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giovedì

Un pensiero sulle date di nascita dei Servizi al Cittadino.

Ma prima si stava come nel Medio Evo e dopo non si è costruito più nulla ? Possibile mai ?
Opere sociali e sanitarie :
01. Assicurazione invalidità e vecchiaia, R.D. 30 dicembre 1923, n. 3184.
02. Assicurazione contro la disoccupazione, R.D. 30 dicembre 1926 n. 3158.
03. Assistenza ospedaliera ai poveri R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841.
04. Tutela del lavoratore di donne e fanciulli R.D 26 aprile 1923 n. 653.
05. Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.) R.D. 10 dicembre 1925 n. 2277.
06. Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti, R.D. 8 maggio 1925, n. 798.
07. Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 2055.
08. Esenzione tributaria per le famiglie numerose R.D. 14 maggio 1928 n. 1312.
09. Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, R.D. 13 maggio 1928 n. 928.
10. Opera nazionale orfani di guerra, R.D.26 luglio 1929 n.1397.
11. Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), R.D. 4 ottobre 1935 n. 1827.
12. Settimana lavorativa di 40 ore, R.D. 29 maggio 1937 n.1768
13. Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), R.D. 23 marzo 1933, n. 264.
14. Istituzione del sindacalismo integrale con l’unione delle rappresentanze sindacali dei datori di lavoro (Confindustria e Confagricoltura); 1923.
15. Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), R.D. 3 giugno 1937, n. 817.
16. Assegni familiari, R.D. 17 giugno 1937, n. 1048.
17. I.N.A.M. (Istituto per l’Assistenza di malattia ai lavoratori), R.D. 11 gennaio 1943, n.138
18. Istituto Autonomo Case Popolari.
19. Istituto Nazionale Case Impiegati Statali.
20. Riforma della scuole “Gentile” del maggio 1923 (l’ultima era del 1859).
21. Opera Nazionale Dopolavoro (nel 1935 disponeva di 771 cinema, 1227 teatri, 2066 filodrammatiche, 2130 orchestre, 3787 bande, 1032 associazioni professionali e culturali, 6427 biblioteche, 994 scuole corali, 11159 sezioni sportive, 4427 di sport agonistico). I comunisti la chiamarono casa del popolo.
22. Guerra alla Mafia e alla Massoneria (vedi “Prefetto di ferro” Cesare Mori).
23. Carta del lavoro GIUSEPPE BOTTAI del 21 aprile 1927.
24. Lotta contro l’analfabetismo: eravamo tra i primi in Europa, ma dal 1923 al 1936 siamo passati dai 3.981.000 a 5.187.000 alunni - studenti medi da 326.604 a 674.546 - universitari da 43.235 a 71.512.
25. Fondazione del doposcuola per il completamento degli alunni.
26. Istituzione dell’educazione fisica obbligatoria nelle scuole.
27. Abolizione della schiavitù in Etiopia.
28. Lotta contro la malaria.
29. Colonie marine, montane e solari.
30. Refezione scolastica.
31. Obbligo scolastico fino ai 14 anni.
32. Scuole professionali.
33. Magistratura del Lavoro.
34. Carta della Scuola.

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mercoledì

Pensioni INPS: pessimismo crescente tra i lavoratori.

di Noemi Ricci
Le pensioni INPS saranno insufficienti secondo i lavoratori italiani: sondaggio condotto su 600 laureati, dal quale emerge anche scarsa informazione.

Un futuro senza pensione INPS: suu 600 laureati italiani sotto i 35 anni intervistati da Comunità&Impresa nel sondaggio "Il rapporto tra i giovani italiani e la previdenza", il 75% la vede come un miraggio, il 60% pensa che i soldi versati a INPS e casse previdenziali finanzieranno la vecchiaia solo di dipendenti statali e politici.
Il 78% complessivo è sicuro che, anche se dovesse ricevere una pensione INPS, questa non basterà a soddisfare il fabbisogno economico della propria vecchiaia.
Il 73% del campione ritiene che gli Italiani nei prossimi 30-40 anni diventeranno mediamente più poveri, il 40% non è affatto fiducioso nei confronti del proprio futuro economico. Un pessimismo che invade tutti: il 75% dei laureati brevi, il 76% dei laureati magistrali e il 69% di chi ha un dottorato o un master è certo che l'INPS non ne avrà abbastanza anche per loro.
Pessimismo ma anche scarsa informazione: ad esempio, pochi conoscono o sanno come richiedere il riscatto della laurea (40%) e l'87% di loro non ha ancora aderito.
In generale prevale la disinformazione, con il 47% che ritiene di non dover versare i contributi all'INPS se opta per le pensioni private alternative. Il lavoro nero sembra essere una soluzione possibile per il 27% per tenere per sé almeno la metà dei contributi pensionistici.
Da un secondo sondaggio condotto sempre da Comunità&Impresa tra mille giovani tra i 16 e i 25 anni, al di là della loro istruzione, emerge un quadro molto simile: con l'84% che ha come principale preoccupazione quella di non riuscire trovare una fonte di reddito stabile, a seguire il non avere una pensione di anzianità adeguata (77%)
Il 63% parla spesso dei timori in questo senso a casa, il 20% avverte nella propria famiglia (il 54% in sé stesso) una mancata informazione sui sistemi pensionistici e previdenziali. Nonostante questo il 57% ritiene la propria famiglia il primo canale per informarsi sulla pensione, il 37% preferisce il web e il 31% i giornali.

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