalla sinistra dc parastatale e i finanziamenti illeciti, prima di Craxi riguardò la Dc, il Psi antecraxi, gli alleati, più i soldi che arrivavano da Mosca al Pci e le tangenti sull'import-export con l'est. Anche Berlusconi non è uno stinco di santo, ma se qualunque grande azienda italiana o qualunque grande partito italiano fosse setacciato, intercettato e perquisito con la stessa meticolosità, avrebbero trovato reati analoghi, anzi delitti peggiori e pure arricchimenti illeciti a spese del denaro pubblico. Appena si è scoperchiato l'affare Monte dei Paschi vedete cosa ne è venuto fuori, suicidi inclusi. Se avessero poi applicato il criterio usato per Berlusconi - il capo è colpevole degli illeciti compiuti nel suo regno - avremmo avuto in galera i due terzi del capitalismo nostrano e della partitocrazia. 
A questo punto la conclusione è netta: o avete il coraggio di teorizzare l'iniquità razziale di chiunque si opponga alla sinistra, e dunque il nesso etico e genetico tra antisinistra e criminalità, o c'è qualcosa di turpe nella sistematica criminalizzazione del nemico. Certo, non tutti i giudici che si sono occupati di Berlusconi e dei casi precedenti erano di parte. Alcuni decisamente sì, erano di parte; altri invece erano solo nella parte, ovvero accettate quelle premesse non puoi che avere quelle conseguenze; si crea un meccanismo a cascata, una coazione a ripetere e a non contraddire le sentenze dei colleghi di casta.
Il punto era ridiscutere i presupposti dell'indagine, a partire dall'accanimento selettivo; e poi, a valle, porsi il problema della responsabilità, cioè considerare le conseguenze per l'Italia. I giudici non sono una vil razza dannata, sono nella media degli italiani: l'unica differenza è che solo loro dispongono di un potere assoluto, inconfutabile, irresponsabile. Che non risponde di sé né dei danni pubblici che arreca. La serra in cui fioriscono le sentenze è una Cupola editoriale-giudiziaria-finanziaria, benedetta da alcuni poteri transnazionali. Un allineamento di fatto, non un complotto premeditato; non è una congiura ma una congiuntura. La sinistra politica ne è solo il terminale periferico. 
Non sono affatto innocentista, ma l'esperienza mi conduce a una conclusione: ogni potere ha la sua fogna, in forme e misure diverse; ma alcune vengono portate alla luce e altre no. 
Usciamo in fretta dalla seconda repubblica: non quella nata nel '94, ma quella abortita dal '68. 

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martedì 18 giugno 2013

JP Morgan all'Eurozona: "Sbarazzatevi delle costituzioni antifasciste"

Il team di analisti lo dice senza grandi giri di parole: "Dovete liberarvi delle leggi sinistroidi e antifasciste". Austerità farà parte del panorama europeo "per un periodo molto prolungato". 
NEW YORK (WSI) - Gli economisti del gigante finanziario americano JP Morgan lo dicono senza troppi fronzoli ai governi europei: "Dovete liberarvi delle vostre costituzioni sinistroide e anti fasciste". 
Lo si legge in un documento di 16 pagine in cui vengono elencate le modifiche da apportare nell'area euro per riuscire a sopravvivere alla crisi del debito.
Oltre alla parte sul buon lavoro fatto sin qui, la sezione più interessante riguarda il lavoro che resta ancora da fare in termini di deleveraging delle banche e di alleggerimento del debito sovrano e delle famiglie. 
Le riforme strutturali più urgenti, oltre a quelle politiche, sono secondo la banca quelle in termini di riduzione dei costi del lavoro, di aumento della flessibilità e della libertà di licenziare, di privatizzazione, di deregolamentazione, di liberalizzazione dei settori industriali "protetti" dallo stato.
Gli autori della ricerca osservano che nel cammino che porta al completamento degli accorgimenti da apportare alla propria struttura politico economica, l'area euro si trova a meta' strada. 
Ciò significa che l'austerità farà con ogni probabilità ancora parte del panorama europeo "per un periodo molto prolungato". 
L'analisi dei banchieri risale ormai a più di due settimane fa. Stupisce vedere che non abbia ricevuto un'attenzione maggiore. Gli unici ad avere scritto qualcosa sono i giornalisti del Financial Times, che pero' non fanno il benché minimo cenno alla parte più eclatante, quella sulla costituzione. 
Probabilmente l'idea che le grandi banche - in parte colpevoli per la crisi scoppiata in Usa ormai sei anni fa - anticipino altri anni di austerità e rigore non sarebbe stata accolta con grande favore dall'opinione pubblica e dai governi.

Fonte: Wall Street Italia - Articolo Completo

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martedì 8 gennaio 2013

La fatale attrazione tra giornalisti e sinistra

da IL GIORNALE - di Paolo Bracalini

Roma L'irresistibile e magnetica attrazione verso il centrosinistra, area politica giornalisticamente corretta. Non che i giornalisti manchino anche nel centrodestra (Fiamma Nierenstein, Paolo Guzzanti, Magdi Allam, Pionati, Ferrara già ministro e qualche altro), ma davanti a direttori, vicedirettori, editorialisti, conduttori, mezzibusti e inviati sedotti dal Pd si tratta di un fenomeno accessorio rispetto ad un moto costante, tra l'altro in entrambe le direzioni (da giornali e tv al Pd e ritorno al desk), fatto abbastanza anomalo nel giornalismo europeo dove il politico e il reporter sono mestieri diversi e piuttosto incompatibili (Montanelli, nella sua vita, rifiutò una mezza dozzina di proposte di candidatura, cavalierati, posti da senatore a vita, per rimanere «soltanto un giornalista» come racconta nel formidabile epistolario appena pubblicato da Rizzoli).

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