lunedì

ITALIA: Repubblica degli inquieti

da Il Giornale del Piemonte di A.Mola

...La rinuncia al mandato da parte dei parlamentari  del Popolo della Libertà e della Lega Nord non ha nulla a che fare con l’ “Aventino” del 1924-25: un’esperienza fallimentare. Esso non è né un attentato alla Costituzione, né un colpo di Stato. E’ l’unico argomento politico rimasto a chi vuole aprire un dibattito alle Camere sullo sfacelo dello Stato di diritto ma si scontra con la sordità altrui: in un Parlamento comprendente molti membri eterodiretti da non si sa quali Guru effettivi (Grillo e Casaleggio sono solo controfigure di cartongesso di chi li ha orchestrati e finanziati). Proprio perché al momento solo “annunciate”, le “dimissioni”  dei parlamentari del PdL (per di più affidate solo ai capigruppo) sono un argomento dialettico. Indicano la linea rossa di questo parlamento. 
La catastrofe verrà invece a inizio dicembre se la Corte Costituzionale dichiarerà che la legge elettorale vigente è incostituzionale. In tal caso le Camere risulteranno invalide, quanto meno sul piano politico, nell'opinione interna e internazionale. Non in questi giorni ma a quel punto si spalancherà l’abisso, perché ne discenderà la nullità morale delle Camere, elette con una gigantesca e reiterata frode ai danni della sovranità nazionale, e ne risulterebbero inficiati tutti gli atti, inclusa l’elezione dell’attuale capo dello Stato. 

Fonte: Prof. Luigi Pruneti Scrittore e Saggista

www.studiostampa.com

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