sabato 27 marzo 2010

Rimborso IVA su TARSU (Tassa Rifiuti)

La Cassazione ha finalmente stabilito che la tassa sui rifiuti solidi urbani è di fatto una tassa e non una tariffa; di conseguenza hanno applicato l'iva su un importo dove non doveva essere applicata in quanto appunto "tassa". Pertanto tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10% dei 10 anni retroattivi; inoltre controllando sul sito "federconsumatori" si evince che chi richiede il rimborso (che come al solito arriverà, lentamente ma arriverà) bloccherà di fatto l'iva sulle prossime fatture. Chi non lo fa si troverà a continuare a pagare tutto come prima perché, come capita solo in Italia, gente come anziani o fasce deboli che non conoscono i loro diritti non ne usufruiscono "in automatico", ma solo se se ne accorgono e fanno richiesta.

giovedì 25 marzo 2010

Arriva l’October Cup 2010 !

Da oltre 15 anni la ASD Marenostrum è vicina al Telefono Azzurro, una collaborazione fantastica per una sfida che si ripete con crescente successo.
A Talamone, grazie al sostegno del CVT - Circolo della Vela Talamone, del CVLT - Circolo Vela Libera Talamone ed al supporto della Proloco, è stato possibile organizzare l’evento in una delle baie più belle d’Italia.
Il programma è ormai consolidato e prevede, nella giornata del primo Sabato di ottobre, una regata seguita nella serata da un’elegante festa, dove puntualmente si radunano i regatanti e gli ospiti, per assistere alla premiazione e godere di un ottimo open bar con musica dal vivo.
Va evidenziato che, questo evento è nato casualmente ma grazie alla sua fortunata formula è divenuto un grande successo, tanto da motivare gli organizzatori a farlo veicolo di quei valori positivi comuni a chi va per mare, promuovendo la solidarietà e destinando, da sempre, i proventi delle iscrizioni al TELEFONO AZZURRO che presenzia costantemente, col proprio direttivo, la manifestazione.
Il clima della OCTOBER CUP è davvero indescrivibile …… la portata della festa, degli eventi collaterali, il premio PETRONIO (destinato all’equipaggio più elegante e rappresentativo) e tutte quelle novità che ogni anno vengono proposte, rendono la manifestazione unica nel suo genere.
Partecipare alla OCTOBER CUP è facile e nel contempo esaltante poiché in nessun'altra manifestazione si può percepire l'aggregazione, la solidarietà e l'allegria che hanno fatto di questo evento un successo senza pari per i regatanti e per i sempre numerosi Sponsor.

Per informazioni ed iscrizioni:

ASD Marenostrum - Tel.: 338.8694.615 (Il Presidente Piero Piciucco)

e-Mail: pieropiciucco@libero.it

Per informazioni commerciali e Sponsor:

Studio Service di G.Bertollini - Tel. 335.8071.159 (Il Titolare Giancarlo Bertollini)

e-Mail: bertollini@studioservice.com

martedì 23 marzo 2010

Truffe on line: Registro italiano in Internet.

Già nel 2007 era stata segnalata questa notizia a proposito del Registro italiano in Internet. Dietro questo nome altisonante si nasconde una società tedesca, la Deutscher Addressdienst GmbH, che, attraverso lettere ingannevoli, chiede compensi cospicui per inserire i siti Internet delle società nel loro catalogo on line. Se malauguratamente è stato firmato il contratto, dovete sapere che la legge è dalla vostra parte. Innanzitutto nella lettera che avete firmato, in quanto fattura intracomunitaria, deve essere indicata sia la partita IVA del venditore che dell'acquirente.
Inoltre, l'Agcm, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, si è già pronunciata contro la Deutscher Addressdienst GmbH affermando che il messaggio della lettera è "idoneo ad indurre in errore i consumatori, in ordine allo scopo promozionale da esso perseguito ed alle condizioni economiche dell'offerta. Il messaggio, infatti, non indicava con sufficiente chiarezza che la semplice sottoscrizione del modulo per l'inserimento della propria attività commerciale nella guida pubblicizzata non è gratuito, ma comporta il pagamento di un corrispettivo e, pertanto, l'Autorità ne ha vietato l'ulteriore diffusione". Purtroppo, la Deutscher Addressdienst GmbH è sorda a questi provvedimenti, ed ha continuato ben oltre il 2005, anno del provvedimento dell'Agcm, a spedire queste lettere sia in Italia che in altri Paesi.

Per segnalazioni: http://www.agcm.it/

Dal Ministero del Lavoro contributi per le PMI di commercio e artigianato.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha deciso di sostenere, in collaborazione con Italia Lavoro S.p.a., le Pmi italiane del commercio e dell'artigianato. Obiettivi dei contributi sono l'inserimento occupazionale, l'assistenza tecnica/consulenza specialistica ed il sostegno alla creazione d'impresa.
In particolare, per quel che riguarda la consulenza specialistica e l'assistenza tecnica a favore di micro e piccole imprese dell'artigianato e del commercio (turismo), i contributi hanno lo scopo di promuovere la competitività delle Pmi, attraverso servizi di consulenza specialistica della durata massima di tre mesi da realizzare successivamente alla data di presentazione della domanda di ammissione. L'importo complessivo disponibile per il presente avviso è di 5 milioni di euro. Il contributo che potrà essere concesso ad ogni impresa sarà pari al 75% del valore della consulenza al netto dell'Iva, fino a un massimo di 5 mila euro, al lordo delle eventuali imposte e/o trattenute dovute per legge. I costi ammissibili corrispondono ai costi dei servizi di consulenza prestati da consulenti esterni e/o società di consulenza .
La domanda per la richiesta del contributo finalizzato all'assistenza tecnica/consulenza specialistica potrà essere presentata a partire dalle ore 10 del 01/02/2010 e non oltre il 30/06/2010, fatto salvo il previo esaurimento delle risorse disponibili comunicato sulla Gazzetta Ufficiale e sul sito di programma http://www.arco.italialavoro.it/.
Le domande potranno essere presentate esclusivamente on line, attraverso il sistema informativo di Programma all'indirizzo http://www.arco.italialavoro.it/.

I Vantaggi del noleggio a lungo termine

Sono tanti i motivi per scegliere la formula del noleggio a lungo termine in alternativa alla proprietà. Avere un consulente che pensa alle vostre auto dall’inizio alla fine del ciclo di vita significa risparmio, di tempo, di lavoro e di capitali; significa ottimizzazione della vostra attività, pianificazione e trasformazione dei costi variabili in costi fissi. 

Il noleggio a lungo termine risulta il sistema più economico e semplice di utilizzo e gestione di un'Auto, sotto tutti gli aspetti:
FINANZIARIO: non c'è anticipazione di capitali per l'acquisto né per il pagamento anticipato di bollo e assicurazione; consente di tagliare tutti i “costi occulti” legati alla gestione di un parco automobilistico di proprietà dell’azienda.
AMMINISTRATIVO: tutti i compiti amministrativi sono in outsourcing (delegati all’esterno), cioè affidati alla professionalità e alla competenza della società noleggiatrice che si occuperà di tutti gli aspetti relativi alla gestione del vostro parco auto.
ECONOMICO: i canoni di noleggio possono essere estremamente competitivi rispetto all'acquisto e alla manutenzione di un'auto, oltre al considerevole risparmio sull’RC Auto.
Inoltre, si aggira il problema di rivendere l’usato poiché la società noleggiatrice si fa carico del ritiro e della rivendita dell’usato.

www.automotive-italia.it

venerdì 19 marzo 2010

EURO: Unione Europea e Stati Uniti d'Europa

L'implosione dell'Europa dell'Est (particolarmente nel 1989/1991) ha portato all'accelerazione dell'afflusso di masse, sia dal Sud che dall'Est, in cerca di futuro, contemporaneamente all'emersione delle nuove grandi potenze, India e Cina, alle quali si sono aggiunte Russia e Brasile, che hanno dato vita all'ormai conosciuto B.R.I.C. divenuto poi B.R.I.C.S. con l'inserimento del Sud Africa (ora in una gravissima situazione) e probabilmente presto della Malaysia
Per l'Unione Europea la gestione degli Stati Confederali risulta debole e di difficile controllo, mentre, uno Stato Federale (con un EURO pesante) si prefigurava essere la soluzione, se solo si fosse riusciti a superare la resistenza al cambiamento col declassamento di potere delle classi dirigenti dei singoli Stati. 
A nostro parere la possibile soluzione poteva essere quella di far nascere rapidamente gli Stati Uniti d'Europa con: Spagna, Italia, Francia?(dubito), Germania?(dubito) e Portogallo, e usare l'attuale Unione Europea quale futuro polmone per l'ingresso di singoli Stati. Credevamo che solo con la doppia gestione, sia Politica che Monetaria, si sarebbe potuto sperare in un nuovo Rinascimento. 
Resta il detto che forse è: 
"meglio soli che male accompagnati".

