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lunedì 25 maggio 2020

Puntare alla riduzione della popolazione mondiale - la nostra ultima speranza.

IMPLOSIONE DELLA POPOLAZIONE - di  Roberto Vacca - CLASS, 2/5/2020
Roberto Vacca
Per fare previsioni socio-economiche occorrono proiezioni sull'andamento  della popolazione nelle regioni considerate e, a largo raggio, nell'intero  pianeta. Si tenta di formularle da oltre 2 secoli. Nel suo saggio A Summary View of the Principle of Population, (1830), Malthus sostenne che la crescita esponenziale della popolazione era dimostrata dai censimenti americani dal 1790 al 1830: tasso annuale di crescita 3,08% annuo. Se fosse continuata a quel tasso, nel 2018 gli americani sarebbero stati 3,8 miliardi. Erano, invece, 329 milioni. Malthus, poi assumeva che i dati americani valessero per tutto il Mondo.
La popolazione mondiale crebbe molto nel 19° e nel 20° secolo. Era di un miliardo nel 1800. Crebbe ancora di 1 miliardo nei 127 anni seguenti e ancora di 1 miliardo dopo 32, 15, 13, 13, 11 anni (arrivando a 7 miliardi nel 2011). La crescita continua a rallentare, ma negli anni 60 e 70 del secolo scorso  P. Ehrlich scriveva di “bomba demografica” e il Club di Roma propugnava controllo delle nascite e freni allo sviluppo. 
Da anni non si parla più di tragedia della sovrappopolazione, altro che in certe regioni. Taluno, però, ancora sostiene che questo rischio sia uno dei più gravi che corriamo. Opinioni più caute sono suggerite dal fatto che la popolazione mondiale raddoppiò dal 1950 al 2010, ma in quei 60 anni la produzione di alimenti triplicò. Nel 1800 era in povertà estrema l’85% della popolazione  mondiale, ma solo il 50% nel 1950 e il 14% nel  2019.
Oggi il tasso di natalità medio nel mondo è di 18,5/anno per ogni 1000 abitanti e il tasso di mortalità è di 7,8/anno per ogni 1000 abitanti. Quindi l’aumento della popolazione e di circa l’1% all'anno. La speranza di vita alla nascita tende ovunque (più o meno rapidamente) verso gli 80 anni - o più. 
Considerare tendenze e tassi è interessante, ma non consente  di formulare previsioni quantitative affidabili e nemmeno di avanzare ipotesi interessanti. 
Natalità, mortalità, fertilità, speranza di vita, età mediana, tassi di mortalità dovuta a violenza, epidemie, guerre, catastrofi naturali, meteorologia, produzione agricola: sono fattori che influenzano i livelli di popolazione. Interagiscono gli uni con gli altri in modi complessi e poco prevedibili o modellabili. Possiamo cercare di intuire l’andamento della popolazione di certe regioni o del mondo. Però molti tipi di processo di sviluppo o declino si descrivono (producendo proiezioni plausibili e spesso accurate) con le equazioni di Volterra. Esse descrivono l’evoluzione di popolazioni biologiche, epidemie, artifatti umani, etc. e definiscono curve logistiche a S. Tipicamente una popolazione parte da valori minimi e comincia a crescere lentamente. Poi la crescita accelera fino a sembrare esponenziale. Quindi rallenta gradatamente quando entrano in azione fattori limitanti e raggiunge un valore massimo costante A - l’asintoto. Ho definito una procedura analitica e un software con cui individuare asintoto ed equazione della curva logistica  che meglio si adatta [con errore standard di pochi per mille] a una serie storica. Usando le statistiche fino al 1970, il massimo della popolazione mondiale risultava di 17,25 miliardi. Coi dati fino al 1994, l’asintoto diminuiva a 13,8 miliardi e con quelli fino al 2018 a 11,07 miliardi. L’analisi sembra confermare che ci avviamo verso una diminuzione della popolazione mondiale.
I rischi di carestie, guerre o catastrofi che uccidano decine di milioni di persone pare diminuiscano, dati i progressi della scienza e quelli, più lenti, della diplomazia. Resta il rischio massimo di una guerra nucleare scatenata anche per caso. Ricordiamolo e limitiamolo ancora. 

domenica 8 gennaio 2017

Quando l'Italia era la quarta potenza mondiale !

