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giovedì 25 giugno 2020

Ernesto Nathan il Grande Sindaco di Roma.

Ernesto Nathan
In un discorso tenuto nel 1898 a Torino definì la massoneria «associazione patriottica ed educativa, non associazione politica» 
(Il compito massonico. Discorso inaugurale del Gran Maestro E. N. alla Conferenza massonica nazionale. Torino, 20 settembre 1898, Roma 1898)
Egli finì così per deludere quegli affiliati che auspicavano una più netta democratizzazione della massoneria e il suo diretto coinvolgimento nelle competizioni politiche e amministrative a sostegno dell’estrema sinistra. 


E dobbiamo al suo "Genio" la ciotola fissata sotto ai "Nasoni" 
e la indimenticabile battuta " 'n c'è trippa pe' gatti ".  
*** *** ***
La giunta Nathan guidò l’amministrazione municipale di Roma per sei anni, fino al novembre 1913, e lasciò un’impronta indelebile nella storia della città. Potendo giovarsi anche dei provvedimenti finanziari a favore della capitale previsti dalla legge del luglio 1907, avviò un diversificato piano di interventi che toccò tutti gli ambiti della sfera amministrativa introducendo significative innovazioni. Uno dei principali settori su cui Nathan concentrò l’attenzione fu quello delle scuole pubbliche, che versavano a Roma in condizioni particolarmente precarie. Oltre ad avviare un’intensa opera di edilizia scolastica, furono istituiti biblioteche, giardini d’infanzia, scuole all’aperto, corsi estivi di ripetizione, e soprattutto fu difesa la connotazione laica dell’istruzione rifiutando di impartire nelle scuole comunali alcun insegnamento di natura confessionale. Poderoso fu poi l’intervento di municipalizzazione dei pubblici servizi, che, sotto la guida dell’assessore ai servizi tecnologici Giovanni Montemartini, portò alla nascita di aziende comunali in vari settori, fra cui quelli per la gestione delle tramvie e dell’illuminazione elettrica. Come previsto dalla legge del 1903, le delibere relative alla municipalizzazione dei servizi pubblici furono sottoposte a un referendum popolare che si tenne nel 1909, nella data simbolicamente evocativa del 20 settembre. Questa consultazione popolare sancì l’inizio di un processo di crescente coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte dell’amministrazione che si manifestò sia attraverso altri referendum, indetti per decidere questioni specifiche anche a livello rionale, sia mediante la nascita di alcune associazioni di quartiere. Il risultato fu una sorta di inedita «democrazia partecipativa», che accrebbe il consenso intorno alla giunta Nathan. La costruzione di numerose opere pubbliche (palazzi, monumenti, ponti, piazze, strade, sistemi di fognatura), alcune delle quali inaugurate nel 1911 in occasione dei festeggiamenti per il cinquantenario dell’Unità, e l’ambizioso intervento di recupero igienico e scolastico dell’Agro romano contribuirono ulteriormente a creare un’opinione favorevole intorno all’operato dell’amministrazione.

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lunedì 13 giugno 2016

Crisi centrodestra: "Ma Alemanno e gli ex colonnelli ancora parlano?"

Gianni Alemanno - ex Sindaco di Roma
di Fabio Sabbatani Schiuma *
In questi giorni è tutto un dichiarare, sui giornali e nei social, tra commenti e analisi partoriti da molti ex colonnelli di Fini, tutti vecchi cortigiani di quella che fu Alleanza Nazionale: a petto gonfio sentenziano che la destra a Roma non sia andata al ballottaggio e puntano di nuovo il dito l'uno contro l'altro, ma per lo più contro Giorgia Meloni, rea di non aver chiesto il loro sostegno, rivelatosi  peraltro poi da prefisso telefonico. Non realizzano che sono stati proprio loro a distruggerla la destra, quando hanno governato male, quando si sono dimenticati da dove venivano, quando nelle stanze del potere si sono rivelati peggio dei democristiani, quando non hanno avuto il coraggio di intitolare una strada ad Almirante, di sgomberare un campo nomadi o un centro sociale occupato e di fare cose di destra? Finché questi personaggi squalificati dalla storia continueranno a mettere bocca, la destra non potrà senz'altro rinnovarsi e rigenerarsi, anche se continuo a pensarla che destra e sinistra, come in Francia, siano concetti da superare: meglio costituire un fronte nazionale sovranista che combatta il cancro dei nostri giorni, ossia il mondialismo. Loro restino con Fini o Alfano e sostengano per il futuro i Marchini di turno. Pian piano nessuno se ne accorgerà più.  

