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lunedì 3 marzo 2014

Cosa sta accadendo in Ucraina? Perché è sbagliato attaccare la Russia?

Perché è sbagliato attaccare la Russia?
Il mondo vive di equilibri, tra poteri e potenze. Un po’ come la democrazia. Non possiamo avere una maggioranza senza una opposizione. Lo stesso meccanismo regola il mondo. Immaginate ora un mondo globalista soggetto a una unica potenza che regola tutto. Sarebbe una dittatura che non darebbe spazio a nessuna libertà. La presenza di altri blocchi di potere è essa stessa una garanzia di libertà, oltre quel che questi poteri rappresentano. 

Fonte: ImolaOggi - Articolo Completo QUI !

www.studiostampa.com

sabato 1 marzo 2014

Bufera su Kiev !




sabato 22 febbraio 2014

Kiev nelle mani dei rivoluzionari !

Yanukovich è fuggito nell'est dell'Ucraina dove denuncia "un colpo di stato" e forse lancerà la secessione. Liberata la sua antica rivale Julia Timoshenko. Grazie al sostegno dei lettori del Giornale.it il nostro inviato è tornato a Kiev per raccontare cosa succede in Ucraina. La testimonianza audio da Kiev di Fausto Biloslavo. 

DIARIO DA KIEV

Grazie al sostegno dei lettori del Giornale sono tornato a Kiev, la capitale ucraina, in mano ai ribelli di piazza Maidan, che da tre mesi sfidavano il regime del presidente Viktor Yanukovich. Come in tutte le rivoluzioni vige una buona dose di anarchia e desiderio di vendetta. 
La polizia, che prima era ad ogni angolo, è sparita e l'ordine viene garantito dai miliziani dei gruppi paramilitari come pravi sektor, l'ala destra,che sono riusciti addirittura a portarsi in piazza un blindato catturato nel sud alle forze di sicurezza (guarda il video). Il palazzo presidenziale è caduto nella notte senza colpo ferire.

venerdì 21 febbraio 2014

KIEV: FAUSTO BILOSLAVO TORNA IN UCRAINA




Kiev, l'inferno che in Italia non capiamo !

di Fausto Biloslavo - Ven, 21/02/2014 - 08:23

A Kiev non è in corso una lotta impari tra democratici buoni e cattivi del regime ma una battaglia per il potere. Le scene di guerra in Europa dopo la mattanza dell'ex Jugoslavia sono un pugno allo stomaco, anche se la gente comune non capisce bene cosa stia veramente accadendo in Ucraina.
Non è come ce la raccontano per imbambolarci gli intellettuali militanti stile Bernard-Henri Lévy, che si sono innamorati della primavera araba e vorrebbero importarla a Kiev. Non è una lotta impari fra democratici manifestanti che inseguono l'Europa unita ed i cattivoni del regime sodali dei russi. È difficile separare con l'accetta buoni e cattivi da una parte o dall'altra. All'inizio, tre mesi fa, le manifestazioni erano pacifiche in nome dell'utile cavallo di battaglia della mancata firma, all'ultimo minuto, del presidente Viktor Yanukovich, filo russo, dell'integrazione verso l'Europa. Adesso è una lotta per scalzare il regime e conquistare il potere. Non solo: molti dei combattenti di queste ore nella capitale ucraina hanno un'idea di Europa tutta loro diversa, se non opposta, ai burocrati di Bruxelles. L'opposizione più «moderata» ha alle spalle colossi come la Germania e la Polonia, che giocano una partita anti russa. La famosa piazza Maidan, scintilla della guerra civile che si sta scatenando in queste ore è paragonabile, per importanza, a piazza Duomo a Milano. Immaginate che sotto la Madonnina dei ribelli in mimetica comincino a erigere barricate isolando un'area di due chilometri quadrati. E sotto galleria Vittorio Emanuele dei ragazzotti in tenuta da combattimento arruolino volontari per le Brigate nere che libereranno l'Italia dai comunisti, fuori tempo massimo. A Kiev, nel municipio occupato, accadeva lo stesso con l'Upa, l'Esercito di liberazione ucraino che durante la seconda guerra mondiale combattè contro i sovietici. Inevitabile che di fronte allo stallo del negoziato politico i duri e puri di Maidan abbiano deciso di marciare sul Parlamento, come è capitato martedì. Lo scontro con la polizia è subito degenerato in pistolettate con morti e feriti. La piazza era piena di arsenali nascosti. Un déjà vu con il crollo sanguinoso della Jugoslavia, ma a Kiev manca il fattore etnico sostituito dal solco profondo fra l'Ucraina occidentale anti russa e quella orientale attratta da Mosca. Non a caso Leopoli, capitale dell'Occidente e altre città sono in mano ai rivoluzionari. Mentre dalla Crimea, dove il Cremlino ha ancora una base con sommergibili nucleari, partono per la capitale i militanti filo regime.E Kiev sta in mezzo. I miliziani anti Maidan, pure loro armati e pronti a tutto, nei giorni di calma innalzavano dei cartelli con scritto: «Ex Jugoslavia, Tunisia, Libia. L'Ucraina è la prossima?».Le ingerenze americane, come quelle russe non mancano, ma hanno superato il livello di guardia con l'aggravante di continuare a raccontarci solo dei manifestanti europeisti ammazzati dalla polizia e non degli agenti uccisi sull'altro fronte. In realtà è in atto una battaglia cruenta della nuova guerra fredda fra Washington e Mosca. Il problema è che non si muore nel lontano Afghanistan o in Siria, ma a Kiev, in Europa.


www.gliocchidellaguerra.it

Fonte: l'inviato Fausto Biloslavo

giovedì 20 febbraio 2014

Massacro a Kiev, «i morti sono almeno 100». Evacuati i palazzi del potere, si spara per strada

La polizia della Transcarpazia passa con i manifestanti. La polizia autorizzata ad aprire il fuoco sui manifestanti per autodifesa.
La tregua annunciata mercoledì dal presidente Viktor Yanukovich è durata appena qualche ora. Le proteste a Kiev sono riesplose, se possibile, più violente di prima. Dopo i 28 morti di mercoledì, giovedì il bilancio degli scontri sarebbe di «almeno 100 morti e oltre 100 feriti», come ha riferito alla Cnn il capo dei servizi medici a Kiev. 67 i poliziotti fatti prigionieri dai manifestanti. 
La polizia ucraina ha invitato gli abitanti della capitale ucraina a restare a casa. 

Fonte: Corriere della Sera - Articolo Completo QUI !

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