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lunedì 20 ottobre 2014

LA RIVA S’E’ DESTRA !


Ci siamo imbucati, si proprio imbucati. Alla porta abbiamo pronunciato la parolina magica ‘facebook’. E già, d'altronde la forza dei ‘rivadestraroli’, sta nella loro pagina sul social network ‘Energia Plurale’. Però i numeri ci sono: 20 mila e passa ‘mi piace’ e soprattutto 600.000 contatti settimanali - lo abbiamo scoperto dopo ascoltando i loro discorsi. 
Così potevamo essere uno dei tanti profili curiosi che hanno raccolto l’appello della riunione del comitato romano di Riva Destra, movimento nato come primo circolo di Alleanza Nazionale, dal capopopolo capitolino, Fabio Sabbatani Schiuma, ultradecano consigliere in Campidoglio, sempre all'opposizione, che dal suo scranno lanciava invettive contro i sindaci di sinistra, ma che non risparmiava neanche Aledanno, e che Veltroni cercava tra i suoi quando necessitava di difendersi da Storax, un tempo governatore del Lazio: ”ma tra noi un rompicoglioni come Schiuma non lo abbiamo?”, sentenziava Walter.
E oggi Schiuma sta sempre là ad arringare i suoi accoliti - dalla signora ben vestita al coatto di periferia, dall'ex grillino deluso all'ideologo di destra rautiana, dal commerciante in centro storico al loro portavoce siciliano in missione nella capitale: una colorita e rumorosa accozzaglia di ‘orfani della destra’, rancorosi con i colonnelli finiani che, a detta loro - ma non solo - la destra l’hanno cannibalizzata. Si parte verso le 19 in una sala ipertecnologizzata di quel di Trastevere alle pendici di Monteverde. Vai con la lettura delle adesioni dei rivadestraroli del varesotto e della (ex) rossa Umbria, che annunciano di cambiare i nomi dei gruppi consiliari in Riva Destra (saranno rimasti turbati dal flirt del Cav con Luxuria?…apperò!), con l’intervento del principe di turno, ossia di quell'aristocrazia romana nera semper fidelis e poi il collegamento ‘nientepopodimeno’ che con Berlino: non c’è Angela, ma un giovanotto regista e produttore cinematografico di Battiato, che parla di identità nazionale degli italiani all’estero e di una destra che non c’è più in Italia. E poi giù sotto con le bordate contro chi ha liquefatto il loro mondo e la voglia di ricostruire sulle macerie.
“Non siamo l’ennesimo partitino”, sentenzia Schiuma, “ma vogliamo riunire le tante destre disperse, nel non voto, nei grillini, nella Lega dell’altro Matteo”. E…tac, spunta pure il giovane consigliere regionale Fabrizio Santori, che di questa zona è il ras incontrastato in preferenze e voti, a salutare l’allegra - mica tanto però - brigata. Già perché il loro progetto è quello di trovare nuovi capi per la destra italica,visto che quelli del passato hanno fallito, i rivadestraroli de noantri hanno pure convinto il buon direttore de Il Tempo a inziare a intervistare le nuove leve sul territorio: l’omologo di Santori in Emilia Romagna, Galeazzo ‘ciano’ Bignami, il sindaco di Ascoli, quello di Perugia: tutti giovinastri di belle speranze tra i quali sperano di trovare il goleador che non c’è. Loro lo cercano nei vivai del territorio. Alla peggio, se alla prossima riunione troveremo qualche alleato nipponico…avranno ricostituito il Ro.Ber.To. (l’asse Roma - Berlino -Tokio, ndr). 

Articolo della Riunione su NOIROMA.TV

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giovedì 9 ottobre 2014

POLITICA: LA STRADA GIUSTA !