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA





La Costituzione della Repubblica Italiana.

 

Un invito all'Amore
ed al Rispetto
per la nostra Patria. 


Principi fondamentali.

Data a Roma, addì 27 dicembre 1947.
ENRICO DE NICOLA
Controfirmano: Il Presidente dell’Assemblea Costituente:
UMBERTO TERRACINI
Il Presidente del Consiglio dei Ministri:
ALCIDE DE GASPERI
Visto, Il Guardasigilli:
GIUSEPPE GRASSI
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Art. 6

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art.7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.[1]

Art. 8

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. [2]

Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. [3]

Art. 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12

La Bandiera della Repubblica è il Tricolore Italiano: Verde, Bianco e Rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. 


La Costituzione Infranta sulla LIBERTÀ DI STAMPA !!!
Art. 21 Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

martedì 16 marzo 2010

La Politica va riportata alla SERIETA' !!!

Noto con dispiacere che invece di rimboccarsi le maniche per essere dei veri promotori molti preferiscono lamentarsi dell'accaduto o discutere col solito imbecille di turno. Gli accadimenti del passato ci debbono servire per crescere ed il presente a progettare il futuro. Senza obiettivi precisi e definiti non si va da... nessuna parte. Ora il vero obiettivo è vincere le elezioni battendo le sinistre, poi concludere l'indagine sul passato ed a tal proposito, per non sembrare troppo malleabile, Vi ricordo quanto pubblicato subito dopo il disastro della presentazione:

Non accettate liste PdL nella Provincia di Roma.

Insisto. Possibile che stiamo SEMPRE in mano ad incapaci o peggio. Chi, come me, si occupa da 40 anni di Organizzazione Aziendale, quando capitano queste disgrazie vede nei responsabili 2 (due) sole possibilità: o siete Stupidi, o siete dei Nemici; in tutti e due i casi NON fate per noi. ADDIO !...

http://www.studiobertollini.it/

venerdì 12 marzo 2010

MASSONERIA: CENTO ANNI FRA SQUADRA E COMPASSO.

Era il 21 marzo del 1910 quando Saverio Fera, nel corso di un'Assemblea Costituente, proclamo' la fondazione dell'Ordine e fu eletto come primo Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia. Cento anni sono passati e per celebrare l'importante ricorrenza, e ricordare tutti gli avvenimenti che hanno contribuito a far crescere tra alterne vicende la Comunione massonica, la cui storia e' strettamente intrecciata con quella d'Italia, il 21 marzo a Montesilvano (Pescara), a partire dalle 10, il professore Alessandro Aldo Mola, storico e attento conoscitore delle tematiche massoniche, coadiuvato da altri importanti studiosi, di fama nazionale e internazionale, si ritroveranno per dar vita al convegno 'Cento anni fra squadra e compasso - La Gran Loggia d'Italia dall'eta' giolittiana all'era della globalizzazione'. Un secolo di vita e di storia, un secolo durante il quale la massoneria in generale, e la Gran Loggia in particolaren - spiega una nota - hanno vissuto momenti di grande entusiasmo alternati a periodi di estrema difficolta'. Dalla ferma condanna subita da parte del fascismo alla rinascita nel Secondo Dopoguerra, la Gran Loggia festeggia oggi il suo centenario, con piu' di 8 mila iscritti e sedi dislocate in diverse parti del mondo, in onore al suo credo di 'universalita''. 'Un compleanno cosi' importante va festeggiato con un evento solenne, con un momento di festa, di studio, di riflessione - spiega il Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro Luigi Pruneti - e soprattutto con un'occasione che ci permetta, ripercorrendo la nostra storia e soffermandoci sull'oggi, di immaginare quale potra' essere il domani della Gran Loggia'. Ad aprire i lavori sara' il professor Luigi Pruneti, che introdurra' gli obiettivi e i contenuti del convegno, uno degli appuntamenti piu' attesi dell'anno per la Gran Loggia d'Italia. Sede del congresso sara' il Serena Majestic Hotel Residence. L'evento e' stato organizzato dalla delegazione della Regione Abruzzo della Gran Loggia d'Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori - Massoneria Universale di rito scozzese antico e accettato - Obbedienza di piazza del Gesu' Palazzo Vitelleschi - Roma. Com/Ett (AGI)

(11 marzo 2010 ore 11.56)

giovedì 11 marzo 2010

Il vero padre di Internet d'Italia

Elserino Piol
Il padre del venture capital.

Chi si rivede. Il "solito sospetto". Dietro la quotazione di Yoox, che interrompe due anni di silenzio alla Borsa di Milano, ecco rispuntare il nome di Elserino Piol, finanziatore del gruppo dell’e-commerce con il suo fondo di venture capital Kiwi. “Il vero padre di Internet d'Italia”, “il guru dell’hi-tech italiano”, “il fondatore del venture capital in Italia”.
Elserino Mario Piol, da Limana, Belluno, titolo di studio perito industriale aeronautico e poi ingegnere (poi arriveranno le lauree honoris causa, tra cui quella dell’Alma Mater Studiorum di Bologna), è semplicemente l’uomo che sta dietro le più grandi innovazioni tecnologiche applicate al business italiano.
A partire dalla telefonia mobile. Elserino Mario entra ad Ivrea a 21 anni, nel 1952, come programmatore, a stretto contatto con Roberto, il figlio di Adriano Olivetti.
Olivetti è in quell’epoca una stranissima creatura nel panorama italiano: un’impresa-feticcio, il suo marchio evoca cultura, politica, responsabilità sociale dell’impresa, design, made in Italy, Lettera 22 e Valentina, due macchine per scrivere che saranno poi esposte al MoMa di New York, il rivoluzionario P101, il primo pc nell’Italia degli anni Sessanta, e l’M24, il “mammozzone” che per vendite supererà in Europa i colleghi di Ibm. Il giovane Elserino fa rapidamente carriera: diventa direttore marketing, poi negli anni Settanta passa un lungo periodo negli Usa come numero uno dell’azienda.
Quindi, con l’ingresso dell’Ingegnere, torna a Ivrea come assistente personale di De Benedetti e poi come responsabile dello Sviluppo. Alla fine degli anni Ottanta comincia a capire che il futuro sta nelle tlc. E si inventa Omnitel, ovvero il numero due della telefonia mobile in Italia.
Tutto nasce nel 1988. Hotel Carlyle, New York. A colazione sono seduti Piol, De Benedetti, George Blumenthal, patron della Cellular Communication International, e Peter Cohen, banchiere Lehman. Blumenthal racconta del suo esperimento: ha appena acquistato la licenza per la telefonia mobile a Porto Rico, “perché lì la gente si telefona molto di più che non a New York”.
A De Benedetti e soprattutto Piol si illumina una lampadina, e i due capiscono che la telefonia mobile può essere il modo di salvare l’azienda. E così sarà. Il 19 giugno 1990 viene formalmente costituita Omnitel Sistemi Radiocellulari Italiani (OSR). Nel 1991 c’è l’asta per le frequenze, nel 1993 inizia la campagna di lancio, che sarà affidata a un giovane manager come Francesco Caio. Nel 1994 le prepagate Omnitel si vendono al ritmo di 25 mila al giorno, e alla fine dell’avventura, con la vendita a Vodafone, la creatura di De Benedetti-Piol crea un colosso da 25 miliardi di valore.
Uno dei «piolieri» più celebri, Pier Luigi Celli, che all’epoca era capo del personale di Olivetti e poi diventerà il prototipo perfetto del manager-intellettuale olivettiano, lo ricorda come «un grande. Un grande maestro. Un grande innovatore, un tecnico con una cultura sconfinata, cui si deve non solo l’idea di Omnitel ma anche di Infostrada» sottolinea il direttore generale della Luiss.
Chi lo conosce bene, Piol, parla di genio e ruvidità, oltre all’immancabile sigaro toscano tra le labbra e le bretelle rosse che sono i suoi marchi di fabbrica. Un aneddoto: quando Francesco Caio prese in mano la divisione cellulari (1993), Piol non si accorse che gli uscieri stavano portando via i mobili e per qualche istante rimase seduto alla sua sedia, assorto in qualche riflessione mentre la sua scrivania da vicepresidente veniva portata via.
Ma non c’è solo il periodo Olivetti. Ci sono «tre Piol» sostiene Franco Debenedetti: «uno pre, uno durante e uno post De Benedetti». Se nel pre il compito di Piol è quello di grande ambasciatore di Olivetti negli Usa, nel durante Piol oltre ad essere il padre dell’esperimento nella telefonia mobile è anche lo scout che va in giro per il mondo a cercare partnership tecnologiche, per portare a Ivrea un po’ di Silicon Valley. E così va ricordata anche la partnership con Apple: pochi si ricordano che Olivetti aprì una sede a Cupertino nel 1972, quando Jobs era ancora un fricchettone impiegato in Atari.
Ma è anche nel durante che Elserino apre a quella che è la terza fase della sua vita: il venture capital, ovvero l’investimento di capitale di rischio in imprese altamente innovative.
Negli anni Novanta, lasciata Olivetti, il venture capital diventa la sua nuova frontiera. Prima come advisor di società come 4C Ventures e poi dal 1998 come fondatore e chairman di Pino Venture Partners, a sua volta partner dei fondi Kiwi e Kiwi II. Tra le sue avventure di finanziatore spericolato e accorto, quelle di Vitaminic, Click.it, Elitel, Blixer, Cubecom. Ma soprattutto quella di Tiscali. Società che nel 1998 era sconosciuta ai più, ma non a Piol, che decide di investirci l’equivalente di 2 milioni di euro. Che diventeranno 500 al momento di vendere, nel 2001. Momento giusto, naturalmente. «Se fossimo negli Usa, Piol sarebbe una via di mezzo tra Warren Buffett e Steve Jobs» riflette Pier Luigi Celli.
Se fossimo negli Usa, l’arrivo di Piol in Borsa forse sarebbe considerato il segnale che è ora di ricominciare a puntare sui listini.

