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mercoledì 6 novembre 2019

RIVA DESTRA (FDI): E' BOOM DI CRESCITA IN TUTTA ITALIA "SCELTA VINCENTE PUNTARE SU MELONI, PERO' OCCORRE FISSARE DEI PALETTI".

A colloquio con il Fondatore e Segretario Nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.
Riva Destra e' stata tra i primi movimenti a sposare la linea di Giorgia Meloni, tesa e rendere innanzitutto Fratelli d'Italia un partito sempre più inclusivo. A un anno e mezzo dal vostro patto federativo, e' in piena crescita e in continua espansione sul territorio. Siete soddisfatti?
"Direi soprattutto orgogliosi e felici di aver preso la strada di casa. Quella giusta, ossia di poter dare il nostro contributo alla ricostruzione di una grande destra italiana, dopo le lacerazioni e i fallimenti del passato. Giorgia Meloni è indubbiamente la leader della quale si sentiva la necessità storica. I risultati ricambiano ogni giorno in più il suo coraggio e la sua coerenza. E siamo quindi soddisfatti che anche Riva Destra viaggi insieme a lei. Con il vento in poppa".
Riva Destra e' comunque un movimento, che resta autonomo, seppur federato a FdI. Dove volete arrivare?
"Intanto e' sempre meglio puntualizzare un dato. Riva Destra ha scelto fino a oggi di non essere un partito. I nostri eletti sono persone inserite ieri nei partiti di centrodestra e nelle liste civiche, che sui territori avevamo appoggiato ufficialmente. Noi siamo una comunità militante semmai, dove su tutto ci sono due parole: onore e lealtà. Per anni siamo stati un progetto, anzi una speranza, che infatti si sta realizzando. Ecco dove vogliamo arrivare. Lo dicevo prima. Riva Destra è nata 25 anni fa come primo storico circolo di Alleanza Nazionale. Dopo aver apertamente contestato Gianfranco Fini, all'epoca quasi in solitudine, mentre rinnegava le nostre radici, siamo stati allontanati da quella che era casa anche nostra. Che poi fu rasa al suolo dallo stesso personaggio. Da lì abbiamo intrapreso un lungo viaggio. Siamo però rimasti uniti, abbiamo cercato di mantenere i nostri valori e le nostre battaglie di Destra Sociale. Piano piano, abbiamo trovato altri che si sono avvicinati a noi. Abbiamo fatto un'esperienza con la Lega di Salvini, tutt'altro che negativa, giacché abbiamo capito che la nostra strada non era salire sul carro dei vincitori, ma contribuire a costruirne uno nuovo. Ma di destra, identitario e sociale, nell'ambito di una coalizione assolutamente alternativa e piddini e grillini". 
Ogni settimana che passa infatti si contano nuove adesioni a Riva Destra e si aprono coordinamenti locali però. Per fare cosa?