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venerdì 1 aprile 2016

MELONI: l'intervista alla trasmissione Tagadà su La7.

La mia intervista alla trasmissione Tagadà su La7.
Pubblicato da Giorgia Meloni su Mercoledì 30 marzo 2016
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venerdì 9 ottobre 2015

Roma, Ignazio Marino si è dimesso da sindaco: "Lascio, ma ora verifica seria, ho 20 giorni per ripensarci".

Alle 10 in punto, giacca chiara e cravatta a strisce blu e rosse, Ignazio Marino, che ieri sera si è dimesso da sindaco di Roma, è uscito dalla sua abitazione. Ai cronisti che gli facevano domande ha risposto, entrando in macchina, "buon lavoro".

Ignazio Marino ha resistito finché ha potuto, poi ieri sera alle sette e mezzo si è dimesso da sindaco di Roma. Asserragliato in un Campidoglio non più casa di vetro ma bunker dove consumare l'ultimo atto. Assediato da quel partito che neanche tre anni fa lo aveva portato trionfante a Palazzo Senatorio. Il fuoco, anzi, il bombardamento amico è stato letale per un Marino già fiaccato dal "casus scontrini". Alle sette e mezzo della sera Ignazio Marino non è più un sindaco. Segue...

Fonte: ANSA - QUI L'ARTICOLO ! 

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giovedì 1 ottobre 2015

QUESTA E' LA ROMA DEL SINDACO MARINO !

Intervallo
Posted by Gruppo 'gnazzzio on Mercoledì 22 ottobre 2014
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venerdì 4 settembre 2015

Marino, "Quelli di destra tornino nelle fogne". "Indagato" il sindaco per diffamazione.

L'INTERVENTO. Fabio Sabbatani Schiuma, già vicepresidente del Consiglio comunale e segretario di Riva Destra, spiega i motivi che hanno portato alla querela di Ignazio Marino. "Offesi tutti i militanti".
Venerdì, 4 settembre 2015 - 14:18:00
Marino alla Festa dell'Unità - da Affari Italiani
di Fabio Sabbatani Schiuma *
Giustizia è fatta? Non si può dire ancora, ma senz'altro era una querela che andava presentata per difendere l'onorabilità di intere generazioni e di un popolo, quello di Destra. Si, perché a prescindere dall'esito che avrà questo fascicolo - che comunque è stato almeno aperto, e anche celermente a dir la verità - le parole infami, sprezzanti e violente di chi dovrebbe comunque rappresentare tutti i romani, a prescindere dalle singole idee politiche, meritavano una risposta nero su bianco. Così il giorno dopo, in una torrida giornata di luglio, insieme al consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori, ci siamo presentati in una caserma dei carabinieri del rione Prati e abbiamo fatto il nostro dovere. Di persone di Destra, che ricoprono o hanno ricoperto ruoli elettivi, che sono sempre stati orgogliosi del proprio DNA politico. 
Abbiamo messo, appunto, nero su bianco, il nostro sdegno, la nostra disapprovazione contro parole, quelle di Marino, urlate con rabbia e con infamia in quella festa dell'Unità di giugno scorso.
Noi no, non l'abbiamo persa la testa come lui, abbiamo letto con disgusto gli articoli di stampa che ne riportavano le offese, ma ancor di più abbiamo ascoltato i cuori offesi di centinaia di militanti e simpatizzanti di quest'area, peraltro oggi già avvilita e disarmata per l'assenza di una vera rappresentanza politica. Persone che ci hanno scritto, chiamato e detto in sostanza: "ma nessuno gliene dice quattro?", "ma nessuno ci difende?", "va bene che un partito di Destra non c'è più, ma non possiamo pure essere umiliati...". Noi, Fabrizio e io, che non siamo stati di certo autorevoli colonnelli di quell'Alleanza Nazionale che fu, e che per motivi anagrafici non abbiamo neanche potuto militare nel MSI, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto, "si, dobbiamo fare qualcosa. Non basta fare un semplice comunicato stampa, dobbiamo fare qualcosa che sia di monito e di lezione a Marino e a tutti quelli come lui".
Così, coadiuvati da un prezioso e amico, noto avvocato penalista, Remo Pannain, abbiamo scritto una querela per diffamazione al sindaco. Dico la verità, temevamo che difficilmente avrebbe avuto un seguito, ma certe cose nella vita vanno fatte perché sono giuste, certe battaglie vanno combattute a prescindere delle possibilità di vittoria che si hanno. Ecco perché quando ieri mattina, abbiamo avuto notizia dell'apertura del fascicolo contro il primo - si fa per dire - cittadino della nostra città, ci siamo stretti la mano, orgogliosi di quanto avevamo fatto per difendere l'onore di un popolo, che comunque c'è e merita rispetto a prescindere dai danni fatti dall'ultima sua classe dirigente. Abbiamo poi immaginato il ritorno dall'ennesima vacanza di questo sindaco - mentre Roma annega nei suoi problemi e nella sua incuria, vilipesa poi per i recenti fatti di cronaca giudiziaria - e la faccia che avrà fatto nell'apprendere la notizia dell'indagine. Avrà esclamato ancora "queste carogne, che tornino nelle fogne". Lui forse, farebbe bene a tornare in vacanza. 

