DUCATI: il modello Scrambler era principalmente destinato al mercato americano. Subì continue modifiche fino al 1968, quando uscirono i veri Scrambler con i motori a "carter largo", prima nella versione 250 e 350 e poi, nel 1969, nella 450.
La serie Scrambler comprende alcune moto con testate Desmodromiche ed è stata oggetto di continui ritocchi tecnici fino all'ultimo, quando uscì di produzione nel 1974.
Le ragioni del successo commerciale dello Scrambler sono molteplici. Innanzitutto, il telaio eccezionale (fu usato persino per le corse in pista, cosa probabilmente mai successa prima nella storia del motociclismo) e poi il motore tagliato su misura per la sua funzione. Non era la moto più veloce dei suoi tempi, ma le prestazioni globali e la posizione di guida perfettamente centrata ne fecero una delle moto più godibili del periodo. Inoltre, era estremamente elegante, con le sue linee arrotondate, classiche e moderne insieme, e i colori vivaci a far contrasto con la ciclistica nera e il serbatoio cromato.
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Liberalizzazione AutoMotoRiparatori e Ricambi
Il nuovo Regolamento UE 461/2010 interviene nel settore automobilistico, piu' precisamente nell'ambito degli accordi commerciali tra le imprese all'interno delle reti di distribuzione, liberalizzando, di fatto, il mercato dei pezzi di ricambio e dei servizi di riparazione post-vendita.
In vigore dal 1/6/2010, vieta di fatto gli accordi tra imprese che fanno parte di una determinata rete di produzione e distribuzione (legata ad un determinato marchio di autoveicoli) inerenti:
- restrizioni nella vendita di pezzi di ricambio a distributori indipendenti, ovvero non convenzionati e/o autorizzati dall'impresa produttrice;
- restrizioni nella vendita di pezzi di ricambio, attrezzature di riparazione e diagnostica o altre apparecchiature a distributori e riparatori autorizzati e/o indipendenti, nonche' agli utilizzatori finali, derivate da accordi tra fornitori di tali beni e venditori di autoveicoli.
- restrizioni alla possibilita' per il produttore di componenti auto di apporre il proprio marchio o logo sui componenti stessi o sui pezzi di ricambio originali.
Cio' significa che gia' dal 1/6/2010 dovrebbe essere possibile, per le officine non convenzionate con alcun produttore e non legate quindi ad uno o piu' marchi, accedere ai pezzi di ricambio originali fin'ora riservati alle officine autorizzate.
Conseguentemente le imprese produttrici non dovrebbero piu' poter condizionare la resa della garanzia post vendita all'utilizzo di officine convenzionate per i vari interventi di manutenzione e riparazione, compresi i tagliandi.
Non dovrebbe inoltre piu' esistere differenziazione tra i ricambi originali e quelli alternativi, magari con altro marchio, che siano comunque di qualita' equivalente (certificati tali da chi li produce).
Il cliente finale, quindi, dovrebbe sempre poter rivolgersi liberamente alle officine di sua scelta, senza vincoli contrattuali, usufruendo per i pezzi di ricambio di prezzi decisi dal mercato e non dai produttori.
Cio' anche nel periodo di validita' della garanzia contrattuale del produttore, senza che questa decada. Ci si riferisce ad interventi a pagamento, ovviamente, e quindi fuori-garanzia, perche' per usufruire di quelli gratuiti coperti dalla garanzia contrattuale sara' comunque necessario continuare a rivolgersi ai centri convenzionati col produttore.
Resta da verificare l'impatto che il nuovo Regolamento avra' sul mercato, le risposte dei produttori di auto, essenzialmente, e di tutte le imprese facenti parte della rete di distribuzione sottostante. Il tema e' aperto, al momento, ed ogni eventuale evoluzione sara' seguita e segnalata.
Fonte ADUC
In vigore dal 1/6/2010, vieta di fatto gli accordi tra imprese che fanno parte di una determinata rete di produzione e distribuzione (legata ad un determinato marchio di autoveicoli) inerenti:
- restrizioni nella vendita di pezzi di ricambio a distributori indipendenti, ovvero non convenzionati e/o autorizzati dall'impresa produttrice;
- restrizioni nella vendita di pezzi di ricambio, attrezzature di riparazione e diagnostica o altre apparecchiature a distributori e riparatori autorizzati e/o indipendenti, nonche' agli utilizzatori finali, derivate da accordi tra fornitori di tali beni e venditori di autoveicoli.
- restrizioni alla possibilita' per il produttore di componenti auto di apporre il proprio marchio o logo sui componenti stessi o sui pezzi di ricambio originali.
Cio' significa che gia' dal 1/6/2010 dovrebbe essere possibile, per le officine non convenzionate con alcun produttore e non legate quindi ad uno o piu' marchi, accedere ai pezzi di ricambio originali fin'ora riservati alle officine autorizzate.
Conseguentemente le imprese produttrici non dovrebbero piu' poter condizionare la resa della garanzia post vendita all'utilizzo di officine convenzionate per i vari interventi di manutenzione e riparazione, compresi i tagliandi.
Non dovrebbe inoltre piu' esistere differenziazione tra i ricambi originali e quelli alternativi, magari con altro marchio, che siano comunque di qualita' equivalente (certificati tali da chi li produce).
Il cliente finale, quindi, dovrebbe sempre poter rivolgersi liberamente alle officine di sua scelta, senza vincoli contrattuali, usufruendo per i pezzi di ricambio di prezzi decisi dal mercato e non dai produttori.
Cio' anche nel periodo di validita' della garanzia contrattuale del produttore, senza che questa decada. Ci si riferisce ad interventi a pagamento, ovviamente, e quindi fuori-garanzia, perche' per usufruire di quelli gratuiti coperti dalla garanzia contrattuale sara' comunque necessario continuare a rivolgersi ai centri convenzionati col produttore.
Resta da verificare l'impatto che il nuovo Regolamento avra' sul mercato, le risposte dei produttori di auto, essenzialmente, e di tutte le imprese facenti parte della rete di distribuzione sottostante. Il tema e' aperto, al momento, ed ogni eventuale evoluzione sara' seguita e segnalata.
Fonte ADUC
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