"Ovvio che come noi stiamo dando il nostro modesto contributo a Giorgia Meloni, coinvolgendo anche ambienti e persone non solo di FdI, la sua crescita ci contagi positivamente. E' un'osmosi. Sta pagando anche la nostra di coerenza. E aggiungo, la credibilità, allorquando la nostra terza festa tricolore di luglio scorso, viene conclusa dalla stessa Meloni, i nostri 25 anni di storia sono stati celebrati al'interno della festa nazionale di Atreju, con la partecipazione del Capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida e del Portavoce provinciale di Roma, Marco Silvestroni, le nostre iniziative sono a supporto di quelle del partito, i parlamentari di FdI con i quali veniamo a contatto sui territori intervengono poi nelle nostre riunioni del mercoledì a Roma presso la sede nazionale di Riva Destra. Insomma, siamo funzionali alla crescita del Partito, poiché perfettamente in linea con lo stesso".
Ma se, in sostanza, entrare in Riva Destra significa sostenere Giorgia Meloni, allora perche' non aderire direttamente al Fratelli d'Italia?
"Saggia domanda...Premesso che tutti coloro che lo desiderino, me compreso che oggi sono anche a capo di un dipartimento nazionale di FdI (quello, appunto, che si occupa dei movimenti federati, ndr), grazie alla nomina ricevuta da Giorgia stessa, possono iscriversi al partito, noi abbiamo sposato una linea politica sulla quale lei si è spesa personalmente: rendere FdI un partito sempre più aperto a tutti. E' la prima cosa che ho detto all'inizio di questa intervista. A distanza di un anno e mezzo, FdI, che era al 3-4%, sta raggiungendo e presto oltrepasserà anche il 10. Ovvio che che sta funzionando anche il dotarlo di più strumenti di partecipazione. Sempre che remino tutti nella stessa direzione, rispettino le regole di chi questo partito lo ha fondato e diano vita anche a una competizione interna, leale e costruttiva".
In sostanza, entrare in Riva Destra, significa coinvolgere anche persone che magari non vogliono iscriversi al partito, rafforzare l'area intorno ad essa, essere in piena sintonia con Giorgia Meloni e sostenere lealmente quella classe dirigente di FdI che ha voluto fortemente il suo allargamento anche ad altri ambienti?
"Esatto, perfetta sintesi. Pero' noi stessi, ora dobbiamo fissare dei paletti. Mi spiego. Prima del patto federativo Riva Destra era presente per lo più a Roma, grazie al suo formidabile storico Comitato Romano, guidato la Lorenzo Loiacono e dal vicario Cristiano Spadola, con il contributo di tutti i nostri infaticabili militanti che a ogni occasione non smetto mai di ringraziare. C'eravamo fortemente anche in Sicilia, dove grazie all'attivismo del nostro Portavoce Nazionale Alfio Bosco, amico fraterno, avevamo da tempo radicato Riva Destra in tutta l'isola, conquistando tra gli altri anche un posto nel consiglio comunale di Catania con Nino Penna (eletto con Diventerà Bellissima, ndr) e collezionando ottimi successi elettorali a Siracusa e in Provincia di Trapani; e poi attivi in Calabria e Puglia, dove abbiamo anche li conquistato degli eletti, grazie ai due storici e rispettivi coordinatori regionali, Francesco Stina' e Francesco De Noia. E con infine delle presenze anche in altre regioni. Questo ci e' valso che quando a Ottobre 2018, Giorgia Meloni intervenne a una nostra riunione della Direzione Nazionale a Roma, trovò una realtà vera, compatta, radicata e desiderosa di apportare energia positiva".
E poi dopo il patto federativo, appunto, la vostra ulteriore crescita, giusto?
"Certo, vede che tutto combacia? Giorgia Meloni ha aperto le porte del partito che guida e noi analogamente abbiamo fatto con Riva Destra. In primis nominando un Vicesegretario Nazionale, Angelo Bertoglio, con il quale sono legato da un profondo vincolo di amicizia dai tempi del glorioso Fronte della Gioventù. Grazie ad Angelo, in pochi mesi stiamo radicando Riva Destra anche al Nord. E sono arrivati eccezionali persone come Marika Diminutto e Silvia Carpanese, a coordinare Friuli Venezia Giulia e Veneto, ove presto terremo la prime assemblee regionali, in Piemonte accelereremo con Fabio Basta, ma anche una presenza capillare nelle Marche e in Emilia Romagna, ove si dovranno nominare dei Coordinatori Regionali. Non e' un caso che la prossima Direzione Nazionale di Riva Destra si terrà a Bologna, il 14 dicembre prossimo. Dobbiamo discutere sul come razionalizzare meglio questa crescita, per renderla solida e di ulteriori prospettive".
Grande crescita al Nord quindi, ma non solo, a giudicare dai recenti nuovi coordinamenti a Crotone, Frosinone, Viterbo, Litorale Nord di Roma, Civitavecchia, solo per fare alcuni esempi?
"Certo, anche questo ha portato anche uno stimolo positivo ovunque, tant'è che si e' costituito un Esecutivo Nazionale (componenti: Nicola D'Aguanno, Diamante Guerra, Michele Calo', Donatella Marchetti, Silvia Carpanese, Marika Diminutto, Fabio Basta, Guido Occelli, ndr) nel quale ogni Regione e' rappresentata, e una Segreteria Organizzativa Nazionale (Ornella Giordano, Giuseppina Vallecca, Guido Occelli, Domenico Muollo, ndr). Nella stessa Sicilia si e' provveduto a nominare un coordinatore regionale, Massimo Romagnolo, amico leale e persona preparatissima, coadiuvato da due vice (Angelo Tigri ed Enrico Smeraldo, ndr) per la mole di lavoro sopraggiunta. In Puglia e' stata nominata un'altra donna (Nunzia Schiavano, ndr), come vicecoordinatore regionale. In Sardegna stiamo dialogando, e sperando di sancire ufficialmente, un accordo definitivo con un movimento regionale, con il quale abbiamo una forte sintonia umana e politica. Anche nel Lazio, oltre alle nuove realta' da lei nominate, abbiamo chiesto a Marco Micacchi di vestire il ruolo di Commissario Regionale per seguire da vicino le continue adesioni che riceviamo. A Roma stessa, dove il Comitato Donne guidato da Patrizia Passerini (vice Patrizia Cottone e Krassimira Kemalova, ndr) e' particolarmente attivo, si e' dovuto rafforzare l'organigramma territoriale, con una segreteria politica (Tullio Ciccolini, Roberto Lupini, Alfonso Colarusso e Deborah Vari, ndr) e un ufficio per le relazioni istituzionali (Alessandra Vicinanza, ndr)".
E quindi, perche' mi parlava di paletti da mettere ora che crescete fortemente?
"Da noi si entra con una stretta di mano, ognuno si gestisce il territorio, si rispetta una linea politica comune e si decidono le iniziative tutti insieme. Però una cosa deve essere chiara a tutti. 
Aderire a Riva Destra può significare certamente avere uno strumento in più di azione e visibilità politica. 
Riva Destra è infatti per costruire, anche per supportare le proprie legittime, anzi auspicate, ambizioni. Di certo non può essere utilizzata la nostra sigla per contrapposizioni locali, per vecchie logiche gruppettare o per antagonismi personali. Noi abbiamo dato una parola e siamo grati a chi ci ha aperto le porte della sua casa. Intendiamo e stiamo dimostrando di essere un valore aggiunto a Giorgia Meloni ed è per questo che siamo credibili agli occhi del partito".
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martedì 8 ottobre 2019

