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sabato 10 settembre 2011

Stati Generali del Commercio con l'Estero.

Roma, 9 set. - (Adnkronos) - "Oggi inizia un percorso tra imprese, istituzioni e Governo che ci portera' alla due giorni degli Stati generali del commercio con l'estero". Il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega al commercio estero, Katia Polidori, presenta cosi' il team per il made in Italy.
"La squadra che ho scelto - commenta la Polidori - e' fatta di imprenditori amici che ogni giorno si confrontano con i veri problemi delle imprese. Ognuno di essi presiedera' i sei tavoli che dovranno alla fine redigere un panel con delle proposte". I nomi sono: Gian Luca Rana (agroalimentare), Luca Poncato (energia e ambiente), Roberto Snaidero (arredo e sistema casa), Simone Bettini (mobilita'), Maurizio Marinella (abbigliamento) e Rodolfo Ortolani (servizi).
Ad affiancare gli imprenditori ci saranno Confapi, Confindustria, Rete Italia, Confagricoltura e in piu' Unioncamere, Assocamerestero, insieme ai funzionari dello Sviluppo economico e degli Esteri, nonche' dell'ormai defunto Istituto per il Commercio Estero.
"E' il momento di agire - afferma il sottosegretario Polidori - sull'unica voce positiva della nostra economia, che da sola vale il 25% del Pil. Nel mese di luglio il valore complessivo delle nostre vendite all'estero ha toccato i 16 miliardi di euro. Un record - sottolina il sottosegretario - in quanto mai nella storia si era registrato un dato simile. Dietro questi tavoli, in corso da questa mattina, c'e' un'Italia che non si arrende e che chiede alla politica di fare il suo mestiere".
"Gli stati generali del commercio con l'estero non si facevano dal 2006. A testimonianza di quanto ci teniamo a questo progetto questo pomeriggio ci recheremo dal Premier Berlusconi perche' - dice la Polidori - ora tocca al Governo trovare le soluzioni e predisporre i 'binari' che aiutino le imprese a raggiungere i mercati piu' lontani".

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

lunedì 28 marzo 2011

Primo Ministro di Australia, JOHN HOWARD.

Dall' Australia...una lettera importante per una vera presa di posizione.
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l'Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Sembra che il primo ministro John Howard abbia scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
"GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI! Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura.
La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l'INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l'arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d'influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E' quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un'altra parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura.
Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un'altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui.
"Allora rispettate il paese che Vi ha accettati."

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

giovedì 24 marzo 2011

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Napolitano: l'Italia si sta muovendo nelle regole della Carta dell'Onu.
Il Capo dello Stato: ci sono posizioni diverse ma una convergenza è stata trovata in Parlamento
ROMA (24 marzo 2011) - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lasciando oggi le Fosse Ardeatine, ha detto a proposito dei raid compiuti sulla Libia: ''Stiamo pienamente dentro la Carta delle Nazioni Unite". Il capo dello Stato ha poi sottolineato come ieri nel Parlamento "si è espressa, pur nella diversità di posizioni, una convergenza fondamentale, molto significativa e importante''.
Mentre il ministro della Difesa La Russa sull'impegno delle forze militari italiane ha spiegato che oltre ai quattro Tornado e ai quattro caccia F-16 potranno essere disponibili sotto l'egida della Nato potranno essere disponibili anche unità navali e altri aerei. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, sull'impegno dell'Italia, ha riferito alla Camera che il Paese sta dando il proprio contributo nei rispetti della risoluzione del 1973. E ha aggiunto: "Il nostro impegno e quello della comunità internazionale è quello di evitare una guerra sanguinosa nella quale un regime colpisce un popolo".
Roberto Rozzi

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

sabato 15 gennaio 2011

Tunisia: appello Frattini, moderazione.

Italia sostiene scelte popolo tunisino, auspicio e' democrazia
15 gennaio, 14:27
(ANSA) - ROMA, 15 GEN - 'L'Italia segue con la massima attenzione gli sviluppi della situazione in Tunisia. Il nostro sincero ed amichevole appello alla moderazione e al dialogo - sostiene il Ministro degli Esteri Franco Frattini - va alle diverse istituzioni del paese e a tutte le componenti della societa' tunisine. L'Italia - conclude il ministro - sosterra, come sempre, le scelte del popolo tunisino che auspica fortemente vadano sulla strada della democrazia e della pacifica convivenza'.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

venerdì 31 dicembre 2010

IL BRASILE NON MERITA RAPPORTI CON L'ITALIA

Caso Battisti.
Chiediamo fermamente che il nostro Governo si attivi con tutte le industrie Italiane, ad iniziare da Finmeccanica e Fiat, per dare il via alla smobilitazione dal Brasile, col progressivo scioglimento dei contratti ed il ritiro di ogni attività Italiana in quel Paese che non merita nessun tipo di collaborazione. Inoltre confidiamo in un "pesante" intervento Italiano in sede Comunitaria per far prendere all'Europa una chiara, netta, precisa ed autorevole posizione di condanna.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

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