sabato 21 gennaio 2012

“Per salvare il Concordia bastavano due Euro”

L’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso scrive al Corriere
Caro direttore, su questo incredibile disastro si e’ scritto di tutto. Alcuni aspetti fondamentali, pero’, sono stati trascurati”. Inizia cosi’ la lettera dell’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso al ‘Corriere della Sera’. Si chiede Bertolaso: “Abbiamo un sistema di controllo del cielo, molto meno frequentato del mare, che ci consente di seguire ogni aereo, anche il piu’ piccolo, in ogni sua mossa.
APP DA DUE EURO – Con le navi, come siamo messi? Possibile che un tratto di mare cosi’ trafficato come quello toscano sia attraversato da mezzi navali che nessuno segue, che nessuno monitora, anche enormi come la nave affondata al Giglio?”. Se il comandante fosse stato ai comandi di un aereo da turismo – e’ il ragionamento di Bertolaso – sarebbe stato inseguito prima del disastro, non dopo, dalla voce di chi lo richiamava al rispetto delle norme sul volo. Chi va per mare conosce bene un sistema che oggi usano pure le barche a vela: l’Ais, segnale anticollisione: e’ disponibile anche sull’iPhone, grazie al programma “marine traffic”, costa 2 euro e da’ tutte le indicazioni sulle navi in movimento, con rotta e velocita’. Perche’ nessuno ha controllato cosa faceva una nave con 4.000 anime a bordo?”.
I SOCCORSI - Quindi una considerazione sull’inchino’: “Sembra che il passare vicino alla costa fosse abitudine, non un caso eccezionale, per questa e forse per altre navi di quelle caratteristiche e di quella stazza. Una notizia del genere rappresenta una denuncia ben piu’ pesante delle accuse rivolte allo sprovveduto comandante della Costa”.
E conclude sui soccorsi: “Tanti hanno lavorato per ore e ore, tanti hanno affrontato situazioni difficili, tanti hanno dato prova di eroismo. Ma chi ha coordinato i soccorsi? Chi ha preso in mano la gestione dell’intera operazione, dall’accoglienza dei superstiti ai rapporti con le autorita’ degli altri Paesi, dalla lista dei passeggeri alla ricerca dei dispersi, fino alle misure per la messa in sicurezza dell’ambiente? Chi informa l’opinione pubblica? Nessuno”. (AGI) 



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