SEGGIOLINI SALVA BEBÈ: RIVA DESTRA, "GRAZIE A GIORGIA MELONI ORA E' LEGGE" "Ridicolo il tentativo del M5S di intestarsi il merito"

ROMA, 8 ott -"Tutte le donne ringraziano Giorgia Meloni per la tenacia e l’impegno nel fare approvare in parlamento la legge, che porta il suo nome, sull'obbligo del seggiolino salva bebè. Una vittoria che salvaguarda i bambini e le famiglie e che rende fiere le donne di Riva Destra dell’impegno di Giorgia Meloni, come parlamentare e mamma".
Lo dichiarano in una nota le esponenti di Riva Destra, movimento federato a Fratelli d'Italia, Patrizia Passerini, Responsabile romana delle donne e Patrizia Cottone, Responsabile Romana Vicario, assieme alle coordinatrici regionali e provinciali, Marika Diminutto (Friuli Venezia Giulia), Silvia Carpanese (Veneto), Nunzia Schiavano (Vice della Puglia), Maria Attianese (Gorizia), Katia Roncolato (Padova), Donatella Marchetti (Bologna e Imola), Daniela Borghese (Rimini), Elsie Virzì (Enna), Francesca Saladino (coordinatrice dei giovani in Calabria)
"Le donne di Riva Destra -conclude la nota- intendono anche stigmatizzare il ridicolo comportamento del M5S, che sta cercando di intestarsi il merito di questo provvedimento che è frutto dell’impegno di Fratelli d'Italia". 

"In considerazione dell'importanza di questi dispositivi volti a scongiurare eventi tragici come quelli accaduti negli ultimi anni - aggiunge una nota del ministero - sono allo studio modalità per attuare l'agevolazione fiscale prevista per favorirne l'acquisto ed incrementare le relative risorse". 
L'obbligo di installazione dei seggiolini sarà operativo non appena il decreto legge sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni. 

Qui l'articolo de: "IL TEMPO".

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martedì 6 agosto 2019

“LA CRISI NON VA IN VACANZA”: LA DESTRA, MNS, PATRIA E LIBERTÀ E RIVA DESTRA IN PIAZZA CON FDI.

