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mercoledì 14 gennaio 2015

TUTTA LA VERITÀ IN QUESTA FOTO. EDITORIALE DI GIORGIO TERZO CATALANO.

Osserviamo questa foto, i capi di Stato di mezzo Mondo uniti per sostenere qualcosa che invece li divide.
I punti di vista su quanto successo a Parigi, nella sede del giornale satirico charlie hebdo sono molto diversi tra gli attori di questa foto, perché allora sfilano uno, affianco all’altro, consegnando al Mondo quella che sarà la foto rappresentativa della quota più alta di ipocrisia finora mai raggiunta ? 
Tra quei capi di Stato, ci sarà qualcuno che crede che i giornalisti di charlie hebdo siano dei martiri della  libertà. Qualcuno, tra quegli statisti, penserà che i giornalisti uccisi siano stati delle teste di cazzo che, non potevano non prevedere che, attaccare intransigenti e deliranti fanatici li avrebbe portati alla morte, altri addirittura, pur sfilando in nome della libertà di espressione, applicano regolarmente, nei loro Stati, leggi che prevedono anche la morte per chiunque professi idee contrarie alla loro religione.
Che foto ipocrita, e quanta leggerezza nei due milioni di cittadini Francesi che seguivano questa banda di lestofanti.
Sempre tra quei capi di Stato, c’era gente che ha organizzato guerre e l’abbattimento di regimi, speculando sulla parola “libertà”,  con in testa un solo vero obiettivo: il denaro, sotto forma di petrolio, di appalti e commesse milionarie.
La Francia, solo qualche anno fa, ha pensato bene di abbattere Gheddafi, esclusivamente per azzerare i contratti Italiani con il dittatore Libico e riconvertirli in contratti per se stessa.
Penosa anche la presa di posizione della satira Italiana, troppo facile fare i gradassi con la pelle dei colleghi Francesi.
Avete mai visto Vauro o gli altri satiristi Italiani attaccare qualcuno di veramente pericoloso ?
Certo che no, troppo facile mettere un preservativo in testa al Papa o sfottere  politici  e subrettine, però impensabile rischiare la vita mirando a personaggi pericolosi.
Non ho mai visto vignette di Riina che veniva stuprato da Al Capone, o il Padrino violentato da  Buscetta, figuriamoci se attaccavano l’Islam.
Quanto vale allora la solidarietà dei vignettisti Italiani per i colleghi di charlie hebdo, nulla, solidarietà senza valore, esternata da gentucola che non ha mai corso veri pericoli, in prima persona, gentucola abituata ad attaccare un potere per servirne un altro, ma senza rischiare, senza esporsi, sparando sulla croce rossa, per ricevere applausi a costo zero.
Oggi li vedo tutti strapparsi le vesti per i colleghi Francesi, che stucchevole ipocrisia, che vergognosa manfrina.
Diciamolo chiaramente, i satiristi Francesi, loro si che hanno avuto coraggio, ma siccome adulti e vaccinati, sapevano a cosa sarebbero andati incontro, su un miliardo e mezzo di mussulmani, era statisticamente accertato che qualcuno li avrebbe potuti raggiungere.
Insomma I fatti Francesi sono solo l’esasperazione di un problema, ma non hanno nulla a che vedere con il problema vero.
Il problema non sono i due attentatori che uccidono 12 persone, il problema non è la libertà di satira, che nel caso di Charlie è semplicemente blasfemia.