* Segretario nazionale di Riva Destra e già vicepresidente del consiglio comunale di Roma. 


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martedì 23 giugno 2015

ROMA: Santori e Schiuma ritengono inaccettabili le parole del sindaco Marino che vuole la Destra nella fogna e lo querelano per diffamazione.

Abbiamo querelato Ignazio Marino per diffamazione. Le sue offese sono gravissime, non solo perché pronunciate dal Sindaco di Roma, ma perché l’insulto fa chiaramente riferimento ad un vecchio detto degli anni ’70, allorquando la violenza politica prese il sopravvento. Fascisti, carogne tornate nelle fogne. 
Il primo cittadino dà così della carogna a chiunque, professandosi di destra o schierandosi a destra, si permetta di ergersi a scudo morale di questa società, cioè critichi in maniera aperta il suo operato e della sua giunta.
Lo dichiarano in una nota congiunta il consigliere regionale Fabrizio Santori e Fabio Sabbatani Schiuma, già consigliere comunale Indipendente di Destra, rispettivamente Presidente Onorario e Segretario Nazionale del movimento Riva Destra, nato come primo circolo di Alleanza Nazionale.
Nel comizio alla festa dell’Unità - continua la nota - è facile comprendere che egli si rivolga a tutti i simpatizzanti di destra che si permettono di criticare il suo operato. ‘Ma non hanno vergogna, perché non tornano nelle fogne…’, dimostra inequivocabilmente l’intenzione di offendere la reputazione delle persone che esercitano il democratico diritto di critica della condotta e delle scelte di chi sta al governo di Roma. 
Le parole pronunciate - prosegue la nota - intrinsecamente offensive, vanno ben oltre la valutazione denigratoria e investono anche i singoli cittadini che si riconoscono in posizioni e scelte politiche differenti da quelle del partito e dei movimenti rappresentati da Marino, i quali, tutti direttamente coinvolti dalle parole gravemente diffamatorie si possono sentire danneggiati nella loro onorabilità individuale.
Per questa ragione - conclude la nota - distribuiremo con ogni mezzo, siti internet e facebook compresi, il modello per querelare Ignazio Marino presso ogni stazione dei Carabinieri o commissariato di Polizia, in una sorta di class-action contro una diffamazione che merita una ferma risposta.


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lunedì 10 novembre 2014

La lettera del Centro medico dell'Università di Pittsburgh con la quale Ignazio Marino viene allontanato e gli si addebitano falsi rimborsi spese (tra l'altro).