Mobilitati al Nord anche altri movimenti federati: Realtà Popolare e Più Italia “Oggi, in occasione della mobilitazione di Fratelli d’Italia ‘La crisi non va in vacanza’, che sta vedendo in contemporanea su tutto il territorio nazionale una serie di manifestazioni - flash mob - davanti ai siti produttivi di aziende in crisi, anche i movimenti federati a FdI, stanno dando il loro contributo. Sergio Marchi, Giorgio Ciardi, Federico Rocca, rappresentanti nella Consulta di FdI delle Associazioni e dei Movimenti, hanno capeggiato le delegazioni, rispettivamente de La Destra, del Movimento Nazionale per la Sovranità e di Patria e Libertà, davanti al Ministero delle Attività Produttive a Roma. In via Molise poi, alle ore 11, erano presenti Anche le bandiere di Riva Destra, altro movimento federato, il quale ha partecipato anche alle iniziative di Parma davanti allo stabilimento dell’ex Mercatone Uno, in via Mantova, e di fronte alla Prefettura di Padova con delegazioni guidate dai coordinatori locali, rispettivamente Dome Muollo e Silvia Carpanese. Riva Destra ha poi annunciato anche la presenza con Donatella Marchetti a quella in programma a Bologna, ove ci saranno anche i rappresentanti di Più Italia di Fabrizio Pignalberi, così come a Legnano (MI) ci saranno gli amici di Realtà Popolare, capeggiata da Pasquale Buffardi. Questi ultimi due movimenti hanno dato comunque il loro contributo militante anche in mattinata a Roma”.

Lo comunica Fabio Sabbatani Schiuma, responsabile nazionale del Dipartimento per i Rapporti con l’Associazionismo politico.
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giovedì 7 febbraio 2019

Nasce il "Comitato Bertollini".

Creato un Comitato, per le prossime elezioni. Si chiede a tutti i simpatizzanti ed in particolare agli Amici di dare una mano a far crescere questa Pagina. 
https://www.facebook.com/ComitatoBertollini
Mille Grazie a Tutti ! 
Per le notizie particolarmente importanti l'impegno è quello di a farle uscire su tutti i mezzi possibili ad iniziare da: 
www.giustizianews.it

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domenica 7 ottobre 2018

FDI: SABBATANI SCHIUMA VA CON MELONI, GUIDERÀ DIPARTIMENTO PARTITO =

Rappresentera' 'Riva Destra' in Assemblea Nazionale Partito.  
Roma, 7 ott. (AdnKronos) - 
"Fabio Sabbatani Schiuma rappresenterà il movimento 'Riva Destra' nell'Assemblea nazionale di Fratelli d'Italia e a lui affideremo il dipartimento che si occupa dei rapporti con il mondo associativo e con tutte quelle realtà che ci sono e che possono avvicinarsi a FdI. Noi vogliamo che la vostra realtà abbia centralità e operatività a livello nazionale perché in questi anni avete saputo interpretare un modello che FdI vuole portare avanti". 
Lo ha detto il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, intervenendo questa mattina alla riunione della Direzione nazionale del movimento 'Riva Destra'.
Nel corso dei lavori, il Segretario nazionale Fabio Sabbatani Schiuma ha "comunicato ufficialmente alla Meloni la sua volontà di aderire a FdI, ricostituendone il gruppo nel Municipio V di Roma e tutta la Direzione ha manifestato piena soddisfazione per l'annunciato ingresso diSchiuma nell'Assemblea Nazionale di FdI e per l'incarico ricevuto di guidare un dipartimento nazionale per i rapporti con i movimenti sul territorio".
Contestualmente la Direzione Nazionale, si legge nella nota, "ha votato all'unanimità un ordine del giorno in cui 'Riva Destra' nel continuare la sua azione tesa a fornire un contributo alla ricomposizione di un'area politica italiana, dove la destra torni a essere davvero protagonista, sosterrà tassativamente le liste e i candidati di FdI, rivendicando che lotta all'immigrazione clandestina, sicurezza, famiglia, identità, siano state per decenni storiche battaglie della Destra Italiana, per non parlare del presidenzialismo, unica condizione base per cambiare davvero l'Italia". 
'Riva Destra' sosterrà FdI alle elezioni europee del 2019.

