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sabato 11 aprile 2015

Qualche riflessione sulla questione ROM (alias ZINGARI).

Fabio Sabbatani Schiuma
- Riflettiamo un attimo: la sinistra ben pensante si riempie la bocca nella difesa dei loro diritti, usi e costumi e da anni fa percepire suon di milioni ai soliti noti (Opera Nomadi, Sant'Egidio ecc) di euro per la cosiddetta integrazione, che passa innanzitutto per la scolarizzazione dei bambini rom. E' un atto - dicono - che serve per farli... appunto integrare e perchè le leggi italiane parlano di 'scuola dell'obbligo' per i minori. Ora, la prima domanda sorge spontanea: ma se devono rispettare le nostre leggi, perché se a una coppia di rom che non li manda a scuola, il tribunale dei minori sentenzia sempre il 'ricongiungimento con il nucleo familiare', anche in caso di evidente stato di abbandono del minore, per non parlare della flagranza del 50esimo piccolo furto nella quale vengono spesso sorpresi, mentre a una coppia di italiani viene sospesa la patria potestà in un batter baleno per cose molto meno gravi? E ancora: vogliamo difendere i loro diritti e le loro tradizioni? Bene, allora nella antica cultura 'gitana', la lettera scritta non esiste e viene sostituita dalla tradizione orale, dalla magia del suono: non è una violenza allora mandarli a scuola e costringerli all'alfabetizzazione? Dal 1997 ho fatto il consigliere comunale di Roma e allora il sindaco Rutelli, tramite il suo assessore alle politiche educative, Fiorella Farinelli (CGIL doc), iniziò a sperperare i nostri soldi con la scolarizzazione: 5 miliardi di lire annui. Negli anni successivi, anche con le giunte Veltroni, ho sempre attaccato su questo tema contestando i loro numeri e l'efficacia poi di questo sistema: mi rispondevano che 'il 70% dei bimbi rom si è iscritto a scuola però!'. E ribattevo, dati alla mano, che mi andavo a spulciare tra la reticenza delle coordinatrici didattiche politicizzate, che 'solo il 20% è poi frequentante', ossia che i genitori - quando lo sono realmente e non si sono venduti i figli ad altre coppie per il business dell'accattonaggio e della piccola criminalità - a scuola non ce li mandano proprio. Proponevo quindi di smetterla con questo sperpero inutile di denaro pubblico, almeno, invece di far passare il pulmino delle solite associazioni amiche loro, davanti al campo per portarli a scuola, ci fosse la cosiddetta 'presa in carico': il personale delle associazioni entra nel campo e va direttamente a prendere il bambino, lo porta a scuola e poi lo riconsegna a casa. Troppo costoso però: dov'è poi il lucro? Ovviamente la mia prima interrogazione fu per chiedere almeno di provvedere, all'interno dei plessi delle scuole dell'integrazione, affinché i bambini rom arrivassero in classe docciati, poiché il loro stato di sporcizia era la prima barriera divisoria con gli altri bambini. Sia per la presa in carico che per l'igiene dei bambini, per la sinistra il razzista ero io e nelle risposte alle mie interrogazioni scrivevano proprio così: 
"linguaggio e metodi evidentemente razzisti".

Fabio Sabbatani Schiuma - Segretario Nazionale di Riva Destra

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lunedì 20 gennaio 2014

ROMA:CHI HA RIDOTTO COSI' LA CITTA' PIU' BELLA DEL MONDO?

Vedi le ragazzine in metro che fanno razzia di portafogli, le segui, le denunci, tutti in questura, loro ti accusano di violenza sessuale. Ogni giorno la guerra civile sotto la metro. 
Ultimamente non uso molto la metropolitana ma ieri (16/01/2014) verso le 15:45 circa mi sono trovato a fare il cambio dalla A alla B a Termini e visto che seguo con assiduità questa pagina e leggo un po' di stampa locale mi ricordo di stare attento alle ormai famigerate baby gang di borseggiatori di cui tanto si parla. 
Mi ero raccomandato appunto di fare attenzione, ma non pensavo che sarebbe successo ciò che tra poco racconterò, insomma non pensavo che sarebbe stato così facile incontrarle.

Fonte: ROMA FA SCHIFO - Articolo Completo QUI !

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mercoledì 13 novembre 2013

SICUREZZA A ROMA !

Roma, nomade strappa alla madre il bimbo di otto mesi. Due 16enni la raggiungono. La bulgara 25enne ha afferrato il bambino per una gamba mentre la madre lo stava cambiando su una panchina della metro. Adesso si trova nel carcere di Rebibbia. 
All'interno della stazione di Ponte Mammolo, quartiere periferico di Roma vicino a Tiburtina, sulla linea B della metropolitana romana, ieri, martedì 12 novembre, una nomade bulgara di 25 anni ha tentato di rapire un bambino di otto mesi mentre la madre lo stava cambiando su una panchina all'interno della stazione. A quanto scrive il Messaggero la madre era scesa dal vagone della metropolitana e si stava dirigendo verso il capolinea dei pullman per rientrare al suo paese, Vicovaro, comune in provincia di Roma. La nomade avrebbe afferrato il bambino per una gamba strappandolo alla madre. Le urla della donna hanno attirato l'attenzione di due ragazze 16enni di San Basilio, che l'hanno raggiunta e sono riuscite a riprendere il bimbo, trattenendo la 25enne bulgara, che è stata poi portata nel carcere di Rebibbia. 

Fonte: Libero Quotidiano 

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