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mercoledì 16 novembre 2016

Medico del S.Giovanni Roma, cos'è il botulismo e come difendersi.

Pubblicato il: 16/11/2016 16:44
"Un bacillo che vive anche senza aria, sporigeno, pericoloso soprattutto perché produce una tossina neurotossica, dall'azione paralizzante sulla muscolatura periferica". A descrivere all'AdnKronos Salute le caratteristiche e gli effetti del Clostridium botulinum, che ha portato a Roma al ricovero di 5 persone dopo aver mangiato panini con ciauscolo in un locale del Pigneto, è Giuseppe Rando, responsabile dell'Unità operativa di Scienza dell'alimentazione dell'ospedale San Giovanni-Addolorata, struttura dove è stato ricoverato - in Neurologia - uno dei pazienti coinvolti nell'episodio di botulismo.
Il botulismo "è provocato dall'ingestione di alimenti in cui è presente la tossina bolulinica. Il nome viene da 'botulus', in latino salsiccia. Non è un caso - dice Rando - che nell'episodio romano le attenzioni si siano rivolte al ciauscolo. La tossina infatti si può trovare negli insaccati, come le salsicce, ma anche in carni affumicate. E ancora: nelle verdure sott'olio, nelle conserve di pomodoro, negli inscatolati magari fatti in casa e prodotti senza il rispetto delle corrette norme igieniche e di conservazione".
Come si manifesta? "La pericolosità - sottolinea Rando - è in relazione alla dose assunta. I primi sintomi dell'intossicazione possono arrivare dopo poche ore dal consumo dell'alimento contaminato, ma anche a distanza di qualche giorno. Vertigini, nausea, vomito e astenia, annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica nell'ingerire, secchezza della bocca, debolezza muscolare sono fra i primi sintomi, ai quali segue la paralisi dei muscoli del volto e della gola. L'effetto si estende poi al tronco, per arrivare a coinvolgere polmoni e cuore".
Nei casi più gravi, la paralisi dei muscoli coinvolti nella respirazione porta a ricorrere all'ausilio di una respirazione assistita. I rischi sono "mortali, ecco perché è fondamentale intervenire rapidamente. Il trattamento è possibile con la somministrazione di un'antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi - continua Rando - Il recupero è molto lento".
La maggior parte dei pazienti, ricorda l'Istituto superiore di sanità, va incontro a guarigione dopo settimane o mesi di terapia di supporto. A seconda della dose di tossina ingerita, le manifestazioni cliniche variano da una sintomatologia sfumata a casi molto severi, che possono concludersi anche con un esito fatale (circa il 5% secondo l'Iss).
Ma allora, come difendersi? "La tossina - ricorda Rando - fa gonfiare il tappo e i contenitori, che in questi casi vanno eliminati. Occhio anche se le scatole dei pelati all'apertura fanno 'puff' ed emettono sostanze, a 'bollicine' insolite presenti nelle conserve, e a prodotti che all'apertura siano maleodoranti. Nel caso degli insaccati, evitare quelli con muffe, cattivo odore, segni di putrefazione e consistenza insolita, tutti indizi sospetti". Per fortuna "gli episodi di botulismo sono abbastanza rari", conclude l'esperto che mette in guarda da preparazioni 'casalinghe': "Un tempo venivano eseguite con attenzione, oggi si è persa quella conoscenza che vuol dire sicurezza".

Fonte: AdnKronos - QUI l'articolo !

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lunedì 2 dicembre 2013

Botulino nelle olive: l'allarme è della Regione Lazio

Rilevata una contaminazione in una confezione a marchio 
"Bel Colle"
A meno di un mese dal ritiro dei un lotto di acqua minerale da parte dei supermercati Conad, nuove notizie mantengono i consumatori all’erta. La Regione Lazio ha infatti pubblicato una nota in cui informa che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna ha identificato una contaminazione da tossine del botulino in una confezione di olive dolci nere da 400gr a marchio “Bel Colle”.
L’ente ha specificato che la confezione era aperta, ma avverte i consumatori che in caso fossero in possesso del prodotto, se appartenente al lotto L 95-13 con scadenza 25/12/2013 e confezionato nello stabilimento di Fiano Romano (RM), Via Milano 35, non devono consumarlo e “possono restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato”.
La tossina in questione, se ingerita, scatena sintomi come nausea, vomito, diarrea e forti dolori muscolari, cui si aggiungono vista annebbiata e sdoppiata, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica ad ingerire e secchezza orale, debolezza muscolare che parte spalle e braccia per poi passare agli arti inferiori, con successiva paralisi. In primi disturbi possono comparire entro 3 ore dall'ingestione della tossina, ma possono trascorrere anche 15 giorni prima che si inizino a manifestare i sintomi dell’intossicazione, la cui gravità dipende dalla quantità di tossina ingerita. 
A produrre queste tossine è il Clostridium botulinum che può contaminare alcuni alimenti, in particolare carne e pesce in scatola, salumi, conserve e verdure sott’olio. Il rischio di contaminazione maggiore è quello dei prodotti preparati in casa senza seguire le regole igieniche e sanitarie necessarie per garantirne la sicurezza. In caso di contaminazione è possibile che il coperchio della confezione si rigonfi, ma non è detto che il cibo abbia un brutto aspetto o un cattivo sapore.
L’ultimo caso che ha catturato l’attenzione pubblica risale allo scorso luglio e riguarda decine di persone che si sono recate in ospedale a Genova temendo un’intossicazione da botulino in seguito al consumo di pesto confezionato. Le analisi condotte hanno però confermato che si è trattato di un falso allarme.

Fonte: Benessereblog
Via | Ansa
Foto | da Flickr di Flavio

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