(Pol-Vam/AdnKronos)
ISSN 2465 - 122
07-OTT-18 16:51 .

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giovedì 4 ottobre 2018

Giorgia Meloni Domenica da Riva Destra.

Giorgia Meloni ospite di Fabio Sabbatani Schiuma 
di Giuseppe Vatinno
Giorgia Meloni parteciperà domenica 7 ottobre a Roma alla riunione della Direzione Nazionale di Riva Destra, storicamente il primo circolo di Alleanza Nazionale, che oggi è un movimento e, per sua espressa definizione, non è un partito. Dalla scomparsa di Alleanza Nazionale e dal tracollo di Fini, dal quale sono stati sospesi nel 2008, a modo loro, hanno continuato a fare testimonianza dei valori della destra sociale. Nessun tesseramento e una struttura morbida su base federale. Nonostante l'oscuramento della loro pagina Facebook, che vantava oltre 130.000 likes e contatti fino a 5 milioni di profili settimanali, hanno riaperta la stessa proprio in questi giorni. Il 4 luglio scorso è stata poi inaugurata una loro sezione a Roma, in via Venezia, 27, proprio a fianco del Viminale e il 22 luglioRiva Destra ha rispolverato una nuova edizione della storica e tanto amata a destra, Festa Tricolore, a Palestrina (Roma), che ha visto gli interventi di esponenti di tutto il centrodestra. Il loro dichiarato scopo è quello di "contribuire alla ricostruzione della destra politica italiana". Sul come procedere, sul rapporto con l'alleanza giallo-verde del governo attuale e sulla prospettiva di un nuovo fronte sovranista, s'interrogheranno in una riunione del loro organismo centrale con delegati provenienti da molte regioni, soprattutto Sicilia, Calabria e Puglia, oltre che ovviamente dalla capitale. È confermata quindi la presenza della leader di FdI, Giorgia Meloni, accompagnata dai parlamentati Lollobrigida e Silvestroni, quella del deputato siciliano Tommaso Calderone, eletto all'Assemblea regionale siciliana, e che anche Riva Destra ha sostenuto alle scorse elezioni che hanno visto il trionfo di Nello Musumeci, e forse dell'europarlamentare leghista Mario Borghezio. A coordinare i lavori il suo fondatore, il consigliere capitolino Fabio Sabbatani Schiuma, e il portavoce nazionale Alfio Bosco. Ovvio che si parlerà anche delle prossime elezioni europee e forse è questa la chiave di volta per spiegare la presenza della leader di FdI, attenta ad allargare il fronte dei consensi per il suo partito e anche la consistenza dello stesso sui territori. "Noi -dice lo stesso Fabio Sabbatani Schiuma raggiunto da affaritaliani.it- vogliamo dare un contributo alla ricomposizione di un'area politica, dove la destra torni a essere davvero protagonista. Salvini? Sull'immigrazione sta dando un'indubbia e positiva svolta e lo plaudiamo come ministro, come ogni volta che porta avanti battaglie contenute nel programma di quella coalizione che anche noi abbiamo sostenuto. Restano due problemi: il governo a maggioranza pentastellata che prima o poi creerà problemi seri e non ci piace nelle sue politiche economiche e finanziarie, in perfetto stile comunista anni 70-80. Diventerà in futuro anche un'alleanza elettorale, viste certe posizioni sempre più incomprensibili di Forza Italia? Ecco perché', a nostro avviso, c’è bisogno di una destra più forte e determinante, capace di condizionare maggiormente, visto che immigrazione, sicurezza, diminuzione della pressione fiscale e tanto altro sono state per decenni storiche battaglie della destra. Per non parlare del Presidenzialismo, unica condizione base per cambiare davvero l'Italia".   
Fonte: affaritaliani.it

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giovedì 31 maggio 2018

ORE DECISIVE PER IL GOVERNO !

