mercoledì 3 dicembre 2014

IL NUOVO SPETTACOLO DELLA COMPAGNIA PALTO’ SBIANCATO DI STEFANO MARIA PALMITESSA AL TEATRO VASCELLO

Compagnia PALTÒ SBIANCATO
11-14 dicembre 
Il dito sulla bocca
Segreti in filastrocca
di Donatella Ferrara
regia Stefano Maria Palmitessa
con (in ordine alfabetico)
Alessandro Calamunci Manitta, Mary Fotia, Alessandro Laureti,
Marina Lorè, Ornella Lorenzano, Monica Maffei, Eleonora Albrecht
musiche originali Pasquale Citera
scenografia Luciano Ciandra
coreografie Mara Palmitessa
assistenza alla regia Marina Lorè
Il gesto del titolo allude a segreti taciuti, rimossi o sventati. Le voci escono anche a labbra serrate, forzando l’uso fonetico-ritmico d’un linguaggio tra versi a rima, prosa vernacola e canto.
Le tonalità espressive modulate dall’autrice Donatella Ferrara trascorrono dal registro grottesco-tragico a quello ludico-metaforico, non di rado enfatizzando spunti di paradossale ironia e di esilarante comicità.
Il lavoro si articola in tre performance distinte, raccordate dalle note di una ballata che, dopo un abbrivio melodico-onirico, accoglie varie coloriture timbriche per comporle in un unico, consonante tappeto musicale.
Questa la sequenza in abstract.
- La Magrassa. Melologo sul male duale dell’anoressia/bulimia. Cinque i personaggi: le due ragazze ammalate, il loro demone figurato, il croupier, il narratore.
- L’Antonpofaga. Triangolo-thriller, più che altro un monologo. Una donna di professione cuoca, matura d’età, a suo modo romantica, illusa e delusa dall’amato sfuggente, avendo… il coltello dalla parte del manico, predispone il maschicidio con delirante proposito rovesciato.
- L’Assemblato. In un monologo brillante, ricco di humour, in blando romanesco, un batterista jazz da discoteca racconta la sua storia di dipendenza da alcool e droghe e rievoca il disastroso incidente del quale, tuttavia, in virtù di esperienze di meditazione e revisione della sua vita, ha saputo mettere a frutto gli esiti… strepitosi.
La canzone di raccordo: La ballata di Rosa. Una giovane madre narra con struggente tenerezza la vicenda vissuta dalla sua figlia più piccola abusata da un parente acquisito, presunto pedofilo, “lo zio delle caramelle”. 
Stefano Maria Palmitessa, esponente romano di quella tendenza del teatro contemporaneo volta, in modo particolare, alla ricerca ed alla estetica visuale, punta, nella sua regia, a valorizzare gli accenti espressionistici e surreali dei testi e a trascendere, con pochi elementi espansivi, lo spazio chiuso e ridotto della scena. In questa operazione è validamente supportato dai componenti della sua affiatata Compagnia Paltò Sbiancato

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