La verità è un'altra, ed è lontana dalla retorica sceneggiata dei capi di Stato che hanno sfilato a Parigi, la verità è che dobbiamo preoccuparci del pericolo reale, non dei due fratelli assatanati che hanno ucciso 12 persone, ci dobbiamo preoccupare di quei milioni d’islamici che, pacatamente, moderatamente, fraternamente, stanno, di fatto, trasformando le nostre città, la nostra vita, la nostra cultura.
 Milioni di persone che non condividono il comportamento dei terroristi, che si ritengono non violenti e nel giusto, ma hanno un concetto diverso della libertà e della democrazia da quello che abbiamo noi.
Persone che ritengono la donna, un essere inferiore, che la picchiano sistematicamente, come metodo scientifico per controllarne la sua emotività e la sua possibilità di esprimere un pensiero libero, persone che non accettano che esista un Dio diverso dal loro e che considerano tutti noi degli infedeli, persone che se ti dichiari ateo ti condannano alla pena di morte.
Parliamo di culture e civiltà diverse, i morti, della redazione di Parigi e la sceneggiata dei capi di Stato in bella mostra, per le vie di Parigi, sono solo un modo per distoglierci da quella che è la vera situazione.
Qui si tratta di voler miscelare due culture completamente diverse, direi pure due culture che camminano su periodi della storia diversi, come se tra noi e loro ci fosse una macchina del tempo che ci divide di alcuni secoli.
Non se ne esce se ci schieriamo in pro o contro l’Islam, bisogna semplicemente capire, definitivamente, che si tratta di due culture non assoggettabili l’una all’altra.
Basta la retorica dell’integrazione a tutti i costi, l’unica soluzione è che se vuoi essere ospite a casa mia ti adegui alle mie regole, nessuno ti obbliga a diventare Cristiano, Buddista, o Ateo, nessuno t’imporrà nulla che venga da dettami religiosi, ma il mio Stato ha regole di diritto e civiltà, regole di democrazia, regole di convivenza, se vuoi vivere qui devi rispettare le mie leggi, se non ti va bene, te ne torni a casa tua.
Sembra una ricetta facile ma perché non è realizzabile?
Semplicemente perché, una cultura politica che, sarebbe più appropriato chiamare ignoranza politica fa di tutto ciò che è diverso e in contrasto  con la nostra civiltà un’icona da adorare e imitare.
Una cultura che prima ancora di creare divisioni tra noi e l’Islam crea divisioni tra noi stessi, rendendoci più deboli e fragili nei confronti degli avvenimenti che ci raggiungono dall’esterno.
La solita cultura, quella che prima tifava per l’arrivo dell’armata rossa, adesso tifa per l’armata di Allah, la cultura delle intellighenzie (poco intelligenti) che mirano all’annientamento della nostra Patria. 
Dimenticavo, in attesa dell’armata di Allah, si accontenterebbero anche di venderci alla Troika, insomma qualunque cosa purché finisca questa insopportabile Italia.
Una cultura che unisce l’utile al dilettevole, sì, perché mentre cerca di svuotare di contenuti la nostra civiltà, intimandoci di togliere crocefissi e distruggere presepi, edifica moschee e fa dell’accoglienza un modo per arricchirsi e crearsi clientela elettorale, gestendo le cooperative che ospitano i nuovi arrivati.
Ultima chicca, mentre in Francia sfilavano in milioni per la liberta' di satira, mentre Renzi profferiva parole di fuoco a sostegno della libertà di espressione, in Italia, un giudice, condannava alla reclusione e 150.000 euro di multa, un leghista che aveva fatto un fotomontaggio per satireggiare sulla Kyenge.
Fonte:
Giorgio Terzo Catalano@Worldpress International24