Dopo l'apertura di Matteo Salvini alla proposta di Luigi Di Maio su Paolo Savona, la trattativa per un governo gialloverde è rientrata nel vivo. Il leader della Lega è volato in mattinata a Roma, annullando tutti gli impegni elettorali in Lombardia, per vedere Luigi Di Maio e Giuseppe Conte.
Ma il nodo Savona, per un possibile 'spostamento' di ministero, resta ancora tutto da sciogliere. In questa fase di frenetiche trattative, M5S e Lega stanno cercando la collocazione da dare a Savona, l'uomo della 'discordia' sul quale è calato il veto del Colle. Si sta lavorando alla 'sostituzione' dell'economista euroscettico, che dovrebbe essere spostato in un'altra casella per uscire dallo stallo e far partire la riedizione del governo gialloverde.
In queste ultime ore si starebbe trattando, a quanto si apprende, per far traslocare Savona dal Tesoro agli Affari europei. Ma sul tavolo resterebbe anche l'opzione di uno 'spacchettamento' del Mef, con la possibilità di separare il Tesoro dalle Finanze e attribuire quest'ultimo all'ex ministro del governo Ciampi.
Il fatto è che lo stesso Savona non sarebbe disponile ad ipotesi diverse da quella che lo vedrebbe a via Venti Settembre, titolare del Mef.
Nel primo pomeriggio, raccontano, ci sarebbe stato un vertice dello stato maggiore leghista a Montecitorio con Matteo Salvini: presenti Giancarlo Giorgetti, Gian Marco Centinaio, Claudio Borghi, Stefano Candiani, Armando Siri, Roberto Calderoli e Nicola Molteni.
In ballo c'è anche la probabile intesa con Fratelli d'Italia, con Giorgia Meloni che potrebbe sedersi alla Difesa. La leader di Fdi, che a sua volta ha annullato tutti i suoi impegni in Puglia, ha incontrato a Montecitorio Salvini. Il capo politico grillino, raccontano fonti parlamentari, per ora frena, anche conscio delle divisioni interne che tale decisione potrebbe comportare, ma non si escludono sviluppi nelle prossime ore.
"Confermo quanto detto da Meloni: di fronte a un'esigenza drammatica dell'Italia, che potrebbe trovarsi a votare a luglio e trovarsi sotto gli attacchi finanziari, noi abbiamo espresso la disponibilità a rafforzare il governo. Con quali forme e con quali metodi non è ancora stato deciso, se ne comincia semmai a discutere adesso", ha detto Ignazio La Russa di Fdi al termine dell'incontro tra Salvini e Meloni. "L'unica cosa sicura è che l'intento è quello patriottico", sottolinea il vice presidente del Senato, precisando che "con i 5 Stelle non abbiamo ancora parlato".
I 5 Stelle dal canto loro invocano un "atto di responsabilità". "Conte mi sembra la figura più adatta, lo ha dimostrato", ha detto Carlo Sibilia, ex membro del direttorio, che sull'ipotesi di un governo a guida Lega dice: "Non so da dove vengano fuori queste ipotesi". "Io mi auguro che da questo stallo si esca con un atto di responsabilità. Oggi mi sembra una buona giornata", ha poi tagliato corto con un sorriso.
Ma la controversa linea Di Maio sembra stia scatenando malumori e proteste da parte di alcuni deputati e senatori pentastellati, una cinquantina, che hanno deciso di farsi sentire riunendosi a Palazzo Madama. Non una riunione in agenda, ma un'assemblea sorta spontaneamente. Al centro del dibattito - acceso come le vecchie assemblea di antica memoria- l'evolversi della situazione politica, con il M5S al centro della scena, un passo avanti e uno indietro verso Palazzo Chigi. Così, raccontano fonti grilline, alcuni neo senatori hanno chiesto un momento di chiarezza, sentendosi esclusi dalle decisioni che contano.
Nel frattempo, a quanto apprende l'Adnkronos da autorevoli fonti parlamentari, ci sarebbe stata questa mattina una lunga telefonata tra il capo dello Stato Sergio Mattarella e il presidente della Camera, Roberto Fico. La terza carica dello Stato, dunque, non dovrebbe salire al Quirinale, dove questa mattina è stata ricevuta, per un colloquio informale, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Fonte: Adnkronos

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venerdì 29 aprile 2016

OGGI, 28 APRILE 2016, E' FINITO L'INGANNO: IL ''CENTRODESTRA'' BERLUSCONIANO E' MORTO. E' L'ORA DEL NAZIONALISMO.

