venerdì 14 febbraio 2014

La Corte di Giustizia segna un passo importante sul tema della responsabilità per linking

La Corte di Giustizia dell’Unione europea con una decisione resa qualche minuto fa nel caso Svensson è tornata ad interrogarsi su conformazione e limiti della comunicazione al pubblico e sull'estensione possibile dei diritti di privativa riconoscibili a soggetti che rendono disponibili sul web opere protette. 

Infatti, secondo i giudici europei, quando il sito web o il contenuto linkato sia ad accesso libero (si pensi a contenuti di siti di informazione o anche a contenuti audiovisivi accessibili liberamente sul web) non è possibile sostenere che il sito che ospita il link prenda di mira un “pubblico nuovo” rispetto a quello considerato dal titolare dei diritti.

Quindi secondo la Corte di Lussemburgo non è richiesta l’autorizzazione del titolare del sito o del contenuto linkato nel caso in cui quest’ultimo sia ad accesso libero. Tale autorizzazione rimane necessaria allorquando il contenuto sia fornito in abbonamento e/o protetto da specifiche misure tecnologiche di protezione. 

di Marco Bellezza - Senior associate Portolano Cavallo Studio legale - Articolo Completo QUI ! 

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