Il sorpasso del 1987

Quando il PIL italiano aumentò del 18% grazie a quello che venne definito dal The Economist un «gioco di prestigio statistico», l'Italia superò per Prodotto Interno Lordo la Gran Bretagna divenendo la quinta nazione più ricca del mondo, dopo gli Stati Uniti, il Giappone, la Germania e la Francia. Tuttavia il cosiddetto «sorpasso» venne presto annullato dall'immediata risalita del reddito pro-capite britannico e soprattutto da una sterlina forte.

Il sorpasso del 1991: 

Italia quarta potenza

Il 15 maggio 1991 il ministro degli Esteri Gianni De Michelis rese noto che, secondo il rapporto messo a punto dalla società Business International (società del gruppo dell'Economist, fra i più autorevoli periodici finanziari ed economici del mondo) e inviato da De Michelis anche al presidente del Consiglio Giulio Andreotti, l'Italia era diventata la quarta potenza industriale del mondo, davanti alla Francia e alla Gran Bretagna. Secondo questo rapporto del Business International, nel'90 l'Italia era diventata la quarta nazione più industrializzata del mondo dopo Stati Uniti, Giappone e Germania. Il PIL a prezzi correnti del Bel Paese (il prodotto interno lordo, cioè la somma dei beni e servizi finali prodotti sul territorio), infatti, era arrivato a 1.268 miliardi di dollari, contro i 1.209 della Francia e i 1.087 della Gran Bretagna. La stima venne poi corretta al ribasso per via del forte disavanzo dei conti pubblici italiani, e il PIL italiano subì un contro-sorpasso da parte sia della Francia e sia del Regno Unito durante gli anni novanta, durante i quali vi fu una stagnazione dell'economia italiana che crebbe in media solo dell'1,23% annuo contro la media europea del 2,28%.

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venerdì 10 giugno 2016

Il 14 Giugno sarà la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue.

In occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, martedì 14 Giugno p.v., alle ore 19:30, si terrà a Roma, presso l’Auditorium SMIH sito in Viale delle Mura Gianicolensi 67, il concerto di musica gospel e spirituals "Il sangue non ha colore" organizzato dalla Salvator Mundi International Hospital, dalla 7 Hills Gospel Choir e dallo Studio Scopelliti-Ugolini, per ringraziare i molti volontari che periodicamente, in forma anonima e gratuita, con il loro gesto garantiscono l’autosufficienza a livello nazionale.
La manifestazione, patrocinata dalla Federal Gospel Choirs, dall’Avis Regionale Lazio, dall’Avis Provinciale di Roma e dall’Avis Comunale Roma, con la partecipazione dell’ADMO Regione Lazio (Associazione Donatori Midollo Osseo) e dell’AIDO - Consiglio Regionale Lazio (Associazione Italiana Donatori Organi) viene organizzata il 14 Giugno, giorno di nascita, nel lontano 1868, dello scopritore dei gruppi sanguigni Karl Landsteiner, a cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2004 ha dedicato, appunto, la ricorrenza.
Il progetto "Il sangue non ha colore", portato avanti con grande impegno dall’Avis, ha come obiettivo quello di promuovere la cultura della donazione presso le comunità immigrate del territorio romano, attraverso un lavoro di informazione e sensibilizzazione che aiuti a superare barriere informative ed eventuali pregiudizi culturali. 


Ingresso libero fino a esaurimento posti
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Info e  contatti:
Studio Scopelliti-Ugolini
+39 349 5487 626
scopelliti.ugolini@gmail.com

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