ROMA - Berlusconi ha deciso: basta Bertolaso! Convergiamo su Marchini. Marchini? Curioso modo di "compattare" il centrodestra, quello di scegliere per la corsa a sindaco di Roma un candidato gradito al centrosinistra. Giorgia Meloni, appresa la notizia poco dopo l'ora di pranzo, ha commentato: "Siamo contenti della semplificazione del quadro politico a Roma. Ora ci aspettiamo un'ulteriore semplificazione con la diretta e aperta convergenza di Alfio Marchini e di Forza Italia sul candidato del Pd e di Renzi, Roberto Giachetti". 

Come darle torto?

Matteo Salvini ha rincarato la dose: "Per quanto riguarda la Lega ora e' tutto piu' chiaro e semplice: a Roma l'unica candidatura di centrodestra e contro ogni inciucio si chiama Giorgia Meloni sostenuta dalla Lega. Siamo sicuri che gli elettori di Forza Italia sapranno chi scegliere e chi salutare". Intanto, a guardare i sondaggi, è già da più di un anno che gli elettori hanno salutato Berlusconi, due terzi dei voti di Forza Italia sono scomparsi, dal 30% è calata al 10% e a Roma gli ultimi dati la danno all'8%.

Tuttavia, è un errore madornale pensare che la partita di Roma sia circoscritta alla Capitale. La verità è un'altra: Berlusconi al crepuscolo vorrebbe portare nella tomba politica chiunque abbia capacità e ambizione di mettersi alla guida del grande fronte popolare che si sta formando nella nazione dietro la bandiera del nazionalismo.  

Berlusconi non è nazionalista esattamente come non è mai stato liberale. Berlusconi non ha mai avuto neppure la più vaga delle disponibilità a seguire le parole di Einaudi, i suoi consiglieri sono e sono stati Previti e Dell'Utri, Romani e la Santanchè. Tutti campioni a modo loro di varie virtù apprezzatissime dal Cavaliere, prima delle quali l'obbedienza.

Berlusconi non sa neppure dove inizi il concetto di libero mercato, di concorrenza, di efficienza delle istituzioni. Ha istrionicamente mercanteggiato con chiunque potesse risultargli utile, arrivò perfino a corteggiare Di Pietro - e non che all'interessato sia dispiaciuto, per carità. Ebbe innamoramenti per intellettuali come Lucio Colletti messi nel medesimo cesto assieme a personaggi come Apicella. 

E' stato potente, Berlusconi. Non si discute, ma miope, politicamente parlando. Non ha visto arrivare la catastrofe finanziaria quand'era al governo, e dire che Tremonti glielo ripeteva dalla mattina alla sera. Non ha capito che i tedeschi sono poco spiritosi, e ha insultato Schulz dandogli del nazista quand'invece non lo è. Schulz è solo un piccolo arrogante arrampicatore, un palloncino gonfiato a metano. 

Berlusconi soprattutto non ha visto, o meglio non ha avuto il coraggio di vedere, che c'era lo spazio e la forza per quelle riforme che ora in modo sgangherato sono state affidate alla signorina Madia e alla signorina Boschi, quando lui aveva a disposizione Bossi e Brunetta, Tremonti e Maroni.

Non le ha fatte perchè non gli interessava e perchè prima ancora non capiva. Miope e ottuso. E il paradosso di questa sua storia è che mentre lui traccheggiava passando le giornate a Palazzo Chigi e le nottate un po' a Palazzo Grazioli un po' a Villa San Martino allietato anche da Emilio Fede, in Europa tramontava proprio quel pensiero liberale e liberista del quale lui sosteneva d'essere l'alfiere. 

Chiuso dentro una bolla miliardaria, ferito nell'amor proprio e nel portafoglio prima ancora che nel fare politico da sentenze passate in giudicato su vicende antiche quanto orrende, l'affaire Mondadori su tutte, macellato dalla Procura di Milano con accuse infamanti sulle sue presunte condotte sessuali per poi venire assolto in Cassazione quando ormai la sua immagine era a brandelli, Berlusconi di nuovo non ha capito nulla di quel che sta accadendo in Italia, in Europa, nell'Occidente. 