www.studiostampa.com

mercoledì 18 dicembre 2013

COME DIMENTICARE !?! FIUMICINO: 40 ANNI OGGI !




martedì 13 agosto 2013

Bruciati il Tricolore e la bandiera di Forza Italia

Riceviamo e pubblichiamo - Durante le prime ore della mattinata di lunedì 12 agosto, la storica sede del PdL di Acquapendente è stata oggetto di un grave atto intimidatorio di natura politica.
Infatti, la bandiera italiana tricolore e la vicina bandiera di Forza Italia, che si trovavano in asta ai lati dell’ingresso, sono state date alle fiamme. Non sappiamo se è stato messo in atto anche un tentativo di intrusione, in ogni il fuoco, oltre a distruggere il tricolore italiano e il vessillo di Forza Italia, ha danneggiato anche l’insegna del PdL sottostante.

Come responsabili del coordinamento comunale del PdL di Acquapendente e della costituente del nuovo partito politico di Forza Italia, non ci faremo certo intimidire da un atto così vile e meschino, frutto certamente della campagna politica denigratoria messa in atto contro il PdL-Forza Italia e soprattutto contro il presidente Berlusconi da una certa informazione politicizzata, nonché dai predicatori e fomentatori di odio che tutti conosciamo.


La sede storica del Coordinamento del PdL di Acquapendente è diventata, da pochi giorni anche la prima sede della Provincia di Viterbo ad accogliere una Costituente del nuovo partito politico di Forza Italia, quindi, è ovvio, che questo evento, insieme alla concreta attività politica svolta dai nostri dirigenti nelle ultime settimane, potrebbe sicuramente aver “infastidito” qualcuno.
Secondo noi, bruciare la bandiera di Forza Italia è solo un ignobile gesto politico messo in atto alla vigilia del “Giro della Libertà” organizzato da Silvio Berlusconi nella seconda metà del mese di Agosto, mentre ci sembra molto più grave l’imperdonabile atto di vilipendio al Tricolore italiano, un azione che offende tutta la Città come la Nazione intera.
Ringraziamo i moltissimi cittadini ed i politici che ci hanno telefonato o che si sono recati presso la sede del PdL per prendere visione personalmente dello scempio, manifestandoci grande solidarietà e forte sdegno per l’accaduto, di cui sono stati informati di organi provinciali, regionali e nazionali del partito.

Il PdL ha sporto denuncia presso la Stazione dei Carabinieri di Acquapendente ed indagini molto serrate sono tuttora in corso. 

Fonte: Tuscia Web - Articolo Completo Qui

www.studiostampa.com

venerdì 24 dicembre 2010

Ordigni nelle ambasciate a Roma, rivendica Federazione Anarchica

Ultimo aggiornamento: 23 dicembre, ore 22:08

Roma - (Adnkronos/Ign) - Esplosioni nelle delegazioni di Svizzera e Cile. Due feriti, uno grave. (VIDEO). Allarme rientrato invece nelle sedi slovena e ucraina. Plico sospetto: evacuata ambasciata Ue a Berna. Distruzione di Stato e capitali l'obiettivo dichiarato del gruppo Fai. Polizia postale: controlli a tappeto.
Un mese fa 14 plichi ad Atene (SCHEDA). Finta bomba in metro B, si procede per procurato allarme.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA 

giovedì 23 dicembre 2010

Attentato all'Ambasciata Svizzera a Roma

BOMBE SOTTO L’ALBERO - UN PACCO ESPLOSIVO FA UN FERITO GRAVE ALL’AMBASCIATA SVIZZERA A ROMA - L’IMPIEGATO RISCHIA L’AMPUTAZIONE DELLE MANI - CARABINIERI SUL POSTO…
(Ansa) - Un pacco esplosivo recapitato presso l'ambasciata svizzera a Roma ha provocato il ferimento di un addetto della sede diplomatica. Sul posto i carabinieri. L'uomo, ferito gravemente, è stato trasportato in ospedale da personale del 118.
Ambasciata svizzera a Roma.
Secondo i primi accertamenti l'addetto alla sede diplomatica svizzera sarebbe stato investito dall'esplosione subito dopo avere aperto il pacco. L'impiegato é stato portato in codice rosso all'ospedale Umberto I ed è gravemente ferito ad entrambe le mani. Alla sede dell'ambasciata, in via Barnaba Oriani ai Parioli, sono arrivati i carabineri per effettuare i rilievi.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

martedì 21 dicembre 2010

Allarme a Roma: trovato un ordigno in un vagone metro.

di Redazione

L'ordigno è stato rinvenuto da un operatore dell'Atac verso le ore 10 di stamani, nell'area in cui vengono effettuate le manovre dei treni della linea B nella stazione Rebibbia della metropolitana.
- Questa mattina, attorno alle ore 10, un operatore dell’Atac ha rinvenuto presso il "binario tronchino" (nell’area in cui vengono effettuate le manovre dei treni) della stazione della metropolitana linea B Rebibbia, un oggetto sospetto all’interno di un vagone. Ne dà notizia l’Atac. Sono state immediatamente allertate le forze dell’ordine e i Vigili del fuoco, che, intervenuti sul posto, hanno provveduto ad isolare l’area procedendo poi alla constatazione della potenzialità esplosiva dell’ordigno.

IL VOSTRO UFFICIO STAMPA

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