Riva Destra ha scelto di lavorare per ricostruire la destra. 
La campagna 'La destra riparte', promossa quotidianamente da: IL TEMPO su nostra precisa richiesta di sostegno, sta aiutando a far conoscere le tante energie, i volti nuovi che ci sono a destra sui territori. Tra essi emergerà a breve, per selezione naturale, chi, per leadership e per capacità di sintesi, sarà in grado di riunire tutte le destre diffuse e divise e di rilanciare i nostri valori e quella destra oggi assente dal panorama politico, a causa del fallimento di Fini e di tutti quei colonnelli, in pantaloni o gonnella, che hanno divorato tutto nei loro banchetti ministeriali. A completamento di questa campagna Riva Destra organizzerà, nel corso della prossima riunione della Direzione Nazionale che si terra' a Roma a novembre, un dibattito pubblico con il Direttore del quotidiano e con tutte queste nuove risorse. Abbiamo scelto di lavorare per ricostruire, per ridare fiducia ai tanti che hanno perso punti di riferimento, per riconsegnare all'Italia una destra forte che sappia risolvere i problemi del suo popolo e difendere gli interessi nazionali. Le recenti adesioni poi, da Berlino a Varese, che stiamo ottenendo, ci confermano che siamo sulla strada giusta. Avanti con coraggio, coerenza e spirito d'avanguardia: il domani ci appartiene. 
Fabio Sabbatani Schiuma, Segretario Nazionale Riva Destra
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martedì 30 settembre 2014

Mistero nel Film di Charlot


lunedì 14 luglio 2014

L'uomo che ha inventato l'Auto che va ad Acqua. In TV non ne parlano, diffondiamolo con ogni mezzo !!!

Suo è il Brevetto che potrebbe salvare il futuro del mondo. 
Ecco l'Elettronico che pensa in grande, per amore del figlio. Lorenzo Errico l'inventore dell'Auto capace di abbattere consumi e inquinanti del 90% Incontro e intervista a Festella, la festa 5 Stelle a Milano. Le vetture in Test sono.... IBRIDE.... Benzina, Gasolio, Metano, GPL, Etanolo + Ossidrogeno. La quantità del carburante originale, variabile dal 30 % al 70 % viene sostituita con la medesima quantità di Ossidrogeno prodotto On-Board e iniettata On-Demand direttamente in camera di combustione. 
Tutto il processo è controllato da N° 2 centraline elettroniche a MicroP. HYDROMOVING 
Telefono: +39.339.7835.888 
Cellulare: +39.334.2204.315 

lunedì 5 maggio 2014

FUTURO: Prossimi Appuntamenti !

Eventi 
DIG.Eat 2014
Roma - 22/05/2014
Giornata di confronto e dibattito dedicata alle dematerializzazione e all'innovazione tecnologica: tavole rotonde trasversali e divulgative alternate ad incontri tecnici e di settore. »
Training Strategies for HR Leaders
Milano - 18/06/2014
Il punto sulle principali tendenze nel mondo della formazione manageriale: i principali strumenti e le più innovative metodologie. »
Global Supply Chain & Logistics 2014
Milano - 15/05/2014
Strategie, strumenti e modalità per creare una Supply Chain resiliente e capace di competere in un contesto economico globale ancora incerto. »
Smart Energy Expo
Verona - dal 08/10/2014 al 10/10/2014
Prima Fiera Internazionale sull'efficienza energetica e la white-green economy, giunta alla sua seconda edizione. »
Solarexpo - The Innovation Cloud
Milano - dal 07/05/2014 al 09/05/2014
Fiera dedicata all'energia pulita, tra convegni e esposizioni » 

sabato 8 marzo 2014

“La mia Mivar chiude, l’affitto gratis a chi assume 1200 italiani”

È stata per anni la storica e unica fabbrica italiana di apparecchi televisivi, ma poi sono arrivati giapponesi e coreani. Ma il proprietario, Carlo Vichi, 90 anni, non vuole veder chiudere la sua fabbrica. E ha un'idea.