Gentile dottor Marino,
per varie ragioni Lei ha espresso il Suo desiderio di presentare le dimissioni dalla Sua posizione presso lo UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) e da altre posizioni che derivano da tale rapporto. Secondo i termini e le condizioni indicate di seguito, l’UPCM accetterà le Sue dimissioni, con effetto da oggi.
Le Sue dimissioni riguardano tutte le posizioni presso UPMC Health System così come i privilegi dello staff medico presso gli ospedali UPMCHS e il Veterans Administration Hospital di Pittsburgh, Pennsylvania. Lascerà anche la Sua posizione in facoltà presso la Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh e si dimetterà anche da direttore dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT) e dal Centro Nazionale Trapianti italiano.
In conseguenza delle Sue dimissioni, a partire da oggi cesserà di ricevere qualsiasi compenso, prebenda e benefit. A questo proposito, accadrà quanto segue:
1. L’UPMC non provvederà oltre al pagamento del Suo alloggio, ma può restare nell’appartamento sino al 30 settembre 2002. Tuttavia, a partire da oggi, l’UPMC terminerà immediatamente il pagamento dei servizi di aiuto domestico, e Lei sarà responsabile per ogni servizio, la tv via cavo e le altre fatture legate all’appartamento.
2. Per Venerdì 13 settembre 2002 provvederà a restituirci tutti i cellulari, i cercapersone, i computer portatili, i documenti identificativi, le chiavi ecc., sia italiani sia americani. La Sua auto e le chiavi della Sua auto dovranno essere consegnati a Giuseppe Alongi a Palermo.
3. Tutte le carte di credito così come le carte di acquisto dell’UPMC saranno immediatamente restituite a Giuseppe Alongi.
4. Qualsiasi altro pagamento da parte dell’UPMC o di qualsiasi sua società controllata verso di Lei o la Sua famiglia si interromperà oggi e Lei accetta di rimborsare l’UPMC Italia per qualsiasi pagamento anticipato.
In conformità con la policy dell’UPMC la Sua copertura assicurativa sanitaria e dentistica proseguirà fino al 30 settembre del 2002. Dopo tale data, e se non richiesto altrimenti, Le saranno forniti tutti i diritti offerti dalla normativa vigente in materia (COBRA, Consolidated Omnibus Budget Reconciliation Act).
Sempre in conformità con la policy dell’UPMC, provvederà a restituire immediatamente tutti gli archivi e i documenti, sia in forma elettronica sia cartacea, che Lei ha rimosso o dei quali ha causato la rimozione dall’ufficio di Palermo e non rimuoverà alcun archivio né da Palermo né da Pittsburgh senza l’autorizzazione dell’UPMC. Tutti i libri e i giornali acquistati dall’UPMC o dalla Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh dovranno restare nell’ufficio di Palermo o in quello di Pittsburgh o, se dovesse scegliere di trattenerne qualcuno, li potrà acquistare a un prezzo ragionevole.
Per permettere una regolare transizione, i Suoi effetti personali potrebbero essere rimossi dal Suo ufficio entro venerdì 13 settembre 2002. Come richiesto dalla nostra policy, l’UPMC supervisionerà con discrezione la rimozione degli oggetti dal Suo ufficio. A partire da Venerdì 13 settembre 2002, il Suo ufficio dovrà essere liberato, Lei non farà ritorno all’ufficio di Palermo, né a quello di Pittsburgh, o all’ospedale di Palermo a meno che non le sia richiesto da un rappresentante autorizzato dell’UPMC.
Come Lei sa, nell’iter ordinario necessario a elaborare le Sue recenti richieste di rimborsi spese, l’UPMC ha scoperto che Lei ha presentato la richiesta di rimborso di determinate spese sia all’UPMC di Pittsburgh sia alla sua filiale italiana. Di conseguenza è stata intrapresa una completa verifica sulle sue richieste di rimborso spese e sui nostri esborsi nei Suoi confronti. Tale verifica è attualmente in corso. Alla data di oggi, riteniamo di aver scoperto una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppie all’UPMC e alla filiale italiana. Fra le altre irregolarità, abbiamo scoperto dozzine di originali duplicati di ricevute con note scritte da Lei a mano. Sebbene le ricevute siano per gli stessi enti, i nomi degli ospiti scritti a mano sulle ricevute presentate a Pittsburgh non sono gli stessi di quelli presentati all’UPMC Italia. Avendo sinora completato soltanto una revisione parziale dell’ultimo anno fiscale, l’UPMC ha scoperto circa 8 mila dollari in richieste doppie di rimborsi spese. Tutte le richieste di rimborso spese doppie, a parte le più recenti, sono state pagate sia dall’UPMC sia dalla filiale.