Fonte : H2biz

martedì 9 marzo 2010

FERMIAMO LE EX MOGLI !

Il fenomeno delle separazioni predatorie (*vedi "LA FABBRICA DEI DIVORZI" ed. San Paolo) è oramai largamente diffuso in tutto l'occidente. Vogliamo a tal proposito divulgare una lettera, scritta da una donna, giuntaci dalla vicina Svizzera (e anche pubblicata dai quotidiani del territorio).
Fermiamo le ex mogli - "Scrivo per esternare indignazione sulla legge riguardante le separazioni e i divorzi, con particolare riferimento agli alimenti che gli uomini devono dare per i figli e per le ex mogli. Esistono molti casi di donne sleali, che lasciano sul lastrico i mariti dopo avergli già portato via tutto, la casa, i figli, la sicurezza di una stabile vita in comune.
Questi uomini devono far fronte a una vita diversa contro la loro volontà, affrontando non solo il crollo emotivo, ma anche quello finanziario. Ma coraggiosamente, ricominciano da capo, riprendendo i cocci della loro vita e riprovando a vivere di nuovo felici. Ne avranno il diritto? Ebbene, se la risposta è sì, che gli si lascino almeno i soldi che guadagnano.
Per questi uomini rifarsi una nuova vita significa riavere di nuovo quello che hanno perso: ricomprarsi una casa, fare dei viaggi, permettersi di andare a cena fuori, comprarsi cose belle magari insieme a una nuova compagna. Invece no, non possono, a causa dell'avidità di certe donne e dell'ingiustizia della legge, a solo sfavore degli uomini e a favore delle ex-mogli, anche quando sono state loro a lasciare il tetto coniugale, comportandosi prima male in privato nei riguardi dei mariti, poi abbandonandoli, portando via i figli [..].
Bisognerebbe smettere di appoggiare queste donne avide e ingiuste dietro la falsa apparenza di voler sostenere i figli: in realtà spesso i figli sono usati come una rendita per vivere da sole e fare i propri comodi. [..] Se vogliono andarsene per cambiare vita, lo facciano pure, basta che lascino in pace gli ex mariti."

di Antonella Meneguzzi - dal Corriere del Ticino (04 Marzo 2010 p.42)

Nella vita una spy story ?

Nel passato di Di Pietro: Tonino, Ti ricordi ?
di Maurizio Tortorella

Un mucchietto di foto, che avrebbero dovuto essere distrutte, e invece emergono dopo oltre 17 anni di oblio. E un interrogatorio, anch’esso totalmente dimenticato, che risale al 1995. Sono gli elementi del caso che dall’inizio del mese sta assediando Antonio Di Pietro, presidente appena confermato dell’Italia dei valori.


Il 2 febbraio il Corriere della sera ha pubblicato alcune immagini che ritraggono l’ex pm al tavolo di una cena romana, il 15 dicembre 1992, seduto alla sinistra di Bruno Contrada, alto funzionario del Sisde, e vicino ad altri personaggi del ramo: come Fausto Del Vecchio, colonnello del Sisde; o come Rocco Mario Mediati, un «investigative specialist» della Kroll security services americana.
L’imbarazzo, che per tanto tempo ha fatto tacere Di Pietro sull’episodio, è forse dovuto alla vicinanza con tanti 007 e al fatto che nove giorni dopo quell’incontro Contrada sarebbe stato arrestato per associazione mafiosa. Tanto che il Corriere ha scritto che quel 24 dicembre partì un vortice di telefonate perché le immagini scomparissero. Di Pietro ha opposto molti «non ricordo», e sostanzialmente ha reagito male: «Solo menti malate» ha detto «possono pensare che ho fatto quel che ho fatto nella mia vita per una spy story».

Fonte: Panorama.it

Rapporto sul consumo di alcol.

Presentazione.
Il 9,4% della popolazione in Italia consuma quotidianamente alcol in quantità non moderate e il 15,9% non rispetta le indicazioni di consumo proposte dagli organi di tutela della salute, pari a più di nove milioni di persone considerate a rischio. Età media sempre più bassa tra i giovani, poco più di 12 anni con una prevalenza tra le più alte in Europa. Questi alcuni dei dati forniti dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, nella sesta Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in attuazione della Legge 30 marzo 2001, n. 125 “Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati”.
Nei confronti dell'Europa l'Italia presenta una minore prevalenza di consumatori di bevande alcoliche e una minore diffusione del binge drinking, l'alcolico fuori pasto; tuttavia, fra coloro che consumano alcol, ben il 26% lo fa quotidianamente (il doppio della media europea), il 14% lo fa da 4 a 5 volte a settimana (valore più alto in Europa) e il 34% pratica il binge drinking almeno una volta a settimana (contro il 28% della media europea).
Il binge drinking è diffuso soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (22,1%) e di 25-44 (16,9% ). Cresce la prevalenza delle donne consumatrici. Nei ricoveri ospedalieri risulta in aumento anche la percentuale di diagnosi ospedaliere per cirrosi epatica alcolica in rapporto alle altre diagnosi (+ 6,5 punti percentuali dal 2000 al 2006).
Nel 2008, il 17,6% dei giovani di 11-15 anni ha consumato bevande alcoliche, in un'età al di sotto di quella legale per la somministrazione e per la quale il consumo consigliato è pari a zero. Tra i giovani di 18-24 anni di entrambi i sessi, il 70,7% ha consumato bevande alcoliche, con una prevalenza superiore alla media nazionale.
La tipologia di consumo a rischio prevalente tra i giovani è il consumo fuori pasto, che ha riguardato, nel 2008, il 31,7% dei maschi e il 21,3% delle femmine di età compresa fra gli 11 e i 24 anni. Nella stessa fascia di età, il 13,2% dei maschi e il 4,4% delle femmine ha praticato il binge drinking nel corso dell'anno.
Tra i giovani conducenti si riscontra il più alto numero di feriti e morti negli incidenti stradali (29.672 feriti di 30-34 anni e 432 morti di 25-29 anni nel 2007) e l'ebbrezza da alcol ha rappresentato nel 2007 il 2,09 % del totale di tutte le cause di incidente stradale rilevate.
Tra gli anziani di oltre 65 anni, il 48,1% dei maschi e il 13,1% delle femmine consuma alcolici, e in particolare vino, senza attenersi alle linee guida proposte dagli organi di tutela della salute.
La Relazione rileva peraltro che nell'ultimo triennio, in maniera più o meno marcata e diffusa tra le diverse categorie di popolazione e fasce di età, si intravede una positiva tendenza alla diminuzione di alcuni indicatori di rischio, quali la prevalenza dei consumatori quotidiani non moderati, dei binge drinkers, dei consumatori fuori pasto. Si conferma inoltre nel 2006 la positiva tendenza al calo nel tempo del tasso nazionale di mortalità per cirrosi epatica (9,61 per 100.0000 ab. nel 2006) e del tasso nazionale di ospedalizzazione per diagnosi totalmente alcolcorrelata (154,9 per 100.000 ab. nel 2006). Tra il 2006 e il 2007 si è registrata anche una diminuzione del numero degli utenti alcoldipendenti in trattamento nei servizi alcologici del SSN (-3000 circa) e, tra essi, della percentuale di giovani di 20-29 anni, interrompendo una tendenza all'aumento in atto fin dal 1996.
Per il consolidamento di questi dati positivi occorre lavorare, in linea con gli orientamenti della legge 125/2001 e tenendo conto della grande importanza della prevenzione. In questa direzione, Ministero e Regioni sono attualmente impegnati attivamente per inserire il tema alcol e salute nell'ambito del prossimo Piano Nazionale triennale di Prevenzione, con la previsione di interventi regionali e di azioni centrali finalizzati a promuovere stili di vita sani anche in relazione al consumo di alcol.