Mivar - Carlo Vichi
“Ho un sogno. Poter dire ricominciamo a quanti ho detto: è finita”. Carlo Vichi, 90 anni, si commuove quando racconta a Repubblica la storia della unica fabbrica italiana di apparecchi televisivi, la Mivar. L’azienda di Abbiategrasso fondata nel 1945 ora però è in crisi. Inutile cercare di tener testa i colossi giapponesi e coreani. Così il patron della Mivar ha avuto un’idea: “Se una società di provata serietà accetta di fare televisori in Italia, io gli offro la mia nuova fabbrica, pronta e mai usata, gratis. Non voglio un centesimo. Ma chiedo che assuma mille e duecento italiani, abbiatensi, milanesi. Questo chiedo. Veder sorridere di nuovo la mia gente”.
La fabbrica già c’è. Non lontana dalla ‘casa madre’ di via Dante. Due piani, 120 mila metri quadri totali, parcheggi, grande mensa, presidio medico. “Insuperabile, qui ci possono lavorare in 1.200, tutto in vista senza ufficetti. Vede com’è luminosa?” dice Vichi.  ”Molti pensavano che con i risparmi mi facessi una casa. Ma io ho fatto questo, immaginando tanta gente muoversi e che mi sorridesse”. Il problema è che la produzione è ferma. “Eravamo in novecento e facevamo 5.460 televisori al giorno, un milione all’anno. Ora è tutto vuoto, solo qualche scrivania. I grossi colossi c’hanno calpestato”, riflette amaro Rocco, uno degli operai storici della Mivar. “Ho disegnato televisori per venticinque anni. Anche se il vero designer è il signor Vichi, io la mano. È rimasto sempre in trincea, al suo tavolo con le rotelle in mezzo a noi, la sua morsa, le sue idee, il suo compasso. Lavorando anche di sabato e domenica”.

Fonte: Fanpage

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Mille Auguri alle Donne che Amano la Vita !

domenica 9 febbraio 2014

I dieci consigli di Albert Einstein !




mercoledì 15 gennaio 2014

I lavori più richiesti e pagati del futuro !

Moda e lusso, ristorazione, finanza, cura della persona, settore energetico, esportazioni.
Dal made in Italy al digitale, ecco le professioni che promettono stipendi più alti e carriere più sicure. 

Fonte: Panorama - Articolo Completo QUI !

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sabato 26 ottobre 2013

FIRMATE TUTTI PER FAVORE E PER DOVERE !!!




domenica 22 settembre 2013

ANDAMENTO: il 476 d.C. nel futuro dell'Europa

di Gianni Pardo
Roma fu la capitale del più grande impero del mondo antico. La sua civiltà e le sue istituzioni furono talmente ammirate che sembrarono indistruttibili. Nel IV o nel V sec.d.C., quando già era vecchia di undici secoli, perfino quelli che le facevano la guerra tendevano ad assimilarsi alla sua civiltà, e a farne parte. I romani consideravano i singoli problemi come mali momentanei che forse il tempo avrebbe guarito.
Le cose invece piano piano peggioravano. La conclusione non poteva che essere la catastrofe e tuttavia, dal momento che il tempo passava e la catastrofe non si verificava, si sopravviveva in attesa degli sviluppi. Finché, nel 410, Alarico mise a sacco la città. Fu un avvertimento che non poteva essere ignorato, ma non si vedeva quale risposta si potesse dare: sarebbe stato necessario resuscitare quei romani guerrieri e patrioti che si erano ripresi persino dopo la sconfitta di Canne. La vita riprese a scorrere, forse si sperò che il destino decidesse autonomamente di salvare Roma, e invece arrivò Odoacre.
Quando il male progredisce, il passare del tempo non deve rassicurare. Una malattia asintomatica non è per questo meno grave: bisogna curarsi come se si stesse soffrendo molto e solo uno sciocco non lo farebbe, con la scusa che sta benissimo. A tutto questo si pensa mentre in Europa siamo in una situazione non dissimile da quella di Roma durante la decadenza. Da un lustro abbondante vediamo la crisi aggravarsi e da un lustro abbondante ci limitiamo ai palliativi. Ognuno spera che la tegola cada sul prossimo governo.
Il nostro tumore (maligno?) si chiama euro e i suoi guasti sono evidenti. Purtroppo ogni rimedio sembra peggiore del male. Se lo si annulla, può darsi che alcuni Stati molto indebitati falliscano. E mentre loro precipiterebbero in tragiche crisi economiche, cesserebbero di rimborsare i titoli detenuti dagli altri Stati, fino a provocare la crisi anche da loro. 

Fonte: LsBlog - Articolo Completo QUI

Riepilogo su: Euro, Europa, Unione Europea e Stati Uniti d'Europa QUI

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lunedì 18 marzo 2013

Futuro e Pensieri Politici !

IL TRICOLORE
di Giancarlo Bertollini

Speriamo che gli Italiani imparino a dividere le persone in Oneste e Disoneste e non in base al colore politico. Gli schieramenti tra Rossi e Neri, Laziali e Romanisti, Coppi e Bartali, Innocentisti e Colpevolisti, ci hanno portato sempre più in basso. 