Come restituzione dei rimborsi spese doppi da Lei ricevuti (lei, ndt) accetta di rinunciare a qualsiasi pagamento erogato dall’UPMC o dall’UPMC Italia ai quali avrebbe altrimenti diritto, compresi (a titolo esemplificativo ma non esaustivo) lo stipendio per il mese di settembre 2002 e il pagamento per qualsiasi giorno di vacanza, permesso o malattia accumulato. Accetta inoltre di rinunciare a ogni diritto contrattuale per il trattamento di fine rapporto che potrebbe ottenere in seguito alle Sue dimissioni e solleva ulteriormente, congedandosi per sempre da esse, l’UPMC e tutte le sue filiali, compresi ma non soltanto la UPMC Italia e i suoi successori e aventi causa, da ogni e qualsiasi richiesta che possa avere ora o potrà avere in futuro, risultanti da eventi antecedenti a questa lettera. L’UPMC La solleva da ogni altra restituzione per i rimborsi spese doppi da Lei ricevuti.
Rispetterà i termini e l’impegno contenuto nel suo Accordo esecutivo di lavoro con l’UPMC del 1 gennaio 1997 come espresso nei paragrafi 3C, 3D e 4 del suddetto Accordo.
Si asterrà dall’esprimere qualsiasi commento sia in pubblico sia in privato che, intenzionalmente o no, possa essere considerato dispregiativo dell’UPMC e/o di ogni sua filiale, consociata, direttore, funzionario o impiegato o possa in qualsiasi modo compromettere le operazioni dell’UPMC o avere un impatto negativo sulla reputazione dell’UPMC in Italia o in qualsiasi altro luogo del mondo.
Salvo che l’UPMC non sia tenuta a rivelare le circostanze del Suo allontanamento a dirigenti selezionati e membri del Consiglio di amministrazione dell’UPMC e funzionari in Italia coinvolti con l’ISMETT a causa di obblighi fiduciari di UPMC nei loro confronti, l’UPMC manterrà confidenziali i termini delle Sue dimissioni e delle circostanze che le hanno affrettate. L’UPMC l’avviserà di tale rivelazione e avviserà coloro ai quali verrà fatta tale rivelazione che le circostanze riguardo le Sue dimissioni sono confidenziali. Su richiesta proveniente da qualsiasi potenziale datore di lavoro o partner commerciale, l’UPMC Le fornirà referenze neutrali, ovvero saranno fornite soltanto le date del rapporto di lavoro e la posizione da Lei occupata. Nell’eventualità in cui l’UPMC determinasse che Lei non ha rispettato una qualsiasi delle condizioni di dimissioni elencate nei paragrafi precedenti di questa lettera, l’UPCM non sarà vincolata a nessuna delle promesse illustrate in questo paragrafo in materia di riservatezza e referenze. Fermo restando tuttavia che l’UPMC, prima di contravvenire a tali promesse, Le farà pervenire con anticipo ragionevole una comunicazione dettagliata e le darà una ragionevole opportunità di rispondere e/o rimediare.
La sua firma sulla linea sottostante indicherà l’accettazione di questi termini e la Sua intenzione di essere legalmente vincolato a essi.
Cordialmente,

Jeffrey A, Romoff                          UPMC  Pittsburgh

Fonte: Informare Over-Blog

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giovedì 30 ottobre 2014

LA GOLIARDIA DEL GRUPPO 'GNAZZZIO !


giovedì 2 ottobre 2014

ATAC: GLI SPERPERI A ROMA !





domenica 15 giugno 2014

"Diluvio universale a Roma", Marino diventa la parodia di Noè !

QUESTO E' IL SINDACO CHE GESTISCE ROMA, 
LA CAPITALE D'ITALIA.

Nubifragio a Roma: auto bloccate da allagamenti vicino GRA

La pioggia delle ultime ore si è scaricata con particolare intensità su Roma est. Vicino al Gra, sono stati segnalati allagamenti. 
Auto bloccate vicino alle rampe.
Un fiume in piena tra via Prenestina e via Togliatti per le abbondanti piogge di questo pomeriggio. 
Auto in difficoltà, persone arrampicate sulle panchine alla fermata dell'autobus per sfuggire all'acqua.

Eccellenza a Roma - Post in Evidenza

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