Fonte: Ministero della salute

Redazione internet - Beatrice Casini

lunedì 8 marzo 2010

Cena Sommelier di Mercoledì 10 marzo

Volge al termine il Corso Sommelier di Giancarlo Bertollini ed il Menù definitivo, per la cena finale di Mercoledì 10 marzo 2010, è stato concordato. Se qualcuno, al di fuori dei corsisti, avesse piacere di partecipare, la serata è "aperta". I corsisti non debbono nulla essendo, la cena, già inclusa nel corso, per gli altri il costo a persona è contenuto in €.30,00. Il Soho Cafè è in via Appia Nuova, 700 e cortesemente necessita una prenotazione a questo indirizzo: info@studiobertollini.it .

Evento su Facebook !

giovedì 4 marzo 2010

Sicurezza - La delega di funzione ed il potere di spesa. - Cassazione.

La Cassazione Penale, ribadisce il principio della effettività nel regime di delega in materia di sicurezza del lavoro.

L'invalidità della delega in base al principio di effettività impedisce che il delegante possa essere esonerato da responsabilità ma non esclude la responsabilità del delegato che, di fatto, abbia svolto le funzioni delegate. Il delegato che ritenga di non essere stato posto in grado di svolgere le funzioni delegate (ovvero non si ritenga in grado di svolgere adeguatamente quelle funzioni) deve chiedere al delegante di porlo in grado di svolgerle e, in caso di rifiuto o mancato adempimento, rifiutare il conferimento della delega.
La Cassazione - Cassazione penale, sez. III, (ud. 21 ottobre 2009) 20 novembre 2009, n. 44890, Pres. Petti, Rel. Fiale - torna a occuparsi di delega e di esercizio di fatto delle funzioni delegate per confermare un orientamento estremamente rigoroso sul punto, laddove la Suprema Corte ha ribadito che indipendentemente dalla delega a rilevare per l'attribuzione di responsabilità penali nell'ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro è il principio di effettività, quindi, la valutazione nel caso concreto di "chi" abbia esercitato un determinato potere o di chi abbia effettivamente impartito un ordine, indipendentemente dal fatto che questo potere sia stato attribuito validamente o meno. Nel caso di specie è accaduto che venisse riconosciuta la responsabilità penale di un funzionario comunale, per l'infortunio occorso a un lavoratore il quale, incaricato di eseguire la pulizia e la smerigliatura di una ringhiera sul lungomare, era stato colpito da una scheggia di ruggine penetratagli in un occhio in quanto non era stato munito di occhiali idonei a proteggere gli occhi da schegge e da materiali dannosi e non aveva ricevuto una adeguata informazione sui pericoli connessi alla propria attività lavorativa. L'imputato aveva proposto ricorso per Cassazione lamentando, fra l'altro, che «la delega conferitagli dal sindaco pro tempore, in materia antinfortunistica e di sicurezza sul lavoro, non poteva ritenersi "pienamente Valida e produttiva di effetti giuridici", perché non accompagnata dall'effettiva assegnazione, da parte del delegante, dei fondi necessari per l'espletamento delle funzioni delegate». La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso per infondatezza, rilevando che la circostanza addotta dall'imputato doveva ritenersi non rilevante ai fini dell'emissione di un giudizio di assoluzione. Infatti, ha osservato la Corte, «l'invalidità della delega in base al principio di effettività impedisce che il delegante possa essere esonerato da responsabilità ma non esclude la responsabilità del delegato che, di fatto, abbia svolto le funzioni delegate. Il delegato che ritenga di non essere stato posto in grado di svolgere le funzioni delegate (ovvero non si ritenga in grado di svolgere adeguatamente quelle funzioni) deve chiedere al delegante di porlo in grado di svolgerle e, in caso di rifiuto o mancato adempimento, rifiutare il conferimento della delega». Questo orientamento ha ripreso altre recenti decisioni della Cassazione, tra cui Cassazione penale, sez. IV, 27 novembre 2008, n.48295, la quale ha osservato che il delegato che non sia posto in grado di adempiere alle funzioni delegategli deve necessariamente rifiutare la delega o richiedere che il delegante lo metta in condizioni di adempiere correttamente. La decisione è sostanzialmente condivisibile, poiché il principio di effettività costituisce un patrimonio ormai acquisito nel campo della legislazione prevenzionistica; ogni soggetto che, di fatto o di diritto, ricopre una posizione di garanzia ne è pienamente responsabile fino al momento in cui non dimostra di aver rappresentato al superiore gerarchico le eventuali carenze del sistema di sicurezza, compresa l'eventuale inadeguatezza dei poteri di spesa.
(Fonte. Ambiente e Sicurezza - Il sole 24 Ore)

Comunicati Stampa: Una buona Notizia sugli Uffici Stampa

Comunicati Stampa: Una buona Notizia sugli Uffici Stampa

martedì 2 marzo 2010

Consiglio Ministri: approvato d.l.vo sui servizi dei media audiovisivi.

Ministero dello Sviluppo Economico.

Scajola: “Il provvedimento reca importanti disposizioni adeguando la disciplina in materia di attività radiotelevisiva alle innovazioni tecnologiche intervenute nel settore”.

Roma, 1° marzo 2010 - Il Consiglio dei Ministri - su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, e del Ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi - ha approvato in via definitiva il decreto legislativo di recepimento della direttiva sui servizi di media audiovisivi, già approvata in prima lettura il 17 dicembre 2009.
“Il provvedimento, che recepisce in parte le indicazioni delle Commissioni Parlamentari, reca importanti disposizioni adeguando la disciplina in materia di attività radiotelevisiva alle innovazioni tecnologiche intervenute nel settore”, ha detto il Ministro Claudio Scajola, sottolineando che “vengono introdotte regole comuni a tutti i servizi che diffondono immagini in movimento su qualunque piattaforma; norme europee che prevedono regole più flessibili in materia di pubblicità, comprendendo anche il cosiddetto ‘inserimento di prodotto’ (product placement) durante le trasmissioni televisive; disposizioni di rafforzamento della tutela dei minori, soprattutto per quanto riguarda la qualità della programmazione quotidiana”.

LE PRINCIPALI NOVITÀ

1) Internet.
Viene chiarito a quali servizi audiovisivi deve essere applicata la disciplina prevista dalla Direttiva, con un elenco dettagliato delle attività escluse (tra cui i siti Internet tradizionali, come i blog, i motori di ricerca, versioni elettroniche di quotidiani e riviste, giochi on line). È stato specificato che il regime dell’autorizzazione generale per i servizi a richiesta (diversi dalla televisione tradizionale, con palinsesto predefinito) non comporta in alcun modo una valutazione preventiva sui contenuti diffusi, ma solo una necessità di mera individuazione del soggetto che la richiede con una semplice dichiarazione di inizio attività.