La persona che abbiamo di fronte non deve essere considerata un Nemico da Distruggere, da Uccidere, ma un Semplice Avversario da Battere, da Superare, con le Idee e la Giustizia. 
Dobbiamo imparare a Lottare "PER" (un progetto, un'idea, un sogno) e non "CONTRO". 

sabato 24 marzo 2012

Lottare "CONTRO" Lottare "PER" !

Perché giustificare le nefandezze altrui con quelle di altri, ergendoci a giudici di cosa sia meglio o peggio? 
Il Livore, anzi, l'Odio (che traspare in molti) non fa onore a chi lo dimostra e fa evidentemente dimenticare che i delinquenti si trovano ovunque, nelle Patrie Galere, tra le Forze dell'Ordine, tra i Politici, tra i Giornalisti, tra i Magistrati e tra tutti i Cittadini, in particolare tra quelli che lottano solo "Contro" e mai "Per". 
Guardandoci nello specchio dovremmo ricordare che si cresce portando avanti un progetto, un'idea, un sogno e non certo "distruggendo l'odiato nemico". 
Non voglio Rimpianti ma FUTURO ! 
di Giancarlo Bertollini 


IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

martedì 7 febbraio 2012

Google progetta gli occhiali intelligenti.



Riceveranno comandi vocali e con il tatto.
Lavori in corso per gli occhiali intelligenti di Google: sono simili a modelli di uso quotidiano, ma aggiungono uno strato di realtà aumentata che fornisce informazioni in tempo reale sugli oggetti inquadrati. Immaginate, ad esempio, di guardare il Colosseo e visualizzare una scheda con i dati sull'Antica Roma. 
di Luca Dello Iacovo - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/aWH5f