Se avesse capito, non avrebbe solo aiutato Matteo Salvini in questa sua dura lotta politica uno contro tutto il sistema marcio di potere in Italia, l'avrebbe affiancato, e gli avrebbe passato il testimone. Invece no, miope e ottuso, ha cercato l'altro Matteo. Con lui sì, che ha trovato l'intesa. Si sono capiti al volo.

Una faccia, una razza.

Oggi, Berlusconi scegliendo Marchini ha messo la pietra tombale sulla sua personale storia politica e su quella di un partito che davvero alimentò le speranze di milioni di italiani. Sono finiti gli equivoci e proprio sul finire della sua parabola politica Berlusconi senza volerlo ha fatto la cosa migliore di tutte: è schiantato su un Marchini qualsiasi. 

Questo Paese che si chiama Italia ha disperato bisogno di una nuova grande alleanza di uomini e di donne che si uniscano innazitutto per la sopravvivenza della nazione e del nosto popolo, mai come oggi minacciato di sterminio. Sterminio economico col mostro Ue che sta per sbranarci tutti, sterminio sociale con orde immani che arrivano dall'Africa a centinaia di migliaia, sterminio fisico con assassini islamici che stanno preparando stragi tra la nostra gente.

Non è questione di destra o di sinistra: è il nazionalismo contro il mondialismo. Lo combattiamo o soccombiamo. Non c'è una terza via. Non c'è uscita dal campo di battaglia. Vincere o morire. 

E cosa volete che ne capisca, Berlusconi, dentro la sua bolla di miliardi e reggicalze.

Ma ci sono due giovani. C'è Giorgia Meloni, c'è Matteo Salvini. Sono la nostra unica speranza. Forza delle idee e coraggio per attuarle a loro non mancano.

E neppure a noi.

A voi? 

Max Parisi

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venerdì 18 dicembre 2015

MELONI: Questo è un Governo che ha dimostrato di essere poco più di un vergognoso comitato d’affari.

Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale voterà la sfiducia al ministro Boschi perché ha un conflitto di interessi grosso come una casa, ma la nostra sfiducia è prima di tutto e su tutto all’intero Governo Renzi. Perché questo è un Governo che ha dimostrato di essere poco più di un vergognoso comitato d’affari che difende interessi particolarissimi dei propri amici e parenti e gli interessi delle banche e delle lobby. Votiamo la sfiducia al ministro Boschi, ma lo facciamo nell’attesa di poter votare a testa alta una sfiducia a tutto il Governo perché questo è un Governo amico di chi truffa la gente.
Posted by Giorgia Meloni on Venerdì 18 dicembre 2015
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Giorgia Meloni a: "LA GABBIA".


Vogliamo sapere perché il Governo Renzi intende salvare dei truffatori con il decreto sulle banche e vogliamo che tutto il Governo Renzi sia chiamato a rispondere della volontà di salvare dei truffatori. E' il motivo per il quale mi dispiace molto che grazie al Movimento 5 Stelle, che non ha voluto convergere sulla nostra mozione di sfiducia al Governo intero, noi stiamo parlando solo di uno dei ministri del Governo quando dovremmo mandare a casa tutto l'Esecutivo. Mi dispiace molto perché mi sarei aspettata dal Movimento 5 Stelle un altro atteggiamento.
Posted by Giorgia Meloni on Giovedì 17 dicembre 2015
Vogliamo sapere perché il Governo Renzi intende salvare dei truffatori con il decreto sulle banche e vogliamo che tutto il Governo Renzi sia chiamato a rispondere della volontà di salvare dei truffatori. E' il motivo per il quale mi dispiace molto che grazie al Movimento 5 Stelle, che non ha voluto convergere sulla nostra mozione di sfiducia al Governo intero, noi stiamo parlando solo di uno dei ministri del Governo quando dovremmo mandare a casa tutto l'Esecutivo. Mi dispiace molto perché mi sarei aspettata dal Movimento 5 Stelle un altro atteggiamento. 

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giovedì 31 ottobre 2013

Porta a Porta - Intervento di Giorgia Meloni su pensioni d'oro e Corte Costituzionale




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