2) Produzione audiovisiva.
Sono stati reintrodotti gli obblighi di programmazione per tutti gli operatori (compresa la pay-tv), nonché le quote di programmazione e di investimento previsti per la RAI e l’accorciamento dei tempi per l’emanazione del regolamento nel cui ambito dovranno essere fissate le sottoquote in favore della cinematografia nazionale, non solo per quanto attiene agli obblighi di investimento, ma anche di programmazione.

3) Tutela dei minori.
Vengono recepite anche condizioni che rafforzano la tutela dei minori, soprattutto per quanto riguarda la pornografia, inequivocabilmente estesa a tutte le piattaforme di trasmissione.

4) Ordinamento automatico dei canali.
Si semplifica e si omogeneizza il posizionamento dei canali televisivi sul telecomando. È stata infatti prevista una sinergia tra l’Autorità Garante per le Comunicazioni (che predispone un “piano di numerazione” con criteri di salvaguardia in favore dell’emittenza locale) e il Ministero (che in sede operativa assegna i rispettivi numeri ai fornitori di contenuti televisivi), con potere di sospensione fino alla revoca dell’autorizzazione in caso di inosservanza. Si ritengono così superate le preoccupazioni espresse dall’emittenti locali in relazione ad una possibile scarsa visibilità della propria programmazione nell’ordinamento automatico dei canali fornito all’utenza. -

La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica.

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 12,10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi. Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.
Il Consiglio dei Ministri ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Pietro Antonio Colazzo, il coraggioso funzionario dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna, rimasto vittima dell’attentato di venerdì scorso a Kabul, ed ha deciso che le esequie verranno celebrate in forma solenne con gli onori militari. E’ stata anche ricordata la figura dell’avvocato Enzo Fragalà, barbaramente ucciso a Palermo nei giorni scorsi.
Il Consiglio ha approvato il disegno di legge il cui esame era iniziato nella scorsa seduta su proposta dei Ministri Alfano, Maroni, Bossi, Calderoli e Brunetta, che contiene un importante pacchetto di norme per rafforzare la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione.

...Omissis...
Il Presidente Berlusconi ha annunciato che sottoporrà al Capo dello Stato la nomina di quattro Sottosegretari:
la dottoressa Daniela SANTANCHE’ (al programma di Governo),
il senatore Guido VICECONTE (all’Istruzione, università e ricerca),
l’onorevole Laura RAVETTO (ai Rapporti con il Parlamento),
il senatore Andrea AUGELLO (alla pubblica amministrazione ed innovazione).

lunedì 1 marzo 2010

PROPAGANDA ELETTORALE: LE REGOLE DEL GARANTE DELLA PRIVACY

Si avvicinano le elezioni regionali e amministrative e l'Autorità Garante per la privacy ha approvato di recente un apposito provvedimento (G.U. del 22 febbraio, n.43) che conferma le regole già previste dal provvedimento generale del 2005. Come già fatto in occasione di ogni campagna elettorale, l'Autorità ricorda a partiti politici e candidati le modalità in base alle quali chi effettua propaganda elettorale può utilizzare correttamente i dati personali dei cittadini (es. indirizzo, telefono, e- mail etc.).
Dati utilizzabili senza consenso.
Per contattare gli elettori ed inviare materiale di propaganda, partiti, organismi politici, comitati promotori, sostenitori e singoli candidati possono usare senza il consenso dei cittadini i dati contenuti nelle liste elettorali detenute dai Comuni nonché i dati personali di iscritti ed aderenti. Possono essere usati anche altri elenchi e registri in materia di elettorato passivo ed attivo (es. elenco degli elettori italiani residenti all'estero) ed altre fonti documentali detenute da soggetti pubblici accessibili a chiunque, come gli albi professionali (nei limiti in cui lo statuto del rispettivo Ordine preveda la conoscibilità sotto forma di elenchi degli iscritti).
I titolari di cariche elettive possono utilizzare dati raccolti nel quadro delle relazioni interpersonali da loro avute con cittadini ed elettori.
Dati utilizzabili con il previo consenso.
A meno che i dati personali siano stati forniti direttamente dall'interessato, è necessario il consenso per particolari modalità di comunicazione elettronica come sms, e-mail, mms, per telefonate preregistrate e fax. Stesso discorso nel caso si utilizzino dati raccolti automaticamente su Internet o ricavati da forum o newsgroup, liste abbonati ad un provider, dati presenti sul web per altre finalità.
Sono utilizzabili anche i dati degli abbonati presenti negli elenchi telefonici accanto ai quali figurino i due simboli che attestano la disponibilità a ricevere posta o telefonate. Sono ugualmente utilizzabili, se si è ottenuto preventivamente il consenso degli interessati, i dati relativi a simpatizzanti o altre persone già contattate per singole iniziative o che vi hanno partecipato (es. referendum, proposte di legge, raccolte di firme).
Dati non utilizzabili.
Non sono in alcun modo utilizzabili, neanche da titolari di cariche elettive, gli archivi dello stato civile, l'anagrafe dei residenti, indirizzi raccolti per svolgere attività e compiti istituzionali dei soggetti pubblici o per prestazioni di servizi, anche di cura; liste elettorali di sezione già utilizzate nei seggi; dati annotati privatamente nei seggi da scrutatori e rappresentanti di lista, durante operazioni elettorali.
Informazione ai cittadini. I cittadini devono essere informati sull'uso che si fa dei loro dati. Se i dati non sono raccolti direttamente presso l'interessato, l'informativa va data al momento del primo contatto o all'atto della registrazione. Per i dati raccolti da registri ed elenchi pubblici o in caso di invio di materiale propagandistico di dimensioni ridotte (c.d. "santini"), il Garante ha consentito a partiti e candidati una temporanea sospensione dell'informativa fino al 31 maggio 2010.

E' possibile scaricare il Vademecum Informativo.

Fonte: http://www.garanteprivacy.it/

domenica 28 febbraio 2010

Non accettate liste PdL nella Provincia di Roma

Insisto. Possibile che stiamo SEMPRE in mano ad incapaci o peggio. Chi, come me, si occupa da 40 anni di Organizzazione Aziendale, quando capitano queste disgrazie vede nei responsabili 2 (due) sole possibilità: o siete Stupidi, o siete dei Nemici; in tutti e due i casi NON fate per noi. ADDIO !  http://www.studiobertollini.it/

venerdì 26 febbraio 2010

Privacy: sanità elettronica, carte di credito e banche sotto la lente del Garante.

Varato il piano ispettivo per il primo semestre 2010.
Banche, carte di credito, fascicolo sanitario elettronico, vendita di banche dati per finalità di marketing, sistema informativo del fisco, enti previdenziali. E' su questi delicati settori e sulle modalità con le quali vengono trattati i dati personali di milioni di cittadini italiani che si concentrerà l'attività di accertamento del Garante per la privacy nei primi sei mesi dell'anno. Il piano ispettivo appena varato prevede specifici controlli, sia nel settore pubblico che in quello privato, anche riguardo all'adozione delle misure di sicurezza, alla durata di conservazione dei dati, all'informativa da fornire ai cittadini, al consenso da richiedere nei casi previsti dalla legge. Oltre 250 gli accertamenti ispettivi programmati che verranno effettuati anche in collaborazione con le Unità Speciali della Guardia di Finanza - Nucleo Privacy. A questi accertamenti si affiancheranno quelli che si renderanno necessari in ordine a segnalazioni e reclami presentati.
Un primo bilancio sull'attività ispettiva relativa al 2009 svolta, come di consueto, in collaborazione con il Nucleo Privacy della Guardia di Finanza, mostra il significativo lavoro di controllo svolto dall'Autorità: sono state circa 500 le ispezioni effettuate e 368 i procedimenti sanzionatori avviati. Sono state riscosse somme per circa 1 milione e 600 mila euro, di cui oltre 62.000 relativi alla mancata adozione di misure di sicurezza da parte di aziende e pubbliche amministrazioni.

Fonte. Garante privacy

eCommerce 2009: segnali positivi, nonostante la crisi.

È stato recentemente pubblicato il Rapporto 2009 dell'Osservatorio e-commerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. La Ricerca, basata su oltre 200 casi di studio, si è posta gli obiettivi primari di stimare il valore del mercato italiano dell'eCommerceB2c nel 2009, oltre al consuntivo del 2008, ed analizzare puntualmente tutte le principali evoluzioni strategiche in atto. In particolare il Rapporto 2009 è articolato nelle seguenti quattro aree: il monitoraggio della dinamica del mercato italiano dell'eCommerce lato offerta; un approfondimento su comunicazione, pagamenti e logistica; il confronto con lo scenario internazionale; il dettaglio dell'eCommerce in Italia nei principali comparti (Turismo, Informatica ed Elettronica di consumo, Assicurazioni, Abbigliamento, Editoria, musica ed audiovisivi).

L'abstract del rapporto è scaricabile gratuitamente sul sito www.osservatori.net

giovedì 25 febbraio 2010

Attenzione, il Marco Travaglio è diventato furioso.

ItaliaOggiNumero 047 pag. 7 del 25/2/2010

PRIMO PIANO
Di Diego Gabutti
Il cocco dei magistrati democratici strilla e pesta i piedi perché sarebbe stato infangato.
Questo tifoso della giustizia sommaria chiede provvedimenti contro chi lo contraddice
Marco Travaglio è offeso. Dategli torto: qualche sera fa, ad Annozero, Maurizio Belpietro, direttore di Libero, e Nicola Porro, del Giornale, l'hanno svillaneggiato e diffamato. Passi ancora la diffamazione: Travaglio, col mestiere che fa, deve considerare la diffamazione un reato minore, uno di quei peccati veniali di cui siamo tutti un po' colpevoli (chi più, beninteso, e chi meno). Ma lo svillaneggiamento_ ah no, Travaglio non sopporta che lo si ferisca nell'onore, anzi che lo si infanghi. Non lo sopportano neppure i mafiosi, a pensarci. Tanto che se fossero, non so, Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi a lamentarsi perché si sentono infangati, anzi disonorati, per Travaglio questa sarebbe un'ulteriore prova di concorso esterno. Nel caso di Travaglio, invece, che come la moglie di Cesare è per definizione al di sopra d'ogni sospetto, è una prova d'innocenza. Offesissimo, in ogni modo, il principe dei gazzettieri che amano la legalità, amico degli amici delle procure, cocco dei magistrati democratici, strilla e pesta i piedi. Con una lettera a Michele Santoro, un altro che s'offende facilmente e che altrettanto facilmente offende il prossimo suo, il maestro opinionista del Fatto quotidiano ha chiesto che Annozero prenda immediatamente dei provvedimenti contro simili farabutti. Provvedimenti, deve pensare questo tifoso della giustizia sommaria, anche drastici. Tipo mettere non diciamo al muro, come forse meriterebbero, ma almeno in ginocchio sui fagioli, in diretta televisiva, davanti a tutti, chi non porta rispetto ai giornalisti in odore di santità, cari a Beppe Grillo, onorati dai comici televisivi, culo e camicia con Tonino Di Pietro. In un paese civile, per bene, dove a Marco Travaglio sarebbero eretti monumenti e s'intitolerebbero le scuole, Maurizio Belpietro e Nicola Porro non avrebbero osato infangare la reputazione di questo inesausto cercatore delle supreme verità, quelle processuali, dandogli del frequentatore di poliziotti mafiosi, nonché del cretino! Belpietro e Porro hanno fatto a Travaglio ciò che Travaglio non si stanca (ma lui ne ha il diritto, gli viene da dio) di fare agli altri? È una vergogna! Uno scandalo! Santoro, che sopporta una sola primadonna, se stesso, ha letto la sua lettera aperta, si è preso un paio di giorni per pensarci sopra e alla fine, senza fretta, gli ha risposto con soavità che, se il caro amico Travaglio decidesse di lasciare la trasmissione, come ha minacciato, be', questa «non sarebbe una catastrofe irreparabile». Rimango, Annozero e Michele Santoro possono sempre contare su di me, ha subito fatto sapere Marco Travaglio. Ma l'affronto rimane, e continua a bruciare. Maledetto Berlusconi, che dei due gazzettieri antipatici e irrispettosi, Belpietro e Porro, è il padrone, o meglio il puparo, anzi il signore feudale! Una riforma della giustizia onesta, ci vorrebbe. Non la riforma del centrodestra, ma una riforma seria, rigorosa, sabauda, che tra i reati puniti con la massima severità, col sequestro dei beni e l'esilio perpetuo, contempli in primis lo svillaneggiamento di Marco Travaglio. Invece niente. A lui, Travaglio, non pensa nessuno, nemmeno Santoro, che un po', diciamolo, ha ingiuriato e infangato anche lui. Ultras delle manette, amico degli amici dei giudici d'assalto, cocco delle meglio procure, l'Integerrimo è furioso e sta facendo il broncio. A differenza del proletariato, che secondo Stalin non era una signorina capricciosa, Marco Travaglio è una signorina capricciosissima.

Vino Biologico Italia

In Commissione Europea si anima il dibattito legato alle colture biologiche. L'attenzione è rivolta alla produzione del vino biologico.
La Coldiretti riferisce come l‘attuale legislazione comunitaria preveda come limiti massimi di anidride solforosa (SO2) 150 mg/l per per i vini convenzionali rossi e 200 mg/l per i vini bianchi.
Obiettivo della Coldiretti invece puntare ad abbassare questi valori, per garantire il minore impiego possibile dei solfiti nel vino biologico, sino ad arrivare un giorno all'eliminazione completa.
Il vino biologico inoltre dovrebbe essere prodotto solo in quelle aree, specifica sempre la Coldiretti, realmente vocate alle tecniche di produzione, vinificazione e sperimentazione biologica. In questo modo si garantirebbe la qualità del prodotto.
Mentre l'Associazione si fa portavoce di uno sviluppo del biologico il più possibile purificato da aggiunte di sostanze chimiche, paesi come Austria e Germania si oppongono a queste rischieste. Questi paesi infatti vorrebbero vedere applicati gli stessi parametri per l'aggiunta di solfiiti previsti per il vino tradizionale. La spiegazione di questa opposizione può essere ravvisata nelle condizioni climatiche e ambientali avverse a questa tipologie di colture, rispetto a quelle più tipicamente mediterranee, che non consentirebbero ad Austria e Germania di ottenere una produzione dalle elevate performance qualitative.
Mentre si dibatte in Commissione Europea su questi temi vale la pena ricordare alcuni numeri che la Coldiretti presenta in relazione al mercato del biologico, sia rispetto alle produzione vinicole sia rispetto a quelle alimentari.

Produzione vino biologico Italia

30.000 ettari coltivati
10.000 aziende

Questi ettari sono per lo più dislocati nelle regioni Sicilia, Puglia e Campania con alcune produzioni importanti nel Veneto orientale, che presenta un interessante distretto per il biologico nazionale.

Biologico e consumatori

In base a due ricerche Ismea ACNielsen e Coldiretti/Swg nel 2009 la vendita di prodotti alimentari domestici si è incrementata:
6,9% ad oggi considerato un incremento record per questo settore alimentare [fonte Ismea AcNielsen]
56% degli italiani ha acquistato dei prodotti biologici durante il 2009 [fonte Coldiretti/Swg]
La produzione biologica nazionale, secondo le stime della Coldiretti, presenta un giro di affari di circa 3 miliardi a fronte di 45 mila aziende per un totale di 1 milione di ettari coltivati.
Se questi dati si confrontano da un lato con le nuove abitudini di consumo degli italiani e dall'altro con il boom dell'offerta di nuovi mercati:
32% aziende dove acquistare diretamente
22% aumento agriturismi e boom dei mercati degli agricoltori [fonte Biobank]
emerge chiaramente un quadro che mostra come ai consumi sia legata l'importanza della conoscenza della provonienza dei prodotti.
Per questa ragione la Coldiretti oltre a battersi per una produzione vinicola biologica senza l'intervento di prodotti chimici, come sempre è in prima linea per l'attuazione di misure di trasparenza che fanno bene da un lato ai produttori degli indotti biologici e dall'altro ai consumatori.
Diventa sempre più necessaria l'introduzione, come previsto dal regolamento comunitario, del marchio del biologico italiano, come garanzia per tutti i consumatori sull'origine del prodotto.
Per quanto riguarda invece l'impiego dei solfiti nel vino tradizionale a questo argomento vale la pena dedicare un post a parte visto il forte dibattito in rete e tra gli esperti sugli effetti che l'aggiunta di queste sostanze avrebbero sull'organismo umano.

martedì 16 febbraio 2010

Impianti pubblicitari a Roma

Pubblicato da fidest su martedì, 16 febbraio 2010
La Giunta comunale ha approvato la delibera che rivoluziona le tipologie degli impianti pubblicitari previsti sul territorio cittadino. Saranno uniformi, in materiale ecocompatibile, color grigio fumo e avranno un disegno classico. Le strutture in vetroresina sono vietate. La riforma del settore inizierà dal I e dal XVII Municipio e le società titolari degli impianti dovranno mettersi in regola entro il 30 giugno. Per chi non osserverà le nuove norme, oltre alle multe, arriverà la revoca dell’autorizzazione. Entro la fine dell’anno sarà pronto il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari. “Dopo anni e anni di mancata regolamentazione – spiega l’assessore alle Attività Produttive Davide Bordoni – l’amministrazione capitolina sta mettendo mano al delicato settore della cartellonistica pubblicitaria. Oltre a questa delibera, che uniforma la struttura degli impianti per tutelare il decoro della città, da oggi sono online sul sito del Comune, in nome della trasparenza, i dati contenuti nella Nuova Banca Dati. Nel 2007 il Comune incassava circa 9 milioni di euro dalle entrate pubblicitarie mentre oggi nelle casse del Comune arrivano oltre 20 milioni”. “In merito inoltre alle dichiarazioni strumentali e pre-elettorali dei due consiglieri dell’opposizione, apparse oggi sulle agenzie di stampa – aggiunge l’assessore Bordoni – rispondiamo con i numeri messi in campo dall’amministrazione e li invitiamo a valutare le loro dimissioni, visto che in quindici anni di Giunte Rutelli/Veltroni non sono stati in grado di raggiungere i risultati che noi abbiamo raggiunto in due anni. Invitiamo gli esponenti dell’opposizione a presentare proposte costruttive e a non lasciarsi andare a dichiarazioni demagogiche”.

Oggi è la vigilia dell’anniversario di Mani Pulite

Il 17 febbraio 1992 Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, veneranda istituzione di Milano, veniva beccato con le mani nella marmellata mentre intascava una tangente di sette milioni di lire da un imprenditore che gestiva un’impresa di pulizie. Luca Magni s’era messo d’accordo con l’allora pm Antonio Di Pietro per incastrare il politico socialista. E ci riuscì. Fu il primo arresto di quella che poi passò alla storia come Tangentopoli. Muovevo i primi passi da cronista all’Indipendente di Vittorio Feltri e diciotto anni dopo, cari lettori de Il Tempo, eccoci qua a raccontare ancora una storia che somiglia, ma non è uguale. In molti hanno fatto il paragone tra quegli anni e i fatti di questi giorni. Penso sia un parallelismo sbagliato. Provo a mettere nero su bianco il mio pensiero.

Nell’Italia nel 1992 il sistema dei partiti era logorato e in crisi ideologica. La Democrazia cristiana aveva smesso di essere la formazione di riferimento dei cattolici, sul Pci era appena crollato il muro di Berlino e i socialisti sembravano l’unica forza politica dinamica in grado di assicurare al Paese una guida forte e riformista con un leader di sicuro spessore: Bettino Craxi. La Lega era un movimento allo stato nascente, la galassia dei cespugli della Prima Repubblica era poco più di un sistema di piccoli pianeti che ruotava intorno al grande sole democristiano. Le inchieste colpirono per primi i socialisti, guardacaso il solo movimento che aveva ancora una sua «spinta propulsiva».
La decimazione di quel sistema, la fine del finanziamento dei partiti attraverso le tangenti, la rottura del connubio tra poltica e imprese, nel disegno sgangherato dell’epoca avrebbero dovuto consegnare il Paese - per un incredibile paradosso della storia - al movimento che era stato sconfitto dalla storia: il Pci allora guidato da un improbabile leader di nome Achille Occhetto. Quel disegno si scontrò però con un imprevisto: Silvio Berlusconi. Un imprenditore di successo, l’uomo che aveva fondato in Italia la televisione commerciale, decise di dare una speranza ai moderati e ai riformisti italiani - destinati certamente alla sconfitta - scendendo in campo e fondando un movimento politico di nome Forza Italia.
Il destino, che sempre si diverte a giocare a dadi con le nostre vite, decise che i comunisti dovevano comunque pagare gli errori, le omissioni, le complicità con quel grande orrore chiamato comunismo. La gioiosa macchina da guerra del Pci - che dopo il muro di Berlino cambiò ragione sociale in Pds - s’infranse su un altro muro. Quello dell’Italia moderata, quello della maggioranza silenziosa che non ci stava a farsi governare da un partito che prendeva i soldi da Mosca, dalle cooperative rosse e si presentava immacolato per riscuotere l’incasso politico di un’opera di demolizione a senso unico. Il Cavaliere, con la geniale intuizione del self made man, capì che il Paese l’avrebbe seguito, che i tempi per la sinistra italiana al potere erano ancora lontani, che il sistema dei partiti poteva anche andare a carte quarantotto, ma che il sentimento dell’elettorato era ancora solidamente ancorato alle icone di Sturzo e De Gasperi e al dinamismo moderno di un riformista come Craxi.
Berlusconi fu davvero «il nuovo», quella «rivoluzione conservatrice» di cui l’Italia aveva disperato bisogno per non cadere nel baratro. Per questo Berlusconi è stato sempre considerato un’anomalia, un presunto colpevole, un Cavaliere da disarcionare per via giudiziaria. Quello che stiamo vivendo in questi giorni non è un capitolo di Mani Pulite. Quel sistema non esiste più. È solo l’ennesimo gioco sporco per spazzare via Berlusconi. Colpire i suoi simboli - e Bertolaso lo è - per far cadere nella polvere l’unico leader capace di tenere insieme il centrodestra italiano. La fine di Berlusconi coinciderebbe con la rovina del sistema dei partiti che conosciamo oggi, con l’apertura di un periodo di disordine e di confusione.
Il caos che serve ai poteri opachi, irresponsabili, lontani dall’urna e dalla sanzione popolare, per riprendere in mano l’Italia e plasmarla a loro piacimento. Ha ragione Gianfranco Fini: «Chi ruba non lo fa per il partito, ma perché è un ladro». E allora che si faccia piazza pulita dei disonesti, ma non dei servitori dello Stato e della politica.

di Mario Sechi

lunedì 15 febbraio 2010

POL - Bertolaso, Italia punitrice di se stessa

Roma, 15 feb (Velino) - Da Menandro a Terenzio, dalla commedia greca a quella latina, e perfino - in contesti completamente diversi - da Baudelaire a Guido Gozzano, nella letteratura di tutti i tempi ritorna l’evocazione o il “topos” dell’”eautontimorumenos”, cioè del “punitore di se stesso”. Ma, lasciando da parte il grande teatro e la grande poesia, e scendendo alla piccola cronaca italiana di questi anni, l’impressione è che il nostro Paese, sotto la “guida” dei suoi cosiddetti “intellettuali” di riferimento, e con la grancassa dei media mainstream, abbia un talento speciale nell’autoinfliggersi umiliazioni e castighi ai limiti del masochismo collettivo. La cosa peggiore che, negli Stati Uniti, possa capitare a qualcuno, e in particolare a chi sta all’opposizione, è di essere definiti “unamerican”, di essere percepiti come contrari o estranei all’interesse nazionale e alla cultura del Paese. Qui da noi, pare invece sempre molto eccitante ritagliarsi la parte di chi demolisce le cose che funzionano, o di chi trascura sistematicamente di considerare la parte positiva, illuminata, creativa della nostra società. Il “Taccuino” del Velino, come sapete, ha una fissazione per tutto questo. E davvero, è inspiegabile la disattenzione della cultura e del giornalismo “ufficiali” per le cose che, nel nostro Paese, vanno nella direzione giusta: le famiglie buone amministratrici di se stesse, gli italiani proprietari di case all’85 per cento, il più basso livello di indebitamento privato dell’Occidente avanzato, i 5 milioni e mezzo di piccole e piccolissime imprese (su cui solo negli ultimissimi anni i grandi giornali hanno acceso qualche riflettore, ma con l’ipocrisia di chi - per evidenti ragioni di assetti proprietari - appartiene a tutt’altra area sociale ed economica). In questo quadro, a ben vedere, si colloca il tentativo di linciaggio in corso contro Guido Bertolaso. Non c’è solo la solita ventata giustizialista, con in più il gusto di colpire il governo Berlusconi là dove è stato più apprezzato dall’opinione pubblica, ma c’è qualcosa di più: c’è la voglia, neppure troppo sottotraccia, di demolire quel modello di Protezione civile che, dai casi Campania e Abruzzo, è oggi oggetto di ammirazione, invidia e soprattutto studio, in tutto il mondo. Il resto è una somma di dettagli, o comunque di tecnicalità meno rilevanti: un decreto si può correggere o no, così come è certamente possibile che, nel mare di interventi realizzati in tempi serrati e in totale emergenza, qualcosa possa non essere andato per il verso giusto, in termini di procedure. Ma si tratta di dettagli, appunto: travolti da una furia distruttrice e autodistruttrice dalla quale - per definizione - non può venire nulla di buono.

venerdì 12 febbraio 2010

Ultimo Rapporto Audiweb

Due dati, ugualmente degni di nota, emergono dall'ultimo rapporto Audiweb sul rapporto fra italiani e internet. Due aspetti diversi, opposti nei commenti che fanno scaturire, ma entrambi importanti per comprendere la situazione del web nel Paese. Il primo dato riguarda l'aumento dei collegamenti a internet: per l'esattezza, nel 2009 il 64,6% della popolazione fra gli 11 e i 74 anni ha dichiarato di usufruire di un accesso alla rete, pari ad un incremento del 10,4% rispetto al 2008. Per quanto riguarda le famiglie, il 51,9% delle famiglie dispone di un accesso al web, con un aumento del 13,6% rispetto all'anno precedente. Il report Aw Trends, realizzato da Audiweb in collaborazione con Doxa, mostra quindi un avvicinamento del contesto italiano alla situazione degli altri Paesi europei. Parallelamente, le connessioni mobile iniziano a diventare una realtà concreta in Italia, rappresentando il il 9% della popolazione italiana della fascia d'età compresa fra gli 11 e i 74 anni.
Il secondo dato interessa la diffusione della banda larga e soppianta le ipotesi di miglioramento del panorama italiano, scaturite dall'analisi del primo dato. Il tasso di penetrazione delle connessioni broadband, ossia maggiore di 144 Kbps, è pari al 19,8%, a fronte delle più alte percentuali degli altri stati: 37,9% dell'Olanda, 29,4% della Germania e 29,2% della Francia. In definitiva, solo il 30% della popolazione usufruisce della connessione veloce, mentre la restante parte di internauti italiani devono accontentarsi di connessioni analogiche o Adsl con una velocità di 100 Kbps: troppo poco rispetto agli standard internazionali.
L'utilizzo del web ha tutte le carte in regola per affermarsi in Italia, ma le connessioni degli italiani hanno bisogno di premere sull'acceleratore.

mercoledì 10 febbraio 2010

Google lancia la nuova sfida ai social network su Gmail

Nel servizio di posta sarebbero pronte funzioni tipiche di Twitter o di Facebook
NEW YORK (9 febbraio 2010) - Google sul web intraprende la strada di una nuova strategia. Il motore di ricerca più cliccato al mondo non lascia nulla al caso, e oggi il colosso della rete ha deciso di lanciare la sua sfida ai social network. Nel servizio di posta di Gmail compariranno funzioni che sono tipiche delle elaborazioni di Twitter o di Facebook, cioè i clienti potranno aggiornare il loro status e condividere tra loro delle informazioni. La stampa specializzata riporta che le novità saranno disponibili nei prossimi giorni, tuttavia Google non ha ancora confermato le indiscrezioni. Il motore di ricerca si starebbe dunque muovendo nella stessa direzione intrapresa da Yahoo che tempo fa che aveva già offerto agli utenti servizi simili a quelli dei social network, come quello di potere scambiare foto con i propri contatti di posta.

sabato 6 febbraio 2010

ECO - Nucleare, Veronesi: Non danneggia la salute ed è sostenibile.

Roma, 5 feb (Velino) - Il nucleare “non danneggia la salute” e anzi è l’opzione più “concreta da considerare”, anche sotto il profilo ambientale, della sicurezza e della “stabilità politica”. Parola di Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di Oncologia. L’analisi del professore, in un articolo pubblicato nell’ultimo numero di Formiche, parte da una serie di dati scientifici. Innanzitutto il discorso salute: “È percezione diffusa che la scelta nucleare costituisca un pericolo anche per i suoi potenziali effetti cancerogeni”. In realtà, osserva Veronesi, “se guardiamo alle cause che provocano tumori osserviamo che i fattori genetici sono responsabili solo del 3 per cento dei tumori, i fattori riproduttivi ed endocrini lo sono per il 12 per cento mentre i fattori ambientali sono la causa dell’85 per cento di tutti i tumori”. Di questi, tuttavia, spiega il luminare, al primo posto per cause c’è l’alimentazione (30-35 per cento), seguita dal fumo (30 per cento), da virus (10 per cento) e per il restante 4 per cento dall’esposizione da sostanze cancerogene sui luoghi di lavoro. “Esiste dunque una minima parte di tumori dovuti all’inquinamento atmosferico, i cui principali responsabili sono i combustibili fossili”. E “in questo panorama – osserva l’oncologo – il rischio cancerogeno dell’energia nucleare con i moderni reattori è di fatto vicino allo zero”. Altro timore diffuso è quello del rischio incidenti. La mente torna a Chernobyl che però, spiega Veronesi, “era un impianto obsoleto e carente di sistemi di sicurezza”. Oggi, osserva, i “rischi dell’industria nucleare moderna sono molto inferiori a quelli di altre attività industriali, in particolare quella dei trasporti”, grazie alla ricerca e ai nuovi sistemi di sicurezza. Non è tutto. L’attenzione, secondo Veronesi, va spostata anche sulla duplice necessità di produrre energia, essenziale per lo sviluppo, (le stime parlano di un fabbisogno mondiale in aumento di oltre il 50 per cento entro il 2030), “e farlo proteggendo l’uomo e l’ambiente”. Le tre opzioni attualmente disponibili sono quelle dei combustibili fossili, che pur avendo un’alta produzione sono però “inquinanti” e “dannosi per la salute” e presentano “pericoli dal punto di vista geopolitico”. Poi c’è la tecnologia fotovoltaica, sulla quale bisogna fare ancora ricerca per rendere “accessibili i costi di trasformazione”. La terza opzione è quella di altre fonti non inquinanti, come eolico, geotermia, biomasse e idroelettrico, che tuttavia “hanno altre criticità”. Rimane il nucleare, che, sottolinea Veronesi, è “una fonte di energia pulita: non produce l’anidride solforosa, né gli altri gas serra” e “non disperde nell’ambiente le famigerate polveri sottili”, citando l’esempio della Francia come il Paese europeo più “virtuoso” dal punto di vista delle emissioni, grazie alle sue 58 centrali nucleari. Per quanto riguarda lo smaltimento delle scorie radioattive e lo smantellamento delle centrali, invece, “la ricerca scientifica può essere di grande aiuto”, spiega l’oncologo. Per le scorie, ad esempio, sono state messe a punto “tecniche di stoccaggio ad altissima sicurezza” come i depositi geologici di profondità. Lo sguardo è rivolto ancora alla Francia, “che ogni anno produce 1500 metri cubi di scorie rispetto alle sostanze chimiche tossiche, la cui produzione è pari a un milione di metri cubi”. Mentre dal punto di vista dei costi, Veronesi ricorda uno studio patrocinato dalla Commissione europea e dal Dipartimento per l’energia Usa dal quale è emerso che “l’energia nucleare è economicamente competitiva” anche considerando i cosiddetti costi ‘esterni’, vale a dire il costo della gestione delle scorie, dello smantellamento degli impianti e degli eventuali incidenti. “È vero che per costruire un reattore nucleare occorre un notevole investimento, tuttavia, una volta ultimato, può funzionare per 40 anni e più a un costo di esercizio minimo. Il prezzo del combustibile nucleare infatti è molto inferiore al prezzo per chilowattora di energia elettrica” e si tratta “di un prezzo stabile e non manipolato per scopi politici”, conclude Veronesi.

(red/asp) 5 feb 2010 18:48

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

Un magnifico Luca Rocconi intervistato sul Cantico dei Cantici. Decisamente "ILLUMINANTE".

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