domenica 18 dicembre 2011

AMORE PER IL FUTURO

 -  di Roberto Vacca, Il Caffè. 18/12/2011
Chi ama immaginare l’avvenire, lo pregusta, cerca di prevederlo e lavora a costruirlo – talora con successo. Vive meglio di chi teme il futuro, si arrovella nell’ipocondria, non si azzarda ad agire – e subisce.
Teucro, cacciato da Salamina dal padre re Telamone, incoraggiava i compagni: “Nil desperandum! Non disperiamo: infatti Apollo ha promesso che costruiremo una nuova Salamina in una nuova terra.” La profezia del dio si avverava nella leggenda, in realtà, invece, tante luminose speranze gratuite vengono deluse.
Le profezie interessano lo storico delle religioni o chi ama le leggende di aruspici. La fede cattolica insegna che i profeti esistono: “attraverso di loro ha parlato lo Spirito Santo. che procede dal Padre e dal Figlio”. Secondo Tommaso d’Aquino (Summa, 2-2, 171.): le profezie provengono da Dio, sono vere e fanno conoscere eventi futuri, presenti o passati prima ignoti. Il profeta, ricevuta la rivelazione, deve compiere un miracolo per confermarla.
Primo Levi nel 1986 scrisse: “E’ difficile distinguere fra profeti buoni e falsi. A mio parere sono tutti falsi. Non credo ai profeti, benché io appartenga a una stirpe di profeti.”. Serve poco dire che cosa succederà, se non si spiega perché. “Hier es gibt kein Warum”[“Qui non ci sono perché”] – rispose un SS a Primo Levi che chiedeva perché fosse proibito dissetarsi con un ghiacciolo staccato da una finestra.
Non accettiamo i vaticini: meglio sondare i futuri possibili in modi razionali. La ... passato e usiamo metodi già applicati con successo. Ad esempio le popolazioni biologiche e le epidemie crescono prima lentamente, poi accelerano (sembrano esponenziali), infine rallentano e si fermano. Le fonti energetiche declinano se entrano in scena alternative più efficaci. Questi andamenti, sono descritti da equazioni di Volterra e da grafici a forma di S. Forniscono proiezioni accurate: spesso, ma non sempre. Gli approcci logico-sperimentali sono illuminanti, ma anche su di essi si polemizza. E' normale: l'avvenire di grandi sistemi dipende da variabili troppo numerose.
Ciascuno di noi è profeta o futurologo: non per scelta, ma per semplice necessità. Il futuro a breve termine (di ore o giorni) lo prevediamo spesso in modo accurato. Più lontano è l’orizzonte a cui guardiamo, meno chiara è la nostra visione, meno si avverano le nostre aspettative. Come ogni altra attività, la previsione si può fare male in tanti modi o bene in pochi. Fa previsioni sbagliate chi le improvvisa, va a caso. Se è bravo a descrivere eventi futuri luminosi che gli piacciono tanto, configura così bene l’immagine di paesi in cui latte e miele scorrono nei ruscelli che anche tanti altri apprezzano quelle visioni e le credono imminenti. Così obbediscono e ignorano gli indizi che i processi in corso conducono da tutt’altra parte. Hitler descriveva un avvenire di pane e libertà per i tedeschi, l’avvento di un Reich di mille anni (senza ebrei), la dominazione germanica del mondo. Milioni di tedeschi si fecero ammazzare per realizzare quella visione. Accettarono violenza e barbarie. Omisero di confrontare risorse e potenza della Germania con quelle di America e Russia. Finirono per raggiungere un ben noto Anno Zero.
Su scala molto minore si comporta in modo simile chi spera senza ragione che gli accadranno cose gradevoli e che avrà bellissimi regali. Vincerà alla lotteria. Verrà ingaggiato da un’azienda che lo farà lavorare poco e lo pagherà moltissimo. Il suo coniuge, scelto nevroticamente, non sarà più assertorio, egoista, inaffidabile, ma diventerà cedevole, altruista, responsabile. Governanti e deputati si rimetteranno a studiare e diviseranno politiche razionali e costruttive tali da risanare l’economia e da ottimizzare l’ambiente, la giustizia, la cultura – senza alcun riguardo per i propri interessi personali. Amare un futuro bello, improbabile, non progettato, immeritato, non porta da nessuna parte. Non contribuisce a realizzarlo e non è nemmeno divertente. È un’attività che somiglia a quella dei fumatori d’oppio. In inglese si chiamano pipe-dreams (sogni da pipa).
Ama il futuro da adulto chi conosce il passato e capisce come si è svolto e perché. Chi immagina come si possano cambiare gli obiettivi e modificare i rapporti di forze. Chi ha  visto tanti modi essere e ha conosciuto validi modelli di umanità, ha imparato a stimarli e ha cercato di imitarli. Progettare un avvenire complicato e positivo è anche un’attività divertente. Sta alle divagazioni su possibili futuri da babbei come il gioco degli scacchi sta al rubamazzo.
È questo secondo approccio che ho scelto. Io costruisco scenari sociali, economici, tecnologici - storie future e plausibili. Per farlo occorre conoscere il passato, capire i meccanismi della storia (rivoluzioni, invenzioni, innovazioni) e di eventi naturali (variazioni del clima, evoluzione biologica). Poi vanno poste domande nuove, ma non scelte a caso. Si comincia col supporre che le tendenze attuali continuino a svilupparsi come in passato. Dove ci porterebbero? Poi si deve cercare di intuire nuove tendenze appena iniziate o che si possono immaginare come probabili dopo svolte paradossali - che accadono spesso.
I più interessanti interrogativi sul nostro futuro a livello internazionale riguardano tragedie: conflitto nucleare (scatenato da stati impazziti o da guasti nei sistemi di controllo), diffusione del terrorismo. Ma dobbiamo anche chiederci quali siano i modi per invertire le tendenze correnti verso superficialità, incultura, interesse per canzoncine, spettacoli. personaggi noti e insulsi. Faremo bene a progettare una cultura nuova (non fatta solo di giochi e di entertainment) basata sulla tecnologia avanzata. Questa è sfruttata bene da pochi esperti e male dai più (come nel caso dei personal computer velocissimi che tanti usano solo per chiacchiere e attività volatili). Il futuro da amare è quello in cui i tratti negativi scompaiono e si realizza una società prospera, libera, innovativa, controversa in cui si fanno lavori stimolanti e si parla di argomenti interessanti e vitali, non di sciocchezze, in cui la maggioranza delle persone raggiunge livelli di alta qualità umana e culturale.
Orazio, nella sua ode del “carpe diem” esortava Leuconoe a non chiedere che fine ci avessero dato gli dei, ma a sopportare qualunque cosa ci dovesse capitare. Aveva torto: è meglio chiedere (a chi sa), sopportare di meno e combattere per costruire un futuro almeno un